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Kp: costante di equilibrio

Approfondimento sulla Costante di Equilibrio Kp

La costante di equilibrio Kp è definita per gli equilibri omogenei in fase gassosa, rappresentando le pressioni parziali dei reagenti e dei prodotti al punto di equilibrio. Essa si distingue dalla Kc, che indica le concentrazioni anziché le pressioni parziali. Le basi per queste costanti derivano dalla , proposta da Cato M. Guldberg e Peter Waage.

Calcolo della Costante Kp

La Kp si ottiene moltiplicando le pressioni parziali dei prodotti al proprio coefficiente stechiometrico e dividendole per il prodotto delle pressioni parziali dei reagenti elevati ai rispettivi coefficienti stechiometrici.

Nel caso di un equilibrio del tipo A(g) + B(g) ⇄ C(g) + D(g), con coefficienti stechiometrici a, b, c e d, la formula per Kp diventa (pC)^C(pD)^d / (pA)^a(pB)^b.

Applicazioni della Kp per

La Kp non si applica solo agli equilibri omogenei, ma anche a quelli eterogenei con una fase solida. Ad esempio, nella decomposizione termica del carbonato di calcio CaCO3(s) ⇄ CaO(s) + CO2(g), la Kp considera solo la del CO2.

Analogamente, per la decomposizione dell’idrosolfuro di ammonio NH4SH(s) ⇄ NH3(g) + H2S(g), la Kp omette il termine relativo al solido e considera solo le pressioni parziali dei gas NH3 e H2S.

Relazione tra Kp e Kc

Esiste una relazione tra le costanti Kp e Kc, data da Kp = Kc(RT)^Δn, dove Δn è la differenza tra la somma dei coefficienti stechiometrici dei prodotti e dei reagenti.

L’equazione di stato dei gas pV = nRT può essere utilizzata per determinare le concentrazioni in Kc. Effettuando le dovute sostituzioni, si ottiene la relazione sopra menzionata.

Questi concetti sono fondamentali per comprendere e risolvere problemi legati agli equilibri chimici. La determinazione precisa delle costanti di equilibrio è essenziale per predire il comportamento delle reazioni chimiche in condizioni specifiche.

Equilibrio chimico: differenze tra Kp e Kc

Nell’ambito della chimica, quando si tratta di equilibrio chimico, è fondamentale comprendere le differenze tra le costanti di equilibrio Kp e Kc. Partendo dalla relazione fondamentale tra le due costanti, Δn= (c+d) – (a+b), possiamo stabilire le connessioni che le legano.

Relazione tra Kp e Kc

Considerando la reazione A(g) + bB(g) ⇄ cC(g) + dD(g), è possibile affermare che Δn= (c+d) – (a+b). Da questa relazione, emerge che Kp= Kc(RT)Δn. Questo rapporto viene ulteriormente chiarito considerando il caso in cui Δn=0, come ad esempio nella reazione H2(g) + I2(g) ⇄ 2HI(g) in cui Δn = 2 – (+1) = 0. Dato che (RT)Δn = (RT)^0 = 1, si ottiene Kp=Kc.

Unità di misura della Kp

Analogamente alla costante di equilibrio Kc, l’unità di misura della Kp dipende dalla specifica reazione. Per reazioni con Δn = 0, come nel caso di H2(g) + I2(g) ⇄ 2HI(g), la Kp è adimensionale. Ad esempio, per la reazione 2NO2(g) ⇄ N2O4(g), l’unità di misura di Kp è (p)/(p)^2 = p^-1.

In altre situazioni, come nell’equilibrio N2(g) + 3H2(g) ⇄ 2NH3(g), in cui Kp= (pNH3)^2/[(pN2)(pH2)^3], l’unità di misura è p^-2. Infine, va notato che la può essere espressa in diverse unità come atmosfere, Pascal, kPa, mm Hg o Torr, a seconda delle necessità sperimentali.

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