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Funzionamento del carburatore: scopri perché è una tecnologia obsoleta

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Il funzionamento del carburatore

Il carburatore è un componente fondamentale motori a combustione interna, responsabile della di e aria nella giusta proporzione per garantire il corretto del motore. Prima dell’adozione di sistemi più moderni come l’iniezione elettronica, il carburatore era la soluzione predominante, ma questo comportava diversi limiti. In primo luogo, la minore adattabilità alle variazioni nella qualità del carburante e nelle condizioni ambientali riduceva l’efficienza del motore. Inoltre, i carburatori richiedono una manutenzione più frequente e producono emissioni inquinanti maggiori rispetto alle tecnologie più recenti.

Evoluzione e attuale utilizzo

Oggi, a causa delle rigide normative anti-inquinamento, il carburatore è stato progressivamente sostituito da sistemi di iniezione più precisi e meno inquinanti. Tuttavia, continua a essere utilizzato in alcune nazioni dove la facilità di riparazione e il costo contenuto dei ricambi sono ancora prioritari. Questo permette ai motori con carburatori di mantenere operativa una parte significativa del parco veicoli, soprattutto in contesti dove le risorse economiche sono limitate.

Come funziona un carburatore e perché è una tecnologia “datata”

Credit: Huhu Uet, Wikimedia Commons

Il funzionamento di un motore è qualcosa che diamo per scontato: nelle auto e moto moderne, ci basta girare una chiave per partire e viaggiare serenamente ovunque ci troviamo. La vita dei guidatori non è però sempre stata così semplice: prima dell’iniezione elettronica e dei computer di bordo, infatti, era il carburatore, un componente dei motori a combustione interna, a “sfamare” i nostri motori con la giusta quantità di carburante, miscelando carburante e aria nella giusta proporzione necessaria per il funzionamento del motore . Per quanto sia un oggetto relativamente semplice, presenta diversi limiti legati alla minore adattabilità, la necessità di manutenzione e emissioni inquinanti maggiori. A oggi, le norme anti-inquinamento hanno portato a una progressiva scomparsa del carburatore, in favore di sistemi più precisi e meno inquinanti, ma continua a essere utilizzato in Paesi dove la facilità di riparazione e la possibilità di reperire ricambi a basso costo contano maggiormente.

Il delicato equilibrio di un motore a combustione

Il carburatore è…

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Come funziona uno smartphone satellitare e quali sono le sue utilità principali

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Innovazione nella telefonia mobile

La sugli smartphone rappresenta un’importante innovazione settore della telefonia mobile, differente dai telefoni satellitari tradizionali. Questa tecnologia consente comunicazioni dirette con satelliti in orbita, dipendere da reti cellulari o infrastrutture terrestri. Ciò permette l’invio di messaggi di emergenza anche in assenza di segnale cellulare, con la prospettiva futura di effettuare chiamate e navigare in Internet tramite questa modalità.

Adozione e diffusione

Introdotta da Apple con l’iPhone 14 nel 2022, la comunicazione satellitare è stata successivamente adottata anche da altri produttori come Google e Samsung. Tuttavia, la sua diffusione rimane limitata e si basa su partnership specifiche con operatori satellitari.

Vantaggi della tecnologia

dei principali vantaggi della connessione satellitare è la sicurezza nelle situazioni critiche, consentendo alle persone di richiedere aiuto ovunque si trovino, anche in aree isolate. Questa caratteristica potrebbe rivelarsi cruciale per la vita delle persone in caso di emergenze.

