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Danimarca: addio smartphone a scuola! La scuola dice basta.

Divieto di Smartphone nelle Scuole

La ha ufficialmente introdotto un divieto all’uso di nelle scuole e nei doposcuola, seguendo le raccomandazioni di una commissione governativa. Questa misura è mirata a garantire il benessere dei bambini e a creare un ambiente di apprendimento più sano.

Riscoprire il Piacere di Imparare

Annunciata dal ministro dell’Istruzione Mattias Tesfaye il 25 febbraio, la decisione rappresenta un passo verso un modello educativo che promuove il benessere degli studenti. Il governo intende ridurre le distrazioni e le conseguenze negative associate all’uso eccessivo degli smartphone.

Obiettivi del Governo Danese

L’obiettivo principale è quello di creare un’atmosfera di apprendimento serena e produttiva, priva delle problematiche legate alla presenza dei telefoni. Tesfaye ha sottolineato che quando un telefono entra nella vita di un bambino, può invadere e occupare tutto lo spazio della loro attenzione e interazione.

Addio smartphone a scuola! La Danimarca dice basta

La Danimarca ha annunciato il divieto di utilizzo degli smartphone nelle scuole e nei doposcuola, seguendo le raccomandazioni di una commissione governativa. Questa decisione mira a proteggere il benessere dei bambini e a promuovere un ambiente di apprendimento più sano

@Canva

La Danimarca fa : smartphone vietati in classe. Un esempio virtuoso che dimostra come sia possibile ripensare il modello educativo, mettendo al centro il benessere degli studenti e la riscoperta del piacere di imparare.

La decisione, annunciata lo scorso 25 febbraio dal ministro dell’Istruzione danese, Mattias Tesfaye, segue le raccomandazioni di una commissione governativa istituita per valutare il benessere dei bambini e degli adolescenti.

L’obiettivo del governo danese è chiaro: creare un ambiente di apprendimento più sano e sereno, libero dalle distrazioni e dalle potenziali conseguenze negative associate all’uso eccessivo degli smartphone. “Appena un telefono entra nella camera di un bambino, occupa tutto lo spazio”,…

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Funzionamento e principali tipologie di paracadute: una guida completa.

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Cos’è un paracadute e perché funziona

Il è un dispositivo che rallenta la caduta di un corpo aumentando la resistenza all’aria. Questa funzione si basa sui principi della meccanica dei fluidi, dove le forze in gioco, come la gravità e la resistenza aerodinamica, si bilanciano. Quando il paracadutista apre il paracadute, l’area di superficie aumenta significativamente, generando una forza di resistenza che contrasta la gravità e riduce la velocità di discesa.

Tipologie di paracadute

Esistono diverse di paracadute, ciascuna progettata per scopi specifici. I paracaduti da salto sportivo sono leggeri e facili da aprire, mentre i paracaduti da carico, utilizzati in operazioni militari o di emergenza, sono più robusti. Altri tipi includono i paracaduti stabilizzatori, utilizzati in scenari di atterraggio, e quelli specializzati per il soccorso, per garantire massima sicurezza in caso di emergenze. Ogni design tiene conto delle specifiche esigenze operative e delle condizioni di volo.

Come funziona il paracadute e quali sono le principali tipologie

Il paracadute è un dispositivo progettato per ridurre la velocità di caduta di un corpo, aumentando la resistenza dell’aria. Oggi questo strumento riveste un ruolo chiave in vari ambiti: dal soccorso in caso di emergenza all’ impiego militare, fino agli sport estremi. Librarsi in volo è stata, da sempre, un’idea che ha affascinato l’uomo: del resto Leonardo da Vinci nel “Codice Atlantico” immaginava disegnando con grande lucidità oggetti per “galleggiare” nell’aria. Secondo gli ultimi dati della United States Parachute Association (USPA), il tasso di mortalità ha raggiunto il minimo storico nel 2020, con soli 0,004 decessi ogni .000 salti. Ma come funziona esattamente questo strumento? E quali sono le tipologie?

