back to top
Home Blog Pagina 337

Entro il 2100 scomparsa di due terzi dei ghiacciai

0

Scomparsa di due terzi dei ghiacciai entro il 2100

Recenti studi scientifici indicano che entro il 2100 potrebbe verificarsi la scomparsa di circa due terzi dei ghiacciai terrestri. Il cambiamento climatico e il riscaldamento globale stanno causando un ritiro significativo dei ghiacciai, con un aumento della media del pianeta di 2,7 gradi rispetto all’epoca preindustriale.

Le cause del rapido scioglimento dei ghiacciai sono legate principalmente alle emissioni di CO2 e altri generati da attività industriali, deforestazione e combustione di . Inoltre, il riscaldamento degli oceani, che assorbono il 90% del calore terrestre, sta influenzando lo scioglimento dei ghiacciai marini, soprattutto vicino ai poli e sulle coste dell’Alaska.

Uno studio pubblicato su Science ha esaminato oltre 215.000 ghiacciai terrestri, nonché le calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide, utilizzando simulazioni al computer per calcolare il possibile scioglimento in diverse condizioni di riscaldamento globale e emissione di combustibili fossili. Secondo le stime, la perdita di ghiaccio potrebbe variare da 38,7 a 64,4 trilioni di tonnellate entro il 2100, con conseguente innalzamento del livello del mare da 9 a 16,6 centimetri.

L’innalzamento del livello del mare ha già causato impatti significativi, come l’erosione delle spiagge, l’inondazione dei delta dei fiumi e la contaminazione delle falde acquifere e del suolo agricolo. Inoltre, si prevede che l’aumento della salinità delle falde acquifere costiere e i fenomeni meteorologici estremi, come uragani e tifoni, possano causare ulteriori danni.

La scomparsa dei ghiacciai non solo provocherà l’innalzamento dei mari, ma comporterà anche la riduzione dell’approvvigionamento idrico per molte aree del pianeta, aumentando il rischio di eventi alluvionali e causando la perdita di paesaggi storici in molte regioni, compresi l’Alaska, le Alpi e l’area vicino al campo base del Monte Everest. La situazione richiede azioni mirate e sforzi congiunti per affrontare il cambiamento climatico e mitigare i suoi impatti devastanti.

Fibre di vetro-composizione e proprietà

0

Fibre di vetro: Composizione e proprietà

Le fibre di vetro sono materiali molto sottili utilizzati nella produzione di isolanti e tessuti. La loro inizia nel 1932, quando lo statunitense Dale Kleist, nel tentativo di sigillare due blocchi di vetro, trasformò accidentalmente un flusso di vetro fuso in fibre sottili con un getto di aria ad alta pressione. Negli anni successivi perfezionò la tecnica e nel 1938 brevettò il metodo. Queste fibre furono registrate con il nome di Fiberglas.

Composizione delle fibre di vetro

Le fibre di vetro sono principalmente costituite da , che ne costituisce dal 50 al 60% m/m. Tra gli altri componenti presenti vi sono ossidi di calcio, boro, sodio, alluminio e ferro. Esistono varie classificazioni in base alla composizione, come il vetro E, che offre buon isolamento elettrico e è quello maggiormente prodotto, il vetro C che ha un’elevata resistenza alla corrosione chimica, e il vetro S che è in grado di resistere a temperature maggiori rispetto agli altri.

Produzione e proprietà delle fibre di vetro

Le fibre di vetro si ottengono dosando finemente le materie prime, che vengono quindi immesse in un forno a circa 1500°C. Il vetro fuso fluisce nel raffinatore, dove la sua viene ridotta a 1370°C, ed è utilizzato per blocchi forati di lega di platino e rodio. Successivamente, avviene un processo di trascinamento meccanico dei flussi estrusi di vetro fuso in filamenti, con un diametro compreso tra 4 μm e 34 μm utilizzando un avvolgitore ad alta velocità.

