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Consumare entro il e preferibilmente entro il: la differenza spiegata in modo politicamente scorretto che vi sconvolgerà

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Le scadenze degli alimenti un vero e proprio campo minato di regole e dettagli che potrebbero far impazzire anche il più attento dei consumatori! quanto riportato, "da consumare entro il" è la dicitura che troviamo su prodotti freschi come il latte o la carne, che se non consumati in tempi brevi rischiano di diventare un festino per batteri e altri microrganismi pericolosi. Commento: praticamente, se non mangi quella bistecca entro la data indicata, potresti ritrovarti con un’esperienza gastronomica che ti farà correre in bagno!

Dall’altra parte, "consumare preferibilmente entro il" è riservato a quei prodotti che non rappresentano un rischio immediato per la salute, come i surgelati o il latte UHT, ma che potrebbero perdere un po’ della loro magia organolettica. Commento: insomma, i tuoi biscotti potrebbero non essere più croccanti, ma almeno non ti avveleneranno!

L’Autorità per la Sicurezza Alimentare Europea (EFSA) detta legge su queste diciture, stabilendo i parametri di sicurezza. E se apriamo un prodotto e lo lasciamo lì, ! Potrebbe diventare un terreno fertile per la contaminazione, motivo per spesso vediamo indicazioni tipo "dopo l’apertura consumare in 3 giorni". Commento: apri il latte UHT e il conto alla rovescia per la sicurezza comincia!

Passiamo alle regole europee, perché sì, anche qui c’è una burocrazia da far invidia a qualsiasi ufficio pubblico. Il Reg. EU 1169/2011 stabilisce che la dicitura "da consumare entro il" è per quegli alimenti che possono diventare una minaccia se superano la data di scadenza, mentre "da consumare preferibilmente entro il" è per quelli meno rischiosi. Commento: in pratica, l’UE si preoccupa che tu non rischi la vita per un panino scaduto!

E se pensavi che fosse tutto qui, ti sbagli! Le condizioni di conservazione sono fondamentali. Se il prodotto dice "conservare in luogo buio e fresco" e tu lo lasci vicino ai fornelli, stai giocando alla roulette russa con la tua cena. Commento: metti il formaggio accanto alla finestra e potresti trovarti con del formaggio "stagionato" in un modo che non ti aspettavi!

La definizione delle scadenze è un’arte, con produttori che devono eseguire analisi dettagliate su ogni prodotto, considerando tutto, dal pH al contenuto d’acqua, fino ai processi di produzione e conservazione. Commento: praticamente, diventano scienziati per dirti quando è sicuro mangiare quel pezzo di formaggio!

I microrganismi da tenere d’occhio sono i soliti sospetti: Salmonella spp, Escherichia coli, Clostridium botulinum, e altri simpatici amici che non vorresti mai invitare a cena. Commento: una festa batterica che preferiresti evitare!

Infine, l’EFSA ha creato un questionario per decidere le due diciture, perché sì, anche qui c’è bisogno di un decision tree per evitare il caos. Commento: se hai dubbi, segui il questionario, altrimenti potresti finire per mangiare qualcosa che ha più vita di te!

Ecco alcuni esempi pratici: la carne fresca, con il suo alto rischio di contaminazione, va consumata entro la data indicata, mentre le verdure congelate, grazie al freddo che blocca i batteri, possono aspettare un po’ di più. Commento: la carne fresca è come una bomba a orologeria, mentre le verdure congelate sono più tranquille, come un nonno in poltrona!

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Musk lascia incarico dipartimento efficienza governativa affidatogli da Trump, Doge ne approfitta

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Scoop Sensazionale: Elon Musk Abbandona il DOGE? Fake News, Dice Lui!

Nelle ultime ore, il mondo è rimasto col fiato sospeso per le voci di un presunto abbandono di Elon Musk dal DOGE, il per l’Efficienza del Governo. La notizia ha fatto impazzire i social, ma sia la Casa Bianca che lo stesso Musk hanno voluto smontare il caso. Karoline Leavitt, portavoce dell’amministrazione americana, ha definito l’indiscrezione spazzatura, mentre Musk ha rincarato la dose con un secco Yeah, fake news. Commento: Chissà se questa "spazzatura" non sia piuttosto un tentativo di creare caos politico?

