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Polemiche e verità: cosa si nasconde dietro le sue dichiarazioni?

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Il conflitto tra Musk e Mogensen

Elon Musk ha attaccato l’astronauta danese Andreas Mogensen su social media, definendolo “completamente ritardato” e “idiota”. Questa polemica è scaturita dalla discussione riguardante la permanenza degli astronauti americani Suni Williams e Butch Wilmore, arrivati alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a bordo della capsula Starliner di Boeing. Musk ha affermato che la ISS dovrebbe essere dismessa perchè ormai “non serve più”.

Le affermazioni errate di Musk

Nonostante le di Musk, le argomentazioni sono state analizzate e si sono rivelate tendenziose e inaccurate. La controversia ha avuto inizio il 20 febbraio 2025, quando Mogensen ha condiviso le affermazioni di Musk, che criticava l’amministrazione Biden per non aver fatto abbastanza per il ritorno a terra dei due astronauti. Le affermazioni e l’atteggiamento di Musk hanno suscitato un acceso dibattito nel settore spaziale, evidenziando la necessità di rivedere e chiarire le sue posizioni in merito alla ISS e al suo utilizzo.

la polemica e la verità dietro le sue dichiarazioni

Andreas Mogensen ed Elon Musk.

Elon Musk ha insultato l’astronauta danese Andreas Mogensen, in forze all’agenzia spaziale europea (ESA) ed ex comandante della Stazione Spaziale Internazionale, definendolo «completamente ritardato» e «idiota» social X in seguito a una polemica sulla permanenza prolungata degli astronauti americani Suni Williams e Butch Wilmore arrivati a bordo della ISS a giugno 2024 con la capsula Starliner di Boeing. Il patron di SpaceX ha inoltre dichiarato che la Stazione Spaziale va dismessa prima del tempo, perché ormai – parafrasando – “non serve più”. Una volta analizzate, le argomentazioni di Musk risultano però errate e tendenziose. Vediamo quindi cos’è successo e facciamo chiarezza sulle dichiarazioni del magnate statunitense, dimostrando perché non sono corrette.

Lo scontro tra Musk e l’astronauta Mogensen: cos’è successo e perché Musk si sbaglia

La disputa è iniziata il 20 febbraio 2025, quando Mogensen ha condiviso delle dichiarazioni in cui Musk accusava l’amministrazione Biden di non aver fatto abbastanza per riportare a terra i due astronauti:…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Le prospettive future dopo la vittoria di Merz

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Risultati Elettorali in Germania

le elezioni federali in Germania, con un’affluenza record dell’84% su 60 milioni di aventi diritto, il partito più votato è stato la CDU-CSU, guidato da Friedrich , che ha ottenuto il 28,6% dei voti e 208 seggi al Bundestag. Al secondo posto si trova il partito di estrema destra AfD, con il 20,8% e 152 seggi. Il Partito socialdemocratico del cancelliere uscente Olaf Scholz ha ricevuto il 16,4% dei voti, guadagnando 120 seggi, seguito dai Verdi con l’11,6% e 85 seggi, e dal partito di sinistra Linke, che ha ottenuto l’8,7% e 64 seggi.

Implicazioni per l’Unione Europea

Questo esito elettorale potrebbe contribuire a una certa stabilità all’interno dell’Unione Europea, la cui condizione è stata influenzata da eventi recenti come la Brexit. La stabilità della Germania, insieme a quella della Francia, è diventata cruciale per il futuro dell’Unione, specialmente in un periodo in cui il presidente francese Emmanuel Macron si trova ad una parlamentare frammentata.

gli scenari dopo la vittoria di Merz

L’aula del Bundestag di Berlino durante una seduta. Credits: Steffen Prößdorf via Wikimedia Commons.

All’indomani delle elezioni federali in Germania, che hanno avuto un’affluenza record dell’84% su 60 milioni di aventi diritto, il partito più votato è stato la Cdu-Csu, l’Unione Cristiano-Democratica di Germania e l’Unione Cristiano-Sociale di Baviera guidata da Friedrich Merz, che ha ottenuto il 28,6% dei voti e 208 seggi al Bundestag, il Parlamento federale con sede a Berlino. Al secondo posto si è piazzato il partito di estrema destra Afd (Alternative für Deutschland) con il 20,8% delle preferenze e 152 seggi, seguito dal Partito socialdemocratico del cancelliere uscente Olaf Scholz (16,4% e 120 seggi), i Verdi (11,6% e 85 seggi) e il partito di sinistra Linke (8,7% e 64 seggi).