Cos’è un paracadute e perché funziona

Un paracadute è un dispositivo utile a rallentare la caduta di un corpo aumentandone la resistenza aerodinamica. Siamo nel campo della meccanica dei fluidi i cui principi fondamentali ci permetteranno di capire perché e come funzioni un paracadute. In fisica ogni aspetto rappresenta un gioco di forze che si sommano e sottraggono…

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Significato delle sigle DOP, DOC, DOCG, IGT e IGP nel mondo dell’enogastronomia.

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DOP e IGP: certificazioni europee generali

DOP (Denominazione di Origine Protetta) e (Indicazione Geografica Protetta) sono sigle stabilite dalla legislazione europea per garantire la qualità e l’origine di determinati alimenti. Questi marchi attestano che un prodotto è legato a una specifica area geografica e segue precise linee di produzione. I prodotti DOP sono interamente realizzati nella regione di origine, mentre quelli IGP possono avere fase di produzione in altre località.

DOC, DOCG e IGT: denominazioni italiane per i vini

Le sigle (Denominazione di Origine Controllata), (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) e IGT (Indicazione Geografica Tipica) sono specifiche per il settore vinicolo italiano. La DOCG rappresenta una categoria superiore, con requisiti più rigorosi rispetto alla DOC. Queste denominazioni assicurano che i vini rispettino standard elevati in termini di qualità e metodologia di produzione.

Significato e responsabilità delle certificazioni

Queste denominazioni non solo aiutano i consumatori a riconoscere prodotti di qualità, ma proteggono anche i produttori locali, promuovendo le tradizioni e le pratiche agricole legate a specifiche regioni. L’uso di sigle come DOP e DOCG non è intercambiabile tra diverse nazioni europee, evidenziando l’importanza della geolocalizzazione nella produzione alimentare.

Cosa significano le sigle DOP, DOC, DOCG, IGT e IGP?

Quanti di voi scegliendo un o un particolare formaggio preferiscono quelli con la dicitura DOP o DOCG? Ma vi siete mai chiesti cosa significano quelle sigle e come vengono assegnate? DOP, IGP, DOC, DOCG e IGT sono sigle diverse che identificano alimenti prodotti in specifiche aree del territorio e che attestano l’appartenenza a determinati standard seguendo specifiche indicazioni (chiamate disciplinari di produzione). Innanzitutto è bene chiarire che DOP e IGP sono sigle legate alla legislazione europea e fanno riferimento ad alimenti, prodotti agricoli e vinicoli: in pratica sono macrocategorie all’interno delle quali si collocano anche le sigle specifiche già in utilizzo dagli Stati Membri. Vi rientrano infatti anche DOC, DOCG e IGT, categorie definite dalla legislazione italiana e riferite unicamente ai vini: per intenderci, non troverete mai una caciotta prodotta in Francia con certificazione DOCG!

DOP e IGP: certificazioni europee generali

“La politica di qualità dell’UE intende proteggere le denominazioni di prodotti specifici per promuoverne le caratteristiche uniche legate all’origine geografica e alle…

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Il funzionamento dei semafori in Giappone e il mistero delle luci blu: ecco come sono progettati.

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Il semaforo blu e la percezione dei colori

In Giappone, il semaforo è una peculiarità culturale che deriva dalla percezione dei colori. In epoche passate, il giapponese non aveva una distinzione netta tra blu e verde; il termine ao indicava entrambi. Questo spiega la visibilità di blu anziché verdi in Giappone e in alcuni altri paesi. Il verde, oggi identificato con il termine midori, era considerato una sfumatura di blu.

Origine linguistica del semaforo blu

L’origine del semaforo blu è radicata nella lingua giapponese antica, che conosceva solo cinque colori : bianco (shiro), nero (kuro), rosso (aka), giallo (kii), e blu (ao). Questo sistema colorimetrico ha evoluto la lingua, portando a una distinzione più chiara tra blu e verde. La necessità di separare nettamente questi colori è emersa durante la Seconda guerra mondiale, contribuendo all’adozione del semaforo blu come simbolo di sicurezza per i pedoni, riflettendo una visione culturale unica.

