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Benvenuto al 2025 con tanti desideri dalle immancabili e stupende Quadrantidi.

come ogni , arrivano le Quadrantidi. Le stelle cadenti, le prime dell’anno, avranno il loro picco previsto nella notte tra il 3 e il 4 gennaio in quasi totale assenza della Luna. Gli appassionati sono pronti per esprimere i propri desideri.

Picco dello sciame meteorico

Le Quadrantidi rappresentano uno degli sciami meteorici più affascinanti, con un picco relativamente ristretto che dura circa sei ore. Come riportato da EarthSky, il radiante, ovvero il punto da cui le meteore sembrano provenire, sorgerà a nord-nordest dopo mezzanotte e sarà più alto nel prima dell’alba. Questo radiante si trova nella costellazione ormai obsoleta Quadrans Muralis, ma attualmente è visibile nelle vicinanze della costellazione del Boote, da cui il secondo nome Bootidi.

Manifestazione delle meteore

Le Quadrantidi possono offrire una vista sorprendete: in condizioni ideali, con un cielo scuro e Luna, e con il radiante in posizione favorevole, è possibile osservare oltre 100 meteore all’ora, sebbene per un breve periodo. Questo evento astrale rappresenta un momento speciale per gli osservatori e gli amanti della natura.

Un’opportunità unica

Con il picco atteso per la notte del 3 gennaio e la Luna che raggiungerà il Primo quarto solo il 6 gennaio, gli appassionati di astronomia avranno l’opportunità di godere di uno celeste unico. Si invita quindi a prepararsi per un’osservazione indimenticabile delle Stelle Cadenti, che annualmente affascinano non solo gli esperti ma anche il pubblico generale.

Fonti: EarthSky / UAI / UAI meteore

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Ritrovati in Siberia i resti di un mammut, il cucciolo meglio conservato di sempre

Nella Siberia orientale, un’importante scoperta paleontologica ha avuto luogo nel cratere di Batagaika, nella regione di Yakutia. Gli scienziati dell’Università Federale Nordorientale di Jakutsk (NEFU) hanno rinvenuto i resti di un cucciolo di mammut, risalente a circa 50.000 anni fa, in uno stato di conservazione straordinario. Il campione, denominato Yana, è stato ritrovato in condizioni tali da preservare orecchie, tronco, testa e bocca, offrendo un’eccezionale opportunità per lo studio della fauna preistorica.

Un cratere di conoscenza

Il cratere di Batagaika, conosciuto anche come il “cancello verso l’inferno” per la sua notevole profondità e le erosioni in corso, rappresenta una sorta di enciclopedia sul clima e sulla fauna del Pleistocene. vasta area di permafrost, attualmente visibile a causa del riscaldamento globale, ha permesso il ritrovamento di Yana, che, con un’altezza di ,20 metri e un peso di oltre 100 chilogrammi, ha impressionato i ricercatori per la completezza dei suoi resti. Gli scienziati stimano che il cucciolo avesse circa un al momento della morte.

Riflessioni evolutive e ambientali

Il ritrovamento di Yana fornisce non solo un’importante finestra sulla vita dei mammut, ma anche dati fondamentali sul loro legame genetico con gli elefanti moderni. Le analisi genetiche condotte dal Laboratorio Museo del Mamut Lazarev di Jakutsk potrebbero rivelare dettagli cruciali sull’evoluzione di questi animali. Inoltre, lo studio delle condizioni fisiche del cucciolo potrà approfondire la comprensione delle strategie di sopravvivenza in condizioni climatiche estreme.

Il continuo scioglimento del permafrost a causa dei cambiamenti climatici rappresenta un’altra questione critica. La fusione di ghiaccio eterno, che ha protetto per millenni resti come quello di Yana, sta causando un rilascio di gas serra nell’atmosfera, contribuendo al riscaldamento globale.

Un monito per il presente

Questa scoperta sottolinea la necessità di monitorare le dinamiche del permafrost per comprendere non solo il passato del nostro pianeta, ma anche le conseguenze delle attività umane sul clima attuale. L’Università Federale Nordorientale di Jakutsk evidenzia che ogni scoperta offre l’opportunità di riflettere sulla protezione delle risorse naturali, invitando a considerare l’importanza di salvaguardare l’ambiente.

I resti di mammut trovati rappresentano un’eredità importante per la e un invito a proteggere ciò che il nostro pianeta ha da offrire.