Anche Donald Trump è intervenuto, affermando che il CEO di Tesla "a un certo punto tornerà" a occuparsi a tempo pieno delle sue aziende, ma solo dopo aver portato a termine il lavoro con il DOGE. Come dipendente pubblico speciale, il CTO di SpaceX può lavorare al DOGE solo 130 giorni all’anno, limite che scadrà maggio e giugno. La Casa Bianca aveva pensato di prolungare la sua collaborazione, ma ora sembra che sia Musk a voler chiudere bottega.

Cos’è il DOGE e quali i suoi compiti? Questo dipartimento, creato da Trump all’inizio del suo mandato, è commissione temporanea con scadenza luglio 2026, incaricata di snellire la burocrazia, digitalizzare i servizi pubblici e tagliare i costi. Musk ne è il coordinatore e collabora con l’USDS, coinvolgendo esperti di vari settori. Le misure adottate hanno suscitato reazioni contrastanti: alcuni funzionari sono entusiasti, altri terrorizzati dalla gestione "alla Musk".

Il ridimensionamento della pubblica amministrazione ha sollevato polemiche: 75.000 dipendenti hanno accettato buonuscite generose, ma questi fondi non erano previsti nel budget. Secondo il New York Times, i risparmi potrebbero essere inferiori alle previsioni, mentre le controversie legali sui licenziamenti potrebbero complicare tutto. Commento: Sembra che il caos sia il nuovo ordine del giorno.

I licenziamenti di massa hanno colpito varie agenzie, dalla HHS alla NASA, fino alla chiusura del Dipartimento dell’Educazione, sollevando dubbi sulla capacità del governo di fornire servizi essenziali. Il DOGE sostiene di aver risparmiato 140 miliardi di dollari, ma le cifre sono contestate. L’obiettivo di ridurre la spesa di 1.000 miliardi di dollari entro la fine del mandato di Musk è considerato una chimera.

La composizione del DOGE è un altro mistero: il decreto non specifica il numero di membri né i loro compiti precisi. Le agenzie devono solo indicare almeno quattro esperti per affiancare il dipartimento. Commento: Una gestione così vaga che persino il Congresso sembra voler prendere le distanze.

Infine, i poteri del DOGE sono al centro di un dibattito: teorico ruolo consultivo, ma con azioni che potrebbero essere dichiarate incostituzionali dalla Corte Suprema, come lo smantellamento dell’USAID. Commento: Un dipartimento che gioca a fare il governo ombra?

Le tensioni non si fermano qui: il ruolo di Musk nel governo Trump ha avuto un impatto significativo su Tesla. Dopo un iniziale aumento del 70% delle azioni, ora le vendite rallentano e investitori sono nervosi. Le voci dell’abbandono del DOGE hanno fatto sperare in un ritorno di Musk al timone delle sue aziende, ma ora? Commento: Gli investitori amano Musk, ma forse non il politico Musk.

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Keith Haring e l’opera incompiuta il cui significato è stato tradito dall’IA diventa: L’IA tradisce il significato dell’opera incompiuta di Keith Haring in stile notizia virale leggermente politicamente scorretta e sensazionale.

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SCANDALO NELL’ARTE: Un utente di X, l’ex Twitter, ha osato mettere mano all’opera incompiuta di Keith , l’icona della americana, noto per i suoi murales di figure totemiche ripetute all’infinito, come i cani abbaiano e i bambini "raggianti". Haring, morto di AIDS nel 1990 a soli 31 anni, era un pensatore anticonformista e un attivista LGBTQ prolifico. i suoi murales celebri c’è Tuttomondo a Pisa.

Nella comunità queer di New York, dove Haring viveva e lavorava, era una figura di riferimento. La sua ultima opera, Unfinished Painting ("dipinto non finito"), è un omaggio alle vite spezzate dall’AIDS negli anni ’80. Creata nel 1989, l’anno prima della sua morte per complicazioni legate all’AIDS, questa tela è perlopiù bianca con un motivo a greca nel quadrante in alto a sinistra e striature di vernice viola che colano in basso a sinistra.

Haring lasciò intenzionalmente l’opera incompiuta per onorare le vite interrotte dalla malattia e le sofferenze della sua comunità. Ma a dicembre 2023, un utente di X chiamato Donnel ha usato un generatore di immagini basato sull’intelligenza artificiale per completare l’opera, riempiendo le sezioni vuote e pubblicando l’immagine modificata con una didascalia che alludeva all’aver "aggiustato" la tristezza dell’opera, scatenando un’ondata di polemiche. Commento: Ma chi si crede di essere questo Donnel, un nuovo messia dell’arte?