Il risultato potrebbe riportare un minimo di stabilità nell’Unione Europea, che soprattutto dopo la Brexit ha legato il suo “stato di salute” a quello dei due principali Stati membri: Germania e Francia. Con il Presidente francese Emmanuel Macron impegnato a gestire da mesi un Parlamento frammentato e un governo…

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Bradisismo e sicurezza edilizia nei Campi Flegrei: strategie per affrontare le vulnerabilità.

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Problematiche legate alla sicurezza degli edifici

I recenti eventi sismici nei Flegrei hanno riacceso il dibattito sulla sicurezza edificatoria e sulla del patrimonio costruito dinanzi al bradisismo. Questo problema, già conosciuto e monitorato, ha visto il coinvolgimento del Dipartimento della Protezione Civile e di strutture scientifiche universitarie locali. È fondamentale riflettere oggettivamente sulla situazione per evitare allarmismi, ma anche per migliorare la consapevolezza riguardo al rischio sismico in una zona abitata da circa 80.000 persone.

Le sollecitazioni agli edifici durante l’ultimo sciame sismico

L’Osservatorio Vesuviano ha comunicato che durante il recente sciame sismico, iniziato il 15 febbraio, sono stati registrati circa 672 terremoti. Queste scosse hanno messo alla prova la resistenza degli edifici esistenti e richiedono un’analisi approfondita per garantire la sicurezza della popolazione e della loro abitazione. La situazione attuale evidenzia l’urgenza di intervenire per rafforzare le strutture e migliorare le di intervento in caso di eventi sismici futuri.

Bradisismo e sicurezza degli edifici nei Campi Flegrei, ecco come si fronteggiano le vulnerabilità

Dopo i nuovi recenti eventi sismici che hanno interessato i Campi Flegrei nella settimana trascorsa, si è tornato a discutere delle problematiche legate alla sicurezza degli edifici e della vulnerabilità del costruito esistente sotto le azioni sismiche indotte dal bradisismo. Un problema noto e all’attenzione degli addetti ai lavori già da tempo, grazie al coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile e al supporto di diverse strutture interdipartimentali universitarie locali. Il tema è di estrema rilevanza, vista la crisi bradisismica in corso nell’area (dove vivono circa 80.000 persone) e merita una riflessione oggettiva che limiti gli allarmismi, ma allo stesso tempo funga da volano divulgativo tema del rischio sismico, alimentando una sana e personale consapevolezza in merito.

Immagine Nuovo sciame sismico ai Campi Flegrei, Fonte: INGV Terremoti

Le sollecitazioni agli edifici durante l’ultimo sciame sismico

L’aggiornamento dell’Osservatorio Vesuviano in merito agli ultimi eventi sismici riporta la registrazione di circa 672 terremoti, con scosse susseguitesi dal 15 febbraio…

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La spiegazione geometrica dietro il trucco “matemagico” rivelato.

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Far passare un cerchio all’interno di una fessura quadrata più “stretta”

In questo articolo illustrato come un cerchio riesca a passare attraverso un foro quadrato più stretto di lui, grazie a proprietà geometriche e piegamenti del foglio. Si presenta una dove un foglio ha un foro quadrato, inclinato a 45° rispetto ai lati, e un cerchio il cui diametro è leggermente più grande delle diagonali del foro. Quindi, il cerchio non può passare attraverso il foro in modo diretto.

Tuttavia, eseguendo tre semplici pieghe foglio, si può ottenere una forma di “diamante”. Questo permette di separare i risvolti interni del foglio e creare una fessura più ampia. Quando il foglio viene piegato correttamente, si riesce a creare un’apertura attraverso cui il cerchio può passare “mate-magicamente”.

Meccanismo del trucco

Il sfrutta la geometria per aumentare, temporaneamente, l’ampiezza della fessura, consentendo così al cerchio di passare. Il risultato finale sorprende, dimostrando come le proprietà geometriche possono dar luogo a effetti apparentemente impossibili.

la spiegazione geometrica al trucco “matemagico”

Come fa un cerchio a passare attraverso a una fessura quadrata più “stretta” di lui? Lo vediamo in questo articolo, dove usando le proprietà geometriche del quadrato, riusciamo a fare un piccolo trucco di (mate)magia.

