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La Luna viene immersa nelle Pleaidi e poi baciata da Giove, da non perdere queste due romantiche serate

Da stasera si apre un’imperdibile due-giorni di fenomeni celesti. La sarà “” nell’ammasso stellare delle Pleiadi, mentre domani 14 dicembre sarà in congiunzione con il pianeta . Entrambi gli eventi, se il tempo lo permetterà, saranno visibili a occhio nudo.

Valorizzando l’osservazione celeste, il 13 dicembre la Luna, a due giorni dalla fase di Piena, si avvicinerà all’ammasso stellare delle Pleiadi, situato nella costellazione del Toro. Gli appassionati di astronomia potranno osservare particolare configurazione del cielo.

©Stellarium

Le Pleiadi rappresentano un fenomeno spettacolare in sé: nei luoghi lontani dall’inquinamento luminoso è possibile vedere fino a 12 stelle, e in contesti urbani si possono comunque osservare 4 o 5 stelle, se le condizioni meteorologiche lo consentono.

Il 15 dicembre, la Luna sarà in fase di Piena, dando avvio all’inverno con il fenomeno noto come Luna delle lunghe notti, attesa per il suo fascino e la sua luminosità.

baci luna giove pleiadi dicembre 2024

Il 14 dicembre, la Luna quasi piena si troverà in congiunzione con Giove, assicurando un altro spettacolo da non perdere, sempre nella costellazione del Toro. Gli eventi celesti di queste rappresentano un’opportunità unica per gli amanti dell’astronomia e della bellezza del cielo.

Fonte: UAI

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Sfruttamento di bambini nelle miniere di litio per alimentare i nostri smartphone

L’estrazione del litio, elemento cruciale per le batterie di veicoli elettrici e dispositivi elettronici, un ruolo fondamentale nella transizione energetica globale. Tuttavia, questo processo non è esente da gravi impatti umani e ambientali, in particolare nei Paesi in via di sviluppo.

Tra i cespugli polverosi di Pasali, nella Nigeria centro-settentrionale, si verifica quotidianamente una situazione drammatica: , alcuni appena cinque anni, prestano il loro cercando frammenti di litio. Questi minatori affrontano condizioni estreme, contribuendo a una catena di fornitura che parte dalle aree più povere e si dirige verso le multinazionali della tecnologia.

Il litio, essenziale per le batterie agli ioni di litio utilizzate in smartphone, veicoli elettrici e computer, rappresenta un elemento chiave nella transizione ecologica globale. Tuttavia, il progresso economico non è privo di sofferenze per coloro che vivono regioni minerarie della Nigeria.

Condizioni di lavoro pericolose

Le miniere di litio in Nigeria sono spesso illegali e scarsamente regolamentate. I lavoratori, tra cui uomini, donne e bambini, affrontano il pericolo di tunnel instabili. La dinamite, introdotta di contrabbando per rivelare nuovi giacimenti, aumenta il rischio di frane nel terreno. Abdullahi Sabiu, un minatore esperto, ha dichiarato: “Conosco i pericoli, ma non ho scelta. Questo lavoro è la mia unica speranza di sopravvivenza”.

Molte famiglie locali, costrette povertà estrema, dipendono da questa fonte di reddito. I bambini svolgono compiti faticosi come il smistamento e l’insacchettamento delle rocce di litio, sacrificando così l’istruzione. Diversi minori, come Zakaria Danladi e Juliet Samaniya, hanno abbandonato gli studi per contribuire al sostentamento familiare.

Il mercato del litio e le multinazionali

Il litio estratto in Nigeria segue un percorso oscuro e alimenta un mercato globale dominato da aziende cinesi che hanno rapporti con miniere non autorizzate. Questi conglomerati sono frequentemente accusati di sfruttamento del lavoro e di pratiche ambientali distruttive. Secondo il commerciante locale Aliyu Ibrahim, molti bambini che lavorano sono orfani o vivono in condizioni di povertà estrema e non hanno altre alternative.

Le autorità nigeriane hanno tentato di contrastare le attività illegali attraverso arresti e sanzioni, ma la questione rimane complessa e radicata in una povertà endemica e nella corruzione. Mentre il litio è celebrato come componente chiave per un futuro sostenibile, il costo umano ed ecologico dell’estrazione è significativo.

Impatto ecologico e sfide della regolamentazione

La produzione del litio richiede ingenti quantità di energia e, in specifici giacimenti, un alto consumo di risorse idriche, particolarmente in regioni già vulnerabili. La mancanza di regolamentazione e le condizioni lavorative disumane aggravano la situazione nei settori minerari in Nigeria. Secondo Benjamin Sprecher, esperto in materie prime critiche, “Senza batterie, non avremo un futuro verde.” Tuttavia, è importante interrogarsi sui costi effettivi di questa transizione.

In Europa, esistono giacimenti di litio non ancora sfruttati che potrebbero diminuire la dipendenza da Paesi con pratiche estrattive problematiche. Tuttavia, i costi economici e burocratici rendono difficile competere con i produttori del Sud del mondo.