Le fibre di vetro hanno diverse proprietà, tra cui resistenza meccanica, caratteristiche elettriche, incombustibilità, stabilità dimensionale, compatibilità con matrici organiche, conducibilità termica e resistenza chimica.

Usi delle fibre di vetro

Per la loro versatilità e leggerezza, le fibre di vetro sono utilizzate come alternativa durevole ed economica al , al legno e al metallo. Sono impiegate nei di vetro GFRP, e possono essere utilizzate in settori quali l’automobilistica, l’aerospaziale, la nautica e la produzione di circuiti stampati. Oltre a ciò, le fibre di vetro sono caratterizzate da un peso ridotto, una elevata resistenza meccanica, resistenza agli agenti chimici, alla corrosione e alle radiazioni UV, e presentano una lunga aspettativa di vita.

Inoltre, le fibre di vetro possono essere disposte in modo casuale o orientate in modo opportuno, e vengono utilizzate anche in applicazioni che richiedono una protezione particolarmente elevata contro la corrosione acida.

Per saperne di più su queste interessanti fibre, puoi anche guardare questo video introduttivo.

Come pulire i gioielli in acciaio- metodi gratis e veloci

0

La guida completa per pulire i tuoi gioielli in acciaio

I gioielli in acciaio sono diventati di gran moda negli ultimi decenni, grazie al loro costo inferiore rispetto a quelli in e alle caratteristiche della lega metallica. Questi oggetti sono disponibili in varie forme come anelli, collane, orecchini, bracciali, spille e orologi, e sono apprezzati per la loro praticità e resistenza.

Gli oggetti in acciaio inox contengono ferro, carbonio, e cromo, che ne aumentano la resistenza alla corrosione e facilitano la passivazione. Tuttavia, per mantenere lo splendore iniziale di questi gioielli è importante pulirli regolarmente, evitando l’uso di prodotti commerciali che possono contenere sostanze chimiche aggressive.

Ecco alcuni consigli su come pulire i gioielli in acciaio e mantenerli in condizioni ottimali:

# Come evitare che i gioielli in acciaio si appannino

Per evitare che i gioielli in acciaio si appannino, è consigliabile riporli separatamente in una custodia morbida o in un contenitore quando non vengono utilizzati. Inoltre, è importante evitare il contatto con la candeggina, in quanto può causare corrosione alveolare sull’acciaio.

# Metodi naturali per pulire i gioielli in acciaio

Per pulire i gioielli in acciaio in modo naturale, è possibile utilizzare alcuni prodotti comuni presenti in casa:

Acqua e sapone

: immergere l’oggetto in acqua tiepida e sapone per i piatti, lasciarlo in ammollo per circa 10 minuti, quindi risciacquare e lucidare con un panno morbido.

di sodio

: preparare una pasta con acqua e bicarbonato di sodio, applicarla con uno spazzolino a setole morbide, sciacquare e asciugare con un panno morbido.

: utilizzare un dentifricio senza agenti sbiancanti o antitartaro, strofinare delicatamente e poi risciacquare.

Acqua e

: immergere l’oggetto in una soluzione composta da volumi uguali di acqua e aceto per 10-15 minuti, quindi risciacquare e asciugare con un panno morbido.

Assicurati che gli oggetti, in particolare gli orologi in acciaio, siano resistenti all’acqua prima di utilizzare questi metodi di pulizia.

Seguendo queste semplici tecniche, potrai mantenere i tuoi gioielli in acciaio splendenti e in condizioni ottimali senza dover ricorrere a prodotti commerciali costosi e aggressivi.

Come pulire il rame: metodi gratis e veloci

0

Come pulire il rame con metodi naturali e gratuiti

Il rame è presente in molti oggetti comuni come gioielli, pentole e utensili. Tuttavia, nel tempo, tende a ossidarsi e a scurirsi a causa dell’ossigeno presente nell’aria, trasformandosi in ossido scuro, malachite e azzurrite. Esistono molti prodotti in commercio per pulire il rame, ma spesso contengono sostanze chimiche aggressive e poco sicure per la salute. Pertanto, è preferibile utilizzare metodi naturali e gratuiti per pulirlo in sicurezza e in modo sostenibile.