Far passare un cerchio all’interno di una fessura quadrata più “stretta”

La situazione è questa: abbiamo a disposizione un foglio che riporta al centro un foro di forma quadrata con i lati disposti a 45° rispetto ai lati del foglio, e un foglio più piccolo di forma circolare, come in figura. Il diametro del cerchio è di poco più grande rispetto alle diagonali del foro quadrato, per cui non è possibile far passare il cerchio attraverso il foro.

È possibile però riuscire a far passare il cerchio dentro al foro applicando tre semplici pieghe sul foglio, come mostrato nella figura sotto.

passaggi piegamento

Una volta piegato il foglio a formare un “diamante”, separiamo tra loro i due risvolti interni del foglio così da poterli aprire come in figura. Vedremo comparire una fessura attraverso cui “mate-magicamente” il cerchio riuscirà a passare!

passaggi piegamento

Ma come siamo riusciti ad aumentare l’ampiezza del…

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Bevande senza zuccheri: la verità su ciò che contengono (spoiler: non sono veramente senza zuccheri!)

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Gli , presente in molti alimenti e bevande, sono carboidrati semplici che forniscono immediata, ma il loro consumo eccessivo può avere effetti negativi sulla salute. Spesso si trovano in prodotti industriali, tra cui dolci e bevande zuccherate. Anche se alcune etichette indicano “ zuccheri aggiunti”, ciò non significa che siano privi di zuccheri, poiché possono contenere zuccheri naturalmente presenti o dolcificanti artificiali. È importante prestare attenzione all’etichetta nutrizionale, in particolare alla voce “zuccheri totali”, per avere un quadro chiaro del contenuto di zuccheri nella bevanda.

Bevande senza zuccheri: la verità su ciò che contengono (spoiler: non sono veramente senza zuccheri!)

Quante volte abbiamo sentito parlare di zuccheri? Dai cibi alle bevande, li assumiamo ogni giorno nella nostra dieta. Gli zuccheri sono carboidrati semplici che forniscono energia immediata al nostro organismo, perché vengono assorbiti rapidamente, causando un aumento della glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue) che però, nel tempo, può portare a effetti dannosi. Gli zuccheri sono presenti in molti alimenti, come frutta e latte, e vengono aggiunti a una vasta gamma di prodotti industriali, dai dolci agli snack, fino alle bevande zuccherate. Spesso, però, sulle etichette delle bevande troviamo la scritta “senza zuccheri aggiunti”, come succhi di frutta. Ma davvero sono privi di zuccheri? In realtà no, anzi, molto spesso vi sono zuccheri naturalmente già presenti nel contenuto della bibita oppure dolcificanti artificiali che riproducono bene la sensazione di dolcezza dello zucchero. Dunque, attenzione a non farci ingannare: una bevanda senza zuccheri aggiunti non è necessariamente priva di zuccheri. Per esserne certi, bisogna controllare la voce “zuccheri totali” nell’etichetta nutrizionale, che indica…

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Le differenze tra i carati dell’oro e quelli dei diamanti: cosa cambia

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Quando si parla di oro e , il termine “” è frequentemente utilizzato, ma il suo significato varia a seconda del contesto. Nel caso dell’oro, si fa riferimento ai karati, con la “k”, che indicano la purezza del metallo. Per i diamanti, invece, i carati si riferiscono al peso.

I carati dell’oro

La massima caratura dell’oro è di 24 carati, corrispondente a oro puro al 100%. Al di sotto di questo valore si trovano altre carature che indicano leghe con una quantità crescente di metalli non preziosi. Ad esempio, l’oro a 18 carati è composto per il 75% da oro e per il 25% da altri metalli. È importante notare che l’oro a 24 carati non è sempre migliore per la gioielleria, poiché l’oro puro è eccessivamente duttile e difficile da lavorare. Per questo motivo, si preferisce l’oro a 18 carati, che contiene una percentuale di leghe, come rame o argento, per aumentarne la robustezza. In Italia, il valore minimo per classificare una lega come “oro” è di 9 carati, mentre negli Stati Uniti è di 10.

