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Il “bacio” Luna-Giove immersi nelle Pleaidi sarà un meraviglioso spettacolo visibile a occhio nudo

Il 10 gennaio si avvicina un evento astronomico di particolare interesse: la Luna si troverà in congiunzione con Giove, visibile nell’ammasso stellare delle Pleiadi. L’osservazione praticabile a , condizioni meteorologiche permettendo.

Canva

Il 10 gennaio, la costellazione del Toro offrirà uno interessante con la congiunzione tra Luna e Giove, prossimi all’ammasso stellare delle Pleiadi e alla stella Aldebaran. Gli appassionati di astronomia potranno osservare questo fenomeno intorno alle ore 20.00.

congiunzione luna-giove-pleaidi

©Stellarium

Le Pleiadi costituiscono un ammasso stellare che presenta fino a 12 visibili ad occhio nudo, in particolare in assenza di inquinamento luminoso. Anche in contesti urbani, è possibile osservare 4 o 5 stelle se le condizioni climatiche sono favorevoli.

In aggiunta, la Luna si presenterà in uno dei suoi momenti più affascinanti, a pochi giorni dalla fase di plenilunio, prevista per il 13 gennaio, quando sarà in congiunzione con Marte.

Fonte: UAI

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Zuckerberg eliminerà il fact-checking su Facebook, Instagram e Threads e quali saranno le conseguenze per te

Meta, simile a X, ha annunciato l’introduzione delle “Notes” per permettere agli utenti di segnalare pubblicamente contenuti considerati errati o fuorvianti. Ecco cosa comporta questa novità.

le recenti dichiarazioni, Meta prevede di eliminare il sistema di fact-checking attuato da terzi, sostituendolo con note generate dagli utenti, simili al sistema Community Notes adottato da X. Questa modifica inizialmente applicabile solo negli Stati Uniti e mira a stimolare la discussione su argomenti considerati rilevanti per la società.

Le nuove misure intendono garantire una maggiore libertà di espressione, rimuovendo restrizioni su temi attuali e concentrando gli sforzi di moderazione su contenuti illegali e gravi violazioni, secondo quanto affermato dai rappresentanti dell’azienda.

Il modello Community Notes

Il programma Community Notes, precedentemente noto come Birdwatch, consente agli utenti di contribuire alla moderazione dei contenuti segnalando informazioni considerate errate. Solamente le note approvate da un sufficiente numero di volontari diventeranno visibili pubblicamente. Il sistema si propone di limitare le valutazioni parziali e favorire il consenso fra diversi punti di vista.

Impatto della decisione di Meta

Meta ha già iniziato a ridurre la portata del fact-checking e a rimuovere norme di contenuto giudicate eccessive. I critici avvertono che questa strategia favorire la diffusione di notizie false e contenuti extremi. L’approccio collaborativo di Meta è ispirato da esperienze simili già osservate nella piattaforma X, dove gli utenti decidono collettivamente se un post potrebbe necessitare di ulteriori chiarimenti.

Situazione in Europa

Attualmente, i fact-checker continueranno a operare in Europa. La Commissione Europea sottolinea l’importanza della libertà di espressione e d’informazione, chiarendo che la moderazione dei contenuti non deve essere confusa con la censura, in particolare in riferimento alle normative stabilite dal Digital Services Act.

In questo contesto, si osserva come le nuove politiche di Meta possano influenzare il panorama mediatico e la moderazione dei contenuti piattaforme online.

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Scoperta in Guatemala di una figura maya di 1.500 anni con casco rimovibile

Un ritrovamento straordinario nelle profondità del : la figura, perfettamente conservata, racconta tradizioni, rituali e simbolismi di un’antica civiltà.

©LACMA – Kenneth Garrett

Nel sito archeologico di El Perú-Waka’, situato nel dipartimento di Petén in Guatemala, è stata scoperta una figura in ceramica datata circa 1.500 anni fa, che appartiene al periodo classico della civiltà maya. L’oggetto è unico non solo per il eccellente stato di conservazione, ma anche per la presenza di un casco , che solleva nuove questioni sul ruolo del personaggio rappresentato.

