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Cos’è il sistema Halo e perché rappresenta l’innovazione migliore per la sicurezza dei piloti di Formula 1.

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Definizione e Materiale

Il , che significa “aureola” in inglese, è una struttura di protezione in lega di titanio utilizzata nelle monoposto, come quelle di Formula e IndyCar. Questo dispositivo è stato introdotto nel 2018 per aumentare la sicurezza dei , proteggendoli da urti causati da detriti, collisioni e impatti con le barriere della pista.

Funzionamento e Specifiche Tecniche

L’Halo è progettato per avvolgere la testa del pilota, collegandosi scocca del veicolo in tre punti: ai lati della testa, sul corpo della vettura e con una pinna centrale di fronte al pilota. Il suo peso è di soli 7 kg, ma è in grado di resistere a forze di schiacciamento fino a 120 kN, equivalenti a oltre 12 tonnellate. Inoltre, la pinna centrale può deflettere oggetti che colpiscono con una forza d’impatto superiore a 40 kN, simile al peso di oltre 4 tonnellate. Grazie a queste caratteristiche, l’Halo ha contribuito a salvare numerose vite nel motorsport dalla sua introduzione.

Cos’è il sistema Halo e perché è la migliore innovazione per la sicurezza dei piloti di F1

Credit: Jen Ross

Il sistema Halo, il cui nome significa letteralmente “aureola” in inglese, è una struttura di protezione utilizzata nelle corse automobilistiche e realizzata in lega di titanio. Viene utilizzata nelle monoposto, come quelle di Formula 1 e IndyCar, per proteggere i piloti dagli urti causati da detriti, rottami e collisioni con altri veicoli o barriere della pista. Introdotta obbligatoriamente nel 2018, si stima che abbia salvato la vita a numerosi piloti da allora.

Che cos’è l’Halo e a cosa serve

L’Halo è un dispositivo di protezione passiva della cabina di pilotaggio progettato per circondare la testa del pilota. Si collega alla scocca della vettura in tre punti: ai lati della testa del pilota, sul corpo della vettura e di fronte al pilota, dove è presente una “pinna” centrale. Con un peso di soli 7 kg, l‘Halo può sopportare una forza di schiacciamento di 120 kN, equivalente a una forza peso di oltre 12 tonnellate (più di un pullman a piani). Inoltre, la pinna centrale può deflettere oggetti con una forza d’impatto superiore a 40 kN (oltre 4 tonnellate di spinta)….

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Verità o bufala? I dubbi sulla presunta scoperta da chiarire

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Presunta scoperta sotto la piramide di Chefren

La notizia di strutture artificiali sotto la piramide di Chefren ha attirato l’attenzione, grazie al Progetto Chefren, condotto da un team di esperti cui Corrado Malanga e Filippo Biondi. Il team ha annunciato in una conferenza stampa il 15 marzo di aver utilizzato la tecnologia del radar ad apertura sintetica (SAR) per identificare cinque nuove camere sconosciute e otto strutture cilindriche verticali, simili a pozzi.

Dettagli delle strutture scoperte

Secondo le dichiarazioni del team, queste strutture sarebbero collegate tra loro e presenterebbero percorsi discendenti elicoidali. Alcuni di questi elementi si estenderebbero nel sottosuolo dell’altopiano di Giza fino a una profondità di 648 metri, culminando in grandi cubi con lati di 80 metri.

Dubbi e critiche

Tuttavia, la presunta scoperta ha sollevato diversi interrogativi, sia riguardo ai metodi utilizzati che alla validità delle conclusioni raggiunte dal team di ricerca. Queste questioni suscitano scetticismo tra gli esperti nel campo della egittologia e della ricerca archeologica.

verità o bufala? Tutti i dubbi sulla presunta scoperta

La piramide di Chefren. Credit: Ben Snooks from Melbourne, Australia – Cairo, Egypt, CC BY–SA 2.0

Sta circolando molto la notizia della presunta scoperta di vaste strutture artificiali al di sotto della piramide di Chefren sull’altopiano di Giza, in Egitto, a opera del Progetto Chefren (The Khafre Research Project SAR Technology) condotto da Corrado Malanga, Filippo Biondi, Armando Mei e Nicole Ciccolo. Questa presunta scoperta però solleva numerosi sia metodologici che nel merito della ricerca stessa.