I carati dei diamanti

Nel contesto dei diamanti, i carati (scritto con “c”) sono un’unità di misura del peso: un carato equivale a 200 milligrammi. Pertanto, una gemma da 30 carati ha una massa di 6 grammi. A differenza dell’oro, i diamanti non hanno un massimo di caratura, in quanto il loro peso può variare limiti. È fondamentale anche considerare che il valore di un diamante dipende da ulteriori parametri oltre al peso, come il taglio, la brillantezza e la limpidezza.

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Dalle origini a oggi

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Il blues, come il jazz, ha origine canti degli schiavi afroamericani deportati in America. Sviluppatosi negli ultimi decenni del 1800, il blues si affermò maggiormente la Prima guerra mondiale, dando vita a vari sottogeneri. In particolare, il tradizionale country blues si trasformò progressivamente nell’urban blues. Tra le due guerre, il genere si diffuse anche oltre i confini statunitensi, sebbene in Italia la sua crescita fu ostacolata dal regime fascista. Dopo la Seconda guerra mondiale, il blues, talvolta etichettato come “musica del diavolo”, subì una nuova evoluzione, influenzando la nascita di altri generi musicali, come il rock. La struttura del blues si basa sull’uso della scala blues, privilegiando il canto e, occasionalmente, l’impiego di antifone e una struttura a dodici battute.

Cos’è il blues

L’etimologia del termine blues è probabilmente riconducibile all’espressione “to have the blues” (o “to have the blue devils”), che significa provare tristezza o malinconia. Nell’America del ‘700, la parola “blue” era usata come sinonimo di ubriaco, per poi evolvere verso una connotazione di sofferenza e malinconia, non più associata all’alcol. Il blues, emerso nella seconda metà dell’800, ha avuto un impatto significativo sulla musica del XX secolo, contribuendo alla nascita di generi come jazz e rock, e venendo talvolta definito il “padre” della musica moderna. Il canto ha un ruolo predominante, e la musica si fonda su un ritmo peculiare, caratterizzato dalla scala blues. La struttura dei brani si basa spesso su dodici battute, con testi che possono includere antifone, rappresentando un dialogo tra il cantante e un coro o il stesso solista. Nonostante la varietà del genere, queste caratteristiche rimangono costanti.

Il bluesman Fred McDowell Il bluesman Fred McDowell.

Com’è nato il blues

Le radici del blues si trovano nei canti degli schiavi afroamericani negli Stati Uniti, che avevano sviluppato una tradizione musicale comprendente i work song, eseguiti durante le attività lavorative, e gli spiritual, cantati nei momenti di preghiera. Questi canti esprimevano la malinconia per le dure condizioni di vita, ma anche la speranza per un futuro migliore. Dopo l’abolizione della schiavitù nel 1865, alcuni afroamericani continuarono a promuovere questa tradizione musicale per intrattenimento, viaggiando di città in città per esibirsi in cerimonie private e feste pubbliche. Da questo contesto nacque il blues, affrontando temi ricorrenti come le difficoltà post-emancipazione, il mito del treno e la vita nomade. Le canzoni erano inizialmente solo vocali o accompagnate da strumenti rudimentali come la cigar box guitar, assemblata con una scatola di sigari. Con il tempo, il blues si evolse come genere musicale, con i primi brani pubblicati tra il 1908 e il 1912. Il “titolo di prima canzone blues pubblicata” è conteso tra I Got the Blues di Anthony Maggio e Dallas Blues di Hart Wand. Il primo brano registrato fu Crazy Blues da parte di Mamie Smith nel 1920.

Country Blues e Urban Blues

Il blues originario, sviluppatosi nelle aree rurali del Sud degli Stati Uniti, è conosciuto come country blues. Questo genere si affermò negli anni ’20 come una delle forme di musica popolare più ascoltate, apprezzato anche dal pubblico bianco. Alcuni dei principali interpreti includevano Blind Lemon Jefferson e Robert Johnson, considerato uno dei pionieri del genere. Durante il periodo tra le due guerre, si sviluppò anche l’urban blues, grazie alle migrazioni degli afroamericani verso le città settentrionali. Qui, i musicisti si confrontarono con un pubblico eterogeneo e più esigente, portando a uno stile più strutturato, caratterizzato dall’uso di strumenti elettrici e amplificazione. Si originò da questo un nuovo stile, il boogie-woogie, che divenne popolare negli anni ’30 e ’40.