Come funzionano i semafori in Giappone e perché alcuni hanno le luci blu

In Giappone, e in alcuni Paesi del , potrebbe capitarvi di attraversare la strada… con il semaforo blu! Questa scelta apparentemente “bizzarra” è legata alla percezione dei colori: in passato infatti in quelle culture non esisteva il verde, ora chiamato midori, ma questo era considerato solamente come una sfumatura di blu, in giapponese ao. Per questo motivo in Giappone non è così difficile vedere semafori di un colore diverso dal classico rosso, giallo e verde.

L’origine del semaforo blu in Giappone

Per capire l’origine del semaforo blu dobbiamo vedere brevemente quali vocaboli si utilizzavano in passato per indicare i colori nel giapponese antico. All’epoca infatti esistevano solamente:

  • Shiro (白) –  bianco
  • Kuro (黒) – nero
  • Aka (赤) – rosso
  • Kiiro (黄) – giallo
  • Ao (青) – blu

Più nello specifico, con il termine ao in realtà si considerava anche ciò che oggi chiamiamo verde. In seguito la lingua giapponese si è evoluta e dunque oggi ao indica solamente il blu, mentre il verde si chiama midori. L’esigenza di separare nettamente questi due colori arrivò durante la Seconda…

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La sonda Blue Ghost della NASA atterra sulla Luna per analizzare il sottosuolo del satellite terrestre.

La missione

La Ghost è atterrata sulla Luna un viaggio di quasi due mesi, avviando la Blue Ghost Mission 1, parte del programma Artemis della . Il principale obiettivo della missione è studiare il lunare attraverso dieci strumenti scientifici, tra cui un dispositivo “Made in Italy”.

Obiettivi della missione

Questo atterraggio segna il primo passo verso una comprensione più approfondita dell’ambiente lunare e supporta future missioni umane sulla Luna e su Marte. La NASA ha evidenziato l’importanza dei dieci esperimenti scientifici e dimostrazioni tecnologiche che saranno realizzati dalla sonda.

Risultati e prospettive future

Con l’atterraggio riuscito, la Blue Ghost fornirà dati vitali che aiuteranno a definire le condizioni lunari e permetteranno di preparare la presenza umana permanente nel nostro satellite e, eventualmente, su Marte. La missione rappresenta un progresso significativo nella ricerca astronomica e nello sviluppo della tecnologia spaziale.

La sonda Blue Ghost della Nasa è atterrata sulla Luna, analizzerà il sottosuolo del nostro satellite

Dopo un viaggio di quasi due mesi, la sonda Blue Ghost è atterrata sulla Luna, con l’obiettivo di analizzarne il sottosuolo mediante dieci strumenti, uno dei quali “Made in Italy”. Primo obbiettivo raggiunto quindi per la Blue Ghost Mission 1, parte del programma Artemis della Nasa

Canva

Ce l’ha fatta, Blue Ghost è atterrata sulla Luna, e ora dovrà studiare il sottosuolo del nostro satellite mediante dieci strumenti uno dei quali “Made in Italy”. Primo obbiettivo raggiunto quindi per la Blue Ghost Mission 1, parte del programma Artemis della Nasa.

We’re baaack! 🌕

Blue Ghost has landed, safely delivering 10 NASA scientific investigations and tech demos that will help us learn more about the lunar environment and support future astronauts on the Moon and Mars. pic.twitter.com/guugFdsXY3

— NASA (@NASA) March 2, 2025

La missione

sonda blue ghost atterraggio lunasonda blue ghost atterraggio luna

©Firefly Aerospace

Come spiega la Nasa, Blue Ghost Mission 1 è un lander lunare progettato per consegnare dieci carichi utili sulla superficie lunare, ed è stato…

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Un bacio tra Luna e Giove tra le Pleiadi: un evento visibile a occhio nudo da non perdere!

Evento Celeste del 5 Marzo

Il 5 marzo si terrà un affascinante evento astronomico noto come il "bacio" tra e , visibile a occhio nudo, tempo permettendo. La Luna, in fase di avvicinamento al Primo Quarto, si troverà nella costellazione del Toro, circondata da celebri astri come Giove e l’ammasso stellare delle Pleiadi.