La figura sembra raffigurare un guerriero o un dignitario coinvolto in cerimonie rituali, evidenziando un dettaglio raro nell’arte maya: la mobilità del casco. Questo elemento simboleggiare autorità o protezione, fornendo alla ricerca spunti per approfondire il significato dei capi militari e delle élite religiose in tali società avanzate.

Gli ornamenti e le vesti sono altamente dettagliati, riflettendo le abilità artistiche dell’epoca, mentre il casco sottolinea una possibile funzione simbolica. Si pone quindi la questione se il soggetto possa essere un guerriero, una divinità o un leader di grande importanza nei rituali collettivi.

Una scoperta che arricchisce la conoscenza della civiltà maya

La figura non è solo un’opera d’arte, ma anche un’importante testimonianza storica che contribuisce a una migliore comprensione della complessità sociale, politica e culturale dei Maya. Ogni aspetto di essa rivela informazioni sulla vita quotidiana e sulle credenze di una cultura che ha avuto un impatto significativo nella storia dell’umanità.

Il sito di El Perú-Waka’ ha già fornito in passato importanti scoperte, come tombe reali e oggetti rituali, ma questo ritrovamento si distingue particolarmente. Il casco rimovibile amplia la nostra comprensione del legame tra i Maya e i concetti di potere, guerra e sacralità.

Il contesto archeologico e le scoperte recenti

Questa scoperta si inserisce in un ampio panorama di recenti rinvenimenti in Guatemala, supportati dalla LiDAR, che ha rivelato strutture celate sotto la folta vegetazione. Un esempio è il ritrovamento di un sistema di quasi 1.000 insediamenti maya interconnessi, che illustra la loro straordinaria organizzazione politica e sociale.

In un altro sito, Chochkitam, è stata scoperta una maschera di giada risalente al 350 d.C. nella tomba di un antico re maya, contribuendo così ad ampliare le conoscenze sulle pratiche funerarie e sull’influenza culturale tra le varie città-stato maya.

La figura con casco rimovibile aggiunge un ulteriore elemento alla comprensione della complessità della civiltà maya. L’arte di questo popolo non era solo decorativa, ma rappresentava un linguaggio visivo ricco di significato, in grado di raccontare storie e trasmettere valori attraverso un profondo legame fra l’umanità e le divinità.

Fonte: LACMA

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L’invenzione della ruota risale a più di 12.000 anni fa, secondo uno studio che potrebbe riscrivere la storia

Due archeologhe israeliane hanno condotto una ricerca su pietre perforate risalenti a 12.000 anni fa, utilizzate per filare fibre, rivelando potenzialità tecnologiche significative che potrebbero anticipare il principio della ruota nella umana. Lo , realizzato da Talia Yashuv e Leore Grosman dell’Università Ebraica di Gerusalemme, è stato pubblicato nella rivista scientifica PLOS ONE.

Caratteristiche delle pietre e contesto storico

Le pietre perforate sono state rinvenute nel sito archeologico di Nahal Ein-Gev II, situato nel nord di Israele, e sono state catalogate in tre categorie: 48 con perforazioni complete, 36 con fori parziali e 29 in lavorazione. La produzione di questi strumenti apparirebbe essere locale, evidenziando l’abilità degli artigiani natufiani dell’epoca. Databili a circa 12.000 anni fa, le pietre sono principalmente in calcare tenero, anche se alcune sono in basalto. Circa il 60% di esse presenta una forma rotonda e simmetrica, mentre il resto è caratterizzato da contorni angolati e irregolari.

Tecnologie 3D nell’analisi delle fusaiole

Per approfondire lo studio delle pietre, Yashuv e Grosman hanno adottato un approccio innovativo che utilizza modelli tridimensionali. Attraverso uno scanner a luce strutturata, sono stati creati modelli digitali ad alta risoluzione che hanno consentito un’ dettagliata delle perforazioni. Questi strumenti, utilizzati per filare fibre come il lino, suggeriscono l’esistenza di tecniche avanzate per l’epoca, contribuendo a una maggiore comprensione delle innovazioni nella storia umana.