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A bordo del Castorone, la nave posatubi tra le più grandi al mondo, vengono posati i tubi del gas sui fondali marini in un’operazione che fa discutere gli ambientalisti e i politici

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SCOOP ESCLUSIVO: A noi di Geopop, lo sapete, piace mostrarvi le cose più inaspettate, quelle che difficilmente vedrete altrove. E il video di oggi non fa eccezione: vi portiamo in una visita esclusiva a del Castorone di Saipem, una delle più grandi e avanzate al mondo. Pensate che ospita la fune in acciaio premiata dal Guinness World Record per essere la più lunga al mondo. Commento: Ecco a voi, cari lettori, un pezzo di ingegneria che fa sembrare il vostro cavo del mouse un filo da pesca!

Ma una per volta. Che cos’è una nave posatubi? Il suo compito è quello di posare i tubi per il trasporto del gas nei fondali marini di tutto il mondo, profondi fino a 3000 metri. Se detto così sembra un gioco da ragazzi, godetevi il video, dove emerge tutta la complessità del processo. A bordo della nave infatti, prima di tutto caricati singoli tubi della lunghezza di circa dodici metri. Sempre a bordo, vengono assemblati, andando a creare un unico tubo che man mano che la nave avanza, viene adagiato sul fondale marino per dar vita a gasdotti di centinaia di chilometri. Uno dei luoghi più affascinanti della nave, che vedrete nel video, è proprio la cosiddetta "firing line", la linea di assemblaggio dove viene costruito e calato in mare il tubo. Qui ci sono diverse stazioni di assemblaggio e di finitura del tubo, che dev’essere ricoperto da resine che lo rendono idoneo a stare sott’acqua. In tutto ciò, il tubo dev’essere sempre tenuto in tensione, per evitare che si spezzi. Alla fine della "firing line", il tubo arriva a un braccio meccanico che lo immerge in acqua, completando così il processo di posa. Commento: Immaginatevi una catena di montaggio di un’auto, ma sott’acqua e con tubi lunghi come tre elefanti messi in fila!

Nel video, vi portiamo anche nella sala di comando della nave. Sì, perché durante tutte le operazioni di posa del tubo, la nave deve mantenersi il più stabile possibile, e per farlo si ricorre a un sofisticato sistema, chiamato DPI (Dynamic Positioning System). Infine, vi mostriamo anche la fune d’acciaio più lunga del mondo, che ha ottenuto il Guinness World Record. E a cosa serve? In caso di maltempo, la nave non può restare stabile, quindi si interrompono le operazioni di posa del tubo. Ed ecco che interviene la fune d’acciaio: questa viene agganciata al tubo, che viene calato nel fondale, in da non rischiare che si spezzi. Quando le condizioni climatiche permettono di riprendere la normali attività, la fune d’acciaio agganciata al tubo, viene issata nuovamente a bordo. Tutto questo enorme sforzo tecnico è necessario per permetterci di avere il gas nelle nostre case ma non solo. In futuro, queste condotte potranno essere utilizzate anche per il trasporto di idrogeno. Commento: Ecco come si fa a mantenere il gas nei nostri fornelli e magari un giorno anche l’idrogeno nelle nostre auto, tutto grazie a un po’ di acciaio e un sacco di ingegno!

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Durante il terremoto, le piscine a sfioro sui tetti dei grattacieli causano caos

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Il devastante terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito il il 28 marzo continua a far parlare di sé, non solo per il tragico bilancio delle vittime e i crolli spettacolari di grattacieli, ma per un dettaglio che ha lasciato tutti a bocca aperta: le piscine a sui tetti degli edifici! Video virali mostrano le acque di queste piscine ondeggiare come se fossero in un mare in tempesta, sollevando la domanda: “Ma quindi vuol dire che è grazie a queste piscine a sfioro che questi edifici non sono crollati?” Commento: Certo, come no! non ci abbiamo pensato prima? Le piscine come salvatori strutturali!