Il blues in Italia

Il blues si diffuse in Europa e raggiunse l’Italia, ma il suo sviluppo fu ostacolato dal regime fascista, che accettava solo versioni “italianizzate” dei brani. Ad esempio, il famoso brano Saint Louis Blues, pubblicato nel 1914, fu inciso in Italia negli anni ’30 con il titolo Le Tristezze di San Luigi. Tuttavia, la sua popolarità crebbe durante e dopo la Seconda guerra mondiale, in parte grazie alla presenza dei soldati americani.

Spartito di Saint Louis Blues Spartito di Saint Louis Blues.

Il blues negli ultimi anni

Nel secondo dopoguerra, l’urban blues divenne predominante e subì una serie di trasformazioni, inclusa l’introduzione di nuovi strumenti. Negli anni ’40, artisti come Muddy Waters e Howlin’ Wolf guadagnarono una notevole popolarità. Sebbene il blues si sia diffuso in vari Paesi, ha dovuto nuove sfide all’evoluzione stilistica e all’emergere di generi come il rock, che in parte ha tratto origine dal blues. , il genere continua a svilupparsi, mantenendo sia le forme tradizionali che stili moderni, diversificandosi ulteriormente.

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La fisica dei chicchi di mais viene analizzata

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Il processo di formazione dei pop-corn, uno degli snack più popolari a livello globale, ha origine dai semi di mais. Questi semi sono composti principalmente da amido e . A temperature superiori ai 100°C, l’acqua all’interno del seme si trasforma in vapore. Le molecole d’acqua, agitate dal calore, colpiscono le pareti interne del guscio, provocando una crescente tensione che culmina nella rottura del seme quando la pressione raggiunge circa 9,8 atmosfere. In questa fase, l’amido fuoriuscito si solidifica, creando la caratteristica nube bianca del pop-corn. Il tipico “pop” emesso durante lo scoppio non è dovuto alla rottura del seme stesso, ma piuttosto a una rapida riduzione della pressione interna, che funge da cassa di risonanza. Per ottenere un pop-corn ottimale, le varietà di mais, come la Everta, sono particolarmente indicate per scoppiare efficacemente.

Struttura del chicco di mais

Un chicco di mais è composto da tre elementi fondamentali:

  • Pericarpo: il guscio duro esterno;
  • Germe: l’embrione del seme;
  • Endosperma: contiene acqua e amido, nutrienti essenziali per la piantina iniziale.

Sezione chicco mais
Credit: Sarah Greenwood, via Wikimedia Commons.

Quando la temperatura del chicco raggiunge i 100°C, l’acqua al suo interno comincia a vaporizzare. Aumentando ulteriormente la temperatura, le molecole d’acqua si muovono con maggiore energia, causando urti sempre più frequenti contro le pareti del guscio. La pressione aumenta fino a superare la resistenza del pericarpo, che esplode intorno ai 180°C, rilasciando vapore e amido gelificato. Questo, a sua volta, si espande e solidifica, dando vita alla nuvola bianca che caratterizza il pop-corn.

Dinamica del salto del pop-corn

Nel 2015, due ingegneri francesi hanno analizzato il salto del pop-corn, registrando la dinamica attraverso un ad alta velocità. Durante l’analisi, è emerso che il chicco di pop-corn forma una leva sulla superficie di appoggio, che viene compressa all’atto del salto. Questo permette al pop-corn di utilizzare l’energia termica ed elastica accumulata durante il riscaldamento, rilasciandola come energia cinetica al momento giusto, risultando in una traiettoria simile a quella di una capriola.

capriola salto

Origine del suono “POP”

Durante le ricerche, è stato anche investigato il suono caratteristico del “POP”. Questo effetto sonoro non è il risultato della rottura del chicco di mais. In effetti, la registrazione del suono ha che il “POP” si verifica dopo la frattura, precedendo il salto del chicco. Questo fenomeno è legato alla risonanza: quando il guscio si rompe, il vapore esce rapidamente, causando una caduta di pressione che attiva le cavità interne del guscio come un risuonatore acustico, simile all’effetto prodotto dall’apertura di una bottiglia di spumante.

