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Bachi da seta alimentati con grafene

Il potenziale della seta per la produzione di tessuti di alta qualità è da millenni un fatto noto. Originaria della Cina antica, la seta ha affascinato popolazioni di tutto il mondo per la sua leggerezza e resistenza. Il segreto per ottenere la seta è custodito dai bachi da seta, che si nutrono esclusivamente di foglie di gelso.

La Chimica della Seta:

La seta è composta principalmente da fibroina e sericina, associata ad altri composti organici come sostanze grasse e pigmenti di origine carotenoide. La struttura proteica della seta è determinata dalla sequenza degli amminoacidi che la compongono, formando una rete complessa di legami.

La Fibroina:

La fibroina, costituita da amminoacidi come la glicina, serina e alanina, ha una struttura lineare a zig-zag con sostituenti laterali, che conferisce alla seta una disposizione a foglietti β tipica di strutture pieghettate. Questa struttura garantisce una elevata cristallinità, conferendo alla seta rigidità e resistenza.

Applicazioni Mediche:

Grazie alle sue proprietà biocompatibili, la fibroina è stata impiegata con successo in campo medico, ad esempio come filo di sutura e biomateriale per la rigenerazione cellulare.

Nuove Frontiere: Alimentazione dei bachi da seta con Materiali Avanzati:

Recenti studi hanno dimostrato che alimentando i bachi da seta con grafene o nanotubi di carbonio a parete singola è possibile ottenere una seta ancora più forte e resistente. Questa innovazione potrebbe aprire nuove possibilità per la creazione di tessuti protettivi avanzati e biomateriali biodegradabili.

I ricercatori della Donghua University di Shanghai hanno condotto esperimenti aggiungendo alla seta coloranti, agenti antimicrobici e materiali avanzati, aprendo la strada a nuove applicazioni tecniche per questo materiale millenario.Il potenziale innovativo delle nanotecnologie applicate alla seta

La seta è da sempre considerata un materiale pregiato per la sua resistenza e versatilità. Negli ultimi anni, la ricerca ha aperto nuove prospettive per migliorarne le proprietà tramite l’impiego di nanotecnologie.

Seta rinforzata con nanomateriali

Un interessante campo di studio riguarda l’uso di nanotubi di carbonio e grafene per rinforzare la seta. Trattando le foglie di gelso con soluzioni contenenti queste nanoparticelle, è stato possibile aumentare la resistenza della seta fino al 50%. Questo nuovo tipo di fibra, chiamata seta di carbonio rinforzata, si è dimostrata due volte più resistente rispetto alla seta tradizionale.

Conducibilità elettrica della seta modificata

Un altro aspetto innovativo è legato alla conducibilità elettrica ottenuta tramite la modifica della seta. Grazie alla carbonizzazione della proteina della seta a 1050 °C, le fibre trattate conducono elettricità in modo efficiente, a differenza della seta naturale. Studi condotti tramite spettroscopia Raman hanno evidenziato una struttura cristallina più ordinata nelle nuove fibre di seta, grazie alla presenza dei nanomateriali incorporati.

Prospettive future e sfide ancora aperte

Nonostante i significativi progressi raggiunti, rimangono ancora aperte alcune questioni legate al processo di incorporazione dei nanomateriali nella seta. Gli studi futuri si concentreranno su come ottimizzare questa integrazione per massimizzare i benefici delle nanotecnologie sulla seta, sia in termini di resistenza meccanica che di conducibilità elettrica.

Conclusioni

L’applicazione delle nanotecnologie alla seta sta aprendo nuove frontiere nel campo dei materiali avanzati. Grazie a trattamenti innovativi e all’uso di nanomateriali, la seta sta diventando sempre più performante e adatta a nuove applicazioni, dalla produzione di tessuti tecnici all’elettronica flessibile. La combinazione tra tradizione e innovazione sta dando vita a materiali ibridi di grande interesse per molteplici settori industriali.

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