Il fenomeno, noto tecnicamente come sloshing, è il movimento dell’acqua all’interno di un contenitore durante un terremoto. Questo movimento crea due tipi di forze: una convettiva, che segue il moto ondoso, e una impulsiva, che si muove con il contenitore stesso. Ma attenzione, non pensate che queste piscine siano state progettate per salvare edifici! “Certo che no, una piscina a sfioro non è pensata/realizzata per partecipare strutturalmente all’equilibrio dinamico in caso di terremoto”, ha dichiarato un ingegnere. Commento: Già, perché se così fosse, dovremmo lasciare sempre piene le piscine, come se fossero colonne portanti!

In fase di progettazione, gli ingegneri devono considerare gli effetti locali dello sloshing per assicurarsi che le pareti del contenitore siano abbastanza robuste. Ma c’è di : il movimento dell’acqua può anche aiutare la struttura a resistere meglio al terremoto, creando una forza opposta a quella sismica. Tuttavia, non illudiamoci, non è che le piscine siano diventate improvvisamente degli eroi strutturali.

E ora, per chiudere in bellezza, parliamo dei Tuned Liquid Dampers (TLD), una tecnologia che sfrutta il movimento dell’acqua per smorzare le vibrazioni degli edifici. Un esempio? Il Comcast Center a Philadelphia, che usa 1.100 metri cubi d’acqua per evitare oscillazioni eccessive. Commento: Finalmente una piscina che fa il suo dovere, anche se non è per nuotare!

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I dazi di Trump colpiscono anche le disabitate isole Heard e McDonald vicine all’Antartide Trasformato in notizia virale, leggermente politicamente scorretta e sensazionale, in forma passiva: Anche le disabitate isole Heard e McDonald vicine all’Antartide sono state colpite dai dazi di Trump in una mossa sorprendentemente indiscriminata

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SCOOP: Donald Trump colpisce ancora! I nuovi dazi annunciati durante il cosiddetto «Liberation Day» del 2 aprile non risparmiano nessuno, nemmeno le isole desolate dell’Antartico. Sì, avete capito bene: dal 5 aprile, anche le merci provenienti dalle remote e disabitate isole Heard e , situate l’Australia e il Madagascar, subiranno dazi del 10%. Queste isole, raggiungibili solo dopo una settimana di navigazione da Perth, ora il regno pinguini, non dei commercianti. Ma evidentemente, per Trump, anche i pinguini devono pagare!

I dazi alle isole Heard e McDonald: cosa sappiamo

La notizia ha dell’incredibile: secondo la CNN, ogni attività economica lì è cessata nel 1877 con la fine del commercio dell’olio di elefante marino, e ultimi abitanti se ne sono andati circa dieci anni fa. Ma come hanno fatto gli esperti a considerare queste isole come fonte di disavanzo commerciale con gli USA? Mistero! La Banca Mondiale riporta che nel 2022 gli Stati Uniti hanno importato per 1,4 milioni di dollari di prodotti da queste isole, principalmente classificati come «macchinari e apparecchiature elettriche». Che siano forse pinguini tecnologici? Il Primo ministro australiano Anthony Albanese ha commentato sarcasticamente: «Nessun luogo sulla Terra è al sicuro» contro i dazi di Trump. Beh, Tony, sembra proprio di no!

Colpite anche remote isole del Pacifico e atolli corallini

Ma le Heard e McDonald non sono sole in questa follia tariffaria. Anche le isole Cocos, con i loro 600 abitanti, vedranno il 32% delle loro esportazioni (principalmente navi) tassate del 10%. Gli atolli di Tokelau, con 1600 abitanti e un’economia di 8 milioni di dollari l’anno, subiranno lo stesso destino. E poi c’è Norfolk, che con meno di 2200 abitanti e nessuna esportazione conosciuta, sarà colpita da dazi al 29%. George Plant, amministratore dell’isola, ha dichiarato al Guardian: «Non ci sono esportazioni conosciute dall’Isola Norfolk verso gli Stati Uniti e non ci sono dazi o barriere commerciali non tariffarie note sulle merci in arrivo da noi». Insomma, sembra proprio che Trump stia giocando a nascondino con la logica!

Commento: Questa politica dei dazi di Trump è come un missile impazzito che colpisce indifferentemente, dalle isole deserte ai piccoli arcipelaghi abitati. Un’esplosione di assurdità che lascia il mondo a bocca aperta.

