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Indovinello: Al buio, quanti calzini bianchi e neri devi pescare per averne almeno 2 dello stesso colore?

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Descrizione dell’Indovinello

L’ dei calzini al buio presenta una situazione in cui un cassetto contiene 10 calzini e 10 neri, indistinguibili al tatto. Con la luce spenta, la sfida è determinare il numero minimo di calzini da pescare per essere certi di avere coppie stesso .

Il Problema

La questione principale è stabilire quanti calzini devono essere estratti per garantire di avere almeno due calzini dello stesso colore, nonostante l’impossibilità di distinguerli nel buio. Questo provoca confusione e inganno, spingendo a pensare a calcoli complicati o probabilità rendono la soluzione poco intuitiva.

La Soluzione

La risposta all’indovinello, contrariamente all’aspettativa di complessità, è semplice. In effetti, è sufficiente estrarre 3 calzini. Questo numero garantisce di avere almeno due calzini dello stesso colore, poiché ci sono solo due colori disponibili. Quindi, anche se uno dei calzini estratti dovesse essere di un colore diverso, gli altri due dovranno necessariamente essere uguali.

Sei al buio e hai 10 calzini bianchi e 10 neri, quanti devi pescarne per averne 2 uguali? L’indovinello

L’indovinello dei calzini al buio è uno di quegli indovinelli che, una volta saputa la risposta, ci fa sospirare… “ma era ovvio!”. Eppure sono tante le persone che rimangono ingannate dalla sua semplicità. La situazione è questa: in un cassetto ci sono 10 calzini bianchi e 10 calzini neri in ordine sparso. Sono calzini esattamente identici al tatto, per cui se la luce è spenta, non riusciamo a distinguerli. Supponiamo quindi che la luce sia proprio spenta e io voglia essere sicura di pescare due calzini dello stesso colore:

Qual è il numero minimo di calzini che devo pescare?

Provate a dare una risposta, che ora vediamo la soluzione insieme.

La soluzione all’indovinello dei calzini al buio

Se state ancora pensando, non preoccupatevi, è normale. Spesso quando viene presentato un problema come questo, chi non è avvezzo alla matematica o alla logica si fa “bloccare” dall’impressione che dietro alla soluzione si nasconda qualche oscuro calcolo insidioso. In questo specifico caso, si è portati a pensare che si tratti di un qualche computo di probabilità, che forse conoscevamo al liceo ma che…

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Perché il chip Majorana 1 di Microsoft è una rivoluzione nel campo della tecnologia?

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Chip Quantistico Majorana 1

Microsoft ha sviluppato 1, il primo chip quantistico con qubit topologici, che rappresenta un avanzamento significativo nell’informatica quantistica. tecnologia mira a rendere i computer quantistici più stabili ed efficienti, consentendo di risolvere problemi complessi in tempi incredibilmente ridotti rispetto ai supercomputer attuali. Il nome chip è un omaggio al fisico Ettore Majorana, noto per la sua teoria sui fermioni di Majorana.

Differenze tra Computer Quantistici e Computer Classici

I computer classici operano come interruttori, gestendo stati di acceso (1) e spento (0) per eseguire calcoli. Questi dispositivi combinano miliardi di questi stati per elaborare informazioni. In contrasto, i computer quantistici utilizzano i qubit, che possono esistere in stati multipli simultaneamente, simili a un dimmer che regola la luce. Questa caratteristica consente ai computer quantistici di eseguire operazioni più complesse e di accedere a soluzioni per problemi considerati intrattabili per i computer tradizionali.

Perché il chip Majorana 1 di Microsoft rappresenta una rivoluzione tecnologica?

Chip quantistico Majorana 1. Credit: Microsoft

Immaginate di poter risolvere in pochi secondi problemi che oggi richiedono anni di calcolo ai più potenti supercomputer. Fantascienza? Non proprio. Microsoft ha fatto un passo decisivo in questa direzione con Majorana 1, il primo chip quantistico con qubit topologici, una tecnologia rivoluzionaria che promette di rendere i computer quantistici più stabili ed efficienti. Il nome deriva dal fisico italiano Ettore Majorana, noto per aver teorizzato i fermioni di Majorana. Ma questo processore è così rivoluzionario?