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Calendario lunare 2025, un anno di lune stupende e spettacoli indimenticabili offerti dal cielo

Il 2025 si preannuncia un ricco di eventi lunari significativi: saranno ben due eclissi totali di Luna e due Superlune, insieme a una Luna Nera e due microlune. Tuttavia, la Luna Blu sarà assente, con il suo ritorno previsto per il 2026.

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Il per il 2025 offre una serie di spettacoli celesti da non perdere, mese dopo mese.

Gennaio 2025

calendario lunare 2025

©Moongiant

Il primo evento dell’anno è la Luna piena, prevista per il 13 gennaio, conosciuta come Luna del Lupo nella tradizione americana. Sarà invece Luna Nuova il 29 gennaio.

Febbraio 2025

calendario lunare 2025

©Moongiant

Il 12 febbraio sarà visibile la Luna piena, chiamata Luna della Neve per i rigidi inverni , mentre si registrerà Luna Nuova il 28 febbraio.

Marzo 2025

calendario lunare 2025

©Moongiant

Il 14 marzo si verificherà l’eclisse totale di Luna, visibile parzialmente in , mentre la Luna Nuova sarà il 29 marzo.

Aprile 2025

calendario lunare 2025

©Moongiant

Aprile ospiterà la prima microluna dell’anno il 13, seguita dalla Luna Nuova il 27 aprile.

Maggio 2025

calendario lunare 2025

©Moongiant

La microluna di maggio sarà il 12 e si accompagnerà alla Luna Nuova prevista per il 27 maggio.

Giugno 2025

calendario lunare 2025

©Moongiant

Il 11 giugno sarà visibile la Luna delle Fragole, mentre la Luna Nuova è attesa per il 25 giugno.

Luglio 2025

calendario lunare 2025

©Moongiant

Il 10 luglio sarà la volta della Luna del Cervo, con una luna nuova prevista per il 24 luglio.

Agosto 2025

calendario lunare 2025

©Moongiant

Il 9 agosto segnerà la Luna dello Storione, mentre la Luna Nera si presenterà il 23 agosto. Si registrerà, infine, una Luna Nuova il 30 agosto.

Settembre 2025

calendario lunare 2025

©Moongiant

Il 7 settembre avremo una nuova eclisse totale di Luna, mentre la Luna Nuova è attesa per il 21 settembre.

Ottobre 2025

calendario lunare 2025

©Moongiant

Il 7 ottobre assisteremo alla Luna del Cacciatore, seguita dalla Luna Nuova il 21 dello stesso mese.

Novembre 2025

calendario lunare 2025

©Moongiant

Il 5 novembre si potrà ammirare la Superluna, mentre la Luna Nuova sarà il 20 novembre.

Dicembre 2025

calendario lunare 2025

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Il 5 dicembre si assisterà a una nuova Superluna, nota come Luna delle Lunghe Notti, mentre l’anno si chiuderà con una Luna Nuova il 20 dicembre.

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Oggi si prevedono “aurore boreali” in Italia, il 2024 potrebbe essere salutato con uno spettacolo imperdibile.

Il 31 dicembre 2024, una tempesta geomagnetica potrebbe portare le nel Nord Italia: come e dove osservare questo fenomeno unico

Lorena Godi da Gozzano (NO)/greenMe

Il 2024 si chiude con una notizia che interesserà gli amanti dell’astronomia e della natura. Il Nord Italia potrebbe diventare il palcoscenico di un evento straordinario, poiché una tempesta solare, attesa per il 31 dicembre, potrebbe favorire l’avvistamento delle aurore boreali anche a latitudini italiane, fenomeno di solito riservato alle regioni polari.

La possibile manifestazione delle aurore è collegata all’arrivo di una espulsione di massa coronale (CME), un’intensa eruzione di particelle cariche provenienti dal Sole, che si dirige verso la Terra. Quando queste particelle interagiscono con il campo magnetico terrestre, si generano le suggestive danze di luce conosciute come aurore. Tuttavia, affinché l’aurora boreale sia visibile a latitudini italiane, la tempesta geomagnetica deve essere particolarmente intensa, come quella prevista per la notte di San Silvestro.

Un evento unico: l’aurora boreale in Italia

Le aurore boreali si verificano quando particelle solari cariche, spostate dal vento solare, collidono con molecole dell’atmosfera terrestre. Solitamente visibili vicino ai poli, questi luminosi bagliori verdi, rosa o violacei si manifestano in cieli particolarmente chiari e scuri.

Il 31 dicembre 2024 potrebbe rappresentare una di quelle notti memorabili. Gli esperti evidenziano che le probabilità di assistere a questo spettacolo naturale sono alte regioni del Nord Italia, in particolare in aree come la Valle d’Aosta, il Piemonte e le zone alpine e prealpine.