Metodi per pulire il rame senza prodotti specifici

Uno dei metodi più semplici ed economici per pulire il rame è utilizzare una soluzione di aceto bianco e sale. Basta mescolare una tazza di aceto bianco con un cucchiaio di sale, mettere la soluzione in uno spruzzino e nebulizzare sull’oggetto. Dopo aver atteso circa mezz’ora, è necessario strofinare energicamente con un panno per rimuovere lo sporco e lucidare la superficie.

Un’altra opzione è creare una pasta densa e spalmabile mescolando 3 cucchiai di sale, 3 cucchiai di farina e aceto bianco. Spalmare questa pasta sull’oggetto, riporlo in un sacchetto di plastica per alcune ore, quindi risciacquare abbondantemente, asciugare e lucidare. È importante evitare che la pasta si asciughi e assicurarsi di risciacquare accuratamente, poiché la presenza di acqua può contribuire all’appannamento del rame.

Per le macchie ostinate, si può creare una pasta con cremore tartaro e succo di limone. Il cremore tartaro, disponibile nei supermercati nella sezione del lievito secco, è un sale di potassio dell’acido tartarico usato in preparazioni alimentari. Mescolando il cremore tartaro al succo di limone si ottiene una pasta efficace per rimuovere le macchie più difficili, tuttavia, questo metodo va utilizzato con moderazione poiché il cremore tartaro ha un’azione abrasiva che potrebbe graffiare il rame.

In questo video puoi vedere come pulire il rame utilizzando ingredienti naturali e comuni in modo efficace e sicuro:
[Link al video](https://www.youtube.com/watch?v=5BTtJu9kJy4)

Utilizzando questi metodi, è possibile pulire il rame in modo efficace, economico e rispettoso dell’ambiente, evitando l’uso di prodotti chimici aggressivi e dannosi.

Oro e allergia- diagnosi e trattamenti

0

Diagnosi e trattamento delle allergie all’

La dermatite allergica da contatto (ACD) all’oro non è comune poiché il metallo è inerte e raramente implicato come allergene da contatto. Tuttavia, nel 2001 l’American Contact Dermatitis Society ha introdotto l’oro come un possibile allergene. Sebbene meno comune dell’ o al cobalto, l’allergia all’oro deve essere presa in considerazione in alcuni casi, soprattutto nella cosiddetta dermatite da gioielli.

L’allergia al è la più comune dermatite da contatto causata dal contatto diretto con il nichel, colpendo in media dal 12% al 15% delle donne e dall’% al 2% degli uomini. Anche l’allergia all’oro colpisce principalmente le donne, con una percentuale del 90%. Questo tipo di allergia provoca prurito, infiammazione, arrossamento ed eruzioni cutanee.

Diagnosi dell’allergia all’oro

La diagnosi di un’eventuale allergia all’oro avviene attraverso un patch test, che identifica gli allergeni responsabili. In passato, per individuare l’allergia all’oro, si utilizzava il , successivamente sostituito dall’aurotiosolfato di sodio. Questi test prevedono l’applicazione di dischetti sulla pelle contenenti potenziali allergeni come profumi, nichel, ecc. La reazione allergica può comparire fino a 3 settimane dopo la rimozione del dischetto e può essere persistente e durare mesi. Pertanto, i medici prescrivono questa indagine solo in caso di una rilevanza clinica.

Fonti di contatto con l’oro

L’oro non si trova solo nei gioielli ma anche in altre fonti come l’aurotiomalato di sodio utilizzato per i suoi effetti antireumatici immunosoppressori, le capsule dentali in oro, chiamate anche corone dentali, gli stent placcati in oro utilizzati in campo medico e tracce di oro commestibile contenuto in alcuni alimenti come il cioccolato.

