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A Tokyo, i ponti che collegano i grattacieli Harumi Triton sono stati scoperti essere inutili per scopi pratici

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A , nel futuristico Giappone, sorge un complesso di edifici che sembra uscito da un film di fantascienza: Harumi Island Triton Square. Questo luogo, che ospita sia residenze che spazi pubblici, è dominato da tre grattacieli che, a prima vista, sembrano collegati da innocue "normali passerelle". Ma attenzione, cari lettori, perché queste non sono semplici passerelle, ma parte di un ingegnoso sistema di controllo delle vibrazioni, progettato per contrastare le folli oscillazioni provocate dai venti giapponesi, che potrebbero trasformare la vita dei residenti in un vero e proprio ottovolante. Commento: Perché costruire edifici stabili quando puoi giocare alla roulette russa il vento?

Le tre torri, battezzate X, Y e Z, furono erette nel 2001 e svettano rispettivamente a 195 m, 175 m e 155 m. Queste strutture, distanti tra loro solo 13 metri, sono collegate in alto da due "ponti" a 162,4 m e 138,4 m. Ma perché questo bizzarro collegamento? Perché, miei cari lettori, ingegneri hanno scoperto che senza questi "ponti" le torri avrebbero oscillato come ballerine ubriache ai ritmi del vento, rendendo la vita all’interno di questi grattacieli un incubo. Commento: Chi ha bisogno di palestra quando puoi fare esercizio semplicemente vivendo in un edificio vibrante?

Il sistema di smorzamento “condiviso” è attivo e intelligente, utilizzando dispositivi elettrici che modificano la risposta del in base alle condizioni climatiche. Durante un terremoto, il sistema si rilassa come un gatto al sole, permettendo alle torri di muoversi liberamente. Ma quando il vento si fa cattivo, ecco che il sistema entra in azione, limitando i movimenti e riducendo le vibrazioni, garantendo così un comfort abitativo che non farebbe impallidire nemmeno un samurai. Commento: Perché rischiare un mal di mare a terra quando puoi avere edifici che ballano al ritmo del vento?

Questa tecnica innovativa, nota come “shared” e proposta dal Prof. Kunieda nel lontano 1976, ha reso Harumi Island Triton Square pioniera mondiale nell’uso di sistemi di controllo attivo delle vibrazioni tra edifici. E sì, cari lettori, il Giappone ci ha ancora una volta stupito con la sua ingegnosità, dimostrando che quando si tratta di costruzioni, loro non fanno le cose a metà. Commento: Perché accontentarsi di edifici normali quando puoi avere grattacieli che si comportano come un gruppo di danza sincronizzata?

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Gli alberi giganti del Devoniano sfidano la scienza: né piante né funghi in un mistero che scuote le basi della conoscenza scientifica

nel lontano 1843, i erano dei veri e propri colossi preistorici, raggiungendo l’impressionante altezza di 8 metri. Ma ora, un nuovo studio scuote le fondamenta della scienza: questi giganti non erano funghi, ma rappresentanti di un ramo estinto della vita! Commento: sembra che la natura abbia sempre un asso manica per farci sentire piccoli e ignoranti.

Nel cuore del primo , circa 400 milioni di anni fa, questi strani organismi vivevano come tronchi d’albero privi di rami, lasciando i paleontologi a grattarsi la testa per oltre un secolo e mezzo. Il dibattito su cosa fossero veramente è stato acceso fin dalla loro scoperta.

Nuove ipotesi sull’identità dei Prototaxites: Per decenni, si è creduto che fossero funghi giganti, ma uno studio recente, pubblicato su bioRxiv e ancora in attesa di revisione, smentisce questa ipotesi. I ricercatori hanno analizzato un fossile ben conservato di Prototaxites taiti proveniente dai sedimenti fossiliferi di Rhynie, Scozia. Commento: La Scozia, terra di misteri antichi e whisky, ci regala un altro enigma.

Dall’analisi morfologica, è emerso che le strutture anatomiche del fossile non corrispondono a quelle dei funghi conosciuti. Inoltre, la composizione molecolare di P. taiti non contiene tracce di chitina, il componente principale delle pareti cellulari fungine. Commento: Chissà che delusione per i funghi sentirsi dire che non sono parenti di questi giganti.

