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Preparati a esprimere i tuoi desideri: tornano le stelle cadenti la notte del 2 marzo!

Picco delle Delta Leonidi

Stasera, 2 , si attende il picco delle Delta Leonidi, rendendo l’osservazione delle particolarmente favorevole. Questo fenomeno è accentuato dalla presenza della Luna, che è in fase di Nuova dal ° marzo, permettendo un cielo scuro ideale per desideri.

Caratteristiche delle Meteore

Il radiante delle Delta Leonidi si trova nel cuore della costellazione del Leone. Quest’anno, la costellazione sarà alta sull’orizzonte e visibile per tutta la notte. Anche se le Delta Leonidi non sono numerose, con appena 2-3 meteore visibili ogni ora, si fanno notare per la loro luminosità e per la possibile presenza di spettacolari "palle di fuoco" che attraversano il cielo.

Prepararsi all’Osservazione

Gli appassionati di astronomia e di spettacolari fenomeni naturali sono invitati a prepararsi per una serata di osservazione. Con il radiante facilmente visibile e le condizioni favorevoli, la notte tra il 2 e il 3 marzo sarà un’opportunità imperdibile per chi desidera ammirare il cielo stellato e esprimere i proprio desideri.

Pronti i desideri per stanotte 2 marzo? Tornano le stelle cadenti!

Pioggia di stelle cadenti! Stasera 2 marzo è atteso il picco della Delta Leonidi, particolarmente favorevoli all’osservazione vista la quasi totale assenza della Luna, che ha raggiunto la fase di Nuova ieri 1° marzo. Prepariamo tanti desideri!

Canva

Tanti desideri da esprimere tutti stasera! Nella notte tra il 2 e il 3 marzo è atteso il picco delle Delta Leonidi, stelle cadenti particolarmente favorevoli all’osservazione stavolta vista la quasi totale assenza della Luna, che ha raggiunto la fase di Nuova ieri 1° marzo.

Il radiante, ovvero il punto da cui sembra che lo sciame parta, si trova in prossimità del centro della costellazione del Leone da cui prendono il nome. E quest’anno sarà visibile per tutta la notte, molto alto sull’orizzonte.

stelle cadenti delta leonidi 2 marzo 2025stelle cadenti delta leonidi 2 marzo 2025

©Stellarium

Come spiega l’UAI, queste meteore, sebbene poco numerose con appena 2-3 apparizioni orarie, si distinguono per la loro luminosità e per l’occasionale presenza di spettacolari “palle di fuoco” che attraversano la costellazione del Leone….

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Il Tao e il simbolo Yin e Yang: rappresentazione dell’armonia universale nella filosofia orientale.

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Il Simbolo del Tao

Il del Tao, noto come Taijitu, è un cerchio diviso da una linea curva in due metà, bianca e nera. Questo simbolo illustra un principio filosofico profondo che ha origine in Cina oltre 2000 anni fa. Esso rappresenta il Tao, concepito come il cammino o la via, un concetto centrale nella cinese e nella religione taoista. Il Tao è la forza fondamentale e eterna che pervade l’Universo, unificando all’interno di sé ogni elemento in una connessione armoniosa.

Essenza e natura del Tao

Il termine “Tao” significa “via”, “cammino” o “principio” e definisce l’ordine naturale che regola il cosmo secondo il pensiero taoista. Il Tao trascende l’idea di un’entità divina o di una forza tangibile; è l’essenza invisibile e immateriale che connette tutte le cose. Questo principio le trasformazioni e l’interdipendenza del , rappresentando un ciclo perpetuo che enfatizza l’interrelazione di ogni elemento nell’Universo. Il Taijitu, quindi, concreta visivamente questa fluida interconnessione.