In particolare, il team ha dichiarato in una conferenza stampa tenutasi il 15 marzo di aver usato dati prodotti grazie a una tecnica radar chiamata SAR (Synthetic Aperture Radar, “radar ad apertura sintetica”), grazie ai quali avrebbero individuato vicino alla base della piramide di Chefren 5 nuove camere sconosciute collegate tra loro e 8 strutture cilindriche verticali cave simili a pozzi circondati da percorsi discendenti elicoidali, che affonderebbero nel sottosuolo dell’altopiano di Giza fino ad almeno 648 metri di profondità terminando in due grandi cubi di lato 80 metri. Gli autori…

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Eclissi di sole in Italia: un evento imperdibile | Dove e come osservare lo spettacolo celeste

Evento Astronomico

Sabato 29 marzo 2025, un’ parziale sarà visibile in tutta Italia, offrendo un’importante opportunità per gli appassionati di . Questo segue l’ lunare penombrale del 14 marzo e comporterà un oscuramento variabile del Sole, con diversi a seconda delle regioni italiane.

Visibilità e Permanenza del Fenomeno

L’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha confermato che si tratta dell’unica eclissi solare dell’anno visibile dal territorio italiano. Nel Nord-Ovest, l’oscuramento massimo sarà del 23%, mentre nel Sud raggiungerà solo il 4%. È un evento unico che richiede di seguire scrupolosamente le normative di sicurezza visiva per poter apprezzare in sicurezza il fenomeno.

Definizione di Eclissi Solare

Un’eclissi solare si verifica quando la Luna si frappone tra la Terra e il Sole, causando una temporanea oscurazione. In Italia, il 29 marzo, l’oscuramento sarà solo parziale a causa della posizione relativa dei tre corpi celesti e delle specificità geografiche nazionali.

Eclissi di sole visibile anche in Italia: uno spettacolo da non perdere | Come e dove guardarla

Un evento astronomico visibile da tutta Italia, anche se con intensità diverse: sarà l’unica occasione dell’anno per osservare un’eclissi solare dal nostro Paese

Sabato 29 marzo 2025, gli appassionati di astronomia potranno assistere a un raro e affascinante spettacolo celeste: un’eclissi solare parziale sarà visibile anche dall’Italia. Dopo l’eclissi lunare penombrale del 14 marzo, è ora il Sole a essere temporaneamente “morsicato” dalla Luna. Un fenomeno che coinvolgerà tutto il territorio nazionale, con coperture diverse da Nord a Sud.

L’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) conferma che sarà l’unica eclissi solare dell’anno osservabile dal nostro Paese, con un oscuramento massimo del 23% nel Nord-Ovest e solo del 4% nel Sud. Un’occasione imperdibile per vivere da vicino un fenomeno astronomico suggestivo, purché si rispettino le norme di sicurezza visiva.

Cos’è un’eclissi solare e perché quella del 29 marzo sarà solo parziale in Italia

Il fenomeno accade quando la Luna…

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In arrivo la Microluna Rosa: la prima luna piena di aprile e la prima microluna dell’anno!

Microluna Rosa: data e importanza

La Microluna Rosa si verificherà tra il 12 e il 13 aprile, offrendo l’opportunità di osservare una luna che apparirà più piccola del solito. Sebbene meno conosciuta della Superluna, questo fenomeno è affascinante e merita attenzione, poiché sarà la prima microluna dell’anno. Gli appassionati di astronomia sono invitati a segnare questa data sul calendario per non perdere lo .

Definizione di microluna

La microluna si verifica quando la luna è in di piena o nuova al momento dell’apogeo, il punto dell’orbita lunare più distante dalla Terra. Questo fenomeno non ha ricevuto una definizione ufficiale simile a quella della Superluna, ma rimane un di grande interesse per chi ama osservare il cielo.