Legame tra fusaiole e ruote

Le fusaiole natufiane potrebbero costituire uno dei primi esempi di rotativa. Leore Grosman ha ipotizzato che queste pietre perforate possano essere considerate le prime “ruote” della storia, almeno in termini di rotazione meccanica. Le caratteristiche delle fusaiole sottolineano un potenziale rotativo che aver anticipato di millenni applicazioni più avanzate, come quelle relative ai carri, suggerendo un legame significativo tra queste antiche tecnologie e i successivi sviluppi nella storia tecnologica.

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Arriva un’altra stupenda pioggia di stelle cadenti, le Geminidi.

La notte tra il 7 e l’8 gennaio si prevede di assistere al picco delle rho-Geminidi, un evento particolarmente favorevole all’osservazione a causa della ridotta interferenza luminosa della Luna.

Le meteore maggiormente visibili nella seconda parte della notte, come segnalato dall’Unione Astrofili Italiani (UAI). Durante questo periodo, il numero di stelle è atteso al massimo, creando un’opportunità unica per gli amanti dell’astronomia e per coloro che desiderano esprimere desideri al passaggio delle meteore.

Condizioni di osservazione

Il radiante dello sciame meteorico per l’intera durata della notte. Raggiungerà la sua massima inclinazione verso mezzanotte, quando si troverà a quasi 80° sopra l’orizzonte. Questo posizionamento permette di godere al meglio dello celeste, soprattutto nel periodo in cui la Luna non disturba la visibilità.

©Stellarium

Un evento da non perdere

Gli appassionati sono invitati a prepararsi per questo spettacolo celeste. La serata si prospetta una grande occasione per osservare fino a dove è possibile anche nei contesti urbani, sebbene il buio della campagna possa rivelare un numero maggiore di meteore.

Fonti: UAI / UAI meteore

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Un’antenna capace di convertire segnali wi-fi e bluetooth in energia per ricaricare i device è sviluppata da scienziati

Una nuova nella spintronica offre una soluzione per alimentare dispositivi IoT senza l’uso di batterie, sfruttando segnali Wi-Fi e . Questa innovativa rectenna rappresenta un progresso verso una maggiore sostenibilità energetica, diminuendo sprechi e dipendenza da fonti di energia tradizionali.

Immaginate piccoli dispositivi che ricevono energia dall’energia dispersa dai segnali Wi-Fi e Bluetooth circostanti. Questa idea si traduce in una realtà concreta grazie alla rectenna, un’antenna rettificante capace di convertire onde elettromagnetiche in elettricità, anche da segnali molto deboli. Sfruttando tecnologie basate su fenomeni quantistici, la rectenna è in grado di alimentare piccoli apparati, come sensori di temperatura o altri dispositivi IoT.

Funzionamento della rectenna

La rectenna funziona ricevendo segnali elettromagnetici, tra cui Wi-Fi, Bluetooth e reti mobili, convertendoli in corrente elettrica. Le onde vengono catturate in forma di corrente alternata (AC), che successivamente viene trasformata in corrente continua (DC) tramite un circuito rettificatore. Sebbene i principi di generazione di energia da segnali siano noti dagli anni Sessanta, il progresso attuale sta nella capacità di catturare segnali ambientali di bassa intensità, quali quelli emessi dai router Wi-Fi o smartphone.

I ricercatori hanno adottato un approccio basato sulla spintronica, studiando il comportamento degli spin degli elettroni e la loro interazione con campi magnetici. Hanno progettato una serie di rettificatori di spin, dispositivi nanometrici realizzati con giunzioni tunnel magnetiche, ottimizzati per captare frequenze comuni come quelle del Wi-Fi (2,4 GHz) e del 5G (3,5 GHz).

Applicazioni pratiche e benefici ambientali

Test condotti su un array di rettificatori di spin hanno dimostrato la capacità di generare energia sufficiente per alimentare un sensore di temperatura commerciale con un livello di potenza di appena -27 dBm. Questo valore è notevolmente inferiore rispetto alla potenza trasmessa da un normale smartphone, che è di circa 27 dBm.

