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Scoperto nuovo materiale ricavato dal riciclo delle batterie al litio in grado di riutilizzare la CO2, un risultato italiano

La scoperta di un nuovo materiale, frutto del riciclo delle batterie esauste, promette di trasformare la sequestrata dai processi industriali in una risorsa sostenibile.

©Environmental Research

É stata compiuta una scoperta innovativa che potrebbe avere un significativo impatto sul rapporto tra uomo e ambiente. Un gruppo di ricerca dell’Università di Brescia ha sviluppato un nuovo materiale derivato dal riciclo delle batterie al esauste, con il potenziale di trasformare la CO2 sequestrata dai processi industriali in una risorsa sostenibile. Il lavoro è stato pubblicato nella rivista Environmental Research, evidenziando come questa innovazione possa contribuire alla sostenibilità ambientale e alla riduzione dell’impatto del cambiamento climatico.

La genesi di questa scoperta non ha risentito di lunghi periodi di ricerca programmata: come indicato dagli studiosi, tutto è iniziato tramite un processo mirato all’estrazione di metalli preziosi, quali nichel, manganese, cobalto e litio, dalle batterie esauste utilizzando un forno a microonde. Durante questo processo è stato isolato un composto rosaceo, il quale ha stimolato ulteriori .

Ruolo dell’intelligenza artificiale nella scoperta

Per identificare il composto in questione, i ricercatori hanno fatto affidamento su tecnologie avanzate. Secondo i membri del team, “l’intelligenza artificiale viene tradizionalmente impiegata per analizzare grandi volumi di dati e proporre nuovi materiali con caratteristiche desiderate. In questa situazione, è stata cruciale per riconoscere ciò che ci trovavamo di fronte.” Questo approccio ha permesso di accelerare il processo di identificazione, riducendo i tempi necessari per giungere a risultati significativi.

L’intelligenza artificiale ha proposto diverse applicazioni per il nuovo materiale, con particolare attenzione all’uso come catalizzatore per la CO2. Questo tipo di utilizzo potrebbe consentire la trasformazione dell’anidride carbonica in nuovi composti chimici, contribuendo non solo a ridurre l’impatto della CO2, ma anche a convertirla in una risorsa utilizzabile.

Economia circolare e sostenibilità

Questo si configura come un esempio di economia circolare, illustrando come dai rifiuti industriali, come le batterie esauste e la CO2 sequestrata, possano emergere materiali innovativi e sostenibili. I membri del team hanno affermato: “Il nostro lavoro dimostra come la tecnologia possa essere impiegata per favorire la sostenibilità, in un’ottica di transizione energetica.”

Attualmente, il team, che collabora con l’Università di Catania e Milano-Bicocca, verificando le previsioni fornite dall’intelligenza artificiale. Questa scoperta potrebbe non solo ridurre le emissioni di CO2, ma anche valorizzare materiali di scarto, unendo scienza e tecnologia in favore del pianeta.

Fonte: Environmental Research

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Ricarica i dispositivi sotto il sole con l’ombrellone solare atteso

Anker ha presentato al CES 2025 il Solix Solar Beach Umbrella, un ombrellone innovativo che combina comfort e tecnologia per offrire protezione dal e ricaricare elettronici. Questo prodotto si distingue per la capacità di generare mentre tiene riparati gli utenti dalle intemperie, fornendo una soluzione ideale per chi cerca un equilibrio tra vita all’aperto e esigenze tecnologiche.

Tecnologia avanzata dei pannelli solari

Il Solix Solar Beach Umbrella è dotato di pannelli solari in perovskite, una tecnologia che offre prestazioni superiori rispetto ai tradizionali pannelli in silicio cristallino. Questi pannelli sono in grado di raggiungere un’efficienza superiore del 30% in condizioni di luce intensa e forniscono risultati soddisfacenti anche in presenza di scarsa illuminazione. Il sistema può generare fino a 80W di energia, sufficiente per ricaricare dispositivi come smartphone, tablet e frigoriferi portatili. È equipaggiato con porte USB-C e XT-60, garantendo un processo di ricarica rapido e versatile per ogni necessità durante le attività all’aperto.