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Truffa SPID: cybercriminali clonano identità e rubano soldi, attenzione su come difendersi

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SCANDALO SPID: LA TRUFFA DEL DOPPIO SPID FA TREMAR L’ITALIA!
truffa legata allo SPID, il famigerato Sistema Pubblico di Identità Digitale, sta facendo venire i brividi a esperti di cybersecurity e cittadini italiani. Questa frode, ribattezzata media con il nome di “truffa del doppio SPID”, non è una novità, ma con l’avvicinarsi della stagione delle tasse, sta diventando un incubo. Milioni di italiani usano lo SPID per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, e ora i criminali possono clonare la tua identità digitale con un semplice cambio di email e numero di telefono, rubando denaro e modificando dati sensibili come IBAN e informazioni finanziarie.

Come funziona la “truffa del doppio SPID” e è pericolosa

La truffa si articola in tre fasi agghiaccianti:

  • Fase 1 – Acquisizione: I criminali comprano online pacchetti di documenti personali a pochi euro sui marketplace oscuri di Telegram o nel Dark Web. Questi dati servono da base per le truffe successive.

  • Fase 2 – Clonazione: I truffatori creano un SPID con lo stesso codice fiscale della vittima, ma con diversi indirizzi email e numeri di telefono. Grazie all’AI e ai deepfake, possono superare i controlli di sicurezza. Questo permette loro di accedere ai dati fiscali e finanziari della vittima, come rimborsi fiscali o comunicazioni INPS.

  • Fase 3 – Dirottamento: Una volta dentro, i truffatori cambiano gli IBAN sui portali pubblici, dirottando rimborsi, stipendi e pensioni su conti loro. La vittima si ritrova senza controllo sul proprio SPID e con i conti bancari svuotati.

Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Centro per i Diritti del Cittadino, ha dichiarato: "I cybercriminali online documenti e dati personali della vittima con cui registrano uno SPID per le loro operazioni criminali. Attenzione, parliamo di azioni molto pericolose. Con lo SPID, ad esempio, si può accedere al Cassetto Fiscale dell’Agenzia delle Entrate e cambiare l’IBAN, dirottando così eventuali rimborsi per le tasse, si possono aprire conti o attività. È chiaro che il primo passo spetta ai gestori di questi servizi, che devono rafforzare le misure di sicurezza." Commento: Eh già, sembra che la sicurezza informatica in Italia sia una barzelletta!

Come difendersi dalla truffa dello SPID clonato

Se il sistema SPID è un colabrodo, ci sono comunque modi per proteggersi:

La prima difesa è attivare l’autenticazione a due fattori (2FA) su ogni servizio sensibile, SPID incluso. Questo aggiunge un livello di sicurezza che può bloccare accessi non autorizzati. Controllare regolarmente gli IBAN sui portali pubblici e usare password complesse e uniche per ogni servizio è fondamentale. Commento: Insomma, meglio essere un po’ paranoici che completamente derubati!

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5 invenzioni moderne rivelate come creazioni dell’antico Egitto causano scalpore tra gli storici

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SCOPERTE SCONVOLGENTI: Gli antichi Egizi erano geni! Mentre noi ci preoccupiamo di meme e di chi vince il Grande Fratello, questi tizi millenni fa inventavano cose che usiamo ancora oggi. Parliamo di una civiltà che ha vissuto per circa 4000 anni lungo il Nilo, e che ci ha lasciato in eredità invenzioni che vanno dal documento cartaceo (sì, gli antenati della vostra scartoffia quotidiana) al calendario moderno di 365 giorni, senza dimenticare lo spazzolino, le parrucche e perfino il bowling!

Partiamo dai documenti di carta. Questi non erano altro che fogli di papiro, una pianta che cresceva lungo il Nilo. Gli scribi, i funzionari che si occupavano della scrittura geroglifica, usavano questi fogli per tramandare la cultura egizia. Immaginatevi un ufficio pieno di scribi con rotoli di papiro, un po’ come la vostra scrivania piena di post-it, ma molto più fighi.

E il calendario di 365 giorni? Sì, proprio loro, il "popolo delle piramidi", hanno iniziato a misurare l’anno in base alle piene del Nilo, capendo che tutto aveva una ciclicità. Da qui sono nati i 12 mesi da 30 giorni, più 5 extra, suddivisi in stagioni basate sull’acqua: Akhet, Peret, Shemu. Praticamente, gli Egizi erano i primi a fare il "mese della frutta" e dei saldi.