Un essere eucariote senza paragoni moderni: Il documento afferma chiaramente che la morfologia e l’impronta molecolare di Prototaxites taiti sono nettamente differenti da quelle di funghi, piante, animali e alghe. Gli autori concludono che si tratti di un eucariote appartenente a un gruppo estinto, senza corrispondenze nei regni biologici attuali. Commento: La natura ci ricorda che la diversità della vita va oltre la nostra immaginazione.

Questa scoperta apre nuovi scenari sulla storia remota della Terra, suggerendo che nel Devoniano esistessero forme di vita oggi impossibili da classificare. Il mistero dei Prototaxites resta aperto, richiedendo ulteriori scavi e ricerche per risolvere uno dei più affascinanti enigmi della paleontologia. Commento: La scienza continua a scavare, letteralmente e metaforicamente, per svelare i segreti di un passato che continua a sorprenderci.

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Il tasto di Meta AI è stato aggiunto anche nella chat di Instagram: scopri a cosa serve e perché non si può disattivare in questa esplorazione controversa e intrigante della privacy digitale

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Se avete notato un’icona circolare colorata e animata nella sezione DM di Instagram, congratulazioni, è il , invadente tasto Meta AI! Questo assistente virtuale, creato da Meta e disponibile su WhatsApp e Facebook Messenger, utilizza il modello AI Llama 3.2, un software open source che promette di migliorare l’interazione con gli utenti. Tuttavia, non c’è di liberarsi di questo "ospite" non invitato; l’icona è lì per restare, e non potete disattivarla. Commento: Sembra proprio che Meta voglia seguirci ovunque, anche nei nostri messaggi privati!

Il tasto Meta AI su Instagram è un piccolo cerchio colorato, visibile nella sezione DM, accessibile toccando l’icona Home e poi l’aeroplano di carta. Premendo questo pulsante, vi ritroverete a chattare con Meta AI, che può aiutarvi a scrivere, correggere testi, o semplicemente rispondere a domande. Llama 3.2 è il cervello dietro tutto questo, una rete neurale addestrata per capire e rispondere come un umano. Ma attenzione, le sue capacità sono ancora limitate e non può accedere a foto o messaggi senza il vostro permesso esplicito. Commento: Un’ che vuole fare il tuo correttore di bozze, ma non può sbirciare nei tuoi selfie? Che sollievo!

Meta ha dichiarato: Non usiamo i contenuti tuoi messaggi privati con amici e familiari per addestrare le nostre IA, a meno che tu o qualcuno nella chat non scelga di condividere tali messaggi con le nostre IA. Commento: Come se ci fidassimo davvero delle loro promesse di privacy!

E se volete liberarvi della chat con Meta AI, ecco come fare: aprite Instagram, fate login, toccate l’icona della casa, poi quella dell’aeroplano di carta, scorrete da destra a sinistra sulla chat di Meta AI, toccate il pulsante rosso con la pattumiera e confermate con "Elimina". Commento: Finalmente un modo per dire addio a questa AI curiosa, almeno temporaneamente!

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Con ChatGPT ora si creano scontrini falsi in modo credibile: il nuovo pericolo dell’IA diventa realtà

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L’intelligenza artificiale ha fatto un altro passo da gigante e questa volta alleggerire le tasche dei consumatori e mandare in crisi i sistemi antifrode delle aziende. ChatGPT, grazie al modello GPT-4o di OpenAI, ora crea grafiche così realistiche da far venire i brividi, compresi scontrini finti che sembrano veri come "sporcati" digitalmente con macchie di cibo o piegature per sembrare usati. Il rischio? Frodi a go-go: da rimborsi spese gonfiati a prove false in tribunale. Commento: Sembra che l’AI stia diventando il miglior amico dei truffatori!