Come funziona lo smartphone con connessione satellitare e a cosa serve

Interfaccia di iOS che mostra la connessione satellitare su iPhone. Credit: Apple

La connessione satellitare sugli smartphone è delle innovazioni più interessanti degli ultimi anni nel mondo della telefonia mobile e non è da confondere con quella dei telefoni satellitari “tradizionali”. La tecnologia satellitare permette di comunicare direttamente con satelliti in orbita, a differenza delle “normali” reti cellulari, che si basano su infrastrutture terrestri (come le torri di trasmissione). Questo significa che, anche in assenza di copertura cellulare, è possibile inviare messaggi di emergenza e, in futuro, effettuare chiamate o accedere a Internet tramite questa tecnologia. Lanciata da Apple con la serie iPhone 14 nel 2022, la comunicazione satellitare è ora adottata anche da altri produttori come Google e Samsung. La sua diffusione è ancora limitata e dipende da specifiche partnership con operatori satellitari. Tra i principali benefìci di questa tecnologia c’è la sicurezza in situazione critiche: poter chiedere aiuto da qualsiasi luogo, anche nelle zone più remote, può fare la differenza. Attualmente, le…

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Genio e follia: un legame reale o solo un mito?

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Il legame scientifico reale tra genialità e disturbi mentali

L’associazione tra genialità e è oggetto di dibattito tra gli studiosi. Sebbene storicamente sia stata promossa l’idea che la creatività sia spesso accompagnata da forme di , le evidenze scientifiche attuali suggeriscono che questo legame sia più complesso.

Testimonianze storiche e culturali

La percezione che i geni siano “folli” è stata alimentata da figure iconiche come van Gogh, Tesla e Nash, la cui vita tumultuosa ha contribuito a fortificare l’idea che la creatività nasca da esperienze dolorose o psichiatriche. Platone parlava di “divina follia”, mentre Lombroso vedeva nella genialità forma di degenerazione mentale.

Risultati delle ricerche contemporanee

Le ricerche odierne, tuttavia, non confermano un legame diretto tra genialità e malattia mentale, considerandolo un mito. Alcuni studi evidenziano che individui con lievi psicopatologie possono avere una maggiore capacità di pensiero creativo, ma non vi è consenso sulla presenza di un vero e proprio nesso causale.

“Genio e follia” vanno davvero a braccetto?

L’associazione tra e follia non è credenza recente, si dice che per essere creativi bisogna essere folli. Già Platone parla, nel Fedro, di “divina follia” per riferirsi alla capacità creativa dell’uomo, e Cesare Lombroso, un famoso frenologo italiano, teorizzò che la genialità fosse una forma di degenerazione mentale. A alimentare relazione, le storie (magari anche un po’ romanzate) di artisti, scrittori e scienziati con vite turbolente, come van Gogh, Nikola Tesla e John Nash, hanno alimentato lo stereotipo attorno alla relazione tra creatività e disturbi psichiatrici. Il genio è definito colui in grado di produrre idee uniche, originali e utili, mentre la follia è correlata alla presenza di psicopatologie. Moltissimi ricercatori hanno tentato di capire se esistesse davvero un nesso tra genio e follia, ma le ricerche attualmente disponibili ci dicono che in realtà questa relazione è soltanto un mito popolare, anche se alcune ricerche evidenziano una maggiore capacità di “pensare fuori dagli schemi” in soggetti con psicopatologie lievi.

Il legame scientifico reale tra genialità e disturbi mentali


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Campagna di lotta contro i 4 flagelli da eliminare!

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Campagna per l’eliminazione dei Quattro Flagelli

Nel contesto del “Grande balzo in avanti,” il Partito Comunista cinese di avviò la “Campagna per l’eliminazione dei Quattro Flagelli”, mirata a combattere i parassiti ritenuti responsabili di problemi igienici e di ridotte produzioni agricole. I quattro nemici identificati furono topi, passeri, zanzare e mosche. Si pensava che la loro eliminazione fosse cruciale per garantire il cibo necessario agli operai impegnati nell’industrializzazione Cina.