Portabilità e resistenza

Caratterizzato da una struttura pieghevole e leggera, il Solix Solar Beach Umbrella è facile da trasportare e montare in diverse situazioni, dalle spiagge ai giardini, fino ai festival all’aperto. La certificazione IP67 offre protezione totale da polvere e pioggia, rendendolo adeguato per affrontare condizioni climatiche avverse. Con un diametro di circa 190 cm e un’altezza regolabile i 2 metri, questo ombrellone fornisce un’ampia superficie ombreggiata, ideale per rilassarsi anche nelle giornate più calde.

L’uscita commerciale del Solix Solar Beach Umbrella è prevista per l’estate del 2025, mentre il prezzo non è ancora stato annunciato.

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Il sapore del cibo sciapo e a basso contenuto di sodio è migliorato da questo cucchiaio hi-tech

Un cucchiaio elettrico innovativo amplifica il del a basso di sodio grazie agli impulsi elettrici che emette. Di seguito, vengono analizzati il funzionamento e le potenzialità di quest’oggetto nel contesto alimentare.

La necessità di ridurre l’assunzione di sale senza compromettere il sapore del cibo rappresenta una sfida per molte persone. Il cucchiaio elettrico, prodotto dalla società giapponese Kirin Holdings e presentato al CES di Las Vegas, si propone come una soluzione innovativa per facilitare una dieta a basso contenuto di sodio.

Un’idea nata dalla necessità

Il cucchiaio è sviluppato in risposta alla problematica del consumo eccessivo di sale, che colpisce la maggior parte della popolazione. L’abuso di sodio è associato a diverse patologie, tra cui l’ipertensione e le malattie cardiovascolari. La corretta gestione del sodio è quindi essenziale, specialmente per coloro che desiderano mantenere il piacere di mangiare senza compromettere la propria salute.

Come funziona

L’ Electric Salt Spoon utilizza una lieve corrente elettrica, impercettibile per l’utente, che interagisce con il cibo e i recettori del gusto sulla lingua, esaltando le sensazioni di sapidità. Il cucchiaio è dotato di quattro livelli di intensità, adattabili alle preferenze individuali e risulta compatibile con piatti liquidi e semiliquidi, come zuppe e minestre.

Innovazione premiata, ma non priva di difetti

La presentazione al CES ha sollevato interesse ma anche scetticismo. Le recensioni iniziali hanno evidenziato alcuni limiti, tra cui la necessità di una posizione specifica per l’uso corretto del cucchiaio e un design considerato poco pratico da alcuni utenti. Tuttavia, il dispositivo ha ricevuto riconoscimenti nelle categorie Salute Digitale e Accessibilità, indicando il potenziale della tecnologia nel migliorare la qualità della vita.

Il cucchiaio elettrico rappresenta un’iniziativa significativa in un contesto più ampio di innovazione gastronomica, con Kirin Holdings che esplora ulteriori stoviglie elettrificate per una sana alimentazione. Strumenti come cucchiaio potrebbero costituire un’importante risorsa per la riduzione del sodio nella dieta, rispondendo alle esigenze di una popolazione sempre più attenta alla salute.

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Un osso di pene di cane dipinto in una cava romana di 2000 anni è stato trovato per la prima volta.

L’Università di Reading (Regno Unito) ha annunciato la scoperta di un antico osso di pene di , dipinto di rosso, rinvenuto in una cava risalente all’epoca . L’oggetto, che fa parte di un insieme di ossa, è oggetto di per il suo possibile coinvolgimento in rituali legati alla fertilità, prima di essere collocato nel pozzo della cava o durante la sepoltura.

Un’analisi del sito archeologico di Nescot, vicino alla moderna città di Ewell, ha rivelato un pozzo profondo 4 metri, utilizzato come tomba per circa 50 anni. Questo pozzo conteneva centinaia di ossa umane e , con oltre 280 resti di animali domestici, di cui il 70% erano cani. È importante notare che nessuno di questi animali mostra segni di macellazione, malattia o bruciatura, suggerendo che fossero animali domestici o da lavoro morti e sepolti. Tuttavia, è singolare che solo un osso di pene canino fosse dipinto, il che ha facilitato il suo riconoscimento.