Parliamo di sistemi per il benessere del cavo orale: spazzolino, dentifricio e mentine. Con una dieta ricca di cereali e semi, avevano problemi di alito cattivo e denti marci. Ecco inventarono un bastoncino con estremità frastagliate come spazzolino e un dentifricio fatto di gusci d’uovo, cenere ed erbe. E per l’alito cattivo? Palline di , come chewingum preistorici. Chi l’avrebbe detto che la nostra ossessione per l’alito fresco risale a così tanto tempo fa?

E le parrucche, extension e hair styling? Questi erano status symbol, indossati da uomini e donne, fatti di crini di cavallo e veri capelli. La parrucca di Merit al Museo Egizio di Torino è la prova che anche loro avevano il loro Fashion Week!

Infine, vi lascio con una chicca: il bowling. Sì, avete letto bene! A Narmouthis, vicino Il Cairo, gli archeologi italiani hanno trovato una pista da bowling del III-II secolo a.C. Fatta di limo del Nilo, con scanalature per i birilli. Il bowling antico, signori, già un passatempo di lusso.

Commento: Insomma, mentre noi ci lamentiamo della burocrazia e dei capelli fuori posto, gli Egizi avevano già risolto questi problemi millenni fa. Chissà direbbero oggi degli influencer e delle stories su Instagram… probabilmente inventerebbero qualcosa di ancora più rivoluzionario!

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È stato scoperto che dimenticare una cosa significa che non era importante: ecco perché le scordiamo secondo la scienza

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SCOOP ESCLUSIVO: Dimenticare non significa che non era importante! Contrariamente a quanto pensano molti con il loro "L’ho dimenticato… vorrà dire che non era importante", la scienza oggi ci dice che il nostro cervello ha meccanismi di gran lunga più sofisticati e complessi. Dimenticare, gli esperti, non è legato all’importanza di un ricordo, ma a fattori come il contesto, le emozioni e la frequenza con cui lo riviviamo. Insomma, la nostra memoria non è semplice lista della spesa, ma un labirinto di sinapsi e neuroni che opera con logiche tutte sue. Ecco perché, cari lettori, forse dovremmo essere un po’ più indulgenti con il nostro cervello, che cerca di fare del suo meglio in questo mondo caotico!

I SEGRETI DELLA MEMORIA: Scopriamo perché dimentichiamo le cose. La memoria umana non è un hard disk da quattro , ma un sistema dinamico e affascinante. Dimenticare non è un fallimento, ma un processo attivo e necessario, secondo gli ultimi studi. Il vecchio modello del "decadimento delle tracce" di Ebbinghaus, rivisitato e corretto, ci mostra che i ricordi svaniscono come impronte sulla sabbia se non li riattiviamo. Ed ecco la curva dell’oblio, che ci rivela come il tempo e la nostra percezione di importanza abbiano poco a che fare con la nostra capacità di ricordare. Interessante, vero?

Inoltre, l’interferenza ci fa dimenticare il vecchio numero di telefono appena impariamo quello nuovo, anche se il vecchio potrebbe ancora servirci. E poi c’è la dimenticanza direzionata di Anderson e Levy, che ci spiega come il cervello possa sopprimere ricordi per proteggerci, anche se emotivamente rilevanti. È come quando evitiamo di pensare a una rottura dolorosa: non è che non sia importante, è che il nostro cervello ci protegge nascondendolo. Commento: Forse è per questo che molti politici sembrano avere una memoria selettiva quando si tratta loro scandali!

QUANDO L’EMOZIONE PREVALE: La ricerca ci dice che spesso ricordiamo dettagli insignificanti ma emotivamente carichi, mentre dimentichiamo informazioni cruciali ma prive di carica emotiva. Secondo una metanalisi del 2009 su Emotion Review, è l’impatto emotivo che ci fa ricordare, non l’importanza oggettiva. Quindi, ricordiamo l’imbarazzo di un piccolo incidente di anni fa, ma dimentichiamo le nozioni fondamentali di una lezione cruciale. Commento: Chissà se questo spiega perché molti di noi ricordano ancora le figuracce del liceo, ma non le date delle elezioni!