Conseguenze ecologiche e umane

Il piano, però, portò a un grave squilibrio ecologico. Milioni di contadini furono mobilitati e diedero vita a campagne di sterminio indiscriminato. L’esodo della popolazione contadina verso le città industriali aggravò la situazione, contribuendo a una drammatica carestia che durò circa tre anni. Questa crisi alimentare ebbe conseguenze devastanti, con stime delle vittime che vanno da 16 a 30 milioni di persone, lasciando un segno indelebile nella cinese.

la campagna di eliminazione dei 4 flagelli

Nel tentativo di risolvere una grave crisi economica negli anni ’50, il Partito Comunista di Mao Zedong lanciò il “Grande balzo in avanti”, un piano per trasformare rapidamente l’economia dalla agricoltura all’industrializzazione. Tra le varie misure, spiccò la “Campagna per l’eliminazione dei Quattro Flagelli” che mirava a superare il difficile momento economico. La Cina, segnata dalla guerra civile e dall’invasione giapponese, si trovò a dover affrontare un mondo industrializzato in rapida espansione.campa

Milioni di contadini furono chiamati alle armi per combattere topi, passeri, zanzare e mosche colpevoli, a detta del Partito, di minacciare l’igiene e la salute umana o di ridurre la produzione agricola: eliminarli avrebbe aiutato a fornire il cibo necessario agli operai delle industrie in costruzione. Il pesantissimo squilibrio ecologico, unito all’esodo della popolazione contadina nelle città industriali, portarono però all’effetto : una gravissima carestia, durata circa 3 anni, che causò la morte di un numero ad oggi imprecisato di cittadini, tra i 16 e i 30 milioni.

Campagna per…

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Macchine del Tempo: Torino ospita una mostra immersiva sull’Universo e i suoi misteri

Dettagli della Mostra

La mostra "Macchine del Tempo", visitabile presso OGR Torino fino al giugno 2025, offre un’esperienza immersiva che consente ai visitatori di esplorare i misteri dell’Universo e le frontiere dell’ moderna. L’esposizione si concentra sulle vite e le scoperte dei principali protagonisti scienza, con un particolare focus su scienziati .

Percorso Espositivo

Il percorso inizia dal nostro Pianeta e si sviluppa attraverso un viaggio nel Sistema Solare, includendo pianeti, stelle e galassie. I visitatori possono avventurarsi fino agli estremi confini dell’Universo, approdando infine all’universo primordiale. L’itinerario si trasforma in una galleria d’arte, dove luci e immagini evocative accompagnano la narrazione dei progressi scientifici.

Esperienza Immersiva

Questa esperienza multisensoriale consente di comprendere al meglio la dell’astronomia e l’importanza delle scoperte che hanno cambiato la nostra percezione del cosmo. "Macchine del Tempo" promette di essere un viaggio indimenticabile per tutti gli appassionati di scienza e astronomia.

Macchine del Tempo: a Torino apre la mostra immersiva dedicata all’Universo e ai suoi segreti

La mostra sarà visitabile presso OGR Torino fino al 2 giugno 2025: un’esperienza immersiva per esplorare le nuove frontiere dell’astrofisica moderna e i suoi protagonisti

©INAF Osservatorio Astronomico Roma/Instagram

Si intitola “Macchine del Tempo” la mostra immersiva che fino al 2 giugno 2025, presso OGR Torino, offre ai visitatori la straordinaria opportunità di esplorare l’Universo e i suoi misteri. Un viaggio che porta a scoprire le nuove frontiere dell’astrofisica moderna, raccontato anche attraverso le vite e le scoperte di coloro che hanno contribuito a scrivere le pagine più importanti della scienza, tra cui molti italiani.

Il percorso espositivo, guidato dalla “luce”, inizia dal nostro Pianeta e si sviluppa in un affascinante viaggio dal Sistema Solare fino agli estremi confini dell’Universo, attraversando pianeti, stelle, galassie e ammassi galattici, per giungere infine all’universo primordiale. Il cammino si trasforma quindi in una vera e propria galleria d’arte, dove le…

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Scoperto un neutrino record nei fondali italiani: energia senza precedenti nell’Universo!