In arrivo la Microluna Rosa, la splendida luna piena di aprile (e la prima microluna dell’anno)

La notte tra il 12 e il 13 aprile non perdiamo la Microluna Rosa, la bellissima luna piena di aprile che stavolta potrà sembrarci più piccola del solito. Uno spettacolo è forse meno famoso della Superluna, ma non meno affascinante, segniamo sul calendario!

Canva

Con gli occhi ancora emozionati per l’ parziale di sole, non manchiamo ora all’appuntamento con la Microluna Rosa, la bellissima luna piena di aprile, che stavolta potrà sembrarci più piccola del solito. Uno spettacolo forse meno famoso della Superluna, ma non meno affascinante (sarà anche la prima microluna dell’anno). Tutti pronti la notte tra il 12 e il 13 aprile.

Leggi anche: Calendario lunare 2025, un anno di lune stupende, spettacoli indimenticabili che il cielo ci offre gratis

Che cos’è la microluna

Per microluna si intende una luna in fase di piena o nuova all’apogeo, il punto dell’orbita lunare più lontano dalla Terra (anche se, come per la più famosa Superluna, la definizione non è stata mai confermata…

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Truffa telefonica «Abbiamo ricevuto il tuo curriculum»: ecco come funziona e come proteggersi.

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Come funziona la truffa del curriculum

La del curriculum inizia con una telefonata che avvisa la vittima di aver ricevuto il proprio curriculum. Questa chiamata può apparire affidabile e invita a salvare il numero per continuare la conversazione su WhatsApp. Questo inganna le persone, specialmente chi sta cercando lavoro o chi è attratto da opportunità di guadagno.

Rischi e conseguenze

Continuare a dialogare con il presunto recruiter su WhatsApp comporta seri rischi. Gli utenti potrebbero esporsi a perdite economiche e alla sottrazione di dati personali attraverso la compilazione di moduli , presentati come parte della procedura di assunzione. La vulnerabilità di chi cerca lavoro rende questa truffa particolarmente insidiosa.

Come difendersi

Per difendersi dalla truffa del curriculum, è cruciale mantenere la vigilanza. Gli esperti consigliano di terminare immediatamente la chiamata non appena si sente menzionare l’invio di un curriculum, evitando di continuare la comunicazione. Essere cauti e informati è fondamentale per proteggere se stessi da tali truffe.

Come funziona la nuova truffa telefonica «Abbiamo ricevuto il tuo curriculum» e come difendersi

« ricevuto il tuo curriculum», se ricevete una telefonata con questa voce registrata, fate molta attenzione: potreste essere nel mirino di una nuova e insidiosa truffa che si sta diffondendo in Italia. La truffa del curriculum – così è stata ribattezzata dai media – inizia proprio con una telefonata che invita l’utente a salvare il numero, all’apparenza affidabile, e proseguire la conversazione su WhatsApp. Questo stratagemma è particolarmente insidioso perché sfrutta l’aspettativa di chi sta effettivamente cercando lavoro e di chi, pur non avendo inviato alcun curriculum, potrebbe essere ingolosito da una qualche opportunità di guadagno. Se si acconsente a proseguire la conversazione su WhatsApp si corre il rischio di perdere soldi e/o i propri dati personali tramite la compilazione di moduli online che, a detta del finto recruiter, fanno parte della procedura necessaria per procedere con l’assunzione. Per difendersi, è sufficiente tenere gli occhi aperti e terminare la chiamata truffaldina subito dopo aver sentito le parole incriminate.

Come funziona la truffa del curriculum


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La vera storia di William Wallace: perché il film Braveheart non è fedele alla realtà storica.

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Chi era William Wallace, l’eroe di Braveheart

Wallace nacque probabilmente intorno al 1270 a Elderslie, figlio di un cavaliere e di una proprietaria terriera. La sua giovinezza è poco documentata, ma ricevette un’istruzione in un monastero, acquisendo una cultura superiore alla media. Dopo la morte del padre a causa delle azioni inglesi, nel 1297 Wallace avviò una guerra contro l’Inghilterra, guidando un gruppo di ribelli. La sua prima azione significativa fu l’invasione di Lanark, dove uccise lo sceriffo, rappresentante dell’autorità inglese.