Le ricerche indicano che le pratiche rituali associate alla fertilità non rappresentano un concetto nuovo. Questo ritrovamento è significativo poiché ora è possibile esaminare prove multiple a sostegno dell’idea, invece di basarsi su singole inclusioni o stereotipi obsoleti riguardanti i rituali “celtici”.

Il lavoro di ricerca è pubblicato su Oxford Journal of Archaeology, contribuendo così a una comprensione più approfondita delle pratiche culturali e rituali dell’epoca romana.

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Il QI medio nell’Antica Roma potrebbe essere stato abbassato fino a 3 punti dall’inquinamento da piombo

Il piombo era presente in varie forme nell’antica Roma: nell’aria, nelle tubature e persino nel vino. Recenti ricerche evidenziano come metallo tossico aver avuto un impatto significativo sul declino dell’Impero Romano.

@Wikimedia Commons

Durante la massima espansione dell’Impero Romano, l’inquinamento da piombo raggiunse livelli preoccupanti. Uno studio condotto attraverso l’analisi delle carote di ghiaccio della Groenlandia ha rivelato una riduzione di ,5-3 punti nel quoziente intellettivo degli europei dell’epoca, correlata a un aumento delle emissioni di piombo. Joe McConnell, scienziato climatico del Desert Research Institute, ha descritto il ghiaccio come un “archivio naturale” che documenta l’inquinamento da piombo durante i periodi di prosperità economica dell’Impero.

La produzione monetaria nell’antica Roma, che richiedeva minerali ricchi di piombo, contribuì significativamente a questo inquinamento. Durante il processo di fusione, enormi quantità di particelle tossiche venivano liberate nell’atmosfera. La ricerca stima che, nel periodo di massimo splendore dell’impero, siano state rilasciate oltre 500 kilotonnellate di piombo nell’atmosfera.

Effetti del piombo sulla salute

Il piombo, come neurotossico, rappresenta un grave rischio per la salute umana, in quanto non esistono livelli di esposizione considerati sicuri. Una volta ingerito o inalato, il piombo si accumula nel cervello, interferendo con i processi cognitivi e la salute mentale, con effetti particolarmente dannosi per i bambini.

Oltre all’inquinamento atmosferico, il piombo era presente in molteplici aspetti della vita quotidiana, inclusi i sistemi idraulici e le stoviglie. Gli storici ipotizzano che l’uso diffuso di questo metallo possa aver giocato un ruolo significativo nel declino dell’Impero Romano, contribuendo a un avvelenamento sistematico della popolazione.

Una lezione per il contemporaneo

Dopo la caduta dell’Impero Romano, le emissioni di piombo aumentarono significativamente durante la rivoluzione industriale, raggiungendo picchi allarmanti con l’uso della benzina al piombo. Anche se le normative moderne hanno ridotto l’esposizione nei paesi industrializzati, in molte nazioni in via di sviluppo la situazione resta critica, con milioni di bambini ancora esposti a livelli pericolosi di piombo.

Lo studio sull’inquinamento da piombo nell’Impero Romano dimostra come le attività umane possano avere un impatto duraturo sull’ambiente e sulla salute pubblica. McConnell ha evidenziato il caso di Roma come un esempio documentato dell’influenza della civiltà sull’ecosistema, sottolineando l’importanza di trarre insegnamenti dalla per affrontare le attuali sfide ambientali.

Fonte: Proceedings of the National Academy of Sciences

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Marte all’opposizione brilla in cielo come un punto luminoso

Gennaio si prepara a offrire uno spettacolo straordinario agli appassionati di astronomia. Il 16 gennaio, raggiungerà la sua opposizione, un evento che lo porterà a brillare con massima luminosità e a trovarsi alla minima distanza dalla Terra.

Opposizione di Marte

Durante l’opposizione, il pianeta rosso si allinea con il e la Terra, risultando per tutta la notte. In caso particolare, Marte si troverà all’incirca a 96 milioni di chilometri dalla Terra, offrendo condizioni ideali per l’osservazione.