Cos’è il Tao e perché il simbolo dello Yin e Yang rappresenta l’armonia universale

Il simbolo del Tao è noto in tutto il mondo: un cerchio diviso da una linea curva in due metà, bianca e nera. Questa immagine rappresenta visivamente un principio filosofico profondo, nato in Cina oltre 2000 anni fa. Il Tao (Dào, “la via” o “il cammino”) è uno dei concetti centrali della storia del pensiero cinese e il fulcro della religione taoista. Rappresenta l’eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre perennemente attraverso tutta l’energia che muove la materia dell’Universo, unificando in armonia ogni cosa.

Origine e significato del Tao

Il termine “Tao” (o Dao) significa “via”, “cammino” o “principio” e rappresenta l’essenza stessa dell’universo secondo la filosofia taoista. Più di una semplice idea, il Tao è l’ordine naturale che regola il cosmo: invisibile, immateriale e indefinibile, ma onnipresente. Non è un’entità divina né una forza palpabile, ma il principio universale che connette tutte le cose, guidandole in un ciclo perpetuo di trasformazione e interdipendenza. A concretizzare visivamente questo concetto è il Taijitu, il celebre simbolo circolare suddiviso in due sezioni…

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Perché alcuni ricordano meglio i sogni? Uno studio svela i fattori che influenzano la memoria onirica.

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Capacità di ricordare i sogni

La memoria dei sogni è influenzata da diversi , tra cui la personalità, l’importanza accordata ai sogni e la qualità del sonno. Un recente della Scuola Superiore di Studi IMT Lucca, pubblicato su Communications Psychology, ha esaminato queste dinamiche. Sebbene tutti sognino circa due ore a , la capacità di rievocare i sogni varia considerevolmente tra gli individui.

Lo studio sulla memoria onirica

La ricerca ha coinvolto 204 partecipanti, di età compresa tra 18 e 70 anni, che hanno registrato i propri sogni ogni mattina per 15 giorni, monitorando anche il sonno e l’attività cerebrale. I risultati mostrano che le persone con una maggiore capacità di ricordare i sogni tendono ad avere una concezione più viva e valoriale dei propri sogni, e la loro suscettibilità all’autoanalisi e alla riflessione gioca un ruolo cruciale nella loro memoria .

Perché alcuni ricordano i sogni più di altri? Un nuovo studio rivela cosa influenza la nostra memoria onirica

La capacità di ricordare i sogni è influenzata da diversi fattori, tra cui tratti di personalità, come l’importanza che attribuiamo ai sogni e la tendenza a vagabondare con la mente, la qualità del sonno e persino il dell’anno. Sono questi i motivi da cui dipende la nostra memoria onirica secondo un recente studio condotto dalla Scuola Superiore di Studi IMT Lucca e pubblicato su Communications Psychology. Anche se spesso non lo ricordiamo, tutti sogniamo e lo facciamo per circa due ore ogni notte. Eppure, mentre alcune persone riescono a rievocare con precisione i dettagli dei propri sogni, altre li dimenticano immediatamente, arrivando a pensare di non essere in grado di sognare.

Perché non ricordiamo i sogni: le evidenze scientifiche

Lo studio italiano della Scuola Superiore di Studi IMT Lucca ha coinvolto 204 partecipanti tra i 18 e i 70 anni, invitandoli a registrare quotidianamente i propri sogni al mattino per 15 giorni, monitorando contemporaneamente il sonno e l’attività cerebrale.

Dalla ricerca è emerso che le persone che ricordano più facilmente i propri sogni sono anche…

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La ruota panoramica più alta del mondo, 250 metri, supera quella di Las Vegas: scopri dove si trova!

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Ain Dubai: La Ruota Panoramica più Alta del Mondo

Il primato di panoramica più grande del mondo appartiene ad Ain Dubai, conosciuta come "Occhio di Dubai". Questa straordinaria attrazione si trova sull’isola di Bluewaters, con un’altezza di 250 . Le sue lussuose cabine offrono una vista mozzafiato sul Golfo Persico e sullo skyline di Dubai.