Dettagli dell’Osservazione

Secondo l’UAI, questo straordinario fenomeno sarà osservabile attorno alle 20:00. La Luna, pur avendo una luminosità limitata, offrirà uno spettacolo suggestivo mentre si avvicina a Giove e alla stella Aldebaran. Gli appassionati di astronomia e curiosi sono invitati a alzare gli occhi al cielo per assistere a questo romantico appuntamento celeste.

Precauzioni per l’Osservazione

È importante tenere l’occhio attento, poiché il tempo per osservare Giove diminuirà nei giorni successivi. Non perdere questa opportunità di vedere Luna e Giove insieme, immersi nell’incanto delle Pleiadi.

Non perdiamo il “bacio” Luna-Giove immerso nelle Pleiadi, sarà tutto visibile a occhio nudo!

Torna uno spettacolo stupendo: il “” Luna-Giove immerso nell’ammasso stellare delle Pleiadi. L’evento, tempo permettendo, sarà completamente visibile a occhio nudo. Non manchiamo al romantico appuntamento la sera del 5 marzo

Canva

Occhi al cielo la sera del 5 marzo: ammireremo il “bacio” Luna-Giove immerso nell’ammasso stellare delle Pleiadi. L’evento, tempo permettendo, sarà completamente visibile a occhio nudo. Da non perdere!

Come spiega l’UAI, la sera del 5 marzo la Luna, che si sta avvicinando alla fase di Primo Quarto, sarà nella costellazione del Toro, vicina a innumerevoli astri celebri: Giove, le Pleiadi, la stella Aldebaran (nella mappa il cielo del 5 marzo 2025 alle 20.00 circa).

tris celeste luna giove pleaidi 5 marzo 2025tris celeste luna giove pleaidi 5 marzo 2025

©Stellarium

Il nostro ha raggiunto la fase di Nuova lo scorso ° marzo, quindi la sera del 5 avrà una luminosità limitata, ma di certo visibile, mentre l’intervallo di tempo disponibile per osservare Giove si ridurrà progressivamente, quindi non perdiamo questa occasione di ammirarlo…

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La montagna più alta: un impero di vetro inaccessibile a tutti.

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Mount Kailash: montagna sacra

Il Mount Kailash, situato in Tibet e parte della catena montuosa dei Gangdisê, è noto per essere la più che non può essere scalata. La legge vieta espressamente di affrontarne la cima, non solo per motivi di sicurezza, ma anche perché è considerata sacra da diverse religioni, tra cui induismo, buddhismo, giainismo e Bön tibetano.

Pellegrinaggi e rituali

Ogni anno, migliaia di pellegrini visitano il Mount Kailash. Secondo le credenze religiose, circumnavigare la base della montagna non solo porta fortuna, ma purifica anche i peccati. Il percorso di circa 52 km può essere affrontato in senso orario o antiorario, a seconda della tradizione religiosa, e di solito richiede circa tre giorni per essere completato.

Motivazioni del divieto

Il fatto che il Mount Kailash sia un luogo di profonda spiritualità e venerazione contribuisce in modo significativo alla decisione del governo di vietarne la scalata. Ciò riflette l’importanza culturale e religiosa del sito, rendendolo un simbolo di rispetto e sacralità per molte persone.

la montagna più alta che nessuno può scalare

sanno che l’Everest è la montagna più alta del e che con l’opportuna preparazione è possibile raggiungere la sua cima… ma esistono montagne che non possono essere scalate? In realtà sì, e la più alta di queste è il Mount Kailash, in Tibet, una montagna che fa parte dei monti Gangdisê, che a loro volta sono una sezione dell’Himalaya. La legge infatti vieta espressamente la scalata del monte ma non solo per ragioni di sicurezza: si tratta infatti di un monte sacro secondo varie religioni, sul quale risiederebbe il dio Shiva.