Visibilità e luminosità

Gli esperti dell’INAF spiegano che questo allineamento si verifica quando il pianeta è al di là dell’orbita terrestre, permettendo così di vedere Marte in modo ottimale. Sarà possibile osservare il pianeta per l’intera durata della notte del 16 gennaio, quando si trova al culmine della sua luminosità.

Un evento raro

Si tratta di un’opportunità rara, poiché Marte raggiunge questa intensità solo ogni due anni. Gli appassionati di astronomia sono dunque invitati a non perdere questa occasione unica.

Le fonti utilizzate per ulteriori approfondimenti includono l’Unione Astrofili Italiani e EarthSky.

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La cometa più luminosa di tutto il 2025 sta per arrivare

Il 13 gennaio non perdiamo un (altro) grande spettacolo: il passaggio di ATLAS C/2024 G3, la più luminosa del 2025, che raggiungerà la minima distanza dal Sole, rendendosi visibile con un piccolo telescopio. Non manchiamo!

Immagine di repertorio/Canva

Il 13 gennaio sarà un grande giorno, anzi, una grande notte: oltre al “bacio” tra Luna del Lupo e , si potrà ammirare il passaggio di ATLAS C/2024 G3, la cometa più luminosa del 2024. Questa cometa raggiungerà la minima distanza dal Sole, rendendosi visibile anche con un piccolo telescopio.

Secondo quanto riportato da EarthSky, ATLAS C/2024 G3 si avvicinando al Sole e passerà a 13,5 milioni di chilometri dalla nostra stella, equivalenti a 0,09 unità astronomiche.

L’Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS) ha la cometa il 5 aprile 2024. Si stima che questa cometa impieghi circa 160.000 anni per completare un’orbita attorno al Sole. Gli astronomi ritengono che oggi sia già passata vicino al Sole almeno una volta, il che potrebbe aumentare le sue possibilità di sopravvivenza durante un altro incontro ravvicinato.

Si prevede che la cometa raggiunga una magnitudine di -6,9 il 13 gennaio 2025, rendendola visibile anche durante il giorno, sebbene le condizioni di vicinanza al Sole possano rendere pericolosa l’osservazione in tali orari. Le migliori visioni della cometa sono attese nell’emisfero australe, dove potrebbe risultare più brillante di Venere, mentre per l’emisfero mediterraneo è consigliato l’uso di un telescopio.

Per gli osservatori dell’area mediterranea, la visibilità della cometa è attesa post-perielio, con possibilità di avvistamenti subito dopo il tramonto. Nel caso in cui la cometa manifestasse una lunga coda, sarà possibile osservarla anche dopo il crepuscolo, anche quando la parte centrale della cometa sarà l’orizzonte.

Fonte: EarthSky

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Il progetto Protox rivoluziona lo studio sulla tossicità delle proteine con l’addio ai test sugli animali

Il progetto Protox, coordinato dal laboratorio ANSES Fougères, ha avviato test innovativi per la valutazione della tossicità delle proteine senza l’utilizzo di animali. Questa iniziativa rappresenta un significativo passo verso un futuro più etico e sostenibile, incoraggiando l’adozione di metodologie avanzate come i test in silico e in vitro.

Lanciato nel dicembre 2022 e concluso nel maggio 2024, Protox è sviluppato dal laboratorio ANSES Fougères in collaborazione con il Luxembourg Institute of Science and Technology, rispondendo a una richiesta dell’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. La priorità del progetto è garantire una valutazione sicura delle proteine, impiegando approcci innovativi e rispettosi dell’etica.

Un metodo basato su computer e colture cellulari

Protox si distingue per l’adozione di una strategia che mira a sostituire i modelli animali. La prima fase prevede l’analisi di 7.000 proteine potenzialmente tossiche, divise in base ai meccanismi di tossicità. Questa metodologia si sviluppa in due fasi:

  1. Analisi in silico: Le delle proteine vengono esaminate e confrontate con quelle già note per essere tossiche. passo permette di identificare similitudini che possano indicare rischi associati. Se la proteina è derivata da riconosciute come tossiche, l’attenzione viene ulteriormente focalizzata su di essa.