Un’Emblema di Prestigio

Dubai è nota per la sua incessante ricerca di record e ostentazioni che aumentano il suo prestigio a livello internazionale. Oltre ad Ain Dubai, la città ospita anche il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo. Queste strutture straordinarie sottolineano la continua evoluzione della città come meta turistica.

Storia delle Ruote Panoramiche

Le ruote panoramiche sono diventate icone di molte località turistiche in tutto il mondo. Queste grandi strutture circolari, realizzate attraverso complessi ingegneristici, offrono un’esperienza unica alla loro lenta e piacevole rotazione. Negli ultimi cento anni, le dimensioni e gli stili delle ruote panoramiche hanno continuato a evolversi, diventando sempre più spettacolari.

La ruota panoramica più grande del mondo è alta 250 metri e supera quella di Las Vegas: dove si trova

Il primato di ruota panoramica più grande del mondo va a Ain Dubai, in italiano “Occhio di Dubai”, situata sull’isola artificiale di Bluewaters che con i suoi 250 metri di altezza e le sue lussuose cabine consente di ammirare le acque del Golfo Persico e lo skyline di Dubai. La celebre città degli Emirati Arabi Uniti ormai non sorprende più per le continue ostentazioni e l’incessante ricerca di  record molto costosi che possano aumentare il suo prestigio e la sua risonanza a livello internazionale. Ricordiamo che proprio qua si trova pure il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo. Le ruote panoramiche sono grandi strutture circolari messe in moto da una forza meccanica che consente una lenta e piacevole rotazione, nel sono diventate icona di molte località turistiche, grandi città, collocate vicino al mare o nei più famosi parchi divertimento. Parliamo di vere e proprie opere ingegneristiche di dimensioni e stili sempre diversi e diffuse in tutto il mondo da oltre un secolo, che con il passare del tempo diventano sempre più grandi e spettacolari.

L’Ain Dubai è stata inaugurata…

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Qual è la differenza e quando è consigliabile farlo?

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Cosa vuol dire riavviare un dispositivo

Il riavvio, conosciuto anche come “reboot” o “soft reset”, è un’operazione leggera e sicura che consiste nel spegnere e riaccendere un dispositivo. Questa procedura è efficace per risolvere problemi minori come rallentamenti o blocchi temporanei senza alterare le configurazioni o i dati salvati.

Cosa significa resettare un dispositivo

Il reset, a del riavvio, è un’azione più drasticamente che riporta il dispositivo allo stato iniziale di fabbrica. Durante un reset, tutti i dati e le impostazioni vengono cancellati, il che significa che il dispositivo verrà ripristinato come se fosse nuovo. Questa operazione viene solitamente eseguita in caso di problemi gravi o quando si desidera vendere o cedere il dispositivo.

Principali differenze tra riavvio e reset

La principale differenza tra i due è che il riavvio è una temporanea e non altera i dati, mentre il reset comporta una cancellazione permanente e una restaurazione delle impostazioni originali. È importante scegliere l’operazione corretta in base alla gravità del problema da affrontare. Utilizzare un riavvio per problemi minori e un reset per situazioni più critiche.

qual è la differenza e quando farlo

I termini “riavvio” e “reset” sono spesso usati per indicare soluzioni a problemi tecnici su smartphone, computer, router Wi-Fi e, più in generale, su un qualsiasi apparecchio elettronico, ma ci sono delle differenze. Queste due parole, spesso utilizzate in modo confuso e intercambiabile, indicano azioni ben diverse e con impatti decisamente diversi sui dispositivi su cui vengono eseguite. Mentre il riavvio consiste nello spegnimento e riaccensione di un dispositivo, che risolve piccoli problemi senza alterare le configurazioni o i dati salvati, il reset cancella tutti i dati e riporta il dispositivo allo stato originale, come se fosse appena uscito dalla fabbrica, risultando così una procedura più drastica.