Cos’è un computer quantistico: le differenze con i computer classici

Immaginate un computer classico come un interruttore luce: può essere acceso (1) o spento (0). Ogni smartphone, laptop o supercomputer funziona combinando miliardi di questi interruttori per eseguire calcoli. Un computer quantistico, invece, assomiglia più a un dimmer, quei regolatori di luce che possono assumere infinite posizioni tra acceso e spento. I suoi elementi fondamentali, i qubit (quantum bit), non sono solo 0 o 1, ma possono essere entrambi…

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Astrofisica: senza questa combinazione, le giornate durerebbero 60 ore!

La Rotazione della Terra

Circa 4,5 miliardi di anni fa, la Terra ruotava molto più velocemente, con giornata di appena 10 ore. rapidità era legata alla formazione della Luna, generata da una tra la Terra e un pianeta dimensioni di Marte, noto come Theia. All’epoca, la Luna si trovava a soli 22.500 chilometri dalla Terra, molto più vicina rispetto ad oggi.

L’Allontanamento della Luna

Nel corso del tempo, la Luna si è allontanata progressivamente dalla Terra, causando un rallentamento nella rotazione del nostro pianeta. Questo processo avrebbe dovuto portare a giorni notevolmente più lunghi di 24 ore; in effetti, oggi una giornata terrestre dovrebbe durare circa 60 ore o più.

L’Equilibrio delle Forze Gravitazionali

Tuttavia, una fase di equilibrio tra le forze mareali del Sole e della Luna ha mantenuto costante la durata del giorno a 19,5 ore per un miliardo di anni. Questo equilibrio gravitazionale ha impedito che la rotazione terrestre subisse variazioni eccessive, mantenendo così la lunghezza della giornata entro limiti ragionevoli.

Astrofisica: se non fosse accaduta questa combinazione, oggi le giornate durerebbero 60 ore!

Per un miliardo di anni, la durata del giorno è rimasta costante a 19,5 ore: questo equilibrio, causato dalle forze mareali del Sole e della Luna, ha evitato che oggi una giornata durasse oltre 60 ore

@Wikimedia Commons

Circa 4,5 miliardi di anni fa, la Terra ruotava molto più velocemente di oggi. A quel tempo, una giornata durava appena 10 ore. Questo era dovuto alla formazione della Luna, probabilmente nata da una violenta collisione tra la Terra primordiale e un pianeta delle dimensioni di Marte chiamato Theia. In quel periodo, la Luna era molto più vicina al nostro pianeta, a soli 22.500 chilometri di distanza, ovvero 17 volte più vicina rispetto a oggi.

Col passare millenni, la Luna si è progressivamente allontanata dalla Terra, rallentandone la rotazione. Questo fenomeno avrebbe dovuto portare a giornate molto più lunghe di 24 ore. In teoria, oggi una giornata terrestre dovrebbe durare circa 60 ore o più. Tuttavia, un’inaspettata fase di equilibrio tra le forze gravitazionali del Sole e della…

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Ponte City Apartments: storia e declino del celebre grattacielo di Johannesburg

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Ponte City Apartments: Storia e Trasformazione

Gli Appartamenti Ponte City, progettati 1975, sono una torre di 173 metri nel quartiere Barea di Johannesburg. Realizzati in stile brutalista e composti da 54 piani, inizialmente ospitavano 450 appartamenti destinati a un pubblico di alta classe. Tuttavia, negli anni successivi, l’edificio ha subito un grave declino a causa dell’infiltrazione di bande criminali, trasformandosi in una baraccopoli e in un centro di attività illegali ne ha compromesso l’immagine iniziale di lusso.