La condizione dei bambini operanti nelle miniere di litio nigeriane serve da monito. La transizione verso un futuro sostenibile non deve basarsi sulla sofferenza dei più vulnerabili. Il cambiamento è possibile, a patto che si instauri un impegno collettivo per un’etica che pone al centro le esigenze delle persone piuttosto che il profitto.

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Il computer “ragiona” quando si gioca a scacchi contro di lui

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Un motore scacchistico, noto anche come chess engine, rappresenta un software progettato per giocare a scacchi con un livello di abilità estremamente elevato, capace di superare anche i migliori grandi maestri. A ogni mossa, tali programmi valutano le posizioni sulla scacchiera e determinano la mossa ottimale da eseguire grazie a complessi algoritmi di intelligenza artificiale. I motori scacchistici si fondano su tre componenti principali: la rappresentazione della posizione, l’algoritmo di ricerca e una funzione di valutazione. Il loro obiettivo primario è calcolare la sequenza ideale di mosse, analizzando migliaia di posizioni in pochi secondi. Negli ultimi anni, i motori hanno mostrato un significativo progresso con l’introduzione di reti neurali profonde, che permettono una simulazione del ragionamento più affine a quello umano.

Il primo motore a sconfiggere un campione del mondo di scacchi è stato Deep Blue della IBM, che nel 1997 si è imposto sull’allora campione Garry Kasparov in un match di sei partite. Tuttavia, i motori scacchistici non si limitano a giocare partite: essi analizzano mosse e , supportando così i giocatori nel migliorare il loro gioco e nel scoprirne nuovi approcci. L’uso dei motori ha sollevato questioni etiche, specialmente in relazione al loro impiego da parte di alcuni giocatori per imbrogliare durante competizioni online. Al contempo, i motori scacchistici hanno stimolato competizioni tra macchine, contribuendo a fondere tecnologia e tradizione nel mondo degli scacchi.

Componenti di un motore scacchistico

Ma come funziona esattamente un motore scacchistico? La rappresentazione delle posizioni sulla scacchiera avviene tramite segnali digitali, solitamente utilizzando una “bitboard”, dove ogni bit corrisponde a un pezzo o a una casella. rappresentazione registra informazioni cruciali, come il tratto da giocare e le possibilità di arrocco. Con tali dati, il motore crea un quadro completo della partita, analizzando le situazioni di gioco e approfondendo le partite stesse.

La funzione di valutazione, o euristica, assegna punteggi numerici a ogni posizione, riflettendo vantaggi o svantaggi sulla base di fattori quali il materiale, la sicurezza del re e il controllo del centro scacchistico. Tradizionalmente, queste funzioni si basano sulla conoscenza umana, ma negli ultimi anni, tecniche di apprendimento automatico hanno sofisticato ulteriormente i criteri di valutazione, superando le intuizioni tradizionali.

I motori utilizzano anche strumenti come i libri di apertura e le tablebase. I libri di apertura offrono una collezione di mosse iniziali raccolte da partite reali, mentre le tablebase contengono tutte le combinazioni possibili per situazioni ridotte, garantendo così soluzioni perfette fasi finali di gioco.

Profondità di analisi e metodologia

I migliori motori scacchistici tentano di esaminare il gioco in profondità, seguendo un approccio simile ai giocatori esperti. La misura di quest’analisi è definita “ply”, dove un ply equivale a due mosse (una mossa per ciascun giocatore). Secondo un articolo su Chess.com:

A 20 ply (10 mosse bianche e 10 mosse nere), la maggior parte dei motori sta già valutando molto più in profondità e più forte degli umani. A seconda del concesso e della complessità della posizione, i motori possono guardare più di 50 ply in profondità.

Alcuni motori moderni, come AlphaZero e Leela Chess Zero, utilizzano reti neurali per analizzare le mosse, apprendendo attraverso milioni di partite giocate se stessi o attraverso dati di addestramento provenienti da partite giocate da grandi maestri. Questi algoritmi si avvalgono della capacità di apprendimento automatico.

I motori tradizionali, come Stockfish, applicano la ricerca minimax alfa-beta, che valuta le migliori mosse disponibili in un dato momento. I motori NN, invece, impiegano la ricerca ad albero Monte Carlo, che prevede il gioco di numerose partite rapide con mosse casuali per scegliere quelle con maggior probabilità di successo.

Per migliorare ulteriormente l’analisi, gli algoritmi adottano tecniche di “potatura” per escludere percorsi non vantaggiosi, permettendo al motore di focalizzarsi sulle opzioni più promettenti e ottimizzando i calcoli senza compromettere la qualità delle decisioni.

Origini dei motori scacchistici

Gli scacchi sono un gioco dalle origini antiche, risalente presuntivamente al VI secolo d.C. I motori scacchistici sono molto più recenti. Si riporta che nel 1796 venne ideata una macchina chiamata Automaton, la quale mascherava un abile giocatore umano al suo interno. Più di un secolo dopo, nel 1912, fu sviluppata una macchina capace di dare scacco matto con un re e una torre contro un re avversario. Tuttavia, è solo nel 1951 che Alan Turing scrisse il primo programma per computer in grado di giocare a scacchi.