Scoperta del Neutrino

Nel 2020, il per la fisica aveva suggerito che i neutrini potessero riservare sorprese, e oggi questa previsione è stata confermata. È stato scoperto un con un’energia record di 220 PeV (milioni di miliardi di elettronvolt), un valore sorprendente che supera di 20.000 volte l’energia massima raggiunta negli acceleratori di particelle CERN.

Localizzazione e Tecnologie Utilizzate

L’evento è stato registrato a 3.450 metri di profondità nei fondali del Mediterraneo, al largo di Capo Passero, in Sicilia. La scoperta è stata possibile grazie al telescopio sottomarino KM3NeT, che ha raccolto dati cruciali per il rilevamento dei neutrini.

Implicazioni Scientifiche

La pubblicazione di questa scoperta sulla rivista "Nature" e la sua presentazione da parte dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Roma, in collaborazione con il CNRS francese, segnano un progresso significativo nella fisica delle particelle. Questo risultato potrebbe aprire nuove vie di ricerca e comprensione dell’universo.

Scoperto nei fondali italiani un neutrino da record: energia mai vista prima nell’Universo

Scoperto nei fondali del Mediterraneo un neutrino con l’energia più alta mai osservata: 220 PeV: scoperta rivoluzionaria per la fisica dell’universo

©KM3NeT

Nel 2020, il premio Nobel per la fisica Takaaki Kajita aveva avvertito che i neutrini avrebbero potuto riservare sorprese. E aveva ragione. Oggi la comunità scientifica si trova davanti a una scoperta straordinaria: un neutrino con un’energia mai rilevata prima, pari a 220 milioni di miliardi di elettronvolt (220 PeV), un valore 20.000 volte superiore a quello raggiunto dagli acceleratori di particelle del CERN.

L’evento è stato registrato nei fondali del Mediterraneo, a 3.450 metri di profondità al largo di Capo Passero, in Sicilia, grazie al telescopio sottomarino KM3NeT. La scoperta è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature e presentata in diretta streaming dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Roma, in collaborazione con il CNRS francese.

Per gli scienziati, questo risultato rappresenta un nuovo modo di…

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Enantiosemia: quando una parola ha significato opposto.

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Definizione di Enantiosemia

L’enantiosemia è un fenomeno linguistico per cui può avere significati opposti. Origina dal greco, con "enantíos" (contrario) e "sēma" (segno). È considerata una forma di polisemia e rappresenta come i termini evolvono e si diversificano .

Storia e Studio

La variabilità di significato ha attratto l’attenzione di studiosi fin dalla storia antica. Già nel IX secolo, i grammatici arabi analizzarono il fenomeno. Durante il Rinascimento, filologi come Giulio Cesare Scaligero osservano la presenza di enantiosemie in lingue classiche, come il latino, dove parole come "obesus" potevano significare sia "grasso" che "magro".

Esempi di Enantiosemia

Un classico esempio in italiano è il verbo "affittare", che può trasmettere sia l’idea di "dare in affitto" che di "prendere in affitto". ambiguità arricchisce il linguaggio, dimostrando la complessità e la ricchezza della lingua italiana e di altre lingue nel tempo.

Enantiosemia, quando una parola può significare il suo opposto

Mai sentito parlare dell’enantiosemia? È un affascinante fenomeno della lingua italiana, sempre così ricca e sfaccettata, per cui una parola può significare anche il suo opposto. Questo fenomeno, presente anche in altre lingue, deriva dall’evoluzione storica e dall’uso variegato dei termini nel corso del tempo. Il termine enantiosemia proviene dal greco “enantíos” (contrario) e “sēma” (segno), indicando una parola che esprime contemporaneamente due significati opposti. Si tratta di una forma di polisemia, dove una parola acquisisce nel tempo accezioni contrastanti. Ad esempio, in italiano, il verbo “affittare” può significare sia “dare in affitto” sia “prendere in affitto”.