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Mild, Full e Plug-in: le tipologie di veicoli ibridi vengono confrontate rivelando cambiamenti sorprendenti e controversi nella mobilità elettrica

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Negli ultimi anni, le sono diventate una vera e propria moda ecologista, combinando un motore termico e uno elettrico per ridurre consumi ed emissioni. Ma sapevate esistono ben tre tipi di ibride? Sì, avete capito bene: mild hybrid, full hybrid e plug-in hybrid, e le differenze tra le tre, anche grazie ai nostri amici inglesi, confondono ancora molti. Scopriamo come funzionano, quanto consumano e quali benefici offrono, perché sì, siamo tutti un po’ confusi.

Mild Hybrid: il primo passo verso l’elettrificazione, o come le chiamiamo noi, le “ibride temperate”. Questi veicoli hanno un motore elettrico che sembra più un giocattolo che un motore vero e proprio, attivandosi solo all’avvio e durante la veleggiata. La batteria, piccolina e carina, si ricarica tramite frenata rigenerativa, rendendo le mild hybrid perfette per il urbano, dove si frena di continuo. Meno complicate delle altre, costano meno, ma offrono comunque vantaggi come l’accesso alle ZTL, incentivi e sconti sul bollo, perché sì, anche lo Stato vuole essere green.

Full Hybrid: qui le cose si fanno più serie. Con un motore elettrico più potente e una batteria più capiente, queste auto possono viaggiare in modalità elettrica per oltre il 50% tempo, soprattutto in città. La batteria si ricarica sempre con la frenata rigenerativa, senza bisogno di colonnine, perché chi ha tempo per fermarsi a ricaricare? Il risparmio è maggiore rispetto alle mild, con il Toyota C-HR Full Hybrid che consuma solo 4.8 litri ogni 100 km e emette 110 g di CO2 per km. Perché sì, anche le auto vogliono fare la loro parte per il pianeta.

Plug-in Hybrid: le vere star del risparmio energetico. Con un sistema elettrico potente, queste auto permettono di viaggiare in modalità elettrica per distanze maggiori. Quando la batteria è carica, il Toyota C-HR in versione plug-in consuma appena 0,9 litri per 100 km e produce solo 19 g di CO₂ per km. La batteria, più grande e potente, si ricarica a casa o alle colonnine pubbliche, ma attenzione, costa di più all’acquisto. Perché sì, la sostenibilità ha un prezzo.

Allora, quale scegliere? Le mild hybrid sono perfette per chi vive in città e non vuole complicazioni, le full hybrid per chi cerca un po’ più di autonomia elettrica senza troppe storie, e le plug-in hybrid per chi ha da investire e vuole davvero fare la differenza. Insomma, ce n’è per tutti, ma ricordate, politica e ambiente vanno sempre a braccetto, e la scelta dell’auto è più di una semplice decisione di mercato.

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Misurazione della reattività elettrica nel tempo: un’analisi della cronopotenziometria.

La cronopotenziometria (CP) rappresenta una rilevante tecnica elettrochimica basata sul monitoraggio del potenziale di un elettrodo in funzione del tempo, mediante l’applicazione di una corrente controllata. Questa metodologia consente agli scienziati di osservare le variazioni del potenziale all’elettrodo di lavoro in risposta a una corrente costante, differente dalla cronoamperometria, dove il potenziale rimane costante e si misura invece la corrente.

In un sistema di cronopotenziometria a corrente costante, la quantità di corrente applicata determina la riduzione delle specie elettroattive a una velocità fissa, con il potenziale dell’elettrodo che si sposta verso valori caratteristici della coppia redox. Durante questo processo, il rapporto di concentrazione delle specie varia, influenzando il potenziale nel tempo.

Equazione di Sand e cronopotenziometria

La teoria classica di Sand definisce il tempo di transizione come il periodo necessario affinché la concentrazione dell’elettrolita sulla superficie dell’elettrodo scenda a zero. Al fine di valutare questo tempo, la corrente è applicata all’elettrodo e il potenziale cambia a un valore al quale il flusso delle specie elettroattive può sostenere la corrente stessa. Dopo un certo intervallo, il flusso di specie redox non riesce a mantenere la corrente, innescando un rapido cambiamento nel potenziale.

L’equazione formulata da Sand per calcolare il tempo di transizione τ è la seguente:

τ1/2 = π1/2nFAD1/2C/2i

Dove i fattori considerati includono la concentrazione delle specie, la corrente, il coefficiente di diffusione, la costante di Faraday, l’area dell’elettrodo e il numero di Faraday per unità molare.