La guerra per la Scozia

Wallace divenne leader di un esercito ribelle e ottenne vittorie importanti, come la Battaglia di Stirling Bridge. Tuttavia, la sua fortuna cambiò e fu infine sconfitto. Nel 1305, fu catturato e giustiziato dagli inglesi, diventando un simbolo di resistenza per scozzesi. Il suo operato è stato romanzato e reso celebre dal film Braveheart, in cui la sua figura è rappresentata in modo drammatico e spesso impreciso, contribuendo a forgiarne il mito nell’immaginario collettivo.

Qual è la vera storia di William Wallace e perché il film Braveheart è poco realistico

è stato un eroe nazionale scozzese, attivo nella guerra contro gli inglesi e morto nel 1305, che ha ispirato il celeberrimo film Braveheart – Cuore impavido. Nella prima delle due guerre che la Scozia combatté per conservare l’autonomia dall’Inghilterra, Wallace si pose al comando di un esercito di ribelli ma, dopo aver conseguito alcune vittorie, fu sconfitto e giustiziato. Il film, diretto e interpretato nel 1995 da Mel Gibson, racconta la sua storia in maniera del tutto irrealistica.

Chi era William Wallace, l’eroe di Braveheart

Non si sa molto giovinezza di Wallace. Nacque, probabilmente, nella località di Elderslie intorno al 1270 da una famiglia benestante, essendo figlio di un cavaliere e di una proprietaria terriera; poté studiare in un monastero e dotarsi di una cultura superiore alla media e, nel 1297, diede avvio alla sua guerra contro gli inglesi, che aveva in odio avevano ucciso suo padre. Messosi a capo di un gruppo di ribelli, Wallace invase la città di Lanark e uccise lo sceriffo, principale rappresentante dell’autorità. In seguito, aggregò numerosi…

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Il tasto “Shift”: funzioni, storia e perché ce ne sono due sulla tastiera. Scopriamolo insieme!

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Origini del Tasto Shift

Il tasto “Maiusc/Maiuscolo” o “Shift” è uno componenti distintivi delle . La sua origine risale alle macchine da scrivere, dove il suo compito era sollevare i martelletti per stampare i caratteri maiuscoli. Oggi, il tasto Shift svolge una funzione simile nelle tastiere dei computer, ma opera tramite software, senza meccanismi fisici.

Funzione e Nome del Tasto Shift

Il termine “Shift” deriva dall’inglese “to shift”, che significa “spostare”, un nome che riflette perfettamente la funzione di questo tasto. Esso è stato introdotto per la prima volta nel 1878 con la macchina da scrivere Remington No. 2 Type-Writer, progettato specificamente per spostare e permettere l’immissione di lettere maiuscole e simboli aggiuntivi, ampliando così le capacità della scrittura meccanica dell’epoca.

Qual è il tasto “Shift” sulla tastiera, a cosa serve e perché sono due: ecco la spiegazione storica

Il tasto “Maiusc/Maiuscolo” o tasto “Shift” in inglese è uno degli elementi caratteristici di qualsiasi moderna qwerty. Sapevate che, come il tasto “Invio”, deve le sue origini alla macchina da scrivere? Per farla semplice, il ruolo dello “Shift” nelle macchine da scrivere consisteva nel sollevare i martelletti per imprimere sul foglio di carta la versione maiuscola del carattere che si voleva utilizzare. Il suo ruolo è il medesimo anche sulle tastiere degli odierni computer, con la differenza che, però, in questo caso non c’è alcun meccanismo fisico che entra in azione, ma si tratta molto più “semplicemente” di una funzione software.

Il significato dello “Shift” sulla tastiera

Il nome “Shift” deriva dal verbo inglese “to shift”, che significa “spostare”. Questo è un nome appropriato per questo tasto, difatti riflette la funzione originale che aveva nelle prime macchine da scrivere meccaniche. Introdotto per la prima volta nel 1878 con la macchina da scrivere Remington No. 2 Type-Writer, il tasto “Shift” era progettato per spostare…

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Storia e dati sui consumi di uno dei cibi più amati al mondo.

