Pazzi o solo alla ricerca di like? Due giovani idioti si arrampicano sul tetto di un treno in corsa sul Lago d’Iseo, filmando la loro stunt “adrenalinico” e rendendola virale online – perché, diamine, la vita è troppo noiosa senza rischiare la pelle per un po’ di gloria social! 🚆😡 La Polfer sta già indagando, e non ci stupirebbe se questi “idioti” finissero con le mani nel sacco. #TrainSurfing #FolliaVirale #GiovaniSenzaTesta
In un episodio che grida “idiocrazia pura”, due ragazzi hanno deciso di sfidare la morte arrampicandosi sul tetto di un treno tra Marone e Sale Marasino, nel bel mezzo del pittoresco Lago d’Iseo. Il video, postato online, è esploso sui social come l’ennesima follia del train surfing – quel fenomeno ridicolo nato come trucco per viaggiare gratis negli anni ’80 in Russia, e ora trasformato in una caccia al like su Instagram e TikTok. Questi tizi non stanno cercando di arrivare da nessuna parte; vogliono solo monetizzare il pericolo e idolatrare la stupidità, trasformando treni in palchi per eroi da quattro soldi.
Mentre la polizia ferroviaria e quella postale sono già al lavoro per smascherare i responsabili, il video mostra uno dei due sdraiato sul tetto del vagone in movimento, con l’altro che riprende tutto come se fosse una scena da blockbuster hollywoodiano. La nuova moda? Rischiare la vita per un reel! 😡📱Sul Lago d’Iseo, in provincia di Brescia, un gruppo di ragazzi ha deciso di salire sul tetto di un treno in corsa per girare un video “adrenalinico” da pubblicare su Instagram. Hanno atteso che il convoglio si muovesse lungo le rotaie panoramiche e, sfidando ogni regola di sicurezza e il buonsenso, si sono filmati in piedi sopra i vagoni. 🚆Un gesto folle, pericolosissimo, che rientra nel cosiddetto fenomeno del train surfing, già tristemente diffuso in altre parti d’Europa e che ora sembra arrivare anche in Italia. Il video, ovviamente, è finito sui social. E mentre raccoglie visualizzazioni, la Polfer ha aperto un’indagine per individuare i responsabili. Un comportamento che non ha nulla di “coraggioso” o “spettacolare”: è solo incoscienza allo stato puro. ⚠️Tante giovani vite spezzate da incidenti assurdi…Troppi ragazzi che sfidano la morte solo per apparire sui social. 💔Questi “idioti” – perché diversamente non si possono chiamare – vengano trovati quanto prima e credo che il miglior castigo educativo sia mandarli a fare volontariato nei centri riabilitativi o dove ci sono persone con disabilità per fargli comprendere il dono della vita. 🙏Non ho parole.Chi sa, parli…L’omertà rende complici…Tgcom24#LaraMagoni #TrainSurfing #TrenoInCorsa #GiovaniSenzaFreno #SocialFollia #ReelDaIncubo #VitaNonValeUnLike #StopIdiozie #PericoloSocial #FermateLi #EducareNonPunire #SensoCivico #FolliaVirale #RispettoPerLaVita #Italia #Brescia #LagoDIseo
I rischi di questa buffonata? Altissimi, ovvio – stiamo parlando di potenziali collisioni con pali, cavi elettrici o cadute letali, con dozzine di morti già registrate in posti come il Brasile. In Europa e negli USA, i numeri delle vittime giovani sono da far accapponare la pelle, ma chi se frega quando i like sono in ballo? Intanto, piattaforme come TikTok provano a giocare al poliziotto buono con avvisi educativi, ma il contenuto continua a dilagare, esponendo quanto siamo tutti fottutamente dipendenti da queste sfide online che confondono il coraggio con la pura idiozia.
Il train surfing è tutto fuorché un gioco. Eppure, nella logica distorta delle challenge digitali, il confine tra audacia e stupidità si dissolve. Mancano consapevolezza, educazione al rischio, senso civico. Ma mancano anche veri strumenti per prevenire prima che punire. Perché il rischio, a differenza dei like, non si azzera mai.