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È possibile strappare o bruciare banconote? Ecco cosa stabilisce la legge

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La distruzione di denaro è un evento raro, poiché la maggior parte delle persone evita di compiere tale atto. Tuttavia, esistono casi in cui vengono distrutte piccole quantità di per motivi di protesta, performance artistiche o altri motivi. Sebbene il denaro sia una proprietà personale, la quantità di moneta in circolazione è disciplinata da autorità come la Banca centrale europea, e non è soggetta a modifiche da parte dei cittadini. A seconda del Paese, le normative differiscono; in alcune regioni dell’Unione Europea, la distruzione di piccole somme non è considerata reato, mentre negli Stati Uniti è vietata.

Cosa fare con le banconote danneggiate

Spesso le banconote si danneggiano accidentalmente o si usurano a causa dell’uso. In tali situazioni, è rivolgersi alla banca centrale competente, come la Banca d’Italia, per richiederne la sostituzione. Tuttavia, quando il danneggiamento avviene volontariamente, le normative variano da Paese a Paese. Nella zona euro, la Banca centrale europea ha stabilito che gli Stati membri possono decidere di non sostituire banconote danneggiate volontariamente, considerata la legalità di tale distruzione.

Banconota danneggiata (credits- JIP) Banconota danneggiata (credits: JIP)

Perché a volte qualcuno distrugge delle banconote?

La distruzione volontaria di denaro, attraverso modalità come il rogo, può essere motivata da atti di protesta, performance artistiche o altri motivi. È importante notare che alcune leggi vietano tale pratica, poiché la distruzione di una banconota comporta il suo ritiro circolazione, influenzando il quantitativo di denaro stabilito dalle autorità. Sebbene la distruzione di piccole somme non influisca significativamente sull’economia, grandi quantità possono avere effetti più rilevanti. Inoltre, in certe giurisdizioni, le banconote e le monete recano simboli che non possono essere oltraggiati, pena il reato di vilipendio.

Nonostante ciò, il denaro è considerato proprietà privata, e il possessore di una banconota ha il diritto di disporne come meglio crede, compreso il suo distruggerla. Pertanto, la legalità della distruzione di banconote e monete è un argomento che varia in base alla propria proprietà: distruggere valuta altrui, senza consenso, è sempre illegale.

Istallazione artistica con distruzione di denaro (credits Raquel Baranow) Istallazione artistica con distruzione di denaro (credits: Raquel Baranow)

In Italia e Unione Europea, entro certi limiti, è legale bruciare denaro

Nell’Unione Europea, le normative in materia di distruzione di denaro sono definite da una raccomandazione della Commissione europea del 2010, che che:

Gli Stati membri non devono proibire né punire la distruzione integrale di piccole quantità di banconote o di monete in euro compiuta da privati, devono tuttavia proibire la distruzione non autorizzata di ingenti quantità di banconote e di monete in euro.

Ciò significa che, in base a tale raccomandazione, la distruzione di piccole quantità di banconote non è sanzionata, mentre la distruzione di grandi quantità può risultare illegale. In Italia, non esistono, tuttavia, normative specifiche che attuino tale raccomandazione. Anche il codice penale vieta esplicitamente, all’articolo 454, la contraffazione di monete e banconote, ma non tratta della distruzione in senso stretto. Pertanto, la distruzione di denaro non è perseguita dalla fino a un certo limite.

Distruzione di denaro per protesta in Svezia Distruzione di denaro per protesta in Svezia

Paesi dove la distruzione del denaro è vietata: Stati Uniti e altri casi

In alcuni Paesi, la legge sanziona esplicitamente la distruzione di denaro. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’articolo 333 della sezione 18 dello United States Code prevede sanzioni, che includono multe e detenzione fino a sei mesi, per chi compie azioni che rendono una banconota inadatta alla circolazione. Sebbene questa legge non venga sempre applicata in modo rigoroso—come dimostrano alcuni casi di distruzione per protesta—normative simili esistono anche in altri Paesi come Australia, Nuova Zelanda e Canada.

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La truffa dell’offerta di lavoro falsa per Instagram arriva su WhatsApp: come riconoscerla

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Negli ultimi , le truffe attraverso messaggi provenienti da numeri con prefisso estero, gestiti da bot automatizzati, hanno colpito un ampio numero di utenti. L’ultima tipologia di truffa coinvolge l’uso di numerazioni con prefisso del Kenya (+254). I criminali informatici contattano potenziali vittime in cerca di , offrendo guadagni elevati per attività semplici e invitandoli ad aprire link che portano a pagine web fraudulentem utilizzate per rubare informazioni personali o dati delle carte di credito. È cruciale difendersi bloccando e segnalando tali numeri su WhatsApp.

Come funziona la truffa del Kenya

I messaggi ricevuti dagli utenti presentano contenuti simili a questo: “Ciao a tutti, sono il direttore generale del progetto Instagram. Attualmente sto assumendo un team part-time per lavorare da casa. Non sono richieste ore di lavoro e il pagamento è immediato. Paga giornaliera: fino a 800€. I nuovi arrivati ricevono 5€ immediatamente.” Riconoscere questa truffa è relativamente semplice per gli utenti più attenti; tuttavia, chi si trova in difficoltà economiche e cerca lavoro potrebbe risultare vulnerabile. Questi utenti potrebbero ignorare i segnali d’allerta e fidarsi del mittente.