Ogni anno infatti accorrono qua migliaia di pellegrini buddisti, induisti, giainisti e del Bön tibetano. Secondo questi culti, se si circumnaviga a piedi la base del monte non solo si otterrebbe fortuna ma ciò permetterebbe anche di cancellare tutti i peccati commessi dall’individuo fino a quel momento. Il percorso viene compiuto in senso orario o antiorario a seconda del credo e ha una lunghezza di circa 52 km: per questo motivo spesso i pellegrini concludono il percorso in circa 3 giorni.

Già questo sarebbe sufficiente al governo per vietarne la scalata, ma…

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Dopo l’eclissi totale di Luna, non perderti l’affascinante eclissi parziale di Sole visibile anche in Italia!

Dettagli dell’Evento

Il 29 marzo 2025 si verificherà un’ parziale di , con la Luna che passerà davanti al Sole, proiettando la sua ombra sull’Oceano Atlantico. Anche se non sarà spettacolare come un’eclissi totale, l’ promette di essere affascinante e visibile anche da terra, rendendolo un appuntamento imperdibile per gli appassionati di astronomia.

Caratteristiche delle Eclissi

Un’eclissi di Sole si verifica quando Sole, Luna e Terra sono allineati. Nell’eclissi totale, la Luna copre completamente il Sole, creando un momento di oscurità. Tuttavia, quando l’allineamento non è perfetto, si osserva un’eclissi parziale, in cui solo una parte del Sole è oscurata. Questo fenomeno consente di apprezzare la bellezza del cielo e rappresenta un’opportunità unica per osservare le dinamiche del nostro sistema solare.

Dopo l’eclissi totale di Luna, ci aspetta una stupenda eclissi parziale di Sole, sarà visibile anche in Italia

Manca meno di un mese ad un evento straordinario: l’eclisse parziale di Sole. La Luna passerà davanti alla nostra stella proiettando la sua ombra sull’Oceano Atlantico. L’evento, seppur meno spettacolare dell’eclisse totale, sarà stupendo e potremo ammirarlo anche qui dal vivo. Da non perdere!

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pronti per l’eclissi parziale di Sole: sabato 29 marzo la Luna passerà davanti al Sole, proiettando la sua ombra sull’Oceano Atlantico. L’evento, seppur meno spettacolare dell’eclisse totale, sarà stupendo e potremo ammirarlo anche qui dal vivo. Non manchiamo!

Che cos’è l’eclissi parziale di Sole

Quando Sole, Luna e Terra sono perfettamente allineati in questo ordine, il nostro “copre” la nostra stella, che per alcuni minuti apparirà dunque completamente oscurata, e in questo caso si verifica quello straordinario evento chiamato ‘eclissi totale di sole’. Se invece l’allineamento non è perfetto, si parla di eclissi parziale di sole e la nostra stella appare…

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Violenza trasmessa nel DNA: lo studio shock sulle famiglie siriane rivela l’impatto delle generazioni

Effetti della Violenza sul DNA

Uno dell’Università della Florida che la inflitta non solo provoca danni fisici e psicologici, ma lascia anche tracce nel DNA, tali segni possono essere trasmessi alle generazioni future. Questa scoperta è particolarmente inquietante, considerando che il conflitto siriano ha avuto ripercussioni devastanti coinvolte.

Il Conflitto Siriano

La storia della guerra in Siria inizia nel 1982 con l’assedio della città di Hama, dove il governo ha ucciso decine di migliaia di cittadini. Questa violenza ha segnato profondamente la società siriana. Quattro decenni dopo, nel 2011, i ribelli cercano di rovesciare la famiglia Assad, darendo così avvio a una lunga guerra civile. Le repressioni e i bombardamenti delle forze governative aumentano, aggravando ulteriormente la situazione.

Implicazioni delle Scoperte

Le conclusioni dello studio suggeriscono che le esperienze traumatiche vissute durante il conflitto non rimangono isolate, ma possono influenzare i meccanismi genetici e il benessere delle generazioni successive. Questo apre un discorso cruciale sulle conseguenze a lungo termine della violenza e dei conflitti armati sulle popolazioni coinvolte.