Caratteristiche Architettoniche

Ponte Tower, il grattacielo residenziale più alto dell’Africa, presenta una forma cilindrica distintiva e una pianta circolare. Gli appartamenti sono distribuiti su 54 piani, fornendo un totale di 450 unità abitative. Inoltre, l’edificio offre 570 posti auto. Un aspetto particolare è il vuoto centrale, che ha influenzato non solo l’estetica nel design ma la funzionalità complesso. La struttura rappresenta un esempio significativo di architettura brutalista, una tendenza fortemente caratterizzata dal suo uso di materiali grezzi e linee forti.

Ponte City Apartments, nascita e declino del grattacielo più famoso di Johannesburg

Gli Appartamenti Ponte City (anche noti come Ponte Tower) furono progettati nel 1975 dall’architetto Mannie Feldman, insieme agli ingegneri Manfred Hermer e Rodney Grosskopff. Si tratta di è una torre alta 173 metri e con una forma cilindrica distintiva che si erge nel quartiere Barea di Johannesburg, in Sudafrica. L’edificio, realizzato in stile brutalista, conta 54 piani e inizialmente ospitava 450 appartamenti. Destinato a essere un centro residenziale di lusso – nonché uno tra i grattacieli più alti del Sudafrica – la sua ha preso una piega diversa quando, negli anni successivi, è stato dirottato dalle bande criminali, trasformandosi in una baraccopoli e un rifugio per attività illegali.

Ponte Tower, le caratteristiche architettoniche ed ingegneristiche

La Ponte Tower, il grattacielo residenziale più alto dell’Africa, si erge per 173 metri di altezza, in pianta circolare e forma cilindrica che si sviluppa in altezza. Gli appartamenti sono in totale 450, distribuiti su 54 piani. Ci sono inoltre 570 posti auto. La parte centrale dell’edificio è vuota, il che ha rappresentato una…

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Significato dei colori delle bandiere in Formula 1: quante esistono e cosa rappresentano.

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Principali bandiere utilizzate in Formula 1

Bandiera a scacchi bianca e nera

La bandiera a scacchi bianca e nera è l’icona della 1, sventolata sul muretto dei box per segnalare la conclusione di sessioni di prove, qualifiche o gare. Viene mostrata finché non è visibile a tutte le vetture in pista.

Bandiera verde

La bandiera verde indica che la pista è libera. È normalmente utilizzata all’inizio di giri di riscaldamento, prove o qualifiche e dopo un incidente che ha richiesto l’esposizione di bandiere gialle.

Bandiera gialla

La segnala un pericolo presente lungo la pista. La presenza di questa bandiera implica la necessità di prestare attenzione, poiché potrebbe esserci un’auto ferma o un ostacolo in pista.

Altre bandiere

Oltre a queste, altre bandiere utilizzate per comunicare vari avvisi ai piloti, ma le bandiere a scacchi, verde e gialla sono le più significative per la sicurezza e la competizione.

Cosa significano i colori delle bandiere in Formula 1 e quante ce ne sono

Durante le gare di Formula 1 capita spesso di vedere bandiere sventolate ai margini della pista: ne esistono di diversi colori e ognuna ha un ben specifico. L’utilizzo di bandiere per comunicare in maniera chiara e rapida con i piloti è comune in molti sport motoristici e ciò permette di avvisare in pochissimo di un possibile pericolo lungo il tracciato. Quali sono le principali bandiere utilizzate nella F1 e qual è loro significato?

Principali bandiere utilizzate in Formula 1

Bandiera a scacchi bianca e nera

Immagine

Iniziamo con la bandiera più iconica, quella a scacchi bianca e nera sventolata sul muretto dei box. Indica la fine di una sessione di prove, di qualifiche o di una gara, e viene sventolata fino a che non è stata vista da ogni vettura in pista.

Bandiera verde

Immagine

La bandiere verde viene sventolata per indicare che la pista è libera. Solitamente viene utilizzata all’inizio di un giro di riscaldamento/prove/qualifiche oppure dopo un incidente che ha richiesto una o più bandiere gialle.