Trattamento dell’allergia all’oro

Come per altre dermatiti da contatto, si consiglia di evitare il contatto con l’allergene. È possibile indossare gioielli costituiti da altri metalli e rimuovere le capsule dentali in oro. Esistono anche trattamenti medici specifici che possono essere prescritti dal medico.

In conclusione, nonostante sia meno comune dell’allergia al nichel, l’allergia all’oro è un’eventualità che deve essere presa in considerazione, soprattutto in presenza di sintomi specifici. Sottoporsi a una diagnosi precoce è fondamentale per adottare le giuste misure preventive e curative.

Come pulire l’argento: metodi gratis e veloci

0

# Metodi efficaci per pulire e lucidare l’argento

Pulire l’argento è un processo che richiede attenzione e cura, poiché l’argento tende facilmente a scurirsi a causa dell’ossidazione. Tuttavia, esistono diversi metodi gratuiti e veloci per rimediare a questo problema e ripristinare la brillantezza dei tuoi oggetti in argento.

Cura quotidiana e conservazione

Evitare il contatto costante dell’argento con l’aria è il primo passo per prevenire l’annerimento. È consigliabile indossare regolarmente i gioielli in argento e lavarli delicatamente a mano con calda e un detergente delicato. Evita l’uso della lavastoviglie e asciugali accuratamente per preservarne la lucentezza.

Inoltre, per limitare l’annerimento dell’argento, conserva gli oggetti in un panno morbido e utilizza gel di silice per assorbire l’umidità dall’aria. Se non disponi di gel di silice, puoi utilizzare un piccolo pezzo di gesso. È inoltre possibile ricoprire gli oggetti meno utilizzati con una lacca speciale che proteggerà il metallo dagli agenti ossidanti presenti nell’aria.

Evita inoltre di spruzzare direttamente sull’argento e indossa i gioielli solo dopo aver applicato il profumo per evitare danni al metallo.

Utilizzo di prodotti specifici per la pulizia

Esistono liquidi, paste e polveri specifiche per la pulizia dell’argento che possono essere utilizzate con panni morbidi per pulire e lucidare gli oggetti. È importante prestare attenzione alla selezione di prodotti appositamente formulati per l’argento, poiché i metalli meno nobili come il rame possono essere danneggiati da tali prodotti.

Pulizia dell’argento senza prodotti specifici

Se preferisci evitare l’uso di prodotti specifici, esistono alternative per pulire l’argento in modo naturale. Ad esempio, puoi mescolare alcune gocce di detersivo per piatti con acqua tiepida per pulire l’argento opaco o non ancora ossidato. Per gli oggetti molto ossidati, puoi preparare una pasta con bicarbonato di sodio e acqua, o sostituire l’acqua con per migliori risultati.

Un’altra opzione prevede l’uso di un’emulsione costituita da olio d’oliva e succo di limone, mentre la e la birra possono essere utilizzate per ridare brillantezza all’argento leggermente appannato. Alla fine, strofina l’oggetto con un panno morbido per completare il processo di pulizia e lucidatura.

Seguendo questi semplici metodi e consigli, puoi mantenere la lucentezza dei tuoi oggetti in argento senza dover spendere molto in prodotti di pulizia costosi. Dal momento che l’argento è un metallo prezioso e delicato, la cura e l’attenzione costante sono essenziali per preservare la sua bellezza nel .

Allergia al nichel- Come ridurre i sintomi

0

Come ridurre i sintomi dell’allergia al nichel

L’allergia al nichel è una delle più comuni dermatiti da contatto, colpendo in media dal 12% al 15% delle donne e dall’1% al 2% degli uomini. Questo tipo di allergia provoca prurito, infiammazione, arrossamento ed eruzioni cutanee, e può anche provocare vesciche, pelle screpolata e, nei casi più gravi, gonfiore e diffusione delle problematiche oltre la sede del contatto. Le reazioni allergiche si verificano quando un oggetto a contatto con il sudore rilascia ioni metallici sulla pelle.

