Un innovativo dispositivo, simile a un cerotto, promette di ampliare le capacità sensoriali dell’utente, introducendo un nuovo modo di sperimentare il tatto. Sviluppato da un team di ricercatori della Northwestern University (Usa), il prototipo consente di percepire sensazioni come vibrazioni, pressione e torsione, offrendo un’esperienza di realtà immersiva.
Caratteristiche del Prototipo
Indice Articolo
Il cerotto è progettato per essere sottile e flessibile, permettendo di adattarsi delicatamente alla pelle. Questo dispositivo si presta non solo all’uso nel gaming e nella realtà virtuale, ma potrebbe avere anche applicazioni significative nel settore sanitario, come ad esempio nel supporto a persone con disabilità visive, offrendo loro possibilità di "sentire" l’ambiente circostante attraverso feedback tattili.
Tecnologia Avanzata
Il nuovo dispositivo include una matrice esagonale composta da 19 piccoli attuatori magnetici, in grado di produrre diverse sensazioni. Questi attuatori utilizzano la tecnologia Bluetooth per ricevere dati sull’ambiente e trasmettere feedback tattile. Una particolarità del design consente al dispositivo di funzionare a lungo senza un apporto energetico costante, immagazzinando energia elastica mentre opera.
Test e Applicazioni
I test condotti dai ricercatori hanno coinvolto soggetti bendati, i quali hanno dovuto evitare oggetti sul loro cammino, utilizzando il feedback del dispositivo per modificare la loro postura e migliorare l’equilibrio. Questo approccio ha dimostrato come sia possibile sostituire le informazioni visive con stimoli tattili, creando opportunità per migliorare la vita delle persone con problematiche visive.
Il lavoro risultante è stato pubblicato su Nature.
Non solo vista e udito, da ora anche il tatto potrà essere “aumentato”: tramite un dispositivo simile a un cerotto, sarà possibile provare sensazioni come vibrazioni, pressione e torsione, in una vera esperienza di realtà immersiva. Il prototipo è stato sviluppato da un gruppo di ricerca guidato dalla Northwestern University (Usa)
Il cerotto che “aumenta” il tatto
Con un dispositivo simile a un cerotto, anche il tatto ora diventa “aumentato”: il prototipo, sviluppato da un gruppo di ricerca guidato dalla Northwestern University (Usa) permette a chi lo indossa di provare sensazioni come vibrazioni, pressione e torsione, in una vera esperienza di realtà immersiva.
Il simil-cerotto, sottile e flessibile, aderisce delicatamente alla pelle, offrendo esperienze sensoriali più realistiche e coinvolgenti. Ma, sebbene si presti molto bene al gaming e alla realtà virtuale (VR), i ricercatori prevedono anche applicazioni in ambito sanitario, per esempio per aiutare le persone con disabilità visive a “sentire” l’ambiente circostante o fornire feedback alle persone con arti protesici.
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Innovazioni tecnologiche
Il lavoro segue un precedente pubblicato nel 2019 dello stesso team, che ora ha introdotto un sistema interfacciato con la pelle in grado di comunicare il tocco attraverso una serie di attuatori vibranti in miniatura su ampie aree della pelle, con un rapido controllo wireless.
I nostri nuovi attuatori miniaturizzati per la pelle sono molto più capaci dei semplici “buzzer” che abbiamo utilizzato come veicoli dimostrativi nel nostro articolo originale del 2019 – spiega John A.Rogers, che ha guidato la ricerca – In particolare, questi piccoli dispositivi possono fornire forze controllate su una gamma di frequenze, fornendo una forza costante senza un’applicazione continua di potenza. Una versione aggiuntiva consente agli stessi attuatori di fornire un delicato movimento di torsione sulla superficie della pelle per integrare la capacità di fornire forza verticale, aggiungendo realismo alle sensazioni.
Test del dispositivo
Per testare il dispositivo, i ricercatori hanno bendato soggetti sani per testare le loro capacità di evitare oggetti sul loro cammino, cambiare la posizione dei piedi per evitare lesioni e modificare la postura per migliorare l’equilibrio.
Un esperimento ha coinvolto un soggetto che percorreva un percorso attraverso oggetti ostruiti. Quando uno di loro si avvicinava a un oggetto, il dispositivo forniva un feedback sotto forma di intensità luminosa nell’angolo in alto a destra, che diventava più intenso avvicinandosi al centro del dispositivo.
Dopo un breve periodo di addestramento, i soggetti che utilizzavano il dispositivo sono stati in grado di cambiare comportamento in tempo reale, di fatto usando un dispositivo che sostituisce le informazioni visive con altre meccaniche.
Questo tipo di sostituzione sensoriale fornisce un senso primitivo, ma funzionalmente significativo, dell’ambiente circostante senza fare affidamento sulla vista, una capacità utile per le persone con problemi di vista. Il lavoro è stato pubblicato su Nature.
Fonti: EurekAlert / Nature
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