Cosa vuol dire riavviare un dispositivo

Il riavvio, noto anche come “reboot”, “restart” o “soft reset”, è un’operazione molto leggera e sicura. Riavviare un dispositivo significa interrompere momentaneamente l’alimentazione e poi ripristinarla, spegnendo e riaccendendo il . Questa procedura è utile per risolvere piccoli problemi tecnici, come rallentamenti, blocchi…

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Perché le lucertole perdono la coda? Scopri l’auto-amputazione che le protegge dai predatori.

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La fuga della lucertola

Un gatto si avvicina a una lucertola al sole, pronto a catturarla. Tuttavia, la lucertola riesce a sfuggire e perde la , un fenomeno che consente a diversi rettili, come i gechi, di sopravvivere agli attacchi dei predatori.

Autotomia e rigenerazione

La perdita della coda avviene attraverso un processo chiamato autotomia, che prevede la separazione della coda in un punto debole. Questo meccanismo non danneggia l’animale, in quanto la coda può rigenerarsi nel a cellule staminali. Queste cellule hanno la capacità di trasformarsi in vari tipi di tessuti necessari per ricostruire la coda.

Distrarre i predatori

Dopo la perdita della coda, grazie a fasci di cellule nervose, la coda rimane attiva e continua a muoversi per minuti. Questo movimento serve a distrarre il predatore, dando all’animale il tempo di scappare.

Ricerche scientifiche

Il fenomeno dell’autotomia è oggetto di studio per le sue potenziali applicazioni in campo medico. Gli scienziati stanno indagando quali geni siano responsabili di questa abilità, che gli esseri umani e molti mammiferi hanno perso durante l’evoluzione.

Perché la coda delle lucertole si stacca e continua a muoversi? L’auto-amputazione che le salva dai predatori

Un gatto si avvicina furtivo ad una lucertola ferma al sole e, con balzo felino, sta per catturarla, ma il piccolo rettile perde improvvisamente la coda e scappa via. Ebbene si! La lucertola, i gechi e altri animali sono in grado di perdere un tratto della coda o porzioni di arti per sfuggire ai predatori: restano amputati, ma vivi. La parte da amputare si separa in una sorta di punto debole, ma non comporta danni all’animale perché può rigenerarsi nel tempo grazie a un gruppo di cellule staminali che hanno la capacità di differenziarsi in varie linee cellulari per riformare i tessuti. La presenza di fasci di cellule nervose che mantengono attivi i muscoli nella coda appena staccata le permettono di continuare a muoversi per qualche minuto in modo da distrarre il predatore. Si tratta di un meccanismo evolutivo, chiamato autotomia, davvero efficiente e per questo molto studiato anche per possibili applicazioni in campo medico. L’ e gran parte degli altri mammiferi hanno perso questa attitudine nel corso dell’evoluzione ed è per questo che gli scienziati stanno cercando di scoprire quale sia il gruppo di geni responsabili della…

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Il misterioso legame tra uomo e pietra: un significato da scoprire

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Definizione di Litolatria

La litolatria è il culto delle pietre, viste come divinità o manifestazioni divine. Questa pratica ha due interpretazioni: la prima si avvicina al culto animista, dove le pietre rappresentano essenze divine; la seconda implica la manifestazione concreta di un dio per essere adorato.

Storia e Importanza

Sin dalla preistoria, le pietre sono state fondamentali per l’umanità, prima come materiale per abitazioni e utensili, poi come oggetti di venerazione. Esse hanno acquisito un sacro e trascendente nel .

Riferimenti Culturali

Esistono numerosi esempi che collegano le pietre al sacro: il Megalitismo, con siti come Stonehenge e dolmen risalenti al Neolitico; il masso inghiottito da Crono nel greco; i betili nell’ebraismo, considerati dimora o incarnazione di dio; e le divinità romane Iuppiter Lapis. Un ulteriore esempio è la Nera della Mecca, centrale nell’Islam.