# Diagnosi di allergia al nichel

La diagnosi di allergia al nichel può essere fatta attraverso un patch test, che identifica gli allergeni responsabili. Si applicano sulla pelle dei dischetti che contengono ciascuno un potenziale allergene come, ad esempio, profumi e nichel. Dopo 48 ore si rimuovono i dischetti e se il paziente mostra segni di infiammazione in corrispondenza del dischetto, è probabile che sia allergico al nichel.

# Dove si trova il nichel

Il nichel è un metallo duro e molto resistente alla corrosione, utilizzato in svariati campi, come quelli aerospaziale, militare, navale e architettonico. Si trova in molti oggetti di uso quotidiano come bigiotteria, occhiali, chiavi, parti di indumenti come cerniere e bottoni, e apparecchi elettronici. È presente anche in alcuni cosmetici, come rimmel e ombretto, e può essere contenuto negli inchiostri per tatuaggi.

# Come controllare l’allergia al nichel

Poiché non esiste una cura, la migliore strategia è quella di evitare il contatto con il nichel. Alcune regole utili includono:

– Scegliere gioielli nickel-free
– Indossare cinturini in pelle, tessuto o plastica
– Controllare che gli abiti non presentino fibbie, cerniere, bottoni metallici o bottoni a scatto
– Utilizzare coperture protettive su dispositivi elettronici come smartphone e tablet
– Sostituire gli oggetti con altri realizzati con diversi materiali, come ad esempio chiavi in ottone, padelle con manici al silicone e montature per occhiali in plastica o titanio.

Infine, ecco un video utile che fornisce maggiori informazioni su come gestire l’allergia al nichel:

[Video su come gestire l’allergia al nichel](https://www.youtube.com/watch?v=1-IAg1AG3AE)

Come pulire l’oro in modo efficace e gratuito

0

Prima di proporre dei metodi per la pulizia dell’oro, è possibile prevenire l’opacizzazione dei gioielli evitando il contatto diretto con sostanze chimiche. Ecco dei consigli per mantenere i tuoi preziosi gioielli splendenti nel tempo:

  • È consigliabile rimuovere sempre i gioielli quando si lavano le mani o ci si fa la doccia, poiché i saponi possono opacizzarli e rendere la pulizia più difficile nel tempo.
  • Conserva i gioielli in un contenitore a scomparti per evitare il contatto tra loro, riducendo così le possibilità di graffi. Per assorbire l’umidità, è utile aggiungere un sacchetto di gel di silice nel portagioie.
  • Evita che i gioielli rimangano bagnati per lunghi periodi di tempo.

Come pulire l’oro

L’oro è un metallo poco reattivo che tende meno a ossidarsi rispetto ad altri metalli, ma è comunque possibile conferire maggior brillantezza ai gioielli utilizzando diversi metodi di pulizia.

) Sapone liquido
Il sapone liquido è efficace per rimuovere residui da tutti i tipi di oggetti d’oro. Aggiungi uno o due cucchiai di sapone in una ciotola di calda, immergi l’oggetto per circa 15 minuti, quindi strofinalo delicatamente con uno spazzolino a setole morbide o con un panno in microfibra. Risciacqua con acqua tiepida e asciuga delicatamente con un panno pulito.

2) Bicarbonato di sodio
Una soluzione efficace è quella di utilizzare parti uguali di sale da cucina e di sodio, solubilizzati in acqua calda. Immergi l’oggetto per dieci minuti, risciacqualo con acqua tiepida e asciugalo delicatamente con un panno in microfibra.

3) Detergenti specifici
Esistono detergenti appositi per la pulizia dell’oro che contengono vari ingredienti come tiourea, metanolo, acido solfammico, tensioattivi, ammonio lauril solfato, tetrasodiumimminodisuccinato, e .