La violenza resta scritta sui nostri geni per generazioni, lo studio shock sulle famiglie siriane

Aver subito violenza non lascia segni solo sul corpo e sulla psiche, ma anche sul DNA, e questi segni possono essere trasmessi alle generazioni successive: sono le agghiaccianti conclusioni di uno studio guidato dall’Università della Florida (Usa), condotto sulle famiglie siriane, dilaniate da lungo e un atroce conflitto

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La violenza resta nei nostri geni, lasciando segni sul DNA che possono essere trasmessi per generazioni: sono le inquietanti conclusioni di uno studio guidato dall’Università della Florida (Usa), condotto sulle famiglie siriane, dilaniate da lungo e un atroce conflitto.

La guerra in Siria

Nel 1982, il governo siriano assedia la città di Hama, uccidendo decine di migliaia di suoi cittadini. Quattro decenni dopo, nel 2011, i ribelli spingono al rovesciamento della famiglia Assad responsabile di questa atrocità.

Scoppia una lunga e sanguinosa guerra civile: le repressioni e i bombardamenti delle forze governative siriane si moltiplicano e all’inizio del 2012 i combattimenti…

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Dallo Skyline Medievale: Un Viaggio da Bologna a Siena

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Il Basso Medioevo in Italia

Nel Basso Medioevo, che va dal 1000 al XV secolo, molte città dell’ centrale e settentrionale videro l’emergere di comuni e signorie. Questi nuovi centri urbani furono caratterizzati dalla costruzione di numerose torri, che riflettevano il potere delle nobili e servivano anche a scopi difensivi.

Le Torri come simbolo di potere

Le torri, sebbene non alte come i moderni grattacieli, dominavano gli delle città, rendendole simili alle attuali Manhattan. A Bologna, ad esempio, si stima che nel Basso Medioevo ci fossero circa 100 torri, di cui 24 sono ancora in piedi oggi. Anche in località più piccole, come San Gimignano in provincia di , la presenza di torri contribuiva a definire il panorama urbano.

Funzione e significato delle torri

Le torri erano costruite sia da famiglie nobili, per affermare il loro potere, sia da istituzioni pubbliche e dalla Chiesa. Questi elementi architettonici non solo servivano a scopi difensivi, ma rappresentavano anche il progresso e la crescita economica delle città medievali.

lo “skyline medievale”, da Bologna a Siena

Nel Basso Medioevo (il periodo compreso tra l’anno 1000 e la fine del Medioevo nel XV secolo) in molte città dell’Italia centrale e settentrionale si affermarono i comuni e le signorie. Nei centri urbani furono costruite numerose torri, alcune di proprietà di famiglie nobili che volevano mostrare il loro potere e difendersi in eventuali guerre civili, altre edificate dalle istituzioni pubbliche e dalla Chiesa. L’altezza delle torri non era elevata, non era paragonabile a quella degli attuali grattacieli, ma le torri dominavano gli skyline di molti centri urbani rendendoli le Manhattan del Medioevo. Il caso limite era quello di Bologna, nella quale nel Basso Medioevo svettavano, secondo le stime più attendibili, circa 100 torri, 24 delle quali sono in piedi ancora oggi. Ma anche in centri più piccoli, come a San Gimignano (Siena), lo skyline era dominato dalle torri.

Le torri medievali italiane

Nell’Italia centro-settentrionale, durante il Basso Medioevo nacquero i comuni e le signorie, cioè piccoli Stati indipendenti, nei quali il potere era amministrato principalmente dalle famiglie…

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La soluzione all’indovinello delle percentuali che ci mettono in difficoltà.

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Indovinello dei 99 mancini: perché “1” è la risposta sbagliata

In una stanza ci sono 100 persone, di cui 99 sono mancine, formando il 99%. L’obiettivo è determinare quanti mancini devono uscire affinché il loro numero rappresenti il 98%. Molti risponderebbero istintivamente ““, ma questa è una risposta errata. Se si esclude un mancino, rimarrebbero 99 persone, di cui 98 mancine, il che porta a una nuova percentuale di 98/99, pari a circa 98%. L’errore risiede nella concezione della percentuale: anche se il numero di mancini diminuisce, la proporzione nella nuova situazione non raggiunge il 98%.