Condizioni meteorologiche e consigli per l’osservazione

Le previsioni meteo per il 31 dicembre sembrano favorevoli. Si preannunciano cieli sereni o poco nuvolosi su gran parte del Nord Italia, sebbene sia cruciale seguire gli aggiornamenti meteorologici nei giorni precedenti l’evento. Le temperature notturne oscilleranno tra i 0°C e i -5°C, rendendo necessari abiti caldi e attrezzature adatte per un prolungato periodo all’aperto.

Per un’osservazione ottimale, si consiglia di recarsi in luoghi lontani dall’inquinamento luminoso, come parchi naturali, valli isolate o borghi montani. È fondamentale trovare un il più scuro possibile e prepararsi a un’attesa paziente, poiché, nonostante le previsioni favorevoli, la visibilità dell’aurora non è garantita.

Come prepararsi

È consigliabile portare con sé una coperta termica, un thermos di bevanda calda e, se possibile, una macchina fotografica con treppiede. Le riprese fotografiche delle aurore richiedono esposizioni lunghe e stabilità. Si suggerisce anche di condividere l’esperienza con amici o familiari, poiché momenti come questi sono meglio vissuti in compagnia.

Le aurore boreali del 2024: un anno di spettacoli celesti senza precedenti

Nel 2024, le aurore boreali hanno colpito il mondo con apparizioni a latitudini insolite, inclusa l’Italia. In particolare, l’evento del 12 agosto ha riscosso grandissimo interesse, con aurore illuminate visibili dalle Alpi e da altre regioni italiane, grazie a tempeste geomagnetiche di Classe G4, provocate da espulsioni di massa coronale (CME) legate a intensa attività solare. Tale spettacolo ha colorato i cieli con tonalità vivaci di verde, rosso e viola, attirando migliaia di spettatori.

L’eccezionalità di questi fenomeni è associata al ciclo solare 25, attualmente nella fase di massimo solare, promettendo ulteriori naturali nei mesi a venire. Le aurore, generalmente riservate alle regioni polari, sono state osservate anche in Paesi come il Regno Unito e, per la seconda volta in pochi mesi, in Italia, coinvolgendo regioni come Lazio, Toscana, Abruzzo e anche la Sicilia. Numerosi appassionati e curiosi hanno condiviso foto e video sui social, documentando l’evento.

Fonte: NOAA/SWPC

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Arriva l’era del caricabatterie universale, addio al groviglio di cavi.

Dal 28 dicembre 2024, tutti i nuovi dispositivi elettronici venduti nell’Unione europea dovranno essere dotati di una porta USB-C per la ricarica. normativa ha l’obiettivo di ridurre gli sprechi e semplificare la vita dei consumatori, prevedendo un risparmio economico e una diminuzione dei rifiuti elettronici.

Un risparmio per il portafoglio e per il Pianeta

Secondo stime della Commissione europea, la nuova normativa consentirà ai consumatori di risparmiare circa 250 milioni di euro all’, eliminando la necessità di acquistare un diverso per ogni nuovo dispositivo. Inoltre, attualmente si stima che ogni anno vengano prodotti circa 11.000 tonnellate di rifiuti elettronici derivanti dai caricabatterie. L’introduzione del caricabatterie contribuirà a ridurre questo numero, limitando l’impatto ambientale legato alla produzione e allo smaltimento di tali dispositivi.

Maggiore praticità e velocità di ricarica

L’adozione della porta USB-C come standard consentirà di utilizzare lo stesso caricabatterie per smartphone, tablet, cuffie e fotocamera. Questa modifica significherà meno frustrazione per i consumatori, poiché non sarà più necessario cercare il caricabatterie giusto per ciascun dispositivo. Inoltre, la normativa garantirà una maggiore armonizzazione della tecnologia di ricarica rapida, mantenendo la stessa velocità di ricarica, a patto che il caricabatterie sia compatibile.

Cosa cambia per i consumatori?

Dal 28 dicembre 2024, tutti i nuovi dispositivi elettronici venduti nell’Unione europea, tra cui smartphone, tablet, fotocamere digitali e console per videogiochi, dovranno avere una porta USB-C. I produttori di laptop avranno fino al 28 aprile 2026 per adeguarsi a questa normativa. È fondamentale sottolineare che, sebbene non sia vietato l’uso di tecnologie di ricarica proprietarie, ogni dispositivo dovrà essere dotato della porta USB-C come standard universale, garantendo così compatibilità con un ampio assortimento di caricabatterie.