Bandiera gialla

Immagine

La bandiera gialla indica un pericolo lungo la pista e può essere…

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Il “trucchetto” segreto per ottenere il massimo da iPhone e Mac

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Traduzione dei Messaggi su WhatsApp

Se possiedi un o un , esiste un metodo semplice per tradurre i messaggi in uscita su utilizzare app di terze parti. Questo trucco consente di mantenere l’azione all’interno dell’app di messaggistica, evitando il passaggio a un’app di traduzione.

Compatibilità del Metodo

Il metodo funziona esclusivamente sui dispositivi Apple e si applica non solo a WhatsApp, ma anche ad altre app di messaggistica come Telegram. Inoltre, è utile ovunque nel sistema operativo iOS o macOS, dove sono presenti campi di testo, come nell’app Note.

Limitazioni del Metodo

È importante notare che questa funzionalità è limitata ai messaggi in uscita. Per gli utenti Android e Windows, la traduzione deve essere effettuata tramite il copia e incolla dei testi nei traduttori online, un processo più complesso rispetto a quello offerto dagli dispositivi Apple.

il “trucchetto” per iPhone e Mac

Credit: Meta/Apple.

Se doveste avere la necessità di tradurre messaggi in uscita su WhatsApp e siete in possesso di un iPhone e/o di un Mac, non potete non conoscere il “trucchetto” che permette di procedere senza ricorrere all’uso di app di terze parti. Oltretutto, il metodo che stiamo per mostrarvi funziona senza che si debba uscire dall’app di messaggistica per recarsi nell’app di traduzione predefinita (o in una di terze parti) presente sul proprio dispositivo e, udite udite, permette di fare ciò non solo su WhatsApp, ma anche su qualsiasi altra app di messaggistica (come Telegram) e, più in generale, ovunque ci siano scritte presenti su un campo di testo (come nell’app Note).

Prima di spiegarvi come sfruttare questo piccolo “trick”, ci teniamo a ribadire che funziona solo per i messaggi in uscita e solo su dispositivi Apple. Su altri device, ad esempio su Android e Windows, la traduzione di messaggi può avvenire ugualmente, ma bisogna fare copia-incolla di questi ultimi e darli “in pasto” ai traduttori online, che è un po’ più articolata rispetto al metodo che stiamo per…

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Siamo davvero dentro un buco nero? Le affascinanti scoperte del telescopio spaziale Webb.

Osservazioni del James Webb Space Telescope

Il (JWST) ha rivelato dati affascinanti ma inquietanti riguardo alla rotazione delle galassie. Circa due terzi delle galassie osservate ruotano in senso orario, mentre il restante terzo in senso antiorario.

Implicazioni delle scoperte

Le conclusioni di questi studi, condotti dai ricercatori della Kansas State University, suggeriscono che la nostra posizione nell’universo possibile possa essere all’interno di un buco nero. Questa teoria si basa sulle peculiari caratteristiche delle galassie e delle loro direzioni di rotazione.

Rivoluzione nell’osservazione spaziale

Il JWST ha rivoluzionato l’osservazione dello spazio profondo, consentendo di identificare galassie precedentemente invisibili. Tra queste, una delle scoperte recenti include la galassia JADES-JS-z-14-0, rivelando così l’immenso potenziale del telescopio in termini di esplorazione astronomica.

Ci troviamo davvero all’interno di un buco nero? L’affascinante scoperta del telescopio spaziale Webb

Alcune affascinanti (e un po’ inquietanti) osservazioni del James Space Telescope (JWST) suggeriscono che potremmo essere all’interno di un buco nero. La conclusione arriverebbe da una scoperta particolare: circa due terzi delle galassie ruotano in senso orario, l’altro terzo ruota in senso antiorario

Canva

La galassie del nostro immenso Universo una direzione preferenziale di rotazione: circa due terzi di loro ruotano infatti in senso orario, mentre l’altro terzo in senso antiorario. Questo vale almeno per le galassie osservate in questi tre anni di attività il James Webb Space Telescope (JWST), il telescopio spaziale Webb. E queste osservazioni, secondo gli scienziati della Kansas State University (Usa,  indicherebbero che potremmo essere tutti all’interno di un buco nero.