Altri metodi consigliati includono l’uso di acqua frizzante per l’azione del biossido di carbonio, della birra e persino del . È importante evitare l’uso di dentifricio, poiché potrebbe risultare abrasivo per l’oro.

Disinfezione dell’acqua con solfuro di argento

0

La disinfezione dell’ con : nel campo della chimica

Un recente studio pubblicato sulla rivista Angewandte Chemie ha messo in luce l’efficacia della disinfezione dell’acqua mediante l’utilizzo di di solfuro di argento con rivestimento peptidico. Questa innovativa tecnologia offre nuove prospettive nel settore della disattivazione dei batteri nell’acqua.

Le sono note fin dall’antichità e si ipotizza che questo elemento si leghi ai gruppi tiolici presenti negli enzimi, causandone la disattivazione. Tuttavia, l’utilizzo del solfuro di argento in terapie fotodinamiche e fototermiche era limitato a causa dei costi elevati della sintesi, che arrestavano la sua diffusione in altri campi.

I punti quantici, o quantum dots (QDs), sono nanocristalli semiconduttori fluorescenti con un’ampia gamma di bande di assorbimento. Queste strutture nanometriche hanno la capacità di convertire uno spettro di luce in diversi colori, offrendo interessanti effetti optoelettronici.

Le acque possono essere contaminate da varie sostanze chimiche, microbi e radionuclidi, provenienti principalmente dall’industria, dall’agricoltura e dai rifiuti umani e animali. Questa contaminazione può favorire la trasmissione di malattie come colera, diarrea, dissenteria e poliomielite, mettendo a rischio la salute pubblica.

L’uso di punti quantici AgBP2-Ag2S per la disinfezione dell’acqua si è dimostrato altamente efficace nel ridurre la presenza batterica. Quando irradiati con luce nel vicino infrarosso, questi nanocristalli producono specie di ossigeno altamente reattive e provocano un forte riscaldamento locale, distruggendo efficacemente le membrane delle cellule batteriche.

In conclusione, la scoperta della disinfezione dell’acqua con punti quantici di solfuro d’argento rappresenta una significativa e promettente innovazione nel campo della chimica, con il potenziale per migliorare la qualità e sicurezza dell’approvvigionamento idrico.

Monet e inquinamento atmosferico

0

Il legame tra Monet, Turner e l’inquinamento atmosferico

Uno studio condotto dall’Università della Sorbona di Parigi e dall’Università di Harvard ha evidenziato come le opere di Claude Monet e William Turner siano influenzate dall’inquinamento atmosferico. Nel corso degli anni, con l’aumento dell’inquinamento atmosferico industriale, i cieli ritratti nei loro dipinti sono diventati sempre più nebbiosi.

Il contesto della rivoluzione industriale

La rivoluzione industriale ha portato significativi cambiamenti in e nel mondo, trasformando la società da rurale a industriale. Tuttavia, insieme al progresso si sono manifestate problematiche come l’inquinamento atmosferico provocato dalla combustione di grandi quantità di carbone, che ha generato uno spesso smog nelle città industriali.

L’ delle opere pittoriche

Lo studio ha esaminato 60 dipinti di Turner dal 1796 al 1850 e 38 dipinti di Monet dal 1864 al 1901, utilizzando un modello matematico per valutare la nitidezza dei contorni degli oggetti e l’intensità della foschia. Si è riscontrato che i cambiamenti di contrasto nei dipinti seguivano l’aumento delle concentrazioni di durante il periodo preso in considerazione.

Implicazioni sull’arte di Monet e Turner

La ricerca ha evidenziato che i dipinti di Monet mostrano un contrasto più elevato rispetto a quelli di Turner, probabilmente dovuto all’inizio più lento della rivoluzione industriale in Francia rispetto alla Gran Bretagna. È emerso che la progressione degli stili pittorici di Turner e Monet è stata influenzata dall’inquinamento atmosferico.