Il fenomeno è stato oggetto di studio da parte di molti studiosi nel corso dei secoli. Basti pensare che già nel IX secolo, i grammatici arabi si occuparono di questo tema, e che in epoca rinascimentale, filologi come Giulio Cesare Scaligero notarono la presenza di enantiosemie nelle lingue classiche, ad esempio nel latino antico, dove “obesus” poteva significare sia “grasso” sia “magro”. Ecco alcuni esempi di parole…

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Equinozio di primavera: quando si verifica realmente e perché non cade il 21 marzo?

L’equinozio di primavera e le sue date

L’equinozio di primavera non cade sempre il 21 , ma può verificarsi tra il 19 e il 21 marzo. Nel 2025, l’equinozio avrà luogo il 20 marzo, momento in cui giorno e notte sono della stessa durata. Dal 2007, questa data è stabilita al 20 marzo e continuerà a rimanere tale fino al 2102, con occasionali anticipi al .

Fattori che influenzano la data

Due fattori influenzano questo cambiamento: l’inclinazione dell’asse terrestre e la strutturazione del calendario gregoriano. L’asse della Terra è inclinato rispetto al piano della sua orbita, e questa inclinazione influisce sulla distribuzione della luce solare durante l’anno, modificando le date degli equinozi.

Quando arriva l’equinozio di primavera, e perché non è il 21 marzo?

L’equinozio di primavera non cade sempre il 21 marzo come molti credono. Questo fenomeno astronomico, che segna l’inizio della primavera nell’emisfero nord, può verificarsi tra il 19 e il 21 marzo a causa di fattori come l’anno bisestile e la precessione degli equinozi. Nel 2025, l’equinozio cadrà il 20 marzo, segnando il momento in cui giorno e notte hanno uguale durata.

Sebbene nell’immaginario collettivo l’inizio della primavera sia associato al 21 marzo, questa data non è più valida da . Dal 2007, infatti, l’equinozio di primavera cade sempre il 20 marzo e continuerà a farlo almeno fino al 2102, con rare eccezioni in cui potrebbe anticipare addirittura al 19 marzo.

Ma cosa ha determinato questo cambiamento? Le cause principali sono due: l’inclinazione dell’asse terrestre e la del calendario gregoriano.

Il ruolo dell’inclinazione dell’asse terrestre

L’asse di rotazione della Terra non è perfettamente verticale, ma inclinato rispetto al piano dell’orbita. Questo fa sì…

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Indovinello: Al buio, quanti calzini bianchi e neri devi pescare per averne almeno 2 dello stesso colore?

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Descrizione dell’Indovinello

L’indovinello dei calzini al buio presenta situazione in cui un cassetto contiene 10 calzini bianchi e 10 , indistinguibili al tatto. Con la luce spenta, la sfida è determinare il numero minimo di calzini da per essere certi di avere coppie dello colore.

Il Problema

La questione principale è stabilire quanti calzini devono essere estratti per garantire di avere almeno due calzini dello stesso colore, nonostante l’impossibilità di distinguerli buio. Questo provoca confusione e inganno, spingendo a pensare a calcoli complicati o probabilità che rendono la soluzione poco intuitiva.

La Soluzione

La risposta all’indovinello, contrariamente all’aspettativa di complessità, è semplice. In effetti, è sufficiente estrarre 3 calzini. Questo numero garantisce di avere almeno due calzini dello stesso colore, poiché ci sono solo due colori disponibili. Quindi, anche se uno dei calzini estratti dovesse essere di un colore diverso, gli altri due dovranno necessariamente essere uguali.

Sei al buio e hai 10 calzini bianchi e 10 neri, quanti devi pescarne per averne 2 uguali? L’indovinello

L’indovinello dei calzini al buio è uno di quegli indovinelli che, una volta saputa la risposta, ci fa sospirare… “ma era ovvio!”. Eppure sono tante le persone che rimangono ingannate dalla sua semplicità. La situazione è questa: in un cassetto ci sono 10 calzini bianchi e 10 calzini neri in ordine sparso. Sono calzini esattamente identici al tatto, per cui se la luce è spenta, non riusciamo a distinguerli. Supponiamo quindi che la luce sia proprio spenta e io voglia essere sicura di pescare due calzini dello stesso colore:

Qual è il numero minimo di calzini che devo pescare?