Il JWST ha rivoluzionato l’osservazione e lo studio dello spazio profondo, riuscendo a scavare galassie prima di lui impensabili da scovare, l’ultima pochi mesi fa, la JADES-JS-z-14-0, la galassia più…

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Il virus Michelangelo: la paura globale del 6 marzo 1992.

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Il Virus Michelangelo

Negli anni ’90, il Michelangelo rappresentava una delle minacce informatiche più allarmanti, progettato per infettare i sistemi MS-DOS. Scoperto 1991, il malware fece notizia per la sua presunta capacità di causare gravi danni, attivandosi il 6 marzo di ogni anno, coincidente con il compleanno dell’artista Michelangelo Buonarroti.

Modalità di Attacco

Contrariamente ad altri virus che causavano solo messaggi di errore, il virus Michelangelo aveva un obiettivo devastante: cancellare dati dai computer infetti sovrascrivendo settori critici del disco rigido. La sua avveniva principalmente tramite floppy disk, che all’epoca erano il principale mezzo di trasferimento di dati.

Allerta e Preoccupazioni

L’attenzione mediatica intorno a Michelangelo era senza precedenti. Esperti informatici, tra cui il noto John McAfee, prevedevano che milioni di computer avrebbero potuto essere infettati. Questa ondata di allerta contribuiva a diffondere il panico tra gli utenti, anche se alla fine l’impatto reale fu minore rispetto alle previsioni allarmistiche.

La storia del virus Michelangelo che il 6 marzo 1992 terrorizzò il mondo

Negli anni ’90, la minaccia virus informatici era in costante crescita, ma pochi episodi suscitato un allarme globale quanto quello legato al virus Michelangelo, pensato per infettare i sistemi MS-DOS. Scoperto nel 1991, questo malware ha attirato un’attenzione senza precedenti fino a quel momento a causa della sua presunta capacità distruttiva e della sua attivazione programmata per una data specifica: il 6 marzo di ogni anno, giorno del compleanno dell’artista rinascimentale Michelangelo Buonarroti. A differenza di altri virus che si limitavano a mostrare messaggi o a causare piccoli inconvenienti, Michelangelo aveva un obiettivo preciso e devastante: cancellare dati dai computer infetti sovrascrivendo i settori critici del disco rigido. La sua modalità di diffusione sfruttava i floppy disk, all’epoca ampiamente utilizzati (oggi quasi spariti del tutto), permettendogli di propagarsi silenziosamente tra i computer dell’epoca.

Alcuni analisti ed esperti informatici, tra cui il controverso John McAfee, avanzarono stime catastrofiche secondo cui milioni di computer sarebbero stati colpiti…

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Addio inverno, ciao primavera! Scopri tutto sull’imminente equinozio!

Equinozio di Primavera

L’equinozio di primavera segna l’inizio della , fissato il 20 alle 10.12 ora italiana. Questo evento astronomico rappresenta il momento in cui il si trova direttamente sopra l’equatore, portando a un equilibrio tra luce e buio. Questo passaggio comporta un cambiamento nelle temperature e nelle condizioni atmosferiche, dando il via alla crescita vegetale e al risveglio della natura dopo l’inverno.

I miti da sfatare

Durata uguale di giorno e notte

Un mito comune è che durante l’equinozio di primavera, giorno e notte abbiano esattamente la stessa durata ovunque nel mondo. Tuttavia, questo è FALSO. Come spiega l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INAF), la Terra non si trova mai in posizione tale da garantire un’esatta uguaglianza di durata tra giorno e notte in ogni località. L’equinozio rappresenta più un punto di riferimento astronomico piuttosto che un fenomeno visibile uniforme su tutto il pianeta.

