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Una scoperta archeologica di grande rilevanza ha portato alla luce il genoma più antico d’Italia, appartenente a un bambino vissuto circa 17.000 anni fa. Le analisi svolte offrono nuove e affascinanti informazioni sul popolamento umano nel Paleolitico Superiore.

@Stefano_Ricci/Universita_di_Firenze

Il Genoma Svelato

I resti del bambino, eccezionalmente conservati, hanno consentito ai ricercatori di sequenziare il più antico genoma italiano. Dall’analisi genetica è emerso che il piccolo, originario della Puglia, possedeva occhi azzurri, capelli scuri e ricci, oltre a una pelle scura. Agli scienziati è balzato agli occhi un ulteriore aspetto cruciale: i dati suggeriscono che i genitori del bambino erano imparentati in modo molto stretto, con una probabilità di consanguineità inusuale per l’epoca.

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Un altro elemento di grande interesse è l’ipotesi riguardante la salute del bambino, che sembrerebbe soffrire di cardiomiopatia ipertrofica, una malformazione congenita che potrebbe aver contribuito alla sua morte prematura.

Una Storia di Migrazioni

Ulteriori analisi hanno svelato che il bambino ha vissuto in un contesto di stress sia prenatale che nei suoi primi mesi di vita. Attraverso studi geochimici, gli scienziati hanno anche rilevato che la madre non si era spostata molto durante la gravidanza, suggerendo uno stile di vita più stanziale di quanto ci si potesse aspettare in quell’epoca.

I risultati delle ricerche indicano che il bambino era parte di un gruppo migratorio giunto dal Baltico nel Sud Italia dopo l’ultimo massimo glaciale. Questa scoperta offre una visione del Sud Italia come un punto di intersezione per diverse popolazioni e culture ben prima della definizione moderna di “migrazione”.

Questa scoperta non solo rappresenta un’importante aggiunta alla nostra comprensione del popolamento dell’Italia meridionale, ma offre anche nuovi spunti su cosa significasse vivere nell’era del Paleolitico Superiore. Sebbene la sua vita sia stata breve, il bambino racconta una storia di incredibile rilevanza.

Fonte: NatureUnifiMagazine

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Svelati i misteri del genoma più antico d’Italia: un bambino vissuto 17.000 anni fa.

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