In sintesi, l’inquinamento atmosferico durante la rivoluzione industriale ha avuto un impatto significativo sulle opere di questi due grandi artisti, rendendo i loro dipinti un riflesso delle condizioni ambientali del loro .

Nuovo metodo per la cattura di anidride carbonica

0

Un innovativo approccio per la cattura dell’anidride carbonica

Recentemente, i chimici di uno dei principali laboratori di ricerca hanno sviluppato un nuovo metodo a basso costo per la cattura di anidride carbonica emessa da centrali elettriche e fabbriche. Questa innovativa tecnica, scoperta dal Pacific Northwest National Laboratory, si è dimostrata essere la soluzione più economica mai riportata, con un costo di gestione di soli 39 dollari per tonnellata, nettamente inferiore ai 57 dollari precedentemente spesi da una centrale elettrica a carbone utilizzando le attuali tecnologie.

La minaccia dei

L’anidride carbonica è il principale gas serra responsabile dei recenti cambiamenti climatici. Innescati dalla rivoluzione industriale, le emissioni di gas serra, come il , hanno registrato un incremento esponenziale a causa dell’aumento dei consumi energetici e della combustione di come il e il carbone. Questo ha portato a un incremento significativo della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera, passata da 280 ppm a 418 ppm.

L’aumento delle temperature causato dal riscaldamento globale può avere gravi conseguenze sull’ecosistema, sottolineando l’importanza di trovare soluzioni efficaci per la cattura e la riduzione delle emissioni di anidride carbonica.

Carbon Capture and Storage e Carbon Negative Shot

Per affrontare questo problema, è emersa l’importanza del Carbon Capture and Storage (CCS), un metodo in grado di catturare le emissioni di anidride carbonica nei processi industriali e immagazzinarle nel sottosuolo anziché rilasciarle nell’atmosfera. Inoltre, al fine di promuovere lo di tecnologie per la rimozione dell’anidride carbonica, il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha lanciato il Carbon Negative Shot, che incoraggia l’innovazione nelle tecnologie e negli approcci per la cattura e lo stoccaggio durevole dell’anidride carbonica su larga scala.

Nuova scoperta: trasformare la CO2 in metanolo

I ricercatori si sono concentrati su un nuovo metodo per la cattura di anidride carbonica, trasformandola in metanolo, una delle sostanze chimiche più utilizzate al mondo. Il metanolo è una materia prima fondamentale per la produzione di varie sostanze chimiche e viene impiegato come combustibile liquido più pulito rispetto ai tradizionali, in grado di ridurre le emissioni nocive come ossidi di zolfo, ossidi d’azoto e particolato.

L’efficace processo di cattura e trasformazione

Il processo di cattura della CO2 avviene attraverso l’uso di solventi che permettono di lavare i gas di scarico prima che vengano emessi nell’atmosfera, dissolvendo la anidride carbonica. Successivamente, la CO2 viene separata dal solvente tramite riscaldamento e compressione per essere utilizzata nella produzione di metanolo.

Questo innovativo approccio per la cattura della CO2 a fonte si presenta come una soluzione altamente efficace, con un impatto significativo sul ridimensionamento delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.

Folding e denaturazione delle proteine

0

Folding e Denaturazione delle Proteine: Processi e Strutture


Il processo di folding e denaturazione delle proteine può essere influenzato da vari fattori come la temperatura, il pH e le sostanze chimiche. Entrambi i processi causano variazioni nella struttura delle proteine, tuttavia, sotto aspetti diversi.

Folding delle Proteine


Il folding delle proteine è un processo spontaneo che avviene grazie a interazioni idrofobiche, legami a idrogeno e forze di van der Waals. Le proteine sono polimeri composti da amminoacidi che, in condizioni normali di pH, temperatura e forza ionica, si organizzano in una struttura tridimensionale.

*Struttura Primaria*
La sequenza degli amminoacidi costituisce la struttura primaria delle proteine. Ogni amminoacido ha gruppi funzionali diversi come -OH, -SH, -COOH, -NH2, e -CONH2.