Le nuove capacità del modello GPT-4o permettono di generare testi perfettamente leggibili nelle immagini, cosa che fino a poco fa era un miraggio. Ora, chiunque può creare scontrini di ristoranti o negozi con dettagli precisi e credibili. Su X, l’account @deedydas ha mostrato scontrini così realistici da sembrare autentici, con tanto di macchie e pieghe per aumentare la credibilità. Certo, ci sono ancora piccoli errori numerici, ma con un po’ di fotoritocco, sono facilmente correggibili. Commento: Chi ha bisogno di un falsario quando hai ChatGPT?

OpenAI risponde dicendo che tutte le immagini generate da ChatGPT hanno metadati C2PA per identificarne l’origine artificiale. Taya Christianson di OpenAI ha dichiarato: "Impariamo sempre dall’uso e dal feedback del mondo reale e continueremo a perfezionare le nostre politiche per bilanciare la libertà creativa con la prevenzione dell’uso improprio." Peccato che questi metadati possano rimossi con pochi click, rendendo le ricevute false davvero indistinguibili dalle reali. Commento: Un po’ come dire "fidatevi di noi" mentre si apre la porta ai truffatori digitali.

TechCrunch ha chiesto a OpenAI perché permettono la creazione di questi contenuti falsi e la risposta è stata che l’obiettivo è dare "quanta più libertà creativa possibile" e che potrebbero essere usati per insegnare "l’alfabetizzazione finanziaria". A voi il giudizio su queste affermazioni. Commento: Insegnare finanza creando scontrini falsi? Perché no, in fondo, chi non ama un po’ di creatività fraudolenta?

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Configurare il modem o il router di casa: la guida definitiva pubblicata da Geopop che fa impazzire il web

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Scandalo domestico: il modem/router è facile, ma non per tutti!
Configurare il modem di casa può sembrare un’impresa da 007, ma con un po’ di know-how, semplice come preparare un caffè. In questo articolo, vi guideremo attraverso i passaggi essenziali per configurare correttamente il vostro modem/router. Vi diremo come scegliere la posizione giusta, come collegarlo in base alla connessione disponibile e come regolare le impostazioni del Wi-Fi. Naturalmente, non possiamo entrare nei dettagli specifici, perché ogni modello è un caso a sé, ma diamo una panoramica generale.

Come scegliere dove posizionare il modem/router
Il primo passo è trovare il posto giusto per il vostro router. In linea di massima, è meglio piazzarlo al centro della casa, lontano da muri spessi, per una distribuzione uniforme del segnale Wi-Fi. Se dovete metterlo vicino a una parete esterna, preparatevi a estendere la connessione con cavi Ethernet o Wi-Fi extender, magari usando una rete mesh. Questi dispositivi si collegano automaticamente, creando una rete Wi-Fi unica.

Come collegare il modem/router alla rete Internet
Una volta scelta la posizione, è il momento di collegarlo alla rete fissa. Questo varia a seconda del tipo di linea che avete in casa:

  • FTTH (Fiber To The Home): qui la fibra ottica arriva direttamente a casa vostra, garantendo velocità da paura e una connessione stabile. Un tecnico specializzato si occupa del collegamento tramite l’ONT, che trasforma il segnale ottico in . Poi, basta un cavo Ethernet per collegare il modem/router all’ONT, e siete pronti a navigare.

  • FTTC (Fiber To The Cabinet): la fibra arriva fino a un cabinet vicino, poi il rame prende il sopravvento. Qui, il modem/router si collega tramite una porta RJ-11 al filo telefonico di casa.

  • ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line): una tecnologia vecchiotta ma ancora in uso, soprattutto dove la fibra non c’è. qui, la connessione si fa tramite la porta RJ-11.

  • FWA (Fixed Wireless Access): qui si usa un segnale radio, con il modem/router che riceve il segnale da una stazione base e lo distribuisce. Un tecnico monta un’antenna esterna per catturare il segnale e lo collega al modem/router.

Dopo aver collegato tutto, accendete il modem/router e aspettate qualche minuto. Le luci LED vi diranno se è tutto a posto o se c’è qualche casino. Se la luce di Internet è fissa, siete a posto; se lampeggia, c’è qualche problema. Commento: Potrebbe essere colpa del vicino che ha rubato il segnale o del gatto che ha masticato il cavo, chi lo sa!