L’applicazione di questa tecnologia ha il potenziale di rivoluzionare il settore dell’Internet delle Cose (IoT) in crescita. Alimentare i dispositivi tramite segnali ambientali ridurrebbe la dipendenza dalle batterie, portando a una diminuzione dei costi di manutenzione e un miglioramento della sostenibilità delle reti wireless. Gli sviluppatori della rectenna evidenziano che l’implementazione su larga scala contribuire a ridurre l’impronta di carbonio associata alle tecnologie IoT, fornendo un’alternativa energetica più ecologica e accessibile.

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Ricavare acqua mungendo l’aria, la tecnologia a costo zero per far sopravvivere gli alberi dopo gli incendi

Innovazione ecologica Canarie, Barcellona e Cile: LIFE Nieblas introduce aghi artificiali per raccogliere dalle nebbie e rigenerare foreste aride senza infrastrutture, o emissioni.

©Life Nieblas

In un contesto di crescente cambiamento climatico, un avanzato sistema di raccolta dell’acqua dalle nebbie è al centro della lotta contro la desertificazione e della rigenerazione delle foreste. Questa tecnologia, implementata nelle Isole Canarie, a Barcellona e in Cile, utilizza fog catcher, strutture ispirate agli aghi di pino, per affrontare la riforestazione in modo sostenibile, senza consumo di energia, necessità di infrastrutture o emissioni.

Meccanismo di funzionamento

Il progetto ecologico europeo LIFE Nieblas, attivo nelle Isole Canarie, si basa su una tecnica chiamata “cloud milking” per raccogliere l’umidità atmosferica. Questa soluzione impiega una serie di aghi artificiali per catturare le particelle di umidità presenti nell’aria e convertirle in acqua, senza necessitare di elettricità, macchinari o interventi invasivi negli ecosistemi locali.

Il sistema è concepito per resistere ai forti venti, affrontando una delle principali sfide delle reti tradizionali di raccolta della nebbia utilizzate in aree come il deserto di Atacama e le montagne dell’Atlante, dove tali condizioni climatiche possono compromettere l’efficacia delle strutture tradizionali.

Gli aghi artificiali, posizionati in modo da consentire un flusso d’aria ottimale, raccolgono l’acqua in modo altamente efficiente. Queste strutture possono essere installate direttamente nel luogo d’impiego, senza necessità di costruzione di strade o di elettrificazione.

I risultati ottenuti con LIFE Nieblas

Il progetto ha già generato risultati significativi. Nella località di Andén, a Gran Canaria, una piantagione di 35,8 ettari di di lauro ha mostrato una sopravvivenza dell’86%, cifra che raddoppia il tasso di successo rispetto ai metodi tradizionali di riforestazione. il responsabile scientifico del progetto, le Canarie offrono un laboratorio ideale per queste tecniche innovative, con altri territori come il Cile e il Marocco che potrebbero trarne vantaggio, grazie a condizioni simili e a una solida tradizione nella raccolta della nebbia.

Un esempio di applicazione è rappresentato dalla cittadina di Chungungo, nella provincia di Coquimbo, Cile, che riesce a raccogliere 250 galloni d’acqua al giorno grazie alla combinazione di fog catcher locali e ai nuovi design sviluppati da LIFE Nieblas.

Fonte: Life Nieblas

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OpanAI sanzionata dal Garante della privacy con una maxi-multa da 15 milioni di euro per ChatGPT

Il privacy ha sanzionato OpenAI per violazioni relative a , imponendo una multa di 15 di e un obbligo di una campagna informativa di sei mesi per sensibilizzare sul trattamento dei dati personali.

@Pexels

Il provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali, avviato a marzo 2023, si è concluso con una sanzione di 15 milioni di euro per OpenAI, che gestisce ChatGPT. L’agenzia ha anche ordinato una campagna informativa della durata di sei mesi. L’intervento è scaturito dall’inadeguata trasparenza nell’uso dei dati personali da parte del chatbot.