Provate a dare una risposta, che ora vediamo la soluzione insieme.

La soluzione all’indovinello dei calzini al buio

Se state ancora pensando, non preoccupatevi, è normale. Spesso quando viene presentato un problema come questo, chi non è avvezzo alla matematica o alla logica si fa “bloccare” dall’impressione che dietro alla soluzione si nasconda qualche oscuro calcolo insidioso. In questo specifico caso, si è portati a pensare che si tratti di un qualche computo di probabilità, che forse conoscevamo al liceo ma che…

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Perché il chip Majorana 1 di Microsoft è una rivoluzione nel campo della tecnologia?

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Chip Quantistico Majorana 1

Microsoft ha sviluppato 1, il primo con qubit topologici, che rappresenta un avanzamento significativo nell’informatica quantistica. mira a rendere i computer quantistici più stabili ed efficienti, consentendo di risolvere problemi complessi in tempi incredibilmente ridotti rispetto ai supercomputer attuali. Il nome del chip è un omaggio al fisico Ettore Majorana, noto per la sua teoria sui fermioni di Majorana.

Differenze tra Computer Quantistici e Computer Classici

I computer classici operano come interruttori, gestendo stati di acceso (1) e spento (0) per eseguire calcoli. Questi dispositivi combinano miliardi di questi stati per elaborare informazioni. In contrasto, i computer quantistici utilizzano i qubit, che possono esistere in stati multipli simultaneamente, simili a un dimmer che regola la luce. Questa caratteristica consente ai computer quantistici di eseguire operazioni più complesse e di accedere a soluzioni per problemi considerati intrattabili per i computer tradizionali.

Perché il chip Majorana 1 di Microsoft rappresenta una rivoluzione tecnologica?

Chip quantistico Majorana 1. Credit: Microsoft

Immaginate di poter risolvere in pochi secondi problemi che oggi richiedono anni di calcolo ai più potenti supercomputer. Fantascienza? Non proprio. Microsoft ha fatto un passo decisivo in questa direzione con Majorana 1, il primo chip quantistico con qubit topologici, una tecnologia rivoluzionaria che promette di rendere i computer quantistici più stabili ed efficienti. Il nome deriva dal fisico italiano Ettore Majorana, noto per aver teorizzato i fermioni di Majorana. Ma perché questo processore è così rivoluzionario?

Cos’è un computer quantistico: le differenze con i computer classici

Immaginate un computer classico come un interruttore della luce: può essere acceso (1) o spento (0). Ogni smartphone, laptop o supercomputer funziona combinando miliardi di questi interruttori per eseguire calcoli. Un computer quantistico, invece, assomiglia più a un dimmer, quei regolatori di luce che possono assumere infinite posizioni tra acceso e spento. I suoi elementi fondamentali, i qubit (quantum bit), non solo 0 o 1, ma possono essere entrambi…

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Astrofisica: senza questa combinazione, le giornate durerebbero 60 ore!

La Rotazione della Terra

Circa 4,5 miliardi di anni fa, la Terra ruotava molto più velocemente, con una giornata di appena 10 . rapidità era legata alla formazione della Luna, generata da una tra la Terra e un pianeta delle dimensioni di Marte, noto come Theia. All’epoca, la Luna si trovava a soli 22.500 chilometri dalla Terra, molto più vicina rispetto ad oggi.

L’Allontanamento della Luna

Nel corso tempo, la Luna si è allontanata progressivamente dalla Terra, causando un rallentamento nella del nostro pianeta. Questo processo avrebbe dovuto portare a giorni notevolmente più lunghi di 24 ore; in effetti, oggi una giornata terrestre dovrebbe durare circa 60 ore o più.