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Calcio silicato

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Il silicato di calcio è una sostanza inorganica che in due forme: idrata e anidra. Le sue composizioni variano, essendo composte da calcio come ossido di calcio e silicio come biossido di silicio. Il termine “silicato di calcio” può quindi riferirsi a diverse formulazioni in cui le proporzioni di questi ossidi cambiano.

Caratteristiche fisiche e chimiche

sostanza si presenta in forma di una polvere bianca che ha una solubilità limitata in acqua e in etanolo, mostrando una propensione all’assorbimento dell’umidità. Quando è idrata, il silicato di calcio diventa il principale prodotto finale dell’idratazione del cemento, e contribuisce in modo significativo alla resistenza del calcestruzzo. Il silicato di calcio idrato ha un ruolo diretto nella resistenza, nel restringimento e nello scorrimento della pasta cementizia.

La formazione di silicato di calcio idrato avviene attraverso un processo complesso, che è influenzato da numerosi fattori, tra cui il rapporto acqua-cemento, la temperatura e la composizione chimica del cemento. La sua è caratterizzata da strati di ossido di calcio interspersati con catene di silicato, formate da tetraedri di silicio-ossigeno, i quali possono essere disposti in configurazioni lineari o ramificate.

Tipologie di silicato di calcio

La formula generica del silicato di calcio è x CaO· y SiO2 · z H2O, dove nel caso anidro z è uguale a 0.

Larnite

Il silicato di calcio può assumere la forma della larnite, con la formula 2 CaO·SiO2 o, equivalentemente, Ca2SiO4. Questo minerale fu chiamato così in onore della città di Larne, nell’Irlanda del Nord. La larnite si cristallizza ad alte temperature e si trova in depositi calcari a contatto con rocce basaltiche fuse. Caratterizzata da una durezza di 6 nella scala di Mohs e una densità di 3.28 g/cm3, essa è considerata il silicato bicalcico, noto come belite, che è uno dei componenti principali del clinker di Portland, comunemente identificato come C2S.

La belite idrata lentamente, rendendola il principale responsabile della resistenza meccanica a lungo termine del cemento. La reazione di idratazione è esotermica, rilasciando 263.6 kJ/kg e producendo silicato di calcio idrato e idrossido di calcio.

Alite

Un’altra forma di silicato di calcio è l’alite, che ha la formula 3 CaO · SiO2, equivalenti a Ca3SiO5. Questo silicato tricalcico è il componente principale del clinker di Portland, conosciuto anche come C3S. A differenza della belite, l’alite ha una rapida idratazione, rendendola il principale responsabile della resistenza meccanica iniziale del cemento.

La reazione di idratazione è altamente esotermica, liberando 523 kJ/kg e generando silicato di calcio idrato e idrossido di calcio.

Rankinite

Il silicato di calcio può anche presentarsi sotto forma di rankinite, con la formula 3 CaO · 2 SiO2, equivalente a Ca3Si2O7. Questo minerale trasparente e incolore ha una durezza di 5.5 nella scala di Mohs e una densità varia tra 2.96 e 3.00 g/cm3.

Wollastonite

Infine, un altro silicato di calcio è la wollastonite, rappresentato dalla formula CaO·SiO2, o in modo equivalente CaSiO3. Questo minerale è stato denominato in onore di William Hyde Wollaston, un chimico e mineralogista britannico. Presenta una durezza di 4.5-5 nella scala di Mohs e una densità che varia tra 2.86 e 3.09 g/cm3. La wollastonite è in vari settori, tra cui nella ceramica e nel trattamento dei metalli.

Il silicato di calcio è anche una valida alternativa all’amianto per la produzione di materiali isolanti ad alta temperatura, utilizzato in applicazioni di protezione passiva contro il fuoco, come mattoni e tegole.

Applicazioni pratiche

Grazie alle sue eccellenti proprietà, i materiali contenenti silicato di calcio sono molto apprezzati in chirurgia orale e pratiche endodontiche. Il silicato di calcio idrato è spesso combinato con cellulosa nei pannelli di isolamento per gli edifici.

Attraverso un processo di lavorazione, si può ottenere una schiuma rigida a pori fini che, una volta trattata con additivi idrofobici, diventa ideale per migliorare la protezione dall’umidità nelle ristrutturazioni edilizie, specialmente in edifici vecchi. Inoltre, il silicato di calcio presenta un pH elevato che inibisce la crescita di funghi.