Arrivederci inverno, benvenuta primavera! Tutto quello che devi sapere sull’equinozio che sta per arrivare

Ci , stiamo per salutare l’inverno e dare il benvenuto alla primavera: il 20 marzo, per l’esattezza alle 10.12 ora italiana, il nostro pianeta vivrà l’equinozio di primavera, che dà ufficialmente inizio alla prima stagione mite dell’anno. Ma c’è qualche mito da sfatare

Canva

Manca poco all’equinozio di primavera, che dà ufficialmente inizio alla prima stagione mite dell’anno: il 20 marzo, per l’esattezza alle 10.12 ora italiana, saluteremo l’inverno e daremo il benvenuto alla primavera.

I miti da sfatare (e cosa è vero)

All’equinozio di primavera il giorno e la notte hanno esattamente la stessa durata ovunque FALSO

Come spiega l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INAF)

l’equinozio di primavera è la posizione assunta dalla Terra nel punto intermedio tra i due solstizi

Nella figura, la retta Sole-E (con E la posizione del nostro pianeta all’equinozio stesso) divide il semi ellisse superiore in due aree uguali che significa due tempi uguali, per la seconda legge di…

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Terremoto M3.9: scossa percepita anche a Napoli

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Dettagli del terremoto

Il 15 2025, alle 13:32 ora italiana, un terremoto di magnitudo Md 3.9 ha colpito i , con epicentro a Pozzuoli e una profondità di 3 km. Questo evento sismico ha registrato una delle magnitudo più forti nella zona recentemente.

Collegamento al bradisismo

Il terremoto è associato alla crisi bradisismica interessa l’area. La magnitudo, unita alla bassa profondità, ha causato una forte percezione della tra i residenti, in particolare nei comuni di Pozzuoli, Bacoli, Quarto e nelle zone occidentali di Napoli.

Impatto della profondità

La profondità ridotta di 3 km ha amplificato l’effetto della scossa, rendendola più avvertibile, in confronto ad altri terremoti di simile magnitudo ma a profondità maggiori. Questo ha contribuito a un’alta percezione della scossa tra la popolazione locale.

M3.9 avvertita anche a Napoli

Nel primo pomeriggio del 15 marzo 2025, alle 13:32 ora italiana, un terremoto di magnitudo Md 3.9 ha colpito l’area dei Campi Flegrei, a una profondità di 3 km. L’epicentro è avvenuto a Pozzuoli, al centro dell’area calderica.

Un evento sismico legato alla crisi bradisismica?

Si, è legato albradisismo. Il sisma di oggi, avendo una magnitudo di 3.9, rientra tra gli eventi più forti registrati recentemente nell’area ed avendo sprigionato la sua da una profondità molto piccola è stato avvertito distintamente dalla popolazione, soprattutto nei comuni di Pozzuoli, Bacoli, Quarto, e nelle zone occidentali di Napoli.

Cosa significa una profondità di 3 km?

La bassa profondità del terremoto (solo 3 km) ha probabilmente amplificato la percezione della scossa da parte degli abitanti, rendendo il sisma più evidente rispetto a terremoti di pari magnitudo ma più profondi.

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Il caso Weinstein e le immagini che hanno influenzato il verdetto finale.

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Il delitto di Herbert Weinstein

Nel gennaio del 1991, Herbert Weinstein assassinò la moglie Barbara, gettando il suo corpo dal 12° piano del loro appartamento. Dopo aver confessato il crimine, furono avviate indagini approfondite sul suo stato mentale. I successivi esami del cervello di Weinstein rivelarono una significativa cisti cerebrale nel lobo frontale, un’anomalia che secondo la difesa poteva influenzare il suo comportamento aggressivo.