Tipologie di mais per il pop-corn

Il mais utilizzato per produrre pop-corn è detto Everta e rappresenta l’unica varietà della famiglia del mais che si presta a questo scopo. Altre varietà, come il mais Flint o dentato, possono produrre fiocchi, ma con minore efficacia rispetto all’Everta. La qualità del mais è fondamentale: i vengono raccolti in autunno e il loro contenuto di umidità è monitorato attentamente. Per ottenere una poppabilità ottimale, il contenuto di umidità deve essere compreso tra il 14% e il 20%. Qualsiasi variazione in questo valore, come una forte riduzione dell’umidità, può compromettere la capacità dei chicchi di scoppiare correttamente.

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La tassa d’ingresso a Manhattan: introduzione e motivazioni per l’opposizione di Trump

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La tassa d’ingresso per i veicoli a , prevista per entrare in vigore il 5 gennaio 2025, continua a destare interesse e discussione tra i cittadini di New York. L’area soggetta al pagamento copre gran parte del distretto, estendendosi dalla 60esima strada verso sud, includendo il sud di Central Park e luoghi iconici come l’Empire State Building e Wall Street. La tariffa da versare varia in base all’orario e al tipo di veicolo. Durante le ore di punta, le automobili e i furgoni devono pagare una tassa di 9 dollari, mentre nelle ore non di punta la tariffa scende a 2,25 dollari. Le tariffe sono valide dalle 5:00 alle 21:00 giorni feriali e dalle 9:00 alle 21:00 nei fine settimana. I piccoli camion e gli autobus non pendolari sono soggetti a un pagamento di 14,40 dollari, mentre per i camion di dimensioni maggiori e gli autobus turistici la tariffa è di 21,60 dollari.

Obiettivo della Tassa

Questa iniziativa mira a ridurre il congestionamento stradale nella città di New York, che si trova al secondo posto nel mondo per traffico, subito dopo Istanbul. I proventi derivanti dalla tassa saranno utilizzati per investimenti nel sistema di trasporto pubblico, attualmente obsoleto. Nonostante iniziali perplessità, sondaggi recenti indicano che la popolazione ha cominciato ad accettare la nuova misura.

Risultati del Sondaggio

Secondo un’indagine condotta dal Metropolitan Transportation Authority (MTA), la tassa ha portato a una diminuzione di circa ,2 milioni di veicoli, corrispondente a una riduzione del 7,5% rispetto allo stesso mese del 2024. Questo cambiamento ha contribuito a diminuire i tempi di percorrenza fino al 30% durante le ore di punta, rendendo gli spostamenti più veloci. Sulla 34th Street, una delle arterie maggiormente trafficate, i tempi di guida si sono quasi dimezzati.

Reazioni alla Revoca dell’Accordo

Tuttavia, una lettera recente del Segretario dei trasporti degli Stati Uniti, Sean Duffy, ha annunciato che il Dipartimento dei trasporti intende revocare l’accordo, arrestando il sistema di pedaggio. Tale annuncio ha suscitato una pronta reazione da parte del governatore di New York, Kathy Hochul, che ha avviato un’azione legale per mantenere in vigore il pedaggio. Hochul aveva precedentemente proposto l’ di una tassa di congestione due anni fa per mitigare il traffico a Manhattan. Anche se il piano era stato rinviato a seguito di , è stato ripreso in una forma modificata.

L’iniziativa, inizialmente stimata a 15 dollari, è stata rivisitata in seguito a preoccupazioni circa le possibili ripercussioni sui residenti.

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Le lunghe battaglie legali legate all’incidente della Thyssenkrupp di Torino

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Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, un incendio devastante ha colpito l’acciaieria Thyssenkrupp di , provocando la morte di sette operai. Questo tragico evento è considerato uno dei più gravi disastri sul lavoro degli ultimi anni. L’incidente è stato attribuito principalmente all’negligenza e alla mancanza di investimenti in sicurezza, legati alla pianificazione della chiusura progressiva dello stabilimento, il quale, nonostante fosse destinato alla dismissione, era ancora operante. un complesso iter processuale, le responsabilità interne all’azienda sono state chiarite solo anni dopo, con la condanna di alcuni dei dirigenti coinvolti nel 2015 e l’arresto dell’amministratore delegato Harald Espenhahn, avvenuto nel 2023.