In forma di wollastonite, viene utilizzato per rinforzare polimeri e come agente antiagglomerante nell’industria alimentare, facilitando la lavorazione e la conservazione di diversi prodotti, come farina e cioccolato. Il silicato di calcio è anche impiegato per regolare il pH in vari alimenti e prolungarne la durata di conservazione. Infine, è utilizzato nell’industria farmaceutica come ingrediente nei farmaci.

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Rame nitrico

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Il nitrato di rame (II), frequentemente chiamato nitrato rameico, presenta una formula chimica Cu(NO3)2, dove il rame ha uno stato di ossidazione di +2. Questo composto esistere anche in diverse forme idrate: sesquiidrato (Cu(NO3)2·1.5 H2O), triidrato (Cu(NO3)2·3 H2O), emipentaidrato (Cu(NO3)2·2.5 H2O) e esaidrato (Cu(NO3)2·6 H2O). I cristalli di queste forme idratate si caratterizzano per un colore blu, mentre la forma anidra assume un colore blu-verde.

Utilizzi e reazioni chimiche del nitrato di rame

Il nitrato di rame è un precursore importante per la produzione di nanoparticelle di ossido di rame (II), le quali dispongono di attività fotocatalitica. La decomposizione termica avviene a una temperatura di 170°C secondo la reazione:
2 Cu(NO3)2 → 2 CuO + 4 NO2 + O2. Inoltre, funge da materiale di partenza per ottenere l’ossido di rame e gallio (CuGaO2), un semiconduttore di tipo p.

Da un punto di vista chimico, le soluzioni di nitrato di rame presentano un pH inferiore a 7. Sebbene lo ione nitrato, che è la base coniugata dell’acido nitrico, non subisca idrolisi, lo ione rame reagisce idrolizzandosi secondo la seguente equazione: Cu²⁺ + H2O ⇄ Cu(OH)⁺ + H⁺.

Proprietà fisiche e sintesi

Il nitrato di rame è un composto ionico, composto da uno ione Cu²⁺ e due anioni nitrato NO3⁻. Questo composto mostra una solubilità in acqua, etanolo e ammoniaca, ma è scarsamente solubile in acetato di etile. Nella forma anidra, il nitrato presenta una ortorombica, mentre le varianti idrate assumono una struttura romboedrica. La forma anidra sublima a temperature comprese tra 150 e 200 °C.

La densità varia a seconda del grado di idratazione: la densità del nitrato di rame anidro è di 3.05 g/cm³, mentre quella del triidrato e dell’esaidrato è rispettivamente di 2.32 g/cm³ e 2.07 g/cm³. La triidrato possiede una temperatura di fusione di 114.5 °C e un punto di ebollizione di 170 °C.

L’ottenimento del nitrato di rame anidro avviene attraverso la reazione tra rame e tetrossido di azoto:
Cu + 2 N2O4 → Cu(NO3)2 + 2 NO. Al contrario, per formare la varietà idrata, si utilizza la reazione tra rame e acido nitrico:
Cu + 4 HNO3 → Cu(NO3)2 + 2 H2O + 2 NO2. Altri metodi faciliti l’ottenimento di nitrato di rame coinvolgono l’interazione di ossido di rame (II) e carbonato di rame (II) con acido nitrico.

Una ulteriore reazione degna di nota è quella tra rame e nitrato d’argento, in cui si forma nitrato di rame e argento. reazione viene spesso per illustrare l’esperimento conosciuto come “albero di argento”. È promosso da un potenziale di reazione positivo, risultando nella produzione di rame e argento metallici.

Un’altra interessante reazione porta alla formazione di nitrato di rame da parte del cloruro d’ (III), dove il rame si riduce mentre il nitrato viene generato.

Applicazioni pratiche del nitrato di rame

Il nitrato di rame ha impieghi diversificati tra cui l’utilizzo come pigmento in vetri, smalti e ceramiche, nonché come mordente in tinture per tessuti. È stato anche studiato come reagente nella sintesi organica, mostrandosi utile come catalizzatore per la sintesi di vari composti.

In aggiunta, viene impiegato nei trattamenti di conservazione del legno, proteggendolo da insetti e dalla degradazione. Infine, è utilizzato in ambito pirotecnico per conferire un blu accattivante ai fuochi d’artificio.

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Svelati i segreti emozionali della Mesopotamia sul fegato come “cuore” dell’amore

Gli Assiri del passato percepivano l’amore nel e l’eccitazione sessuale nelle caviglie: lo studio sulle tavolette d’ scritte in cuneiforme tra il 934 e il 612 a.C.