  2. Test in vitro: In questa fase, vengono utilizzate colture cellulari per simulare gli effetti delle proteine su diversi tessuti. Ad esempio, se si considera l’esposizione orale, si valutano gli effetti sull’intestino. Qualora la proteina si dimostri in grado di attraversare la barriera intestinale, si procederebbe con test su organi interni, quali cuore o cervello, il tutto senza l’uso di animali.

Perché Protox è una rivoluzione per la sicurezza alimentare

Protox non solo mira a eliminare i test sugli animali, ma stabilisce anche un standard scientifico, con ricadute positive per l’etica della ricerca e la sicurezza alimentare. Con i cambiamenti climatici che alterano gli equilibri naturali, la presenza di proteine tossiche, provenienti da funghi, alghe o piante, rappresenta una minaccia potenziale per gli alimenti. Protox propone un sistema efficace per identificare questi rischi, evitando il sacrificio di animali.

Le tecniche in vitro e in silico sviluppate nel progetto sono pensate per essere adottate facilmente dai laboratori in tutto il mondo. Il rapporto finale di Protox, approvato dall’EFSA, è stato pubblicato il 5 novembre 2024. Anche se il metodo non è ancora integrato nelle normative europee, sarà utilizzato in parallelo ai test tradizionali per verificarne l’efficacia comparativa. Protox dimostra così che è possibile una scienza senza animali, contribuendo a una ricerca più sostenibile e compassionevole.

Fonte: EFSA

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Il “bacio” Luna del Lupo-Marte sarà visibile a occhio nudo

Il 13 gennaio si potrà assistere a un evento astronomico di particolare rilevanza: la Luna del Lupo sarà in congiunzione con , ad occhio ( permettendo). Questo fenomeno, raro tra i vari allineamenti Luna-Marte, avverrà mentre il satellite sarà in fase di piena, offrendo un’occasione unica per ammirare il notturno.

Canva

In questa occasione, il “bacio” tra Luna del Lupo e Marte sarà osservabile la sera del 13 gennaio. L’evento rappresenta un’opportunità per osservatori e appassionati di astronomia di dedicare un momento alla contemplazione del firmamento.

Perché Luna del Lupo

La Luna piena di gennaio è comunemente denominata Luna del Lupo nella tradizione americana. Questa denominazione è legata ai legami storici tra i lupi e questo plenilunio. Infatti, la parola gaelica per gennaio, Faoilleach, deriva dal termine per i lupi, faol-chù. Anche se i lupi non esistono in Scozia da secoli, la tradizione è mantenuta viva. In aggiunta, il termine sassone per gennaio è Wulf-monath, che significa “mese del lupo”. In Giappone, nel mese di gennaio si celebra una festa dedicata al dio lupo, Ooguchi Magami. Infine, la tribù Seneca ha un forte legame tra il lupo e la luna, tanto da credere che un lupo abbia dato alla luce la luna “cantandola” nel cielo.

Cosa vedremo il 13 gennaio 2025

Secondo le informazioni fornite dall’Uai, la Luna del Lupo e Marte si allineeranno il 13 gennaio, presentandosi quasi in linea con Castore e Polluce, le stelle principali della costellazione dei Gemelli. L’immagine del cielo del 13 gennaio 2025 mostra questa configurazione attorno alle ore 20.00.

bacio luna del lupo marte

©Stellarium

Fonte: Uai

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I filtri di bellezza non potranno più essere usati su Instagram? Come stanno davvero le cose

Dal 14 gennaio 2025, non offrirà più di sviluppati da terzi, mantenendo circa 140 filtri creati internamente da Meta.

@Brett Jordan/Pexels

Dal 14 gennaio 2025, Instagram eliminerà i filtri di bellezza creati da sviluppatori esterni, in un cambiamento significativo per la piattaforma. La decisione, comunicata da Meta, non comporta però una totale scomparsa dei filtri di bellezza, poiché continueranno a essere disponibili quelli sviluppati internamente, che offrono effetti come la levigatura della pelle e l’ingrandimento degli occhi.

