Il DDT: sintesi, modalità di azione

Il DDT e il suo ruolo nel contrastare la malaria

Il DDT è stato sintetizzato per la prima volta nel 1873 da Othmar Zeidler, ma solo nel 1939 il chimico svizzero Paul Hermann Müller ha scoperto la sua azione insetticida e il suo potere nel contrastare la malaria, una parassitosi provocata da protozoi che ha afflitto l’umanità per migliaia di anni.

Storia e sintesi del DDT

Verso la fine del XIX secolo, circa 15.000 persone morivano annualmente per malaria in Italia, soprattutto al Sud. Il nuovo insetticida si rivelò efficace e il suo brevetto risale al 1949, con la commercializzazione avvenuta nel 1942. Da allora, il DDT è stato utilizzato in tutto il mondo, anche accidentalmente, spinto dai venti e dalle correnti marine fino al Polo Nord.

Il DDT si ottiene per condensazione, in presenza di acido solforico concentrato, di cloralio (tricloroacetaldeide) con clorobenzene. Si opera per lo più in discontinuo, a pressione atmosferica a temperatura minore di 30°C, in eccesso di clorobenzene con tempi di reazione che vanno dalle 2 alle 8 ore.

Usi e azione del DDT

Negli Stati Uniti, a partire dal 1942, l’insetticida è stato utilizzato per proteggere le truppe dalle malattie tropicali trasmesse dagli insetti. In Italia, è stato utilizzato a Napoli contro i pidocchi e successivamente nella zona di Latina, dove era presente la malaria. L’azione del DDT avviene sia per ingestione che per contatto, penetrando nel corpo dell’insetto. Il meccanismo di azione dipende dalla sua struttura molecolare, costituita da due atomi di carbonio a ibridazione sp3 e due anelli benzenici planari. Il DDT si è dimostrato efficace nel combattere la malaria, evitando milioni di casi e morti.

Impatto ambientale e messa al bando

Fin dal suo esordio, il DDT ha suscitato perplessità nella comunità scientifica a causa degli effetti a lungo termine sull’ambiente. Nel 1972 fu vietato per uso agricolo negli Stati Uniti e successivamente in altri paesi, inclusa l’Italia nel 1978. Tuttavia, nell’Africa e in India, l’OMS ha dichiarato nel 2006 che il DDT, se usato correttamente, non comporterebbe rischi per la salute umana.

In conclusione, il DDT ha avuto un impatto significativo nel contrastare la malaria, ma anche gravi conseguenze sull’ambiente e sulla salute umana, portando alla sua messa al bando in molti paesi.

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