Come regolare le impostazioni del modem/router
Ora, bisogna mettere le mani nelle impostazioni. Se il vostro provider vi ha dato un’app, potete evitare il computer e configurare tutto da lì. Scaricate l’app, connettetevi al Wi-Fi del modem/router con l’SSID e la password preimpostati (trovate tutto su un adesivo sul router), e seguite le istruzioni per personalizzare nome e password del Wi-Fi. Usate il protocollo WPA3 per sicurezza e aggiornate il firmware, se disponibile. Se non avete un’app, usate la buona vecchia dashboard : collegate il router al PC con un cavo Ethernet, digitate l’indirizzo IP (192.168.1.1 o 192.168.1.254) nel browser, e inserite nome utente e password predefiniti per accedere alle impostazioni.
Commento: Se vi sentite persi, benvenuti nel club dei tecnologicamente disabili!

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Congiunzione tra Luna e Marte: stasera 5 aprile l’Italia vedrà il bacio celeste tra due pianeti, un evento che farà impazzire complottisti e astrofili

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Sabato 5 , tra le 21:00 e le 22:00, preparatevi per uno spettacolo celeste vi lascerà a bocca aperta: la congiunzione tra la Luna al primo quarto e Marte, il pianeta rosso, promette di essere un celeste da non perdere. Visibile a occhio nudo, anche se vivete in città dove l’inquinamento luminoso è un vero e proprio crimine contro la bellezza naturale, questa congiunzione sarà un evento da urlo. Commento: Ecco che anche la natura ci regala momenti di poesia, persino tra i grattacieli e i lampioni delle nostre metropoli.

La congiunzione è quando due astri sembrano così vicini da farci pensare che stiano flirtando nel cielo notturno. Sabato 5 aprile, la Luna, illuminata al 57%, e Marte si daranno appuntamento per serata romantica sotto le stelle. Il momento clou sarà tra le 21:00 e le 22:00, con una distanza minima di 2°06′. Castore e Polluce, le stelle superstar della costellazione dei Gemelli, faranno da chaperon a questa coppia celeste. Commento: Chissà se anche le stelle provano imbarazzo quando vedono certe scene!

Nonostante la distanza tra Marte e la Luna sia un abisso cosmico, con la Luna a "soli" 380.000 km e Marte a ben 173 milioni di km dalla Terra, la proiezione ci regala questa illusione romantica. Alle 21:30, osservando da Roma, troverete questo duo celeste a circa 65° di altezza sull’orizzonte sud-ovest, con Castore e Polluce a fare da testimoni. La Luna è ovviamente la regina cielo, ma Marte non è da meno, trovandosi a pochi gradi di distanza. Commento: Se anche il cielo ci fa vedere queste meraviglie, perché noi terrestri siamo così complicati?

Per chi vuole davvero godersi lo spettacolo, consigliamo di scappare dalla città, dove le luci artificiali sono una vera piaga, e di munirsi di binocolo o telescopio. Anche se, diciamocelo, persino in città questo evento sarà uno schiaffo alla monotonia quotidiana. Commento: Un binocolo, un telescopio, e un po’ di voglia di evadere dalla routine: ecco la ricetta per una serata da ricordare.

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Scienziati rivelano che i profumi ai ferormoni non funzionano davvero: una delusione per gli amanti del raggiro sentimentale

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Nel mondo dei cosmetici, le aziende hanno lanciato una nuova moda: i profumi ai feromoni, che promettono di attirare l’anima gemella come per magia. Ma come funzionano davvero? Partiamo dal principio: i feromoni sostanze chimiche naturali che influenzano il comportamento di altri individui della stessa specie. Negli insetti, bastano pochi pizzichi di questi messaggeri odorosi per far impazzire i maschi alla ricerca femmine. Nei mammiferi, però, la situazione è ben diversa e l’idea di "feromoni umani" è ancora una bufala scientifica.