Meta ha annunciato che gli effetti di realtà aumentata (AR) creati da terzi saranno rimossi insieme alla piattaforma Meta Spark, che ha consentito a creatori e marchi di realizzare filtri personalizzati. Questa scelta è stata motivata dalle preoccupazioni crescenti riguardo agli effetti psicologici dei filtri, particolarmente tra i giovani.

Impatto sulla salute mentale

I filtri di bellezza sono stati criticati per la loro potenziale promozione di ideali di bellezza irraggiungibili, che possono contribuire a disturbi come la dismorfia corporea e l’ansia. L’immagine di “volti perfetti” sui social ha portato alcuni utenti, in particolare tra i più giovani, a sviluppare una distorta percezione del proprio corpo.

Motivazioni economiche

Meta ha affermato che questa decisione è il di un’analisi degli effetti dei filtri sulla salute mentale. Tuttavia, la mossa potrebbe anche essere guidata da interessi economici, con l’azienda che aumentando i suoi investimenti in intelligenza artificiale. Promuovere l’uso degli strumenti AR interni potrebbe giovare sia al controllo della piattaforma che agli obiettivi economici a lungo termine.

A partire da aprile, Meta ha previsto investimenti significativi nell’IA, e mantenere gli utenti all’interno del proprio ecosistema potrebbe risultare strategicamente vantaggioso. I filtri di bellezza disponibili saranno circa 140, un numero ridotto rispetto al passato, ma ciò non esclude la possibilità che gli utenti possano ancora accedere a filtri non ufficiali.

La decisione di Meta, mentre sembra mirare a migliorare l’esperienza utente e a rispondere alle preoccupazioni relative alla salute mentale e all’autenticità, resta da valutare in termini di impatto sui comportamenti online e sull’efficacia della mossa strategica complessiva.

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Elon Musk punta a “prendersi” lo streaming con la sua X TV oltre ai social

Musk ha lanciato X TV, una piattaforma di streaming che solleva parecchi dubbi, in primis la mancanza di moderazione dei contenuti troppo spesso ideologizzati o legati ai suoi progetti.

@Trevor cokley/Wikipedia

X TV è stata presentata come una piattaforma di streaming, attualmente in fase di lancio negli Stati Uniti, destinata a competere con servizi consolidati come Netflix e Disney+. La piattaforma offre contenuti esclusivi legati alle aziende di Musk e programmi di personalità come Tucker Carlson. La presenza di Carlson ha sollevato preoccupazioni per i contenuti complottisti che caratterizzano i suoi programmi, portando X TV a diventare un punto di riferimento per una particolare ideologia politica.

Musk ha già affrontato critiche per la qualità dei contenuti offerti, con video spesso limitati a una risoluzione massima di 720p e un’interfaccia utente giudicata inferiore rispetto ad altre piattaforme di streaming più affermate.

Critiche alla moderazione dei contenuti

alla qualità visiva, è emersa anche la mancanza di una moderazione adeguata, con contenuti inappropriati frequentemente raccomandati agli utenti. La piattaforma sembra privilegiare contenuti legati agli interessi di Musk e alle sue aziende, presentando una selezione di video prevalentemente dedicati a Tesla e SpaceX.

X TV adotta un modello gratuito, simile a quello di YouTube, supportato da pubblicità e comprende sia video caricati dagli utenti che contenuti esclusivi. È accessibile a chi possiede che supportano i sistemi operativi Android TV o Google TV, e offre la possibilità di accedere tramite apparecchi come Google Chromecast o Amazon Fire TV per gli utenti con dispositivi non compatibili.

Nonostante le critiche iniziali, Musk ha dichiarato che la piattaforma è ancora in fase di evoluzione e prevede miglioramenti nei prossimi mesi, sperando di espandere la portata a livello globale. L’obiettivo è quello di trasformare X TV in una piattaforma di streaming di riferimento, sebbene attualmente essa stia affrontando sfide significative per competere con i leader del settore.