In particolare, il Garante ha sottolineato che OpenAI non ha comunicato una violazione di dati risalente a marzo 2023, contravvenendo alle normative GDPR. Inoltre, i dati personali sono stati complessivamente utilizzati per addestrare il chatbot senza una base giuridica sufficiente e senza informare adeguatamente gli utenti. La mancanza di misure per verificare l’età degli utenti ha altresì esposto minori di 13 anni a contenuti potenzialmente inappropriati.

La campagna di comunicazione: un passo verso la trasparenza

OpenAI dovrà affrontare non solo la multa, ma anche l’obbligo di attuare una campagna di comunicazione istituzionale di sei mesi. Questa operazione di sensibilizzazione sarà diffusa attraverso , televisione, giornali e internet.

L’obiettivo della campagna è informare il pubblico riguardo la gestione dei dati personali da parte di ChatGPT. Gli utenti, e anche coloro che non utilizzano il servizio, dovranno essere a conoscenza delle modalità di raccolta dei dati, i motivi del loro utilizzo e dei diritti a loro disposizione, come la rettifica, la cancellazione e l’opposizione al trattamento. La campagna mira a ristabilire un rapporto di fiducia con il pubblico, garantendo ai soggetti interessati la possibilità di opporsi all’uso dei propri dati per l’addestramento dell’intelligenza artificiale generativa.

La maxi-multa e il trasferimento degli atti in Irlanda

La sanzione di 15 milioni di euro, sebbene significativa, riflette la cooperazione mostrata da OpenAI durante l’istruttoria. Si deve registrare anche che, nel corso dell’indagine, OpenAI ha trasferito il proprio quartier generale europeo in Irlanda. Pertanto, il Garante ha inoltrato gli atti del procedimento all’Autorità irlandese per la protezione dei dati personali (DPC), in conformità con il principio del one-stop-shop. Sarà il DPC a proseguire l’istruttoria per accertare eventuali altre violazioni persistenti.

Fonte: Garante Privacy

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Campesterolo: Una sostanza organica importante per la salute e la funzione del corpo umano e degli organismi.

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Il campesterolo è uno dei tre fitosteroli principali presenti nel regno vegetale, insieme a sitosterolo e stigmasterolo. Questi composti condividono una di base simile al colesterolo, ma differiscono per la loro catena laterale. Il campesterolo è noto anche come 24 α-metilcolesterolo e presenta un gruppo metilico in C24. La sua importanza risiede non solo nella sua presenza piante, ma anche nelle funzioni specifiche che svolge.

Proprietà e Fonti di Campesterolo

Questo fitosterolo si trova in vari frutti, tra cui banane, pompelmi e melograni, così come in alcune verdure come cipolle, patate e cetrioli, oltre ai grassi di origine animale. Il campesterolo è riconosciuto per le sue proprietà antinfiammatorie e la capacità di inibire la crescita di determinati batteri. È presente anche in amenò oli, margarina e diversi tipi di frutta secca, mantenendo sempre il suo ruolo fondamentale nella dinamica delle membrane cellulari.

Biosintesi del Campesterolo

La sintesi del campesterolo avviene nel reticolo endoplasmatico attraverso la via del mevalonato, che culmina nella formazione di squalene. Il processo inizia con la trasformazione del cicloartenolo in 24-metilencicloartenolo, grazie all’enzima sterolo C24-metiltransferasi . Successivamente, il 24-metilenlofenolo ottenuto mediante una serie di reazioni chimiche che coinvolgono enzimi specifici, cruciali per la produzione di steroli negli eucarioti. La trasformazione finale del 24-metilenlofenolo in campesterolo è mediata da ulteriori enzimi, compreso un riduttasi che agisce sul carbonio 24.

Biosintesi del Brassinolide

Partendo dal campesterolo, si avvia anche la biosintesi del brassinolide, che è un potente stimolatore della crescita vegetale. Questo processo si articola in vari passaggi, in cui il campesterolo viene convertito in teasterone, tifasterolo, castasterone e infine brassinolide. Gli enzimi del citocromo P450 svolgono un ruolo critico nel processo di ossidazione che arricchisce la molecola con gruppi idrossilici, migliorando notevolmente la sua attività biologica.

