Più di due ore al giorno a scrollare video su TikTok è una pratica dannosa, che alimenta la noia cronica e ha effetti sulla salute mentale.
Un recente studio dell’Universitat Oberta de Catalunya (UOC) e dell’Università Pompeu Fabra (UPF), pubblicato sulla rivista Nature, ha rivelato che oltre un quinto degli adolescenti trascorre più di due ore al giorno su piattaforme come TikTok e YouTube. Questa pratica è associata a una gamma di problemi di salute mentale, che includono depressione, ansia e frustrazione.
Tempo d’uso e salute mentale
Lo studio ha mostrato una correlazione diretta tra il tempo speso sui social media e l’incidenza di problemi legati al benessere psicologico. È emerso che TikTok, in particolare, è più pericoloso rispetto ad altre piattaforme, poiché incoraggia un consumo passivo di contenuti, limitando l’interazione tra gli utenti.
Analisi dei dati e differenze di genere
Nel corso della ricerca, 737 adolescenti spagnoli di età compresa tra 12 e 18 anni hanno partecipato a un’indagine quantitativa. I risultati hanno evidenziato significative differenze di genere nell’uso della piattaforma: le ragazze tendono a spendere più tempo su contenuti legati alla bellezza e alla moda, mentre i ragazzi si concentrano maggiormente su videogiochi e temi sportivi. Questo suggerisce che i ruoli di genere tradizionali influenzano ancora le scelte di consumo.
Più della metà degli intervistati (oltre il 53%) ha indicato di trascorrere più di un’ora su TikTok, mentre oltre il 20% supera le due ore. Questo utilizzo è accompagnato da una percezione positiva del proprio benessere digitale, con punteggi medi su una scala da 1 a 5 che indicano una scarsa capacità di stabilire limiti. I risultati suggeriscono una necessità di interventi che vadano oltre i semplici controlli parentali, proponendo un’educazione all’uso moderato delle piattaforme e audit regolari sugli algoritmi per prevenire effetti di dipendenza.
Alcuni studi precedenti hanno già messo in evidenza come l’uso eccessivo dei social media sia collegato a bassa autostima, percezione negativa della salute mentale e maggior rischio di disagio psicologico.