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Scoperta di una nuova specie di dinosauro senza “braccia” da parte di scienziati argentini

Cosa succede quando paleontologi curiosi si avventurano oltre i sentieri battuti della Patagonia? Scoprono creature straordinarie come il Guemesia ochoai, un dinosauro minuscolo, corna e praticamente senza . E, no, non è l’ennesimo parente del T. rex.

@Wikimedia Commons

Tra i resti fossilizzati della Formazione Los Blanquitos, nel remoto Amblayo, un gruppo di ricercatori ha trovato il fossile di un cranio straordinario: si tratta del Guemesia ochoai, una nuova di abelisauride che ha vissuto circa 70 milioni di anni fa, quando il supercontinente Gondwana iniziava a sgretolarsi. Questa , avvenuta nella provincia di Salta, getta nuova luce su un’area spesso trascurata dai paleontologi, che da decenni si concentrano prevalentemente sulle ricchezze fossili della Patagonia.

Il fossile, un cranio quasi completo, racconta una storia diversa rispetto ai suoi cugini del sud. Il Guemesia ochoai non aveva corna, elemento distintivo degli abelisauridi, e il suo cervello era sorprendentemente piccolo: circa il 70% più piccolo rispetto agli altri membri della stessa famiglia. Ma è proprio questa semplicità strutturale a renderlo così unico.

La rivoluzione degli “abelisauridi con poco cervello”

Gli abelisauridi, dinosauri teropodi noti per i loro arti anteriori praticamente inutili, sembrano essere la risposta naturale della preistoria al concetto di “fai il massimo con quello che hai”. Nonostante braccia minuscole e cranio robusto e decorato, questi dinosauri erano predatori temibili, in di abbattere prede gigantesche come i sauropodi.

Tuttavia, il Guemesia ochoai si distingue per alcuni dettagli. La totale assenza di corna sul cranio lo rende una specie primitiva all’interno del suo gruppo, probabilmente tra le prime a comparire. Inoltre, nel cranio sono stati trovati dei forami, piccoli buchi attraverso i quali il dinosauro potrebbe aver dissipato calore per regolare la temperatura corporea. Un trucco evolutivo geniale per sopravvivere in un ambiente torrido e ostile come quello del tardo Cretaceo.

Secondo la professoressa Anjali Goswami, ricercatrice al Museo di Storia Naturale di Londra, “questo dinosauro così insolito ci mostra quanto fosse diversa la fauna del nord-ovest argentino rispetto a quella del resto del Paese. Una scoperta che rafforza l’idea di ecosistemi molto distinti durante il Cretaceo sudamericano.”

L’Argentina e il mistero dei dinosauri nord-occidentali

Mentre la Patagonia ha da sempre rappresentato la Mecca per i paleontologi, grazie ai suoi spettacolari ritrovamenti, il nord-ovest argentino è rimasto una sorta di cenerentola della paleontologia. Con il Guemesia ochoai, questa zona inizia a guadagnarsi un posto nel panorama dei grandi ritrovamenti.

Il nome della nuova specie è un omaggio sia a Martin Miguel de Güemes, eroe dell’indipendenza argentina, sia a Javier Ochoa, il tecnico museale che ha scoperto il fossile.

Questo dinosauro, vissuto in un periodo in cui Gondwana si stava separando nei continenti meridionali che conosciamo oggi, fa riflettere sull’evoluzione degli abelisauridi in un contesto ecologico particolare. La separazione geografica ha probabilmente creato ecosistemi unici, che attendono solo di essere scoperti. Secondo la professoressa Goswami, “per comprendere eventi globali come l’estinzione di massa, dobbiamo scavare nelle aree meno esplorate del pianeta. E qui, nel nord-ovest argentino, c’è ancora tanto da scoprire.”

Una curiosità? Anche se l’Argentina ha già regalato al mondo 35 specie di abelisauridi, questa è la prima scoperta significativa fuori dai confini della Patagonia. Un piccolo tassello che aggiunge profondità alla complessa mappa evolutiva dei dinosauri.

Fonte: Journal of Vertebrate Paleontology

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