Se si riceve un messaggio da un numero estero con prefisso +254 che propone un lavoro senza sforzi e con guadagni elevati, è probabile che si sia oggetto di una truffa.

Come difendersi dalla truffa della falsa offerta di lavoro per Instagram

Per proteggersi truffa proveniente dal Kenya, è fondamentale ignorare e non rispondere ai messaggi dei truffatori. Non bisogna cliccare sui link inviati né aprire eventuali allegati.

È raccomandato anche di bloccare e segnalare il contatto su WhatsApp per impedire la diffusione di questa truffa e limitarne l’impatto.

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Una base segreta militare nascosta sotto i ghiacci della Groenlandia è scoperta dalla NASA.

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Durante una spedizione della NASA volta a mappare la base della calotta glaciale in Groenlandia, è stata accidentalmente scoperta Camp Century, una segreta base militare nucleare americana risalente alla Guerra Fredda, sepolta oltre 30 metri di ghiaccio, a più di 200 km dalla costa. Costruita nel 1959, la base si trovava nella parte nord-occidentale della Groenlandia ed era stata sviluppata per supportare un progetto militare per il lancio di missili nucleari dall’Artico, progetto poi abbandonato nel 1967. Oggi, Camp Century ospita rifiuti tossici e potenzialmente sostanze radioattive, le quali, a causa della fusione dei , potrebbero rappresentare una seria minaccia per l’ambiente e per l’oceano circostante.

La missione in Groenlandia e la scoperta di Camp Century

La scoperta è avvenuta nell’aprile del 2024. Un team di ingegneri della NASA stava sorvolando la Groenlandia a bordo di un Gulfstream III, a lungo impiegato per il programma di scienze aeree del centro di ricerca aerospaziale statunitense. L’obiettivo della missione era di mappare la base della calotta di ghiaccio usando tecnologie radar avanzate.

L’aeromobile era equipaggiato con il radar UAVSAR (Uninhabited Aerial Vehicle Synthetic Aperture Radar), progettato per raccogliere dati sulle deformazioni del terreno. tecnologia è stata utilizzata principalmente per valutare gli effetti dei cambiamenti climatici e analizzare modificazioni indotte da eventi sismici e vulcanici. Sorvolando la stessa area più volte, il radar ha rilevato segnali che hanno rivelato la presenza della base militare segreta. “Il nostro obiettivo era calibrare e comprendere le capacità dell’UAVSAR nel mappare gli strati interni della calotta glaciale,” ha affermato un membro del team di ricerca.

La storia della base segreta militare

Camp Century rappresenta un capitolo della storia militare statunitense, progettata per testare il dispiegamento di missili nucleari. il suo operare, ospitava tra i 85 e i 200 soldati e si avvaleva di un piccolo reattore nucleare. Inizialmente, era prevista la realizzazione di tunnel per contenere oltre 600 missili nucleari, ma il progetto fu definitivamente abbandonato nel 1967, lasciando infrastrutture e rifiuti in loco, sperando che rimanessero sepolti sotto le nevicate.

Studi recenti hanno evidenziato che il sito è ora una fonte di rifiuti pericolosi, contenendo oltre 200.000 litri di gasolio e sostanze chimiche tossiche. Il rischio principale è l’accelerata fusione dei ghiacci, portata avanti dal cambiamento climatico, che potrebbe rivelare la base e i suoi rifiuti, causando contaminazione degli ecosistemi circostanti e dell’oceano. Secondo uno studio, nel peggiore dei casi questo potrebbe avvenire entro il 2090.

Nonostante la presenza di Camp Century fosse nota, le ricerche radar convenzionali delle due decadi precedenti avevano trovato solo un’anomalia nel ghiaccio. Grazie alle moderne tecnologie, le immagini dell’UAVSAR hanno rivelato le strutture della base con un dettaglio senza precedenti, fornendo nuovi dati su una parte della storia militare sotto i ghiacci.

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Riscaldamento domestico: strategie per risparmiare durante i mesi invernali

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Il risparmio sui costi di domestico nei mesi invernali richiede una valutazione di diversi fattori. I consumi non dipendono solo dal sistema di riscaldamento utilizzato, come caldaie o stufe, ma anche dall’efficienza dell’intera abitazione e da alcune pratiche che possono essere adottate per migliorare l’efficienza energetica. Di seguito, si approfondiscono alcuni aspetti fondamentali.

Consigli pratici per risparmiare sul riscaldamento di casa

Di seguito sono presentati alcuni suggerimenti pratici e applicabili a tutte le abitazioni.

Monitorare i consumi

È importante dotarsi di strumenti per monitorare i consumi e la temperatura varie stanze. Ciò consente di essere più consapevoli dell’utilizzo del sistema di riscaldamento e di individuare eventuali malfunzionamenti in utile.

Limitare la temperatura

La temperatura interna alla casa dovrebbe rimanere attorno ai 19 °C, poiché ogni grado in più comporta un incremento del consumo che può raggiungere il 10% circa. Mantenere temperatura consente di garantire un buon comfort riducendo i costi di riscaldamento.