Per ottenere una percentuale di 98% di mancini, è necessario far uscire non solo uno, ma due mancini. Se ne escono due, rimarrebbero 98 persone, di cui 97 mancine. La nuova percentuale di mancini è ora 97/98, che corrisponde a circa 98.98%, sufficiente a garantire che, in effetti, il 98% delle persone rimaste sia mancina. Questa sottigliezza effettiva nel calcolo delle è ciò che rende l’indovinello stimolante.

la soluzione all’indovinello dove le percentuali ci confondono

L’indovinello dei 99 mancini parte da una domanda molto semplice:

Se in una stanza ci sono 100 persone e esattamente il 99% è mancino, quanti mancini dovrebbero lasciare la stanza affinché esattamente il 98% sia mancino?

Se avete risposto di getto, probabilmente avete detto “1”. La maggior parte delle persone istintivamente risponde così, ma… è sbagliata! Vediamo perché non far uscire una sola persona dalla stanza e qual è, invece, la corretta.

Indovinello dei 99 mancini: perché “1” è la risposta sbagliata

La situazione è questa: ci troviamo con 100 persone in una stanza, di cui il 99 sono mancine. La percentuale di mancini sul delle persone, quindi, è di 99/100 = 0.99, ovvero 99%. Beh, fino a qui tutto liscio. Ora vogliamo capire quanti mancini devono uscire dalla stanza affinché la loro percentuale passi a 98%. Su due piedi la risposta potrebbe sembrare ovvia: uno!

Se però togliessimo un solo mancino dalla stanza, rimarrebbero 99 persone totali di cui 98 mancini. Su questo nuovo totale delle persone, la percentuale di mancini ora è 98/99 = 0.989 , cioè…

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Addio Skype: la storica piattaforma si trasferisce su Teams a partire da maggio!

Ritiro di Skype

Microsoft ha annunciato che il popolare servizio di messaggistica andrà in pensione il 6 2025. Gli account degli utenti verranno automaticamente migrati sulla piattaforma , già utilizzata ampiamente nel settore business.

Evoluzione della comunicazione

Secondo Microsoft, la comunicazione è cambiata significativamente nel . Con il ritiro di Skype, l’azienda intende semplificare le sue offerte di comunicazioni gratuite per i consumatori, adattandosi meglio alle esigenze degli utenti. La decisione di concentrarsi su Microsoft Teams, considerato un moderno hub di comunicazione e collaborazione, evidenzia l’evoluzione nei modi in cui le persone interagiscono.

Funzionalità di Teams

Teams offre diverse funzionalità, molte delle quali sono gratuite per gli utenti, rendendo la transizione da Skype una scelta strategica per Microsoft. Con l’integrazione degli account, gli utenti di Skype potranno continuare a comunicare e collaborare attraverso un sistema più ampio e versatile.

Addio Skype! La storica piattaforma “migra” su Teams a partire da maggio

È stato un “pioniere” e ora va in pensione: Microsoft ritirerà Skype il prossimo 6 maggio, migrando gli account su Teams. Ciao Skype, hai aiutato moltissimi utenti di tutto il mondo a restare connessi, grazie!

©Microsoft

Addio Skype! Il popolare servizio di messaggistica va in pensione il prossimo 6 maggio, lo ha annunciato Microsoft che precisa come gli account migreranno su Teams, software già in uso da tempo soprattutto in ambito business.

Il modo in cui comunichiamo si è evoluto in modo significativo nel corso degli anni – si legge sul sito della Microsoft – […] Per semplificare le nostre offerte di comunicazioni gratuite per i consumatori, in modo da poterci adattare più facilmente alle esigenze dei clienti, ritireremo Skype a maggio 2025 per concentrarci su Microsoft Teams (gratuito), il nostro moderno hub di comunicazione e collaborazione

Teams è già in uso da tempo soprattutto in ambito business, e molte funzionalità sono gratuite: gli utenti hanno di fatto accesso a molte delle…

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