il significato del misterioso legame tra l’uomo e la pietra

La litolatria è il culto delle pietre, considerate sia come vere e proprie divinità sia come forme inanimate assunte da un dio. Questa distinzione porta a due diverse accezioni del termine: nel primo caso, la litolatria si avvicina al culto animista, che attribuisce un’essenza divina agli elementi naturali come il sole, il vento e la terra; nel secondo, implica la volontà della divinità di manifestarsi in forma concreta affinché gli uomini possano adorare qualcosa di riconoscibile in suo nome. Fin dalla preistoria, le pietre hanno avuto un ruolo fondamentale nella vita dell’uomo, prima come rifugio e materiale per costruire abitazioni e utensili, poi come oggetti di venerazione connessi a una dimensione sacra e trascendente. Numerosi sono i riferimenti che legano i sassi al sacro, tra cui il Megalitismo, con esempi come il celebre sito di Stonehenge con dolmen e menhir risalenti al Neolitico; il Baytlos greco, vvero il masso inghiottito da Crono al posto del piccolo Zeus, che poi lo uccise; i betili, sassi ritenuti dimora di dio o sua incarnazione nell’ebraismo; gli Iuppiter Lapis dei Romani e la Pietra Nera (al-Ka῾ba) della Mecca,…

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Guida all’attivazione della modalità “risparmio energetico” su iPhone e Android per prolungare la batteria.

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Modalità “Risparmio Energetico”

La modalità “ ” sui dispositivi Android e consente di ottimizzare il consumo di energia, estendendo così la durata della . Questa funzione può attivarsi automaticamente quando la carica scende sotto un certo livello, oppure può essere attivata manualmente dall’utente per rispondere alle specifiche esigenze di utilizzo.

Funzionamento della modalità

Attivando il “Risparmio energetico”, il telefono limita alcune delle sue funzioni e riduce le operazioni in background. Ciò comporta una diminuzione delle attività che consumano molta energia, come l’aggiornamento delle app e le notifiche in reale, permettendo al dispositivo di funzionare più a lungo prima di necessitare di una ricarica. Questo è particolarmente utile nei momenti in cui l’utente ha un bisogno cruciale di utilizzare il telefono ma si trova con una batteria scarica.

Come attivare la modalità “risparmio energetico” per la durata della batteria su iPhone e Android

Per aiutarvi a prolungare la durata della carica, sia su Android che su iPhone è possibile ricorrere alla modalità “Risparmio energetico”, una funzione che permette di ridimensionare il consumo di energia del dispositivo e, di riflesso, estendere l’autonomia della batteria. Questa modalità può attivarsi automaticamente quando il livello di carica scende sotto una determinata soglia, ma può anche essere attivata manualmente per ottimizzare i consumi in base alle proprie esigenze. La batteria è un componente essenziale per garantire che lo smartphone rimanga operativo durante la giornata. Quando l’autonomia si riduce, il rischio è quello di ritrovarsi senza telefono proprio quando se ne ha più bisogno.

Come funziona il “Risparmio energetico” dello smartphone

Cosa succede con il “risparmio energetico” sul telefono e quando attivarlo

Il principio alla base del funzionamento della modalità “risparmio energetico” è semplice: limitando alcune funzioni e riducendo le operazioni eseguite in background, il telefono consuma meno energia e riesce a funzionare più a lungo prima di dover…

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Il Medioevo: superiamo il mito del periodo buio e scopriamo la realtà storica.

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Perché il Medioevo non è un periodo buio

Il , spesso etichettato come epoca buia, è stato in un ricco di sviluppi culturali e tecnici. Tale percezione negativa deriva dalla visione creata nel Rinascimento e durante l’Illuminismo, quando gli storici si concentrarono su aspetti di oscurità e repressione, trascurando i progressi realizzati. Il termine “Medioevo” ha assunto un’accezione dispregiativa, associandolo a barbarie e arretratezza, ma questo giudizio è fuorviante.

Progressi Culturali e Tecnici

In realtà, il Medioevo ha visto una fioritura di conoscenze, innovazioni e scoperte che hanno gettato le basi per la civiltà europea moderna. Le conquiste in vari ambiti, dall’arte alla , sono state cruciali per il progresso dell’umanità.