Evitare le dispersioni di calore

È consigliabile chiudere persiane e tapparelle la notte o nelle ore più fredde per limitare le dispersioni di calore verso l’esterno. Per chi possiede radiatori, è utile evitare di coprirli con tende o mobile, migliorando così l’efficacia del riscaldamento. Inoltre, posizionare un sistema riflettente tra il muro e il termosifone, come della carta stagnola, può contribuire a ottimizzare il calore prodotto.

Le caratteristiche della casa che influiscono sul riscaldamento

Va notato che il risparmio energetico non dipende solo dal sistema di riscaldamento, ma anche da vari fattori strutturali dell’abitazione. I principali aspetti da considerare includono:

  • Le caratteristiche edilizie, comprese l’orientamento, la forma e l’inerzia termica dei materiali;
  • Il grado di isolamento dell’abitazione;
  • I sistemi di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione installati, con particolare attenzione a dimensioni ed efficienza;
  • La manutenzione dell’abitazione nel suo complesso.

Alcuni di questi elementi non possono essere modificati dai proprietari, in quanto determinati dalla progettazione iniziale dell’edificio. Tuttavia, un buon isolamento di pareti, soffitti e finestre è un’azione fondamentale per ridurre le perdite di calore e, di conseguenza, la necessità di riscaldamento. Infine, orientare le finestre almeno parzialmente a sud può favorire il riscaldamento passivo, riducendo ulteriormente la richiesta energetica.

Le tipologie dei sistemi di riscaldamento

I sistemi di riscaldamento più comuni comprendono caldaie che producono acqua calda, distribuita attraverso radiatori. Le caldaie a condensazione, più recenti, offrono efficienze tra l’80% e il 95%, rispetto a circa il 60% delle caldaie più vecchie.

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Per quelle abitazioni che dispongono di fonti di energia rinnovabile, come pannelli fotovoltaici, l’installazione di pompe di calore rappresenta una soluzione efficiente per il riscaldamento, sfruttando elettricità rinnovabile e contribuendo a un significativo risparmio economico e a una riduzione delle emissioni inquinanti.

Sono disponibili anche sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC), che permettono di ricambiare l’aria senza dispersioni di calore. Questi sistemi, dotati di ventilatori e scambiatori di calore, garantiscono un’adeguata ventilazione interna riducendo al contempo le perdite di calore verso l’esterno.

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Riconoscimento e prevenzione delle 3 truffe di Natale più comuni

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Ogni anno, con l’arrivo delle festività natalizie, cresce l’entusiasmo per offerte e acquisti online, incoraggiato da eventi come il Black Friday e da sconti proposti da e-commerce e negozi fisici. Tuttavia, non solo l’entusiasmo dei consumatori aumenta in questo periodo, ma anche il rischio di online. I cybercriminali spesso tendono trappole a chi cerca regali a prezzi vantaggiosi, utilizzando siti falsi, e-mail di phishing e annunci ingannevoli. La tecnica adoperata dai truffatori si basa principalmente sulla fretta e sulla distrazione degli acquirenti, al fine di sottrarre denaro o informazioni sensibili. È fondamentale essere sempre vigili e riconoscere le usate dai truffatori per difendersi, seguendo i suggerimenti degli esperti di sicurezza informatica.

Le truffe natalizie più conosciute

I criminali informatici adattano le tecniche di truffa per renderle più attinenti al periodo natalizio. Tra le più diffuse si evidenziano tre principali categorie di truffe online.

# Truffe di beneficienza

Durante questo periodo, molte persone sono inclini a fare donazioni e i truffatori sfruttano questa generosità. Possono fingersi membri di organizzazioni no-profit per raccogliere fondi che non verranno mai utilizzati per le cause dichiarate. Spesso si creano siti web che imitano quelli di enti di beneficenza, o si contattano direttamente le vittime tramite messaggi, utilizzando tecniche di ingegneria sociale.

# Store fake

Il periodo festivo è caratterizzato dalla ricerca frenetica dei regali, il che aumenta il rischio di imbattersi in negozi online fasulli. In preda alla fretta, molti consumatori non prestano la dovuta attenzione e possono facilmente cadere nella trappola di un e-commerce fittizio. È opportuno prestare attenzione ai negozi online che, pur presentando loghi noti e un design curato, possono avere l’unico scopo di truffare. Spesso propongono prodotti a prezzi irrealistici, cercando di attrarre chi cerca occasioni imperdibili.

# Truffe di viaggio

Con l’avvicinarsi delle vacanze, aumentano anche le truffe legate ai viaggi, come quelle che riguardano case vacanza inesistenti o false vincite di kit di viaggio. truffe avvengono attraverso annunci menzogneri e comunicazioni via e-mail e messaggi.

Come avviene il contatto tra truffatori e vittime

Le comunicazioni avvengono principalmente tramite e-mail, che in questo periodo possono trasformarsi in un terreno fertile per i truffatori. Messaggi che annunciano spedizioni bloccate o vincite inattese sono spesso tentativi di phishing, progettati per indurre le vittime a cliccare su link pericolosi. Questi link conducono a pagine false dove viene chiesto di inserire dati sensibili. I social rappresentano un altro canale per le truffe natalizie, con annunci sponsorizzati che promuovono prodotti a prezzi sospettosamente bassi, portando a venditori non affidabili.

