BOMBA UNESCO: L’Italia arraffa un altro tesoro preistorico, le “case delle fate” sarde, e lascia il resto del mondo a rosicare! #DomusDeJanas #PatrimonioUNESCO #SardegnaMagica
Ce l’abbiamo fatta di nuovo, Italia! Il Bel Paese si conferma il re indiscusso dei siti UNESCO, con le Domus de Janas della Sardegna che entrano ufficialmente nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Non è solo un timbro burocratico: è il riconoscimento che queste tombe preistoriche, nientemeno che il 61esimo sito italiano nella lista, meritano un posto d’onore. “Case delle fate”, come le chiamano i locali, non sono favole per bambini, ma sepolcri neolitici che parlano di riti ancestrali e culti dei morti, spinti dall’Associazione CeSIM Sardegna e dal Comune di Alghero per dare una bella scossa alle protezioni storiche.
Ma andiamo al sodo: queste “case delle fate” sono tombe a camera risalenti al Neolitico Medio (V millennio a.C.), usate fino all’epoca nuragica, con decorazioni che sembrano uscite da un incubo rock preistorico – pilastri scolpiti, motivi geometrici e persino riproduzioni di case vere, per far sentire i defunti come a casa. Chiamatele pure “abitazioni dell’aldilà”, perché i sardi non scherzavano con l’eterno riposo.
E ce ne sono circa 3000 sparse per l’isola, anche se molte languono nell’oblio turistico. Tra le star del lotto: Sant’Andrea Priu a Bonorva, una specie di villa preistorica con affreschi e stanze; Mesu ‘e Montes a Ossi, con tombe giganti; e la Rocca di Sedini, un masso riutilizzato nei secoli che ora fa da museo improvvisato. Grazie a UNESCO, questi relitti del passato non saranno più solo attrazioni per nerd dell’archeologia – preparatevi a orde di turisti e polemiche sul sovraffollamento. Perché, diciamocelo, l’Italia ha troppi tesori e zero spazio!