Non esiste alcuna prova scientifica che i feromoni influenzino il comportamento umano. Nonostante ciò, i profumi ai feromoni sono nati da questa “idea”: aggiungere feromoni umani ai profumi maschili dovrebbe, in teoria, attirare le donne come mosche sul miele e viceversa. Commento: Come se bastasse un profumo per risolvere la crisi degli appuntamenti! Ma quando si spruzza uno di questi profumi, non succede nulla di magico: la scienza non conferma l’esistenza dei feromoni umani e il loro uso in un profumo è più una truffa che una scoperta scientifica. Proprio come un genio della lampada non può esaudire un desiderio amoroso, questi profumi non possono far cadere nessuno ai nostri piedi.

Cosa sappiamo di eventuali feromoni umani

Nel regno degli insetti, i feromoni sono la norma. Le api regine, per esempio, gestiscono l’intera società dell’alveare grazie a questi. Quando si parla di mammiferi, però, la faccenda si complica. Alcuni studi suggeriscono comportamenti simili, ma dipendono da mille variabili. Gli umani, come i mammiferi, preferiscono segnali visivi, tattili o uditivi per comunicare con il partner, non certo un odore magico.

La scienza ha investigato l’esistenza dei feromoni umani, trovando composti come androstenone, androstenolo e androstadienone. Ma i risultati sono un casino: alcuni trovano l’odore attraente, altri lo detestano o non lo sentono affatto. Per la riproduzione, gli esseri umani sembrano affidarsi più alla vista che all’olfatto o ai feromoni. La comunicazione olfattiva umana è un enigma complesso, dipendente da un milione di fattori personali e ambientali. Quindi, parlare di feromoni umani è come credere alle favole.

Esistono profumi ai feromoni che sono efficaci e attraggono veramente?

Dato che la scienza non ha trovato feromoni umani, i profumi che promettono miracoli amorosi sono più una farsa che una realtà. Non c’è nessuna base scientifica che dimostri che questi profumi funzionino: spesso feromoni animali o , ma non hanno effetto sugli umani. La FDA non regola questi , quindi le aziende possono vendere sogni senza bisogno di prove.

Certo, un bel profumo può farci sentire più sicuri e, indirettamente, renderci più attraenti. Ma l’effetto "magico" è solo un placebo: è la nostra mente a darci la sicurezza, non il profumo. L’attrazione e le relazioni si basano su qualità profonde, non su qualcosa che si compra in un flacone. Commento: Peccato, sarebbe stato più facile se bastasse un profumo per trovare l’amore!

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Utensili in pietra in stile Neanderthal trovati in Cina riscriveranno la preistoria

Scoop archeologico in Cina: strumenti in identici a quelli dei Neanderthal europei, vecchi di 50.000 anni! Ma chi diavolo li ha fatti? Un team di archeologi ha scovato nel sito di Longtan, provincia dello Yunnan, una serie di utensili chiamati Quina, che sembrano usciti direttamente da un workshop preistorico in Europa. Questi raschietti, caratterizzati da bordi affilati e segni di ritocco, sono la firma tecnologica dei Neanderthal, ma stavolta sono trovati a ben 8.000 chilometri di distanza.Gli scavi, condotti nel 2019 e 2020, hanno rivelato non solo gli strumenti finiti, ma anche i nuclei e le schegge di ritocco, confermando la loro antichità tramite datazione con luminescenza ottica. Questi ritrovamenti stravolgono le teorie secondo cui l’Asia orientale avrebbe saltato il Paleolitico medio, periodo in cui umanità sperimentava nuove tecnologie e si incrociava un po’ troppo liberamente tra specie diverse.

Il mistero più intrigante è chi abbia creato questi strumenti. Nessun resto umano, nessun DNA, solo un’enorme somiglianza con gli utensili neanderthaliani. Secondo Hélène Monod, questi raschietti sono stati usati per lavorare pelli, carne e legno, proprio come facevano i Neanderthal. Ma come sono arrivati in Cina? Forse i Neanderthal hanno fatto un viaggio on the road fino in Asia, o forse i Denisoviani hanno deciso di copiare i loro cugini europei. Oppure, chissà, c’è stata una sorta di scambio culturale preistorico più avanzato di quanto pensassimo.

