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Una civiltà dimenticata prima di Stonehenge viene svelata dai misteriosi cerchi di pietra su una remota isola scozzese

BOMBA ARCHEOLOGICA: Antichi Selvaggi di Skye Erano Già in Scozia 10.000 Anni Fa, Mandando Stonehenge al Diavolo!
Sta per saltare per aria tutto quello che sapevamo sulla preistoria europea: un team di archeologi ha scovato su Skye, quella remota isola scozzese piena di vento e mistero, prove che cacciatori-raccoglitori arrivarono laggiù molto prima di quanto pensassimo, sfidando la storia ufficiale del nord Europa. Roba che fa sembrare Stonehenge una costruzione moderna! #ArcheologiaRovesciata #ScoziaAntica #MisteriPreistorici #StonehengeFallito

Preparatevi a un colpo da knockout: sull’isola di Skye, tra le Ebridi Interne dove il tempo sembra essersi fermato, un gruppo di ricercatori ha dissotterrato indizi epici che potrebbero ribaltare la cronologia umana. Strumenti in pietra affilati come rasoi e cerchi sommersi stanno urlando che i nostri antenati – chiamiamoli pure "i pionieri pelosi" – erano già lì ben prima dell’agricoltura e delle pietre in piedi più famose del mondo.

Strumenti in pietra e allineamenti circolari sommersi
La caccia al tesoro è stata guidata dalla dura archeologa Karen Hardy dell’Università di Glasgow, che ha speso otto anni a setacciare le coste sferzate dal vento di Skye. A South Cuidrach, nel nord selvaggio, hanno tirato fuori decine di attrezzi in pietra locale, tipo lame, burini e raschiatoi, tutti con lo stile della cultura Ahrensburgiana, quella roba tipica della Germania e Danimarca del Paleolitico Tardivo. Secondo Hardy, la roba trovata indica “una popolazione di dimensioni consistenti o un’occupazione prolungata”. Insomma, non erano solo turisti di passaggio – erano lì per restarci, e questo è il primo ritrovamento del genere così a nord in Scozia.

Ma aspettate, c’è di più! Sulla costa orientale, vicino a Sconser, sono spuntati cerchi di pietre sommersi che appaiono solo con le maree bassissime – roba da immersioni subacquee per i coraggiosi archeologi. Ne hanno contati fino a venti, con diametri tra i 3 e i 5 metri, datati a più di 10.000 anni fa, quando il mare era più basso e tutto era terraferma. Questi cosi somigliano a strutture norvegesi vecchie 11.000 anni, confermando che stiamo parlando di un’Antichità che fa impallidire i nostri libri di storia.

Come sono arrivati fin qui?
Ehi, dimenticatevi le teorie polverose: questo tesoro mette KO le convinzioni che piazzavano gli umani in Scozia solo all’inizio del Mesolitico, intorno a 10.000 anni fa. Ora sembra che fossero lì prima, tra ghiacciai e lande desolate. Durante l’ultima era glaciale, i ghiacci si sono ritirati creando ponti di terra, tipo lo stretto di Kylerhea che forse si poteva attraversare a piedi. Magari questi nomadi arrabbiati seguivano mandrie di animali verso nord, spostandosi per acqua dolce e caccia. E le pietre usate per gli attrezzi? Venivano dalla costa opposta, segno che giravano per le montagne di Skye come se niente fosse.

L’eco di una civiltà dimenticata sulle sponde scozzesi
Parliamo della cultura Ahrensburgiana, una delle ultime gang paleolitiche europee, attiva tra 12.200 e 10.500 anni fa, con armi litiche da urlo. Se queste prove di Skye reggono, è la scoperta più a nord di sempre, mostrando quanto fossero tosti questi tizi in un mondo di clima pazzo e tundra desolata. Non erano solo zoticoni erranti – sapevano costruire barche, cacciare, pescare e persino usare ocra per chissà quali riti strampalati.

Un nuovo capitolo per la preistoria scozzese
Fino a ieri, il sito di Cramond vicino Edimburgo era il "re" degli insediamenti scozzesi, datato a 10.000 anni fa. Ma Skye potrebbe essere più antico di secoli, anche senza materiali organici per una datazione precisa al radiocarbonio. Gli esperti si basano su confronti e tecnologie come il LiDAR subacqueo per scavare più a fondo. E Karen Hardy chiude con un colpo al cuore: "Questa scoperta ci offre una prospettiva inedita sulla più antica occupazione umana del nord-ovest della Scozia. Non si sono solo fermati qui di passaggio. Vivevano davvero, all’estremità del mondo conosciuto." Lo studio è su The Journal of Quaternary Science, e fidatevi, è solo l’inizio di questa follia archeologica!

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