L’Equilibrio delle Forze Gravitazionali

Tuttavia, una fase di equilibrio tra le forze mareali del Sole e della Luna ha mantenuto costante la durata del giorno a 19,5 ore per un miliardo di anni. Questo equilibrio gravitazionale ha impedito che la rotazione terrestre subisse variazioni eccessive, mantenendo così la lunghezza della giornata entro limiti ragionevoli.

Astrofisica: se non fosse accaduta questa combinazione, oggi le giornate durerebbero 60 ore!

Per un miliardo di anni, la durata del giorno è rimasta costante a 19,5 ore: questo equilibrio, causato dalle forze mareali del Sole e della Luna, ha evitato che oggi una giornata durasse oltre 60 ore

@Wikimedia Commons

Circa 4,5 miliardi di anni fa, la Terra ruotava molto più velocemente di oggi. A quel tempo, una giornata durava appena 10 ore. Questo era dovuto alla formazione della Luna, probabilmente nata da una violenta collisione tra la Terra primordiale e un pianeta delle dimensioni di Marte chiamato Theia. In quel periodo, la Luna era molto più vicina al nostro pianeta, a soli 22.500 chilometri di distanza, ovvero 17 volte più vicina rispetto a oggi.

Col passare dei millenni, la Luna si è progressivamente allontanata dalla Terra, rallentandone la rotazione. Questo fenomeno avrebbe dovuto portare a giornate molto più lunghe di 24 ore. In teoria, oggi una giornata terrestre dovrebbe durare circa 60 ore o più. Tuttavia, un’inaspettata fase di equilibrio tra le forze gravitazionali del Sole e della…

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Ponte City Apartments: storia e declino del celebre grattacielo di Johannesburg

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Ponte City Apartments: Storia e Trasformazione

Gli , progettati nel 1975, sono torre di 173 metri nel quartiere Barea di . Realizzati in stile brutalista e composti da 54 piani, inizialmente ospitavano 450 appartamenti destinati a un pubblico di alta classe. Tuttavia, negli anni successivi, l’edificio ha subito un grave declino a causa dell’infiltrazione di bande criminali, trasformandosi in una baraccopoli e in un centro di attività illegali che ne ha compromesso l’immagine iniziale di lusso.

Caratteristiche Architettoniche

Ponte Tower, il grattacielo residenziale più alto dell’Africa, presenta una forma cilindrica distintiva e una pianta circolare. Gli appartamenti sono distribuiti su 54 piani, fornendo un totale di 450 unità abitative. Inoltre, l’edificio offre 570 posti auto. Un aspetto particolare è il vuoto centrale, che ha influenzato non solo l’estetica nel design ma anche la funzionalità complesso. La struttura rappresenta un esempio significativo di architettura brutalista, una tendenza fortemente caratterizzata dal suo uso di materiali grezzi e linee forti.

Ponte City Apartments, nascita e declino del grattacielo più famoso di Johannesburg

Gli Appartamenti Ponte (anche noti come Ponte Tower) furono progettati nel 1975 dall’architetto Mannie Feldman, insieme agli ingegneri Manfred Hermer e Rodney Grosskopff. Si tratta di è una torre alta 173 metri e con una forma cilindrica distintiva che si erge nel quartiere Barea di Johannesburg, in Sudafrica. L’edificio, realizzato in stile brutalista, conta 54 piani e inizialmente ospitava 450 appartamenti. Destinato a essere un centro residenziale di lusso – nonché uno tra i grattacieli più alti del Sudafrica – la sua storia ha preso una piega diversa quando, negli anni successivi, è stato dirottato dalle bande criminali, trasformandosi in una baraccopoli e un rifugio per attività illegali.

Ponte Tower, le caratteristiche architettoniche ed ingegneristiche

La Ponte Tower, il grattacielo residenziale più alto dell’Africa, si erge per 173 metri di altezza, in pianta circolare e forma cilindrica che si sviluppa in altezza. Gli appartamenti sono in totale 450, distribuiti su 54 piani. Ci sono inoltre 570 posti auto. La parte centrale dell’edificio è vuota, il che ha rappresentato una…

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