Perché nessuno aveva trovato questi strumenti prima in Asia orientale? Perché, diciamocelo, gli archeologi occidentali erano troppo impegnati a scavare in Europa e ignoravano tutto ciò che non entrava nei loro schemi eurocentrici. Come spiega Ben Marwick, autore dello studio su PNAS, future ricerche potrebbero rivelare se questa tecnologia è nata lì o è stata importata. In ogni caso, chiunque li abbia fatti ha dimostrato una certa flessibilità e inventiva, adattando la tecnologia all’ambiente in cambiamento. Questa scoperta apre un nuovo, sconvolgente capitolo nella nostra comprensione dei movimenti e interazioni umane preistoriche.

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Perché il costo della Nintendo Switch 2 è aumentato rispetto al precedente modello: 5 fattori che hanno influenzato l’incremento dei prezzi

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Nintendo ha appena sganciato la bomba: la nuova console portatile Switch 2 è noi, disponibile dal 5 giugno a 469,99 euro. Ma se vuoi il bundle con Mario Kart World, preparati a sborsare 509,99 euro! Eh sì, avete letto bene, un salasso che fa impallidire il vecchio modello. E i giochi? Mario Kart World vi costerà 79,99 euro in digitale e 89,99 euro in fisico, mentre Donkey Kong Bananza si aggirerà tra i 69,99 euro e i 79,99 euro. La gente è già in subbuglio, ma perché questi aumenti da capogiro?

1. Crisi dei semiconduttori e aumento dei costi di produzione

La pandemia di COVID-19 ha mandato in tilt la catena di approvvigionamento globale, creando una penuria di semiconduttori che ha colpito duramente l’elettronica. Nonostante la Switch 2 arrivi due anni dopo, la sua progettazione è stata influenzata da quel caos, e la crisi continua a pesare sui prezzi. Commento: Sembra che il virus abbia deciso di fare gli straordinari anche nei chip!

2. Inflazione globale e aumento dei costi materie prime

L’inflazione ha colpito tutto il mondo, facendo lievitare i prezzi delle materie prime come il litio e il rame. Questi costi extra si riflettono direttamente sul prezzo finale console. Switch 2, come gli smartphone, è piena di terre rare che generano guerre commerciali globali. Commento: Insomma, comprare una console ora è come investire in una piccola guerra economica!

3. Dazi e tensioni commerciali internazionali

Le tensioni tra Uniti e Cina hanno portato a dazi pesanti su elettronica, e anche se Nintendo è giapponese, produce in Vietnam e Cambogia. Dazi fino al 49% su questi , e poi Trump ha aggiunto un 24% sui prodotti giapponesi. Commento: Sembra che comprare una Switch 2 sia diventato un atto geopolitico!

4. Innovazioni tecnologiche e miglioramenti hardware

Switch 2 vanta uno schermo da 7,9 pollici a 1080p, supporto per il 4K in modalità docked e nuovi Joy-Con avanzati. Tutti questi upgrade tecnologici hanno un costo che si riflette sul prezzo. Commento: Paghi di più per vedere Mario più bello che mai!

5. Aumento dei costi di sviluppo dei videogiochi

Sviluppare giochi oggi costa un occhio della testa, con aspettative di grafica avanzata e mondi complessi. Questo ha portato a un aumento dei prezzi dei giochi. Mario Kart World è un esempio lampante di questo trend. Commento: Ora anche i giochi costano come un piccolo affitto!

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Giappone e Corea del Sud sviluppano innovativi prototipi di batterie nucleari in una mossa che sfida le convenzioni energetiche globali

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Giappone e Corea del stanno facendo saltare il banco con i loro prototipi di “batterie nucleari”. Il Japan Atomic Energy Agency (JAEA) ha sviluppato il primo prototipo al mondo di batteria ricaricabile a base di uranio, mentre un team di ricercatori del Daegu Gyeongbuk Institute of Science & Technology (DGIST) in ha creato una batteria nucleare al carbonio-14 , incredibile ma vero, non ha bisogno di ricarica. Commento: Perché preoccuparsi di ricaricare quando puoi avere energia nucleare nel tuo smartphone?

