Villa Adriana continua a sorprendere: rinvenuta una sala banchetto circondata da acqua nel Palazzo dell’Imperatore romano.

La Straordinaria Scoperta del Triclinio Acquatico a Villa Adriana

Un recente straordinario ritrovamento è avvenuto durante una campagna di scavi condotta dall’Università Pablo de Olavide a Villa Adriana. Gli archeologi hanno riportato alla luce un triclinio acquatico, una struttura innovativa progettata per impressionare i visitatori dell’imperatore Adriano. Questo sito, situato a soli 28 chilometri da Roma, rappresenta non solo un insieme di stanze, ma un’armoniosa fusione tra architettura, natura, e lusso, offrendo un’esperienza unica.

Sviluppo di un Design Unico e Simbolico

I ricercatori si sono concentrati sul portico centrale del Palazzo, un luogo storico dedicato alla residenza più antica di Adriano. Qui, la scoperta del triclinio acquatico ha svelato una piattaforma centrale circondata da acqua su tre lati. Questo design, quasi onirico, stupiva gli ospiti durante i banchetti, con l’acqua che lambiva i loro piedi, creando un’atmosfera di meraviglia accanto ai pregiati marmi circostanti.

Questa struttura si distingue non solo per la sua forma ma anche per le sue dimensioni. A differenza dei triclini tradizionali dell’epoca, questo spazio è stato concepito in modo più ristretto, quasi come se fosse pensato per l’imperatore e pochi invitati. Questo tocco esclusivo indica che l’acqua avesse un significato simbolico, rappresentando un momento di contemplazione e serenità.

Un Progetto di Scavo Internazionale Collaborativo

La scoperta dei triclini acquatici a Villa Adriana rappresenta un evento prezioso che arricchisce la conoscenza dell’architettura adrianea. Questa villa non è solo una residenza, ma un’espressione di innovazione architettonica che pone al centro dell’esperienza il simbolismo dell’acqua.

Dal 2003, l’Universidad Pablo de Olavide, insieme a team di esperti provenienti da università prestigiose come Oxford e Columbia, ha lavorato a Villa Adriana per esplorare questo sito patrimonio dell’UNESCO. L’ultima campagna di scavi è stata possibile grazie al supporto del CSIC e alla collaborazione con l’Istituto Autonomo di Villa Adriana e Villa d’Este, coinvolgendo professori, studenti e archeologi provenienti da Roma Tre. Questa sinergia dimostra che la passione per l’arte e la storia può superare confini e differenze linguistiche.

Fonte: Universidad Pablo de Olavide

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