Benefici per la Salute

I fitosteroli, tra cui il campesterolo, competono con il colesterolo negli organismi umani, bloccando la sua assorbimento e contribuendo alla sua eliminazione. Sono riconosciuti dall’American Heart Association come fattori dietetici in grado di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre, studi hanno evidenziato come i fitosteroli possano essere associati a una diminuzione dei rischi di cancro e possiedano proprietà antiossidanti. Il consumo regolare di alimenti ricchi di fitosteroli ulteriormente contribuire a proteggere il fegato e a prevenire disturbi legati alla steatosi epatica non alcolica.

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Molecole ionofore: trasportatori di ioni attraverso le membrane cellulari per applicazioni biomediche.

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Gli ionofori rappresentano molecole liposolubili di dimensioni ridotte, spesso originate da microrganismi. Queste molecole hanno la funzione di mediatori nel trasporto di ioni attraverso i doppi strati lipidici delle membrane cellulari. Tale trasporto avviene grazie alla loro capacità di guidare gli ioni lungo il gradiente elettrochimico, funzionando come trasportatori per la diffusione facilitata.

Tipologie di ionofori

Il termine “ionofori”, che trae origine dal greco ἰόν (movimento) e φέρω (portare), si riferisce a composti che possono agire sia come trasportatori mobili sia come formatori di canali ionici. I trasportatori mobili si muovono all’interno della membrana e possono accompagnare circa 1000 ioni al , mentre quelli che formano i canali tendono a essere meno selettivi ma possono trasportare fino a 10 milioni di ioni al secondo.

Questa caratteristica li rende fondamentali per la regolazione del trasporto ionico, essenziale per la vita cellulare. Gli ionofori possiedono un alto grado di selettività, mentre i canali che formano sono meno specifici nei confronti dei vari tipi di ioni.

Importanza nella salute cellulare

Il mantenimento di livelli adeguati di cationi all’interno delle cellule è cruciale per la loro salute. Un qualsivoglia elemento che alteri il flusso degli ioni metallici attraverso le membrane può avere conseguenze fatali per l’organismo.

L’omeostasi ionica si rivela essenziale per la sopravvivenza delle cellule, poiché un giusto equilibrio di ioni sia all’interno che nella matrice extracellulare è necessario per preservare il potenziale di membrana e garantire le corrette funzioni cellulari. Strutturalmente, la membrana cellulare è composta da doppi strati lipidici, le cui teste polari si orientano all’esterno mentre le code idrofobiche formano l’interno. Questa disposizione conferisce impermeabilità a determinati ioni e piccole molecole, consentendo solo a sostanze come , ossigeno e anidride carbonica di attraversare liberamente.

Le cellule affrontano tali difficoltà di trasporto attraverso meccanismi di diffusione facilitata e trasporto attivo, dove le proteine che formano canali ionici giocano un ruolo cruciale. Gli ionofori, generalmente, possiedono una parte interna polare e una parte esterna non polare, abilitandoli a creare canali attraverso cui gli ioni possono passare liberamente.

Applicazioni negli organismi viventi

Risalgono a circa sessant’anni fa le prime scoperte sugli ionofori in microrganismi, identificati come composti aventi una massa molecolare tra 200-2000 Da e una natura anfifilica, in grado di formare complessi con cationi sia monovalenti che bivalenti, come Na+, K+, Mg2+ e Ca2+. Questa affinità con i metalli del blocco s li distingue da altre classi di molecole come i siderofori, che presentano elevata affinità per il ferro.

Un’importante applicazione degli ionofori emerge nel campo della zootecnia, dove migliorano la salute e l’efficienza alimentare di bestiame e pollame. Questi composti, utilizzati come additivi per alimenti, favoriscono una trasformazione più efficiente dei nutrienti nel rumine degli animali ruminanti, contribuendo anche a una minore produzione di metano, un gas serra significativo.