Anche le comunicazioni tramite telefonate, SMS o messaggi su app come e Telegram possono nascondere insidie. I truffatori utilizzano tecniche di skimming, facendo credere di contattare l’utente per conto di istituzioni riconosciute, spesso per segnalare blocchi di pacchi o carte di credito e incoraggiare a compiere azioni pericolose.

Come difendersi dalle truffe online natalizie

Per proteggersi dalle truffe, è fondamentale diffidare sempre delle offerte che sembrano troppo vantaggiose, poiché potrebbero essere inganni. La verifica dell’URL dei siti prima di effettuare acquisti è cruciale; un sito sicuro comincia con “https://” e presenta l’icona di un lucchetto. Prima di acquistare, è opportuno controllare l’affidabilità del venditore, leggendo recensioni di altri consumatori.

È altresì importante verificare le comunicazioni ricevute tramite qualsiasi canale, ignorando i link sospetti e cercando conferma delle informazioni sui siti ufficiali. Nessuna istituzione legittima chiederà mai informazioni riservate via SMS o e-mail, pertanto è consigliabile essere cauti e non agire impulsivamente.

Infine, è utile attivare l’autenticazione a due fattori su tutti i propri account e impostare avvisi sui movimenti delle carte di credito o dei conti correnti, per ricevere notifiche riguardo eventuali attività sospette e intervenire tempestivamente.

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Cosa viene attivato nel cervello quando si prova gioia? La biochimica di questa emozione primaria

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I film della Disney ce lo hanno fatto vedere: la gioia è una delle emozioni fondamentali dell’essere umano (e non solo). Non ha però le sembianze di una fatina effervescente, ma assomiglia più a un cocktail di sostanze in circolo in alcune aree specifiche del . A livello neurochimico, la gioia è il risultato di un complesso gioco di interazioni tra neurotrasmettitori e circuiti neurali. La gratificazione, la motivazione, le emozioni positive e la ricompensa sono insieme di sensazioni che identificano, nella nostra esperienza, i momenti di gioia. Le principali sostanze coinvolte sono la dopamina, la serotonina, le endorfine e l’ossitocina, che influenzano diverse aree del cervello, come lo striato ventrale, la corteccia prefrontale, l’amigdala e l’ipotalamo.

La gioia: un’emozione complessa

Dal lavoro di Paul Ekman, la gioia è generalmente considerata dagli psicologi una delle emozioni di , definite universali e osservabili attraverso le espressioni facciali, accompagnate da manifestazioni fisiologiche e comportamentali distintive. Tuttavia, rimane complesso definire le sfaccettature psicologiche e le trame neurali che danno vita a questa sensazione. Gli scienziati, quando analizzano la gioia nel cervello, devono scomporre quest’ per comporla a livello neuroscientifico, analizzando i circuiti di gratificazione, motivazione e ricompensa. Ciò suggerisce che la gioia appare come un mosaico neurocognitivo piuttosto che una campitura uniforme.

Le sostanze chimiche alla base della gioia

La dopamina è spesso associata alla ricompensa e quindi anche alla sensazione di gioia. Essa spinge alla ricerca di stimoli gratificanti, guidando il comportamento verso azioni associate a intense scariche di piacere. La serotonina, noto per il suo ruolo nella regolazione dell’umore, è studiata per il suo legame con la depressione e con il miglioramento dell’umore. Uno studio dell’Università del Witwatersrand ha dimostrato che l’assunzione di triptofano, precursore della serotonina, ha migliorato l’umore in soggetti con alta irritabilità.

L’ossitocina, un neuropeptide essenziale per la formazione dei legami sociali e il comportamento materno, e le endorfine, che agiscono come analgesici naturali, sono altre sostanze importanti associate alla gioia, contribuendo al raggiungimento di sensazioni di piacere e euforia.

Le aree del cervello coinvolte nella gioia

I neurotrasmettitori agiscono su aree specifiche del cervello, come lo striato ventrale e la corteccia prefrontale, particolarmente coinvolte nei processi di gratificazione e ricompensa. Lo striato ventrale, parte delle regioni cerebrali più antiche, è collegato al nucleo accumbens, il quale utilizza la dopamina come principale neurotrasmettitore, e un ruolo cruciale nell’esperienza del piacere. La corteccia prefrontale, invece, integra le informazioni riguardanti le ricompense con aspetti del contesto decisionale, influenzando la regolazione emotiva.

In aggiunta, l’amigdala, nota per il suo ruolo emozioni negative, è stata studiata per la sua partecipazione anche nelle emozioni positive, suggerendo il suo importanza nelle interazioni sociali gratificanti. L’ipotalamo, infine, contribuisce alla gioia regolando funzionamenti fondamentali e rilasciando ossitocina.

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Il tetracloroetilene viene utilizzato in vari settori industriali.