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Consumo globale di gelato

Nel si consumano in media 15,4 miliardi di litri di gelato ogni anno. Questo delizioso alimento è caratterizzato da una base di latte o acqua, zucchero e vari aromi, ottenendo una consistenza semidura attraverso un processo di congelamento.

Storia del gelato

La del gelato è antica: risale all’età greco-romana, con alimenti a base di neve e sciroppo di frutta. Preparazioni simili si diffusero in diverse civiltà nel corso dei secoli. Tuttavia, è solo nel XVI secolo che si inizia a utilizzare su larga scala il ghiaccio artificiale, facilitando la refrigerazione e la produzione di gelati.

Evoluzione e innovazioni

Tra Ottocento e Novecento ci stati cambiamenti significativi, con l’introduzione di gelatiere industriali, coni e gelati confezionati. Queste innovazioni, unite all’evoluzione sociale, hanno contribuito crescente popolarità del gelato, che oggi è un alimento amato in tutto il mondo.

storia e statistiche di uno degli alimenti più popolari al mondo

Nel mondo si consumano in media 15,4 miliardi di litri di gelato ogni anno. La storia del gelato è molto antica. Sappiamo che già nell’età greco-romana esistevano alimenti a base di neve aromatizzata con sciroppo di frutta e altri aromi. Preparazioni simili si diffusero in varie civiltà antiche e medievali. Tuttavia, solo nel XVI secolo fu scoperta (o, almeno, da allora fu utilizzata su larga scala) la produzione di ghiaccio artificiale, che rese più semplice la refrigerazione degli alimenti e la produzione di gelati. Cambiamenti ancora più sensibili sono avvenuti tra Ottocento e Novecento: gelatiere industriali, coni, gelati confezionati. Attraverso queste innovazioni e grazie alla più generale evoluzione società, il gelato ha acquisito la grande popolarità di cui gode oggi.

Quanto gelato si consuma al mondo e in quali Paesi è più diffuso

Sappiamo tutti cosa è il gelato: un alimento a base di latte o acqua, con l’aggiunta di zucchero e aromi di vario genere, che ha consistenza semidura, ottenuta mediante un processo di congelamento.

Globalmente, si consumano ogni anno 15,4 miliardi di…

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Quante pagine ha Wikipedia? Scopri i numeri dell’enciclopedia online più vasta al mondo!

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Wikipedia: La più grande enciclopedia online

Wikipedia, fondata nel 2001, è la grande enciclopedia online al mondo con 64.314.083 articoli in oltre 7.100 lingue e dialetti al 24 gennaio 2025. La maggior parte dei contenuti è in inglese, con 6.943.918 articoli che costituiscono l’11% del totale. Se si volesse stampare questa porzione, sarebbero necessari 3.594 volumi delle dimensioni dell’Encyclopedia Britannica, capaci di occupare 18 scaffali.

Aggiornamenti e contenuti

Wikipedia è un’enciclopedia collaborativa, plurilingue e gratuita, in continuo aggiornamento. Si stima che ogni mese vengano aggiunti circa 14.000 nuovi articoli, coprendo una gamma di argomenti che spaziano dalla storia all’attualità, dallo sport alle biografie.

Tematiche principali

All’interno del sito, una percentuale significativa degli articoli riguarda biografie, sia di persone viventi che decedute. Inoltre, vi sono ampi settori dedicati storia, alla geografia e alla società, riflettendo così la ricchezza e la varietà delle informazioni disponibili su Wikipedia.

Quante sono le pagine su Wikipedia? I numeri dell’enciclopedia online più grande del mondo

Wikipedia, nata nel 2001, è la più grande enciclopedia online del mondo e al suo interno, al 24 gennaio 2025, sono racchiusi ben 64.314.083 articoli in più di 7 100 lingue e dialetti. Si tratta di impressionanti, composti in buona parte da in lingua inglese, che con 6.943.918 articoli e 4,7 miliardi di parole costituiscono l’11% del totale. Se volessimo stampare questa porzione di Wikipedia, servirebbero 3 594 volumi delle dimensioni dell’Encyclopedia Britannica, sufficienti a riempire 18 scaffali.