L’impatto delle neuroscienze nel sistema giuridico

Grazie alle neuroscientifiche, l’accusa accettò un accordo con la difesa, modificando la qualificazione del reato in omicidio colposo e permettendo così a Weinstein di ricevere una pena ridotta. Questo caso divenne emblematico per l’utilizzo delle nel diritto penale, stabilendo un precedente che ha la giurisprudenza in altri paesi, tra cui l’Italia.

il caso Weinstein e le immagini che cambiarono il verdetto

Scansione di risonanza magnetica (non reale) che ricostruisce il danno cerebrale di Herbert Weinstein. La macchia nera indica approssimativamente la posizione cisti nel lobo frontale.

Nel 1991, Herbert Weinstein uccise la moglie Barbara Weinstein e gettò il suo corpo dal 12° piano dell’appartamento in cui vivevano, confessando subito l’accaduto alla polizia. Successive analisi del suo cervello rivelarono la presenza di una voluminosa cisti cerebrale a livello del lobo frontale, che secondo la difesa avrebbe condizionato il comportamento aggressivo dell’uomo. Grazie alle prove ottenute tramite imaging cerebrale, l’accusa accettò un accordo con la difesa, ottenendo una riduzione della pena riclassificando il reato in omicidio colposo. Il caso fu un apripista all’impiego delle neuroscienze nel sistema giuridico, aprendo la strada a casi analoghi documentati anche in Italia.

Barbara Weinstein perse la vita precipitando dal suo appartamento: la ricostruzione dell’omicidio

New York, 7 gennaio 1991. Erano le 13:30 del pomeriggio quando la centrale di polizia di Manhattan ricevette una drammatica…

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Le origini del leggendario manga di Akira Toriyama: un viaggio nel suo mondo creativo.

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Origini di Dragon Ball

Dragon Ball, creata da Akira , si ispira al romanzo cinese Viaggio in Occidente, un’opera del XVI secolo scritta da Wú Chéng’en. La serie, lanciata negli anni ’80, ha conquistato il , grazie anche alla somiglianza tra il personaggio di Goku e Sun Wukong, il leggendario Re Scimmia del romanzo. Entrambi i racconti condividono avventure epiche e tematiche universali.

Trama di “Viaggio in Occidente”

Il romanzo narra il pellegrinaggio del monaco buddhista Xuanzang, che VII secolo si reca in India per collezionare scritture sacre. Durante il viaggio, il Buddha guida Xuanzang e gli assegna i suoi protettori: Sun Wukong (il “Re Scimmia”), Zhu Bajie e Sha Wujing. Insieme, affrontano numerose prove, mentre Xuanzang cavalca un cavallo-drago bianco. Il libro esplora temi di redenzione, amicizia e la ricerca della verità.

da dove nasce il manga leggendario di Akira Toriyama

La celebre serie giapponese Dragon Ball, scritta e illustrata da Akira Toriyama, trae ispirazione dal romanzo cinese Viaggio in Occidente, un classico della letteratura del XVI secolo. Quest’opera, tradizionalmente attribuita a Wú Chéng’en e pubblicata anonimamente durante la dinastia Ming intorno al 1590, racconta le avventure del monaco buddhista Xuanzang. La figura di Sun Wukong, il leggendario Re Scimmia protagonista del romanzo, ricorda da vicino Goku, così come la trama del manga, nato negli anni ’80 e divenuto un’icona della cultura pop.

La storia del romanzo “Viaggio in Occidente”

Il romanzo del ‘500, attribuito a Wu Cheng’en, è il resoconto fantasioso del pellegrinaggio del monaco buddista cinese Xuanzang, che viaggiò in India nel VII secolo per cercare e collezionare le scritture buddiste. Nella è il Buddha stesso ad indicare la strada al monaco, fornendogli anche dei protettori che accettano di aiutarlo per espiare i loro peccati: Sun Wukong (il “Re Scimmia”), Zhu Bajie e Sha Wujing. Cavalcando un cavallo-drago bianco, il monaco e i protettori viaggiano attraverso una…

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