La recente attenzione al tetracloroetilene, un composto chimico ampiamente impiegato in vari settori industriali, ha spinto le autorità a rivedere le normative riguardanti il suo utilizzo e smaltimento. Utilizzato principalmente come sgrassante per metalli e per la pulizia a secco, il tetracloroetilene è un derivato clorurato dell’etene con una formula chimica che riflette la sua altamente attiva.

L’International Agency for Research on Cancer ha recentemente classificato il tetracloroetilene nel gruppo 2A, indicandolo come probabile cancerogeno per l’uomo. Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato un valore guida di 40µ/L, avvertendo sui potenziali rischi associati a questo composto chimico. L’ della sua presenza nell’ambiente ha rivelato la sua diffusione acque sotterranee, nell’aria e nel suolo, oltre all’individuazione in vari alimenti. Le preoccupazioni per la salute pubblica si intensificano ulteriormente a causa delle sue proprietà tossiche, che possono influenzare negativamente diversi apparecchi del corpo umano.

Proprietà e utilizzo del tetracloroetilene

Il tetracloroetilene è caratterizzato da un forte odore dolciastro ed è un liquido incolore non infiammabile. È altamente volatile e miscibile con vari solventi organici. In ambito industriale, l’interesse per questo composto è emerso negli Stati Uniti nei primi anni del ‘900, principalmente come sottoprodotto della produzione di tetracloruro di carbonio. Col passare del , il tetracloroetilene è diventato il solvente preferito per la pulizia a secco, grazie alla sua capacità di sciogliere grasso e oli senza danneggiare i tessuti.

Regolamentazione e smaltimento

Con l’aumento delle preoccupazioni riguardanti il suo impatto ambientale, la produzione e l’utilizzo del tetracloroetilene hanno subìto una flessione fine degli anni ’70. Le autorità competenti hanno impostato nuove normative per minimizzare l’impatto ambientale di questo composto, incentivando l’industria a migliorare il recupero e il riciclaggio. Gli impianti di lavaggio a secco, che tradizionalmente utilizzavano questo solvente, ora devono conformarsi a standard più elevati per la gestione dei rifiuti pericolosi generati dal suo utilizzo.

Le innovazioni nelle pratiche di smaltimento includono metodi alternativi di assorbimento e interramento, garantendo che il tetracloroetilene sia gestito in modo responsabile per proteggere sia la salute pubblica sia l’ambiente, rispondendo così a una crescente responsabilità da parte dell’industria chimica.

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Arseniuro di boro

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L’arseniuro di boro emerge come un semiconduttore di grande rilevanza grazie alla sua eccezionale conduzione termica, che raggiunge circa 1300 W m–1 K–1. Tale capacità di trasmettere è comparabile a quella del silicio e supera quella della maggior parte dei metalli e semiconduttori comunemente utilizzati. Ciò lo rende un candidato promettente per lo sviluppo di componenti elettronici ad alte prestazioni, sfruttando la sua conduttività termica come indicatore della quantità di calore trasferibile lungo un materiale per ogni differenza di temperatura di 1 grado Kelvin.

Struttura chimica e scoperta

Classificato come semiconduttore III-V, l’arseniuro di boro è composto da elementi che appartengono ai gruppi III e V della tavola periodica. Questa terminologia si basa su una classificazione più vecchia, in cui il Gruppo 3 (oggi Gruppo 13) e il Gruppo V sono indicati rispettivamente con dizioni.

L’avvio della ricerca sull’arseniuro di boro risale agli anni ’50, quando scienziati dell’Istituto Ioffe iniziarono a studiarne le proprietà fondamentali. Nonostante la sua sia conosciuta dagli anni ’60, i recenti progressi nelle tecniche di sintesi hanno consentito la produzione di campioni di alta qualità, promettendo applicazioni in vari settori, dall’elettronica di potenza fino ai dispositivi optoelettronici.

Caratteristiche fisiche e chimiche

L’arseniuro di boro presenta un reticolo cristallino con una struttura cubica a facce centrate, nota come blenda di zinco, simile a quella di altri semiconduttori come l’arseniuro di gallio. Gli atomi di boro e arsenico formano legami covalenti, con una costante reticolare di 4.78 Å. Possiede inoltre un band gap di 1.82 eV, un indice di rifrazione ottico di 3.29 a temperatura ambiente e alla lunghezza d’onda di 657 nm, oltre a un modulo elastico di 326 GPa, il quale risulta essere doppio rispetto a quello del silicio. La sua temperatura di fusione si attesta sui 2076 °C, consentendo stabilità termica e chimica.

La connotazione di semiconduttore termo-elettricamente stabile si traduce in una conduttività termica che supera di oltre tre volte quella di materiali tradizionali come e carburo di silicio. Inoltre, l’arseniuro di boro si distingue per la sua elevata mobilità ambipolare di 1600 cm² V–1 s–1, mostrando un comportamento diverso rispetto ad altri semiconduttori che presentano una mobilità degli elettroni buona ma limitata per le lacune.

Secondo le previsioni, l’arseniuro di boro potrebbe raggiungere una conduzione termica teorica di 2200 W m–1 K–1,un risultato senza precedenti per composti di questo tipo. Tuttavia, per ottenere tali valori estremi, è fondamentale utilizzare materiali di alta qualità, poiché difetti e impurità possono compromettere le capacità termiche.