Distorsioni Ideologiche

Le interpretazioni negative del Medioevo nascono da motivi ideologici legati al contesto politico e religioso dell’epoca moderna, in particolare per quanto riguarda il potere della Chiesa e dello stato. Così, si è archiviato un intero millennio di storia con un giudizio affrettato e superficiale, ignorando i veri cambiamenti avvenuti.

Il Medioevo è stato davvero un periodo buio? No, andiamo oltre lo stereotipo

Il Medioevo viene spesso liquidato superficialmente come un’epoca buia perché si ignorano gli enormi progressi culturali e tecnici avvenuti in questo periodo chiave per lo sviluppo della civiltà europea, figlia del periodo medievale più che della civiltà classica. Il termine “Medioevo” e l’aggettivo “medievale” vengono spesso impiegati in senso dispregiativo, danno l’idea di qualcosa di retrogrado, barbaro o antiquato. La concezione di Medioevo come un’età buia è stata elaborata a partire dal Rinascimento, ma soprattutto al dell’Illuminismo, nel XVIII secolo, quando gli storici, guardando al passato, hanno cominciato a dipingere il Medioevo a tinte fosche, relegandolo a un periodo di oscurità, repressione e fanatismo religioso. Si tratta di una distorsione ideologica, estremamente fuorviante, che nacque in risposta al clima politico e religioso dell’Europa di epoca moderna, in relazione a tematiche come il potere dello stato e della Chiesa. In maniera superficiale si liquidarono così rapidamente 1000 anni di storia medievale, che in realtà furono di progresso, scoperte e conquiste.

Perché il Medioevo non è…

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Se 100 rane saltano su 100 lampadine, qual è il numero di quelle rimaste accese? Ecco la soluzione all’indovinello!

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L’indovinello delle 100 rane e 100 lampadine: quali restano accese?

Nel rompicapo, ci sono 100 lampadine inizialmente spente e 100 numerate da a 100. Ogni rana salta sulle lampadine in base alla sua numerazione, attivando le lampadine che corrispondono ai suoi multipli. Ad esempio, la prima rana attiva tutte le lampadine, poiché tutti i numeri sono multipli di 1. La seconda rana attiva le lampadine 2, 4, 6, e così via.

Ogni rana cambia lo stato della lampadina: se è spenta, la accende, e se è accesa, la spegne. Pertanto, la lampadina rimarrà accesa se viene saltata un numero dispari di volte, il che implica che il suo numero deve avere un numero dispari di divisori.

Lampadine con divisori dispari

Le lampadine che rimarranno accese sono il cui numero è un quadrato perfetto. Infatti, solo i numeri quadrati hanno un numero dispari di divisori. Pertanto, solo le lampadine numerate: 1 (1²), 4 (2²), 9 (3²), 16 (4²), 25 (5²), 36 (6²), 49 (7²), 64 (8²), 81 (9²), 100 (10²) rimarranno accese.

Alla fine, ci saranno 10 lampadine accese.

Se 100 rane saltano su 100 lampadine, quante ne restano accese? La soluzione all’indovinello

L’indovinello delle 100 lampadine e delle 100 rane è un rompicapo ingegnoso e divertente, non solo perché stimola il nostro ragionamento, ma anche perché la sua ci insegna una verità matematica!
La situazione è questa: sono 100 lampadine tutte in fila, inizialmente spente, e 100 rane che le accendono e spengono saltandoci sopra. Ogni volta che una rana salta su una lampadina spenta questa si accende, e viceversa. Le rane, però, saltano sulle lampadine con una precisa logica: sia le lampadine che le rane sono numerate da 1 a 100 e ogni rana salta solo sulle lampadine che sono associate a un numero multiplo del proprio numero.

Quante lampadine rimangono accese dopo che anche la 100-esima rana ha fatto il suo ? Cerchiamo di capirlo insieