Saturno preso a schiaffi da un meteorite? Astrofilo filma il primo impatto in diretta, e potrebbe essere epico!
Oh, accidenti a Saturno! Un astrofilo yankee di nome Mario Rana ha beccato un bagliore pazzesco sull’atmosfera del pianeta ad anelli, alle 11:07 del 5 luglio 2025, dalla sua postazione in Virginia. Se confermata, questa roba è la prima volta che becchiamo un impatto in tempo reale – roba da far impallidire le collisioni da film di Hollywood. “Suspected impact event on planet Saturn captured by Marc Delcroix July 5th 2025. Looks like quite a substantial impactor…” ha postato quel geniaccio di Nightskyhunter su Facebook, e ora tutti sono in fibrillazione.
Il Planetary Virtual Observatory and Laboratory (PVOL) ha lanciato un appello da urlo: se hai ripreso Saturno tra le 09:00 e le 09:15 UTC di quel giorno, condividi le tue robe per verificare se è tutta una bufala o la vera bomba. Dài, gente, non fate i timidi – Saturno è un gigante gassoso che attira meteoroidi come una calamita, ma di solito se li ingoia senza lasciare traccia, grazie al suo idrogeno ed elio che assorbono tutto come un aspirapolvere cosmico. Gli scienziati stimano fino a 7-8 impatti l’anno, ma nessuno li ha mai visti dal vivo. Se Rana ha ragione, è una scoperta epocale, e chissenefrega di Marte o della Terra con i loro crateri noiosi!
Ora, il software DeTeCt ha confermato che quel lampo è compatibile con un’esplosione da piccolo oggetto che si schianta sull’atmosfera – roba che su Giove l’hanno già vista, ma su Saturno? Mai! A guidare la caccia è Marc Delcroix del PVOL, che invita tutti, dai dilettanti ai prof, a controllare foto e video. Anche la prof Leigh Fletcher dell’Università di Leicester si è buttata nella mischia, blaterando sulla collaborazione tra astro-fissati e cervelloni pagati. Manda le tue prove via email a Delcroix per: confermare il lampo, stimare le dimensioni del botto e calcolare l’energia rilasciata. Secondo i dati della sonda Cassini, gli impatti su Saturno potrebbero essere come sulla Terra per i pezzetti piccoli, ma senza superficie solida, è come cercare un ago in un pianeta di gas.
Per capirci la rarità: un oggettino di 1 km potrebbe colpire ogni 3.125 anni, mentre i minuscoli ne fanno di più ma spariscono nel nulla. Questo evento potrebbe rivoluzionare come spiamo i giganti gassosi – un’occasione d’oro per non farci cogliere alla sprovvista da altri “ceffoni” spaziali. Fonte: PVOL.