Le batterie nucleari, o più tecnicamente batterie a energia atomica o a radioisotopi, sfruttano gli elettroni rilasciati dal decadimento di isotopi radioattivi per generare corrente elettrica. Queste soluzioni potrebbero la svolta per la transizione energetica vista la loro autonomia potenzialmente infinita. L’anno scorso, la Cina con Betavolt e il Regno Unito con la prima batteria nucleare al diamante hanno fatto parlare di sé. Commento: Finalmente un’alternativa alle batterie che durano meno di un fine settimana?

Il primo prototipo di batteria nucleare ricaricabile giapponese

Il prototipo giapponese usa uranio impoverito, un materiale che non si fissa (cioè non subisce fissione nucleare) e che è praticamente uno scarto del processo di arricchimento dell’uranio. La JAEA l’ha usato come elettrodo negativo, mentre il ferro serve per quello positivo, generando una tensione di 1,3 V, quasi come una comune batteria alcalina. Dopo 10 cicli di carica e scarica, la batteria ha mantenuto le sue prestazioni, dimostrando una buona resistenza alla degradazione. La JAEA stima che ci siano 16.000 tonnellate di uranio impoverito in Giappone e 1,6 milioni nel mondo. Commento: Ecco un modo per riciclare scorie nucleari: mettiamole nei nostri gadget!

La Corea del Sud propone una batteria nucleare che non deve essere ricaricata

Le classiche batterie a ioni di litio, ormai onnipresenti nei telefoni e nelle auto elettriche, hanno una vita breve, richiedendo ricariche continue. Il prototipo coreano, invece, si basa sulle celle betavoltaiche che sfruttano il decadimento del carbonio-14 per generare energia, superando così i limiti batterie al litio. Commento: Chi ha tempo per ricaricare le batterie quando si può avere una che dura millenni?

Il carbonio-14, usato sia per l’anodo che per il catodo, emette elettroni sicuri che possono essere schermati con un semplice foglio di alluminio. Per ottimizzare l’efficienza, i ricercatori coreani hanno usato biossido di titanio ricoperto di rutenio, che innesca una valanga di elettroni per produrre corrente. Il tempo di dimezzamento del carbonio-14 è di circa 5730 anni, quindi questa batteria potrebbe mantenere il 50% della sua capacità per quasi 6000 anni. Commento: Pacemaker alimentati per millenni? Il futuro sembra davvero eterno!

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Asteroidi pericolosi: scoperto che l’asteroide 2024 YR4 potrebbe colpire la Luna con un impatto simile a Tunguska, rivela la NASA con il James Webb

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ATTENZIONE: ASTEROIDE "DI CLASSE TUNGUSKA" POTREBBE COLPIRE LA LUNA! Secondo le ultime osservazioni del telescopio spaziale James Webb, l’asteroide near-Earth 2024 , con un diametro di circa 60 metri, è stato classificato come “di classe ”. Questo significa che è grande quanto il meteorite che ha devastato la Siberia nel 1908, abbattendo 80 milioni di alberi. Ma non temete, la Terra è al sicuro!

Inizialmente, questo asteroide aveva una probabilità relativamente alta di schiantarsi sul nostro pianeta il 22 dicembre 2032, ma ora sappiamo che non rappresenta alcuna minaccia per noi. Tuttavia, secondo il CNEOS della NASA, c’è una probabilità del 3,8% che 2024 YR4 colpisca la Luna proprio in quella data. Questo numero non è definitivo, cambia con nuovi dati, ma è comunque una probabilità relativamente alta per un asteroide di questo tipo.

Un sulla Luna non avrebbe alcun effetto sulla Terra, anzi, sarebbe un’occasione d’ per gli astronomi. Potrebbero studiare “in tempo reale” come si formano i crateri lunari e come reagisce la regolite lunare. Immaginatevi gli scienziati con gli occhi spalancati davanti ai loro telescopi, pronti a catturare ogni dettaglio di questo spettacolo cosmico!