Un’enciclopedia online a contenuto libero, collaborativa, plurilingue e gratuita di questo tipo è in costante aggiornamento e infatti si stima che ogni mese vengano caricati circa 14 mila nuovi articoli che vanno dalla storia all’attualità, passando per sport e biografie. Sul sito di Wikipedia stessa è presente un’immagine che riporta in modo schematico le principali aree tematiche delle proprie pagine:

Immagine

Come si può vedere, una buona parte è occupata da biografie, sia di persone vive che defunte. Molto vasti anche i settori dedicati alla storia, alla geografia e alla società,…

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Funzionamento e differenze tra Reflex e altre fotocamere

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Dibattito tra Fotocamere Mirrorless e Reflex

Le fotocamere mirrorless e le (DSLR) al centro di un crescente dibattito nel fotografia. Le mirrorless, prive di specchio, stanno guadagnando popolarità grazie alla loro compagnia, velocità di messa a fuoco e qualità di scatto. A differenza delle Reflex, che offrono un mirino ottico per una visione diretta, le mirrorless utilizzano un mirino elettronico che fornisce un’anteprima digitale più precisa dell’immagine.

Vantaggi delle Reflex e delle Mirrorless

Le Reflex continuano a vantare alcuni lati positivi, come una durata della batteria nettamente superiore e una gamma più ampia di obiettivi intercambiabili, facilmente reperibili anche nel mercato dell’usato. Tuttavia, la tendenza attuale evidenzia un’interesse crescente per le mirrorless, supportato dall’innovazione tecnologica e dalla ricerca di maggiore portabilità nelle attrezzature fotografiche.

Scelta dei Fotografi Professionisti

Sempre più fotografi professionisti si orientano verso le fotocamere mirrorless per le loro prestazioni avanzate, che consentono di ottenere scatti di alta qualità in situazioni varie. La sostanziale evoluzione tecnologica di questo segmento suggerisce un futuro sempre più indirizzato verso le mirrorless, reddendo l’utilizzo delle Reflex un’opzione più tradizionale ma meno innovativa.

come funzionano e le differenze con le Reflex

Il “dibattito” tra fotocamere mirrorless e Reflex, conosciute anche come DSLR (Digital Single-Lens Reflex) ha assunto un’importanza crescente, soprattutto con l’evoluzione delle tecnologie nel mondo della fotografia. Le mirrorless, che non impiegano uno specchio come le “tradizionali” Reflex, stanno progressivamente soppiantando le DSLR, grazie alla loro compattezza, velocità di messa a fuoco e qualità di scatto. Il mirino ottico delle Reflex fornisce una visione diretta e realistica, a differenza del mirino elettronico delle Mirrorless, che mostra un’immagine digitale con un’anteprima più precisa. Sebbene le Reflex continuino a offrire vantaggi apprezzabili, come una durata della batteria superiore alle mirrorless e una vasta gamma di obiettivi intercambiabili facilmente reperibili anche nel mercato “second hand”, il futuro sembra propendere verso il formato mirrorless.

Perché sempre più fotografi professionisti scelgono le fotocamere mirrorless

Le fotocamere Reflex funzionano grazie a un sistema ottico complesso, che include uno specchio angolato a 45°. La luce entra nell’obiettivo e…

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Arriva la Microluna Rosa: la magnifica luna piena di aprile, prima microluna dell’anno!

Microluna Rosa: un evento da non perdere

La notte tra il 12 e il 13 aprile si potrà ammirare la Microluna Rosa, una luna affascinante che apparirà piccola del solito. Pur essendo meno conosciuta rispetto alla Superluna, la Microluna Rosa rappresenta un evento celeste significativo e offre uno spettacolo da non perdere. È anche la prima microluna dell’anno, rendendo questo appuntamento ancora più speciale. appassionati di eventi astronomici invitati a segnare la data sul calendario.