Sintesi e applicazioni

Il primo esempio di sintesi dell’arseniuro di boro cubico risale al 2015, realizzato da scienziati della University of Houston. L’arseniuro di boro preparato attraverso un processo che prevede il contatto tra boro elementare e vapore di arsenico a temperature comprese tra 700 °C e 900 °C. La preparazione avviene utilizzando polveri pure di boro e arsenico, macinate e introdotte in un tubo di quarzo, sottoposto a vuoto per garantire un ambiente controllato.

L’arseniuro di boro offre possibilità promettenti nella gestione termica. La sua capacità di dissipare calore lo rende ideale per applicazioni dove l’efficienza e l’affidabilità dei dispositivi elettronici sono cruciali, come nei computer e nelle automobili. In aggiunta, potrebbe essere impiegato nei chip, fungendo da substrato per condurre elettricità e dissipare calore, affrontando così le sfide dei moderni sistemi elettronici e della miniaturizzazione.

Inoltre, l’arseniuro di boro trova impiego nelle celle solari, nell’elettronica spaziale e nei circuiti resistenti alle radiazioni, dimostrando la sua versatilità e valore nel settore tecnologico avanzato.

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Semiconduttori puri: caratteristiche e applicazioni di materiali fondamentali per l’elettronica moderna.

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I semiconduttori intrinseci sono materiali puri che non sono soggetti a drogaggio intenzionale. Essi consistono generalmente da un unico tipo di atomo, come il silicio o il germanio. Gli atomi presenti nei semiconduttori intrinseci possiedono quattro elettroni nella loro orbita esterna, i quali sono condivisi con gli atomi vicini, formando quattro legami covalenti. Questo consente a ogni atomo di conseguire una stabilità assoluta con otto elettroni nel suo guscio più esterno.

Caratteristiche e Comportamento

A temperatura ambiente, la quantità di portatori di carica eccitati termicamente nei semiconduttori puri è piuttosto esigua. In condizioni normali, gli elettroni e le lacune libere sono presenti in quantità equivalenti. spesso, la concentrazione di portatori di carica è inferiore di diversi ordini di grandezza rispetto a un conduttore metallico.

Un esempio significativo è il silicio, il quale presenta un numero di elettroni eccitati termicamente pari a .5 · 1010 per centimetro cubico a 298 K, mentre l’arseniuro di gallio registra solo 1.1 · 106 elettroni per centimetro cubico. Questi dati sono impressivi se confrontati con la densità di elettroni liberi tipica di un metallo, che si aggira attorno a 1028 elettroni per centimetro cubico.

Alla luce di tali dati, non sorprende che il silicio e altri semiconduttori presentino elevata resistività elettrica e limitata conduttività quando sono estremamente puri. Tuttavia, è migliorare situazione attraverso il drogaggio con impurità. Piccole percentuali di atomi di impurità, anche solo 0.0001%, possono provocare notevoli variazioni nella conduttività del semiconduttore.

Il Ruolo del Gap di Banda

Nei semiconduttori intrinseci, il gap energetico Eg separa la banda di valenza banda di conduzione e determina l’energia minima necessaria affinché gli elettroni possano transitare da una banda all’altra. Questo gap di banda consente l’interazione energetica fondamentale che caratterizza il comportamento elettrico del materiale. Nei semiconduttori intrinseci, il gap tende ad essere relativamente piccolo, permettendo così agli elettroni di muoversi facilmente dalla banda di valenza a quella di conduzione in seguito a stimoli termici o applicazioni di energia esterna.

In condizioni di zero assoluto, questi materiali si comportano come isolanti, poiché la banda di valenza è completamente riempita e la banda di conduzione è vuota. Con l’aumento delle temperature, gli elettroni acquisiranno energia termica sufficiente per superare il band gap, generando coppie di elettroni-lacuna. Questo trasferimento di portatori di carica consente la formazione di un flusso di corrente attraverso il materiale. Nella situazione ideale di semiconduttori intrinseci, la concentrazione di elettroni nella banda di conduzione coincide con quella delle lacune nella banda di valenza.

La concentrazione intrinseca dei portatori, che rappresenta il numero di elettroni nella banda di conduzione e il numero di lacune nella banda di valenza, è fortemente influenzata dal gap di banda e dalla temperatura del materiale. Essa è calcolata mediante apposita equazione.

Variabile chiave in questo contesto è la temperatura; all’aumentare di essa, vi è un incremento esponenziale della concentrazione intrinseca dei portatori, grazie alla maggiore disponibilità di elettroni capaci di superare il band gap. Inoltre, il livello di Fermi nei semiconduttori intrinseci si trova solitamente in posizione intermedia rispetto ai bordi delle bande di conduzione e di valenza, ma la sua localizzazione esatta è influenzata dalla densità degli stati diverse bande.

Infine, i semiconduttori intrinseci possono essere modificati electricamente attraverso processi di drogaggio, inserendo impurità nel reticolo cristallino, da cui si origina un incremento della conduttività e una variazione significativa del comportamento elettrico.

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