©iScience

Amore nel fegato, rabbia nei piedi, sofferenza nelle ascelle. Gli antichi abitanti della Mesopotamia percepivano le emozioni in modo diverso rispetto a noi, individuando le “sede” emotive in parti del corpo differenti. In un periodo storico privo delle conoscenze scientifiche moderne, l’amore era associato al fegato, organo centrale della gioia. La frase “essere felici” si traduceva in “il fegato è luminoso” (kabattu neperdu), mentre altre emozioni erano collocate nelle caviglie o negli stinchi.

Uno studio recente ha rivelato come la percezione delle emozioni possa variare significativamente tra le diverse culture. Tale si è basata su un milione di parole accadiche incise su tavolette d’argilla tra il 934 e il 612 a.C., preservate dalla scrittura cuneiforme. La ricerca, condotta dalla professoressa Saana Svärd dell’Università di Helsinki, è stata pubblicata sulla rivista iScience e offre nuove prospettive sulle esperienze emotive degli Assiri.

Sfide nella comprensione delle emozioni

Juha Lahnakoski, neuroscienziato cognitivo dell’Università di Aalto, ha messo a confronto le antiche mappe corporee mesopotamiche con le percezioni moderne delle emozioni. Nella mappa della felicità, emergono similitudini, tuttavia, una differenza marcata si presenta nel fegato, considerato dai Mesopotamici il centro dell’amore, mentre è meno frequentemente associato a emozioni positive.

La percezione della rabbia è un altro aspetto di grande differenza. Oggi, tendiamo a localizzarla nelle mani e nella parte superiore del corpo, identificandola come uno stimolo all’azione. Al contrario, gli antichi Mesopotamici la collocavano nei piedi, associandola a una sensazione di che spingeva al movimento, suggerendo simbolicamente una “fuga”.

Implicazioni culturali e future ricerche

Un elemento significativo da considerare è che la scrittura cuneiforme, ricca di conoscenze, era limitata a una ristretta élite: tra il 3000 e il 300 a.C., solo gli scribi appartenenti alle classi superiori erano in grado di leggere e scrivere. Pertanto, le tavolette analizzate riflettono la visione del mondo delle élite, comprendendo lettere personali, contratti, preghiere e le prime espressioni di storie e materie matematiche.

Questo approccio sull’interazione tra emozioni e parti del corpo è stato sinora applicato unicamente alla cultura mesopotamica, ma presenta il potenziale di essere esteso ad altre tradizioni culturali, come suggerito dalla professoressa Svärd, aprendo la strada a comprendere come le differenze culturali plasmino l’esperienza emotiva nel contesto globale.

Fonte: iScience

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Il “brain rot” esiste davvero: cosa può fare l’abuso di contenuti spazzatura online al cervello

L’uso eccessivo di Internet, in particolare sui social network, ha un impatto significativo sulla salute mentale e cognitiva. Studi recenti evidenziano come il consumo compulsivo di contenuti di bassa qualità, caratterizzati da sensazionalismo e superficialità, possa comportare una diminuzione della materia grigia nelle prefrontali del cervello, che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione emotiva, nella memoria e nel controllo degli impulsi.

Questo fenomeno, definito “marciume cerebrale” e recentemente riconosciuto dall’Oxford Dictionary come parola dell’anno, mette in evidenza l’allerta crescente riguardo agli effetti nocivi dell’uso incontrollato dei social media. Gli esperti sottolineano che tale condizione non è solo una questione di linguaggio, ma una realtà ben documentata: il cervello umano risulta sempre più esposto al “doomscrolling”, un comportamento caratterizzato dal consumo incessante di notizie e contenuti, spesso allarmistici o privi di sostanza.

Cambiamenti neuroanatomici e dipendenza

Michoel Moshel, ricercatore presso la Macquarie University, osserva che abitudine sfrutta la predisposizione del cervello a cercare nuovi stimoli, un meccanismo che storicamente garantiva la sopravvivenza, ma che nell’era favorisce cicli di dipendenza. Funzionalità come lo scorrimento infinito sui social media tengono gli utenti attaccati agli schermi, specialmente i giovani, con conseguenze negative sull’attenzione e sulle capacità decisionali.

Il problema si estende oltre l’individuo. Eduardo Fernández Jiménez, psicologo clinico, evidenzia come il consumo massiccio di contenuti, tra cui notifiche e aggiornamenti costanti, comprometta l’attenzione sostenuta, fondamentale per l’apprendimento e la concentrazione. Le ripercussioni si manifestano in difficoltà nel completare compiti complessi e in un impatto negativo sulla memoria e sulle interazioni sociali.