Cos’è la microluna

Il termine microluna si riferisce a una luna piena o nuova che si verifica all’apogeo, il punto dell’orbita lunare più distante dalla Terra. Sebbene la di microluna non sia ufficialmente confermata, si tratta di un fenomeno che suscita sempre grande interesse tra gli osservatori del cielo. Anche se meno spettacolare della Superluna, la Microluna Rosa merita la nostra attenzione per la sua unicità e bellezza.

In arrivo la Microluna Rosa, la splendida luna piena di aprile (e la prima microluna dell’anno)

La notte tra il 12 e il 13 aprile non perdiamo la Microluna Rosa, la bellissima luna piena di aprile che stavolta potrà sembrarci più piccola del solito. Uno spettacolo è forse meno famoso della Superluna, ma non meno affascinante, segniamo sul calendario!

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Con gli occhi ancora emozionati per l’eclissi parziale di sole, non manchiamo ora all’appuntamento con la Microluna Rosa, la bellissima luna piena di aprile, che stavolta potrà sembrarci più piccola del solito. Uno spettacolo forse meno famoso della Superluna, ma non meno affascinante (sarà anche la prima microluna dell’anno). Tutti pronti la notte tra il 12 e il 13 aprile.

Leggi anche: Calendario lunare 2025, un anno di lune stupende, spettacoli indimenticabili che il cielo ci offre gratis

Che cos’è la microluna

Per microluna si intende una luna in fase di piena o nuova all’apogeo, il punto dell’orbita lunare più lontano dalla Terra (anche se, come per la più famosa Superluna, la definizione non è stata mai confermata…

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Zone Rouges: gli effetti devastanti delle battaglie della Prima Guerra Mondiale in Francia

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Verdun: Un simbolo della brutalità della guerra moderna

L’area di Verdun, nel nord-est Francia, è testimone della devastazione della Prima Guerra Mondiale, diventando una delle “ rouges”. Questa vasta area fu il teatro di intensi combattimenti, caratterizzati dall’uso massiccio di artiglieria e gas tossici, specialmente da parte dell’esercito tedesco. La guerra industrializzata si manifestò in modo catastrofico, portando distruzione di vaste porzioni di territorio.

Le conseguenze della guerra

Dopo il conflitto, molte aree furono dichiarate inabitabili, creando le famose “zone rouges”. Le autorità francesi organizzarono la distruzione degli armamenti reso. In un paesaggio devastato, furono bruciati tonnellate di e armamenti contenenti composti tossici, lasciando un’eredità di avvelenamento del suolo che persiste ancora oggi.

Riflesso della guerra industrializzata

La battaglia di Verdun rappresenta il massimo della brutalità della guerra moderna, evidenziando il cambio di strategie e la massificazione del conflitto. L’area è ora simbolo della sofferenza umana e delle conseguenze disastrose di una guerra condotta con moderni mezzi bellici.

La “zone rouges” e gli effetti devastanti delle battaglie della Prima Guerra Mondiale in Francia

Credits: Dirk Gently, Flickr, CC BY–NC–ND 2.0

Poche località al possono testimoniare la brutalità della guerra moderna come l’area di Verdun, nel nord-est della Francia, designata dopo il conflitto come una delle devastate “zone rouges” o “zone rosse”. La catena di aree non contigue, vasta centinaia di chilometri quadrati, fu teatro di mesi di scontri pesantissimi durante la Prima Guerra Mondiale, con un impiego massiccio di artiglieria e gas tossici, soprattutto da parte dell’esercito Tedesco: la “nuova” guerra industrializzata mostrò qui tutto il suo potenziale catastrofico. A conflitto terminato, la regione era così devastata che le autorità francesi dichiararono inabitabili estese aree, chiamate appunto zone rouges. Qui fu inoltre organizzata la distruzione degli armamenti residui: in un panorama quasi alieno e privo di vita, furono bruciate tonnellate di esplosivi e armamenti a base di composti tossici, che ancora oggi avvelenano il suolo della zona.

Una premessa: la battaglia di Verdun e l’attacco della Germania alla Francia

Allo scattare del conflitto mondiale nel 1914,…

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