Il caso della valinomicina

Un esempio notevole di ionofore è la valinomicina, riconosciuta per il ruolo nel trasporto del potassio e come antibatterico. Scoperta nel 1955 negli Streptomyces, la valinomicina è un peptide non ribosomiale caratterizzato da una particolare chimica. Questa conformazione permette di ospitare uno ione potassio all’interno di una cavità polare, creando un complesso che facilita il trasporto del potassio attraverso la membrana.

Le proprietà della valinomicina vanno oltre il semplice trasporto ionico; il suo impiego ha mostrato attività antimicotica, antivirale e insetticida. Inoltre, recenti studi indicano che avere effetti positivi nel trattamento della malattia di Parkinson e della malattia di Alzheimer.

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Dopo 22 anni il suo vecchio Nokia 3310 viene ritrovato con ancora una tacca di batteria

Il ritrovamento di un Nokia 3310 a Pontypridd, nel Galles, ha richiamato l’attenzione per la sua sorprendente durata. Un uomo, 22 anni di oblio, ha scoperto il dispositivo in grado di accendersi nuovamente, mostrando ancora una tacca di batteria residua. Questo episodio ha suscitato grande curiosità e dibattito sulla resistenza e l’affidabilità del famoso telefono, lanciato nel 2000.

La leggenda del Nokia 3310

Il Nokia 3310 è stato uno dei telefoni più amati della sua epoca, noto per la sua robustezza e la capacità di mantenere la carica per giorni, se non settimane. Questo ritrovamento non è un caso isolato: in passato sono emerse altre storie simili che confermano le straordinarie caratteristiche del dispositivo, alimentando un rinnovato interesse tra gli appassionati.

La viralità del ritrovamento

Le immagini del Nokia 3310 funzionante si sono diffuse rapidamente sui social media, scatenando una di commenti divertiti e ammirati. Alcuni utenti hanno scherzato sul fatto che questo modello mettere in crisi il mercato dei moderni power bank, mentre altri hanno elogiato la qualità dei telefoni di un rispetto agli attuali smartphone.

Riflessioni sull’obsolescenza programmata

Questo episodio ha inoltre innescato un dibattito più ampio sulla transizione tecnologica e sull’obsolescenza programmata. I telefoni moderni, pur dotati di schermi avanzati e batterie performanti, non riescono a eguagliare la longevità e la semplicità dei modelli passati. Il Nokia 3310 rappresenta un’epoca in cui i dispositivi erano realizzati per durare, piuttosto che per essere sostituiti frequentemente, contribuendo all’aumento dei rifiuti tecnologici.

La del Nokia 3310 non serve solo a suscitare nostalgia, ma invita anche a riflettere sull’importanza della durabilità in un mondo orientato al consumo veloce. Questo dispositivo potrebbe, un giorno, diventare un simbolo di un’era in cui la tecnologia equivaleva a robustezza e affidabilità.

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Il 2025 inizia subito forte con una due-giorni di stupendi “baci celesti”

Il mese di gennaio offre due eventi astronomici di notevole interesse: il “” tra Luna e Venere e quello tra Luna e Saturno. Questi fenomeni, previsti per il 3 e 4 gennaio, visibili a , ma l’uso di un binocolo potrebbe permettere di osservare meglio Saturno.

Il 3 gennaio, nella costellazione dell’Acquario, avrà luogo la congiunzione tra il nostro satellite in fase crescente e Venere, che è uno degli oggetti più luminosi nel cielo. La visione di questo evento è consigliata per le ore 19:00 circa. La mappa qui presentata mostra la posizione del cielo in quel momento.

baci celesti luna venere saturno gennaio 2025

©Stellarium

Il giorno successivo, 4 gennaio, la Luna si congiungerà con Saturno, offrendo un’altra opportunità di osservazione. Anche in questo caso, è consigliato l’uso di un binocolo, soprattutto per meglio distinguere i dettagli del pianeta noto come Signore degli Anelli. La mappa sottostante illustra la configurazione del cielo per questo evento.

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©Stellarium

Inoltre, la sera del 3 gennaio si avrà il picco delle Quadrantidi, rendendo l’osservazione del cielo ancora più suggestiva, con la possibilità di esprimere desideri osservando le cadenti.

Fonte: UAI

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