Aspetti critici per gli adolescenti

Le ricerche hanno dimostrato che i cambiamenti neuroanatomici causati dall’abuso di Internet assomigliano a quelli registrati nelle dipendenze da sostanze, come alcol e droga. Questo fenomeno risulta particolarmente preoccupante negli adolescenti, poiché coincide con fasi cruciali dello sviluppo, influenzando la formazione dell’identità e le competenze sociali.

Per fronteggiare tali effetti, gli esperti consigliano di limitare il tempo trascorso , favorendo contenuti di qualità e riducendo le funzionalità che promuovono la dipendenza. Attività come sport, incontri sociali e disconnessione intenzionale dagli schermi si rivelano essenziali per mantenere il benessere mentale e supportare uno sviluppo equilibrato, in particolare nelle nuove generazioni.

Fonte: Neuropsychology Review

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La bellezza naturale delle tombe vegetali riempite di sfere di argilla sostituisce le tombe tradizionali di marmo

Un’alternativa ecologica e personale alla sepoltura tradizionale: la tomba vegetale in acciaio Corten trasforma i cimiteri in spazi vivi e naturali, unendo innovazione e rispetto per l’ambiente

©Lodela

Il pensiero della morte è spesso associato a immagini di fredde lapidi in o tombe anonime. Tuttavia, la visione di trasformare i cimiteri in luoghi vivi, ricchi di verde e simboli naturali, sta guadagnando attenzione. Frédéric Perment, paesaggista, ha concepito l’idea di una tomba vegetale nel 2015, richiamato dalla richiesta di una coppia in lutto. Questo progetto unisce design, memoria e sostenibilità ambientale.

Non si tratta quindi di un’alternativa puramente estetica, ma di un cambiamento di prospettiva dove la vita continua anche nella morte, armonizzandosi con la natura.

Lodela tomba
Lodela tomba

©Lodela

Il progetto ha avuto inizio da una richiesta specifica: una coppia ha chiesto di realizzare una sepoltura che andasse oltre la tradizionale lastra di marmo. Questo ha portato alla creazione di una tomba vegetale come alternativa più umana e calorosa.

La struttura della tomba è realizzata in acciaio Corten, noto per la sua resistenza e la patina che sviluppa col . La parte superiore è coperta da un tappeto di sedum, una pianta grassa che richiede poca manutenzione e resiste alla siccità.

Funzionamento della tomba vegetale

La tomba vegetale rappresenta un sistema ingegnoso e sostenibile. Alla base si trova un contenitore in acciaio Corten riempito con palline di argilla, che trattengono l’umidità, e uno strato di feltro geotessile separa il substrato vegetale. Il sedum adornando la superficie, offre tonalità che variano dal verde al rosso, portando colore anche nei luoghi più grigi.

La soluzione consente personalizzazioni, permettendo di scegliere fiori, arbusti o piante aromatiche, rendendo il luogo un riflesso della personalità del defunto. Sono disponibili due versioni: un kit pronto all’uso per le imprese funebri e una versione personalizzabile per privati.

Costi e vantaggi

La tomba vegetale ha costi comparabili a quelli delle tombe , con un prezzo di partenza di circa 3.600 euro, situandosi nella fascia di prezzo delle sepolture classiche che variano dai 3.000 ai 5.000 euro. Questo offre un’opzione sostenibile un eccessivo onere finanziario per le famiglie.

In aggiunta ai vantaggi economici, il design minimalista e il basso impatto ambientale di questa soluzione la rendono particolarmente attraente per chi desidera un approccio più responsabile nei confronti del pianeta.

Fonte: Lodela

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Approvata una legge in Brasile che vieta l’uso dei cellulari nelle scuole, anche durante la ricreazione

Il Brasile ha stabilito un divieto per l’uso dei telefoni nelle primarie e secondarie, in risposta alle crescenti preoccupazioni riguardanti gli effetti negativi degli smartphone sui giovani.

Il Congresso brasiliano ha approvato una legge che sancisce il divieto di utilizzo dei cellulari per gli studenti di età compresa tra i 4 e i 17 anni. misura, che attende la firma del presidente Luiz Inácio Lula da Silva per la sua ufficializzazione, è stata proposta per affrontare le preoccupazioni riguardanti l’impatto delle tecnologie sulla salute mentale e sull’apprendimento.

