L’IA fa resuscitare un filosofo greco sepolto sotto il Vesuvio – e ci ricorda che i vizi antichi non sono poi così diversi dai nostri! Preparatevi, gente: l’intelligenza artificiale ha appena giocato a fare Dio, decifrando un’antica pergamena carbonizzata dall’eruzione del 79 d.C. Un team di cervelloni ha tirato fuori dal nulla il testo di Filodemo, un filosofo epicureo un po’ troppo fissato con i piaceri, e indovinate? Sta tutto su “Sui vizi, sulle virtù opposte, su chi le possiede e su cosa sono”. #AIRivoluzione #FilosofiaAntica #VesuvioChallenge
E chi l’avrebbe detto? Quel rotolo annerito, PHerc. 172, ridotto a un relitto dal Vesuvio, è stato decifrato senza nemmeno sfiorarlo, grazie a raggi X e IA che hanno fatto passare in cavalleria secoli di tentativi falliti e studiosi frustrati. Filodemo, il pensatore greco che chiacchierava con Orazio e Virgilio, ci serve un trattato etico che suona come un manuale per evitare casini – parole come “confusione”, “paura” e “disgusto” saltano fuori, insieme a metafore su profumi e barbiere, perché, dai, chi non usa un po’ di profumo per coprire i propri difetti?
La magia è opera della Vesuvius Challenge del 2023, dove due dottorandi tedeschi, Marcel Roth e Micha Nowak, hanno battuto tutti con un’IA rubata dal mondo medico, scansioni da un acceleratore di particelle e un sacco di annotazioni manuali. Risultato? Hanno identificato “Filodemo sui vizi” e intascato 60.000 dollari, proprio come Sean Johnson che ha fatto lo stesso. Richard Ovenden, direttore della Bodleian Library, ha esclamato: “Un traguardo straordinario”, dimostrando come l’IA stia sconvolgendo le umane discipline e risvegliando voci morte da millenni – un po’ come se Google traducesse i nostri segreti sepolti.
Ma andiamo oltre: questo rotolo è solo uno dei 800 dalla Villa dei Papiri a Ercolano, una biblioteca antica sopravvissuta per miracolo, anche se secoli di esperimenti distruttivi l’hanno quasi rovinata. Filodemo fa parte di una serie etica epicaurea, con libri su “Sul ruffianismo” e simili, e gli esperti litigano se PHerc. 172 sia il primo o il quarto volume. Intanto, la speranza è che sotto quelle ceneri ci siano tesori come Aristotele o Saffo – un potenziale boom culturale che potrebbe eclissare l’Umanesimo, se solo smettiamo di rovinare tutto con la nostra sbadataggine.