Situazione dello stabilimento

Attualmente, l’ex stabilimento Thyssenkrupp di Torino è in gestione ad Arvedi Ast, che ha avviato un processo di bonifica dell’area. Nonostante i lavori effettuati per migliorare la sicurezza e ridurre l’inquinamento, il sito rimane contaminato da cromo esavalente, noto per le proprietà cancerogene. In risposta a questa , il Consiglio Comunale ha approvato un progetto per trasformare la zona in un parco pubblico, con l’obiettivo di riqualificare l’area e migliorare l’ambiente circostante.

I dettagli dell’incidente

L’incendio si è sviluppato nell’area di ricottura e decapaggio dei nastri in acciaio, un processo cruciale nella lavorazione del materiale. La linea di produzione era stata interrotta per manutenzione e le operazioni erano gestite manualmente. Durante la ripresa delle attività, un controllo automatico, essenziale per prevenire il contatto dei nastri con il metallo, era stato disattivato. La presenza di materiali infiammabili come olio e carta ha facilitato l’innesco di un incendio che ha portato a un’esplosione di fiamme note come “flash fire”. Gli operai, pur cercando di spegnere il fuoco, non hanno potuto evitare il disastro, che ha causato la morte, in seguito, di sei di loro.

Processo e conseguenze legali

La tragedia ha suscitato una forte reazione nell’opinione pubblica, evidenziando le problematiche legate alla sicurezza sul lavoro. Un’indagine ha portato a un lungo processo che ha visto variare le accuse iniziali di omicidio volontario a omicidio colposo. Solo nel 2015, dopo un lungo iter giudiziario, alcune condanne sono state emesse confronti di dirigenti dell’azienda. Per quanto riguarda i dirigenti stranieri, come Espenhahn, la condanna ha richiesto ulteriori passaggi a livello internazionale, culminando nel suo arresto nel 2023.

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Riconoscere l’autenticità dell’oro annusandolo: esiste un fondamento scientifico

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Negli ultimi tempi, un gioielliere ha attirato l’attenzione per la sua capacità di l’oro attraverso l’olfatto. Questa affermazione, che potrebbe sembrare straordinaria, ha una base scientifica. Infatti, il metodo si basa su principi chimici: se un oggetto presenta un odore metallico, è probabile che non sia oro. Dato che l’oro non emana tali odori, la presenza di un aroma metallico è spesso indice della presenza di metalli meno nobili. Tuttavia, questo metodo rimane qualitativo e per una verificazione definitiva sono necessari test più specifici.

La chimica dell’odore metallico

Quando si toccano oggetti metallici come monete o chiavi, è comune percepire un odore metallico. A livello chimico, non è il metallo in sé a generare l’odore, ma è il risultato della reazione tra i grassi della pelle e il metallo. Questa reazione produce molecole odorose, tra cui la -otten-3-one, che è responsabile del caratteristico odore metallico. Per ulteriori dettagli, si invita a consultare lo studio presente al fondo dell’articolo.

L’assenza di odore nell’oro

L’oro è un metallo nobile, caratterizzato da una stabilità che lo rende poco reattivo. A differenza di metalli come ferro o rame, l’oro non produce odori perché non interagisce con i grassi della pelle. Di conseguenza, se un oggetto emana un odore metallico, è probabile che contenga metalli meno nobili. Al contrario, un gioiello privo di odore metallifero è più verosimilmente oro autentico.

Metodi per identificare l’oro

Annusare l’oro rappresenta solo un primo passo qualitativo nella sua identificazione. Esistono diversi metodi scientifici per confermare l’autenticità dell’oro:

  • Test con acido nitrico: l’oro non si dissolve in questa sostanza, a differenza dei metalli meno nobili, che invece reagiscono.
  • Pistola a raggi X (XRF): questo dispositivo portatile misura la fluorescenza dei metalli per determinarne la composizione.
  • Metodo della calamita: l’oro non è ferromagnetico e quindi non attratto da un magnete, rendendo questo metodo utile per identificarne l’assenza.