Il divieto sarà in vigore durante le lezioni e le pause. Tuttavia, sarà consentito l’uso dei dispositivi elettronici per scopi educativi o per esigenze specifiche legate all’accessibilità. Le istituzioni scolastiche dovranno, inoltre, elaborare strategie per affrontare le questioni di salute mentale associate all’uso eccessivo della tecnologia.

Opinioni e studi sul divieto

Il ministro dell’Istruzione, Camilo Santana, ha supportato la legge, evidenziando come l’uso massiccio dei cellulari stia influenzando negativamente l’attenzione e la socializzazione degli studenti. Le sue posizioni rispecchiano le preoccupazioni diffuse a livello globale riguardo all’impatto della tecnologia sui giovani.

Un’indagine realizzata dall’Istituto Locomotiva e QuestionPro ha rivelato che l’82% dei genitori brasiliani è favorevole al divieto, segnalando un ampio consenso sociale sulla necessità di regolamentare l’uso di dispositivi mobili a scuola. I dati mostrano che oltre la metà degli adolescenti tra i 10 e i 13 anni possiede già un cellulare, arrivando a quasi l’88% tra quelli di età compresa tra i 14 e i 17 anni.

Prima dell’emanazione della legge, varie scuole avevano già implementato misure per limitare l’uso dei cellulari, con solo il 28% che applicava un divieto totale, secondo quanto riportato dall’Internet Steering Committee.

Implicazioni educative

Un rapporto dell’UNESCO del 2023 ha messo in luce come la rimozione dei cellulari dalle scuole possa giovare ai risultati accademici, specialmente per gli studenti con difficoltà. L’organizzazione, tuttavia, mette in guardia fatto che escludere completamente la tecnologia potrebbe rendere gli studenti meno preparati per le sfide del mondo futuro.

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Questa biblioteca digitale viene utilizzata anche senza internet per ridurre l’esclusione digitale nelle aree più remote.

Karim Rifai ha creato Uayki, un sistema di connettività wireless per le aree dove non arriva che permette l’accesso a una vasta biblioteca digitale.

@karim.rifai_/Instagram

Karim Rifai, economista peruviano, ha avviato un progetto per migliorare l’accesso alle risorse educative, noto come Uayki. Questo sistema di connettività wireless rappresenta una soluzione innovativa per le aree prive di internet, consentendo l’accesso a una vasta biblioteca digitale contenente oltre due milioni di risorse, tra cui libri, audiolibri, podcast e corsi certificati.

Il termine Uayki, che in quechua significa “fratello” o “amico”, riflette l’obiettivo principale del progetto: l’esclusione digitale e promuovere l’apprendimento comunità remote. Il dispositivo, caratterizzato da portabilità ed efficienza energetica, funzionare anche con energia solare, risultando particolarmente adatto per ambienti rurali o difficilmente accessibili.

Una volta attivato, Uayki genera una rete locale che si estende per un’area simile a quella di un campo da calcio, permettendo agli utenti di connettersi senza costi aggiuntivi e senza la necessità di una connessione internet. Uayki non è soltanto una rete, ma un ecosistema digitale che propone accesso a piattaforme educative, culturali e di intrattenimento.

Personalizzazione dei contenuti

Uayki è compatibile con dispositivi Android, Apple e computer con un’età massima di dieci anni. Le hanno la possibilità di personalizzare i contenuti della biblioteca in funzione delle specifiche esigenze educative, garantendo un supporto mirato al contesto locale. Il sistema può anche essere aggiornato periodicamente via Wi-Fi per fornire accesso alle risorse più recenti.

Il costo per l’implementazione di Uayki varia tra i 5.000 e i 7.000 dollari, con una durata stimata fino a dieci anni. Tale cifra include installazione, formazione e supporto tecnico continuo, presentandosi come una soluzione economica rispetto ai tradizionali servizi internet nelle aree rurali.

Selezione dei contenuti focalizzata

Uno degli aspetti innovativi di Uayki riguarda la selezione dei contenuti: il sistema esclude materiali dannosi, come pornografia o giochi d’azzardo, concentrandosi su risorse che favoriscono l’istruzione, l’occupabilità e l’imprenditorialità. Questo approccio mira a migliorare la qualità della vita degli utenti, fornendo strumenti per affrontare le sfide quotidiane.

Uayki è attualmente operativo in Perù, Guatemala e Guinea Equatoriale, migliorando l’accesso alla conoscenza per decine di migliaia di persone. Rifai prevede di espandere il progetto in altre nazioni dell’America Latina e dell’Africa nei prossimi anni, puntando a diventare un leader globale nelle soluzioni di connettività offline.

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