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Un osso di pene di cane dipinto in una cava romana di 2000 anni è stato trovato per la prima volta.

L’Università di Reading (Regno Unito) ha annunciato la scoperta di un antico osso di pene di cane, dipinto di rosso, rinvenuto in una cava risalente all’epoca romana. L’oggetto, che fa parte di un insieme di ossa, è oggetto di studio per il suo possibile coinvolgimento in rituali legati alla fertilità, prima di essere collocato nel pozzo della cava o durante la sepoltura.

Un’analisi del sito archeologico di Nescot, vicino alla moderna città di Ewell, ha rivelato un pozzo profondo 4 metri, utilizzato come tomba per circa 50 anni. Questo pozzo conteneva centinaia di ossa umane e animali, con oltre 280 resti di animali domestici, di cui il 70% erano cani. È importante notare che nessuno di questi animali mostra segni di macellazione, malattia o bruciatura, suggerendo che fossero animali domestici o da lavoro morti e sepolti. Tuttavia, è singolare che solo un osso di pene canino fosse dipinto, il che ha facilitato il suo riconoscimento.

Le ricerche indicano che le pratiche rituali associate alla fertilità non rappresentano un concetto nuovo. Questo ritrovamento è significativo poiché ora è possibile esaminare prove multiple a sostegno dell’idea, invece di basarsi su singole inclusioni o stereotipi obsoleti riguardanti i rituali “celtici”.

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Il lavoro di ricerca è stato pubblicato su Oxford Journal of Archaeology, contribuendo così a una comprensione più approfondita delle pratiche culturali e rituali dell’epoca romana.

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