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Scoperto nuovo materiale ricavato dal riciclo delle batterie al litio in grado di riutilizzare la CO2, un risultato italiano

La scoperta di un nuovo materiale, frutto del riciclo delle batterie esauste, promette di trasformare la CO2 sequestrata dai processi industriali in una risorsa sostenibile.

©Environmental Research

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É stata compiuta una scoperta innovativa che potrebbe avere un significativo impatto sul rapporto tra uomo e ambiente. Un gruppo di ricerca dell’Università di Brescia ha sviluppato un nuovo materiale derivato dal riciclo delle batterie al litio esauste, con il potenziale di trasformare la CO2 sequestrata dai processi industriali in una risorsa sostenibile. Il lavoro è stato pubblicato nella rivista Environmental Research, evidenziando come questa innovazione possa contribuire alla sostenibilità ambientale e alla riduzione dell’impatto del cambiamento climatico.

La genesi di questa scoperta non ha risentito di lunghi periodi di ricerca programmata: come indicato dagli studiosi, tutto è iniziato tramite un processo mirato all’estrazione di metalli preziosi, quali nichel, manganese, cobalto e litio, dalle batterie esauste utilizzando un forno a microonde. Durante questo processo è stato isolato un composto rosaceo, il quale ha stimolato ulteriori analisi.

Ruolo dell’intelligenza artificiale nella scoperta

Per identificare il composto in questione, i ricercatori hanno fatto affidamento su tecnologie avanzate. Secondo i membri del team, “l’intelligenza artificiale viene tradizionalmente impiegata per analizzare grandi volumi di dati e proporre nuovi materiali con caratteristiche desiderate. In questa situazione, è stata cruciale per riconoscere ciò che ci trovavamo di fronte.” Questo approccio ha permesso di accelerare il processo di identificazione, riducendo i tempi necessari per giungere a risultati significativi.

L’intelligenza artificiale ha proposto diverse applicazioni per il nuovo materiale, con particolare attenzione all’uso come catalizzatore per la CO2. Questo tipo di utilizzo potrebbe consentire la trasformazione dell’anidride carbonica in nuovi composti chimici, contribuendo non solo a ridurre l’impatto della CO2, ma anche a convertirla in una risorsa utilizzabile.

Economia circolare e sostenibilità

Questo progetto si configura come un esempio di economia circolare, illustrando come dai rifiuti industriali, come le batterie esauste e la CO2 sequestrata, possano emergere materiali innovativi e sostenibili. I membri del team hanno affermato: “Il nostro lavoro dimostra come la tecnologia possa essere impiegata per favorire la sostenibilità, in un’ottica di transizione energetica.”

Attualmente, il team, che collabora con l’Università di Catania e Milano-Bicocca, sta verificando le previsioni fornite dall’intelligenza artificiale. Questa scoperta potrebbe non solo ridurre le emissioni di CO2, ma anche valorizzare materiali di scarto, unendo scienza e tecnologia in favore del pianeta.

Fonte: Environmental Research

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