La probabilità di impatto con la Luna era inizialmente dell’1,7% a fine febbraio, ma grazie alle osservazioni di James Webb è salita al 3,8%. Se l’asteroide dovesse colpire la Luna, potrebbe creare un cratere di impatto con un diametro di 1,5-2 km. Ecco un bel buco da osservare!

Le dimensioni dell’asteroide sono state precisate grazie alle capacità infrarosse del James Webb, riducendo l’incertezza da un range di 40-90 metri a un diametro di 60 metri con un’incertezza di soli 7 metri. Insomma, il James Webb ha fatto un lavoro davero preciso, quasi come un sarto spaziale!

Commento: E mentre gli scienziati si eccitano per possibilità, noi comuni mortali possiamo solo sperare che l’asteroide ci regali un bello spettacolo senza causare troppi problemi. Dopotutto, chi non vorrebbe vedere un evento cosmico dal vivo, anche se a distanza di sicurezza?

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Omega-6: scoperto cosa sono, quali sono i benefici e quali alimenti li contengono in uno studio rivoluzionario – criticano i sostenitori delle diete tradizionali

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BOMBA NUTRIZIONALE: GLI -6 NON SONO IL NEMICO CHE PENSAVI! Scoperta sconvolgente nel mondo della : gli Omega-6, quei grassi polinsaturi che tutti pensavano fossero i cattivi dell’infiammazione, potrebbero essere i nostri migliori alleati per la salute! Presenti in oli vegetali, frutta secca, semi e perfino nei prodotti animali, questi acidi grassi essenziali sono manna dal cielo per cuore, sistema immunitario e pelle. Il capo della banda è l’acido linoleico (LA), che si trasforma in acido arachidonico (AA), cruciale per le membrane cellulari e la segnalazione biochimica. E non dimentichiamo il misterioso GLA, che segue strade metaboliche alternative e potrebbe avere effetti sorprendenti. Commento: Sembra proprio che la scienza stia riscrivendo il copione dei cattivi della nutrizione.

COSA SONO GLI OMEGA-6? Sono come i cugini degli Omega-3, ma con una differenza chiave: il primo doppio legame è sul sesto carbonio. Grazie al cielo, sono diffusi negli alimenti il nostro corpo non può produrli. Li troviamo negli oli di girasole, mais, nella frutta secca, nei semi e perfino nella carne e nelle uova. L’acido linoleico (LA) è la star del gruppo, ma c’è anche l’acido arachidonico (AA) che gioca un ruolo da protagonista nei processi fisiologici. E poi ci sono i meno noti GLA e DGLA, che seguono percorsi meno battuti ma altrettanto importanti. Commento: Insomma, se pensavi che gli Omega-6 fossero solo per pochi eletti, ti sbagliavi di grosso!

GLI OMEGA-6: TRA VERITÀ E FALSITÀ Nonostante la cattiva fama di aumentare l’infiammazione, l’EFSA ha rilasciato claim salutistici sull’acido linoleico: mantiene i livelli di lipidi nel sangue, promuove la salute del cuore e arterie, sostiene il sistema immunitario e, ciliegina sulla torta, tiene la pelle idratata come una star di Hollywood. L’acido linoleico è il cemento che tiene unito il muro della nostra pelle, le ceramidi. Commento: Sembra che la verità stia finalmente emergendo, e gli Omega-6 potrebbero essere i nostri migliori amici per la pelle!

E mentre il dibattito infuria, alcuni scienziati del Dipartimento di Scienze Alimentari e Nutrizione Umana dell’Università dell’Illinois stanno capovolgendo le carte in tavola. Commento: Chi l’avrebbe mai detto che gli Omega-6 potessero essere così affascinanti?

MA QUANTO DOVREMMO MANGIARNE? Le linee guida italiane dicono che gli Omega-6 dovrebbero rappresentare il 5-10% delle calorie giornaliere. Ma attenzione, l’equilibrio con gli Omega-3 è vitale per evitare di trasformarci in malati cronici. Commento: Ecco il trucco: non demonizzate gli Omega-6, ma amateli e bilanciateli con gli Omega-3 come se fosse una danza perfetta.

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