Inoltre, molti gioielli presentano incisioni che indicano la purezza dell’oro. Ad esempio, una scritta “750” indica che si tratta di oro 18 . Si fornisce di seguito una tabella riepilogativa delle carature comuni e le rispettive percentuali di oro:

  • 24 carati (24k): ~99,9% oro puro (999/1000)
  • 22 carati (22k): ~91,6% oro puro (916/1000)
  • 21 carati (21k): ~87,5% oro puro (875/1000)
  • 18 carati (18k): 75% oro puro (750/1000)
  • 14 carati (14k): 58,5% oro puro (585/1000)
  • 10 carati (10k): 41,7% oro puro (417/1000)
  • 9 carati (9k): 37,5% oro puro (375/1000)

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Situazione odierna sul conflitto

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Il 24 febbraio 2025 segna il terzo anniversario dell’invasione russa in Ucraina, avviando un conflitto che ha profondamente segnato i Paesi dell’est europeo e ridisegnato gli equilibri geopolitici globali. Malgrado la data ufficiale dell’invasione sia il 24 febbraio 2022, le di questo conflitto affondano le radici nel 2014, anno in cui la Russia intervenne in Crimea e nel Donbass, innescando una crisi geopolitica di vasta portata. Attualmente, a tre anni dall’inizio dell’invasione, la continua a rimanere instabile.

Le origini del conflitto: dalla Rus’ di Kiev alla crisi del 2014

Per analizzare le cause di un conflitto così complesso, è necessario riferirsi alla storia medievale. Il legame tra Russia e Ucraina risale alla Rus’ di Kiev, considerata la culla delle attuali nazioni russa, ucraina e bielorussa. Nel XX secolo, l’Ucraina entrò a far parte dell’URSS, ottenendo la propria indipendenza solo il suo scioglimento nel 1991. Le tensioni moderne iniziarono nel 2013, quando l’Ucraina, mediante una popolare, cercò di avvicinarsi all’Unione Europea, provocando la reazione russa con l’annessione della Crimea e il supporto ai separatisti filorussi nel Donbass. In seguito, furono tentate strade di pacificazione, come gli Accordi di Minsk, che però non portarono a una risoluzione. Il conflitto si intensificò con l’invasione su larga scala, avviata dai bombardamenti su numerose città ucraine il 24 febbraio 2022, con l’obiettivo dichiarato del Presidente russo di minare il governo di Kiev e consolidare la propria influenza nella regione.

La situazione attuale: tra stallo militare e tensioni geopolitiche

Dopo tre anni di conflitti, la situazione si presenta in una fase di stallo, con le forze russe che occupano ampie zone dell’Ucraina sud-orientale. L’esercito ucraino, nonostante le difficoltà in termini di personale e risorse, continua a cercare di riconquistare il territorio perduto. Inoltre, Kiev deve affrontare la crescente incertezza riguardo al sostegno da parte delle Potenze Occidentali. Recenti dichiarazioni da parte di figure politiche statunitensi hanno sollevato preoccupazioni in merito alla possibile riduzione dell’assistenza economica all’Ucraina. Il Presidente ucraino ha risposto a tali affermazioni, accusando critiche infondate e manifestando disponibilità a un incontro in vista di un eventuale vertice con Mosca. L’Unione Europea, dal canto suo, ha intensificato il supporto a Kiev, approvando nuove sanzioni contro la Russia, mentre si è impegnata nella ricerca di strategie per gestire la situazione geopolitica attuale. La Russia, intanto, continua a condurre operazioni militari attive e mantiene una posizione aggressiva riguardo alle pretese territoriali.

Le prospettive future: quali sono i possibili scenari

Non è al momento possibile prevedere una conclusione del conflitto russo-ucraino. Tuttavia, gli equilibri internazionali sono cambiati significativamente, creando una situazione di tensione. Tra le opzioni future, si prospetta la possibilità di un accordo di pace, che potrebbe comportare concessioni territoriali da parte dell’Ucraina. In alternativa, il conflitto potrebbe trasformarsi in una guerra di logoramento, mentre anche il rischio di un confronto diretto tra Russia e NATO. Attualmente, alcuni leader politici sembrano inclinati verso l’idea di un accordo di pace, ma rimangono le resistenze da parte delle autorità ucraine. A tre anni dall’inizio dell’invasione, il conflitto ha causato perdite significative in termini di vite umane e ha messo in evidenza le fragilità della regione, lasciando il futuro dell’Europa orientale in una condizione di incertezza continua.

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