Applicazioni

La cronopotenziometria si rivela utile in numerosi ambiti, cui l’indagine sull’elettroporazione delle membrane lipidiche a doppio strato, che facilita l’introduzione di sostanze nelle cellule. Inoltre, consente lo studio della crescita di film su elettrodi porosi, aumentando la superficie di contatto e migliorando le performance delle celle.

Attraverso questa tecnica è possibile effettuare valutazioni sulla durata ciclica e il servizio dei condensatori nanoparosi, analizzando cinetiche dei processi elettrochimici e determinando concentrazioni incognite dal tempo di transizione. L’approccio galvanostatico utilizzato in cronopotenziometria implica che la corrente venga mantenuta costante per un periodo predefinito, consentendo il monitoraggio della tensione.

Cronopotenziogramma

Il cronopotenziogramma fornisce una rappresentazione visiva della risposta potenziale durante il processo redox. In presenza di una sola specie redox, la risposta si manifesta tipicamente come una curva a forma di S. La tensione iniziale si sposta verso un valore più stabile man mano che la specie redox si esaurisce sulla superficie dell’elettrodo. Un notevole spostamento del potenziale indica il tempo di transizione, evidenziato nell’equazione di Sand, e in sistemi reversibili, la risposta durante il plateau della curva è controllata dalle concentrazioni delle forme redox.

In , la cronopotenziometria rappresenta uno strumento potente nell’ambito della chimica elettrochimica, permettendo approfondimenti sulle dinamiche delle reazioni chimiche e applicazioni pratiche in diversi campi della e della .++

Fonte Verificata

Carbonio amorfo: un tipo di carbonio con struttura non ordinata e proprietà particolari.

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Il vetroso, noto anche come GC (da “Glassy Carbon” in inglese), continua a sorprendere il mondo scientifico con la sua struttura unica e le sue proprietà inedite. Questo materiale, risultato di decenni di ricerca e studi approfonditi, affascina per la sua combinazione di caratteristiche vetrose, ceramiche e della classica grafite, offrendo spunti innovativi e applicazioni rivoluzionarie in vari campi tecnologici.

Caratteristiche e proprietà del carbonio vetroso

A differenza di altri film di carbonio amorfo mostrano disordine a livello atomico e presentano una frazione di legami con atomi ibridati sp3, che possono arrivare a un valore massimo del 100%, il carbonio vetroso si presenta come un solido basato su fogli di grafene. Questo sorprendente materiale è isotropico e disordinato, rendendolo particolarmente interessante per gli studiosi e per chi investiga nel campo dei .

La sua esistenza è stata riconosciuta fin dagli anni ’30 e ’40, quando la chimica britannica di Rosalind E. Franklin ha iniziato a studiarlo; da allora, le sue complesse caratteristiche strutturali hanno alimentato la curiosità e la passione della comunità scientifica internazionale. La principale definizione del carbonio vetroso si basa sulla sua cristallografia e sulla sua frattura simile al vetro, indicativa della mancanza di un ordine cristallino a lungo raggio.

Metodologie di preparazione e applicazioni

La creazione del carbonio vetroso avviene tramite la pirolisi controllata di polimeri organici, un processo che richiede enorme e precisione, soprattutto per garantire che lo spessore del materiale e l’eliminazione dei prodotti volatili siano perfettamente controllati.

Per ottenere un carbonio chimicamente puro, è fondamentale un trattamento termico finale a temperature comprese tra 1500 e 2500 °C. I principali precursori utilizzati in questo procedimento sono la resina fenolo-formaldeide e il polialcol furfurilico, noti per la loro stabilità termica e per la capacità di formare strutture dense e omogenee.

Il carbonio vetroso ha trovato applicazioni in numerosi settori. In ambito biomedico e farmaceutico, grazie alla sua elevata alla corrosione e biocompatibilità, è impiegato in implantologia, dove, pur non essendo assorbibile, risulta ben tollerato dal corpo umano.

Le potenzialità di questo materiale si estendono anche al settore aerospaziale e alla produzione di semiconduttori, dove la leggerezza e la resistenza alle alte temperature lo rendono ideale. Inoltre, le sue proprietà chimiche e fisiche lo rendono perfetto per impieghi in elettrochimica e nella lavorazione di metalli e leghe, aprendo le porte a nuove frontiere tecnologiche.

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