*Struttura Secondaria*
La struttura secondaria delle proteine è caratterizzata da avvolgimenti a spirale o disposizioni regolari della catena proteica. Questo livello di organizzazione è influenzato dai legami a idrogeno tra gli amminoacidi. I due tipi principali di strutture secondarie sono l’α-elica e il β-foglietto.

*Struttura Terziaria*
Alcune proteine subiscono ulteriori ripiegamenti, compresi tratti di catena già strutturati, formando la struttura terziaria.

Fattori Termodinamici


L’effetto idrofobico è ritenuto uno dei principali fattori responsabili del folding delle proteine. Studi sulle interazioni intermolecolari hanno evidenziato che l’acqua svolge un ruolo fondamentale in tali processi a causa delle sue interazioni idrofobiche.

Malattie e Folding Errato


Errori nel folding proteico possono causare patologie degenerative come la fibrosi cistica e l’encefalopatia spongiforme degli ovini. Queste malattie sono legate a cambiamenti nella struttura proteica anziché alla presenza di agenti patogeni esterni come virus o batteri.

Denaturazione delle Proteine


La denaturazione può avvenire a causa di variazioni di temperatura, pH o contatto con sostanze chimiche. Durante questo processo, la struttura secondaria e terziaria delle proteine può subire alterazioni senza influenzare la struttura primaria. Le forze che stabilizzano la struttura terziaria possono essere distrutte, causando la perdita della funzione biologica della proteina.

In conclusione, comprendere i processi di folding e denaturazione delle proteine è cruciale non solo per la biologia cellulare ma anche per la ricerca clinica, in quanto errori in tali processi sono associati a diverse patologie.

Link di riferimento: [Folding e denaturazione delle proteine](https://chimica.today/chimica/le-proteine-e-loro-struttura/)Denaturazione delle proteine: cause e meccanismi

La denaturazione delle proteine è un processo attraverso il quale le proteine perdono la loro struttura tridimensionale nativa, rendendo così difficile o impossibile per loro svolgere le loro funzioni biologiche. Questo fenomeno può verificarsi a causa di diversi agenti denaturanti come il calore, gli acidi, le basi, gli alcol e i sali di metalli pesanti.

Il calore è in grado di distruggere i legami a idrogeno e le interazioni idrofobiche nelle proteine, portando alla rottura della loro struttura tridimensionale. Questo processo è comunemente utilizzato in cucina, ad esempio durante la cottura di alimenti come uova e carne.

Gli acidi e le basi possono alterare le proteine rompendo i ponti salini presenti al loro interno. Un esempio di questo è la coagulazione del latte durante la digestione a causa dell’azione dei succhi gastrici.

Anche alcuni tipi di alcol, come l’etanolo, possono denaturare le proteine, rompendo i legami a idrogeno e compromettendo la loro struttura tridimensionale. Questo è il motivo per cui soluzioni alcoliche vengono utilizzate per disinfettare la pelle.

I sali di metalli pesanti come il mercurio, il piombo e l’argento possono denaturare le proteine agendo in modo simile agli acidi e alle basi. Questi sali reagiscono con i gruppi funzionali presenti nelle proteine, distruggendo i ponti salini e formando legami covalenti.

La denaturazione delle proteine può essere reversibile o irreversibile a seconda degli agenti denaturanti coinvolti e delle condizioni del processo. Uno degli esempi più comuni di denaturazione irreversibile è la cottura di un uovo, dove la denaturazione dell’albumina contenuta è permanente.

In conclusione, la denaturazione delle proteine è un processo influenzato da diversi fattori, e comprendere i meccanismi coinvolti è fondamentale per comprendere come le proteine possono perdere la loro funzionalità biologica. Se vuoi saperne di più, visita https://chimica.today/chimica-organica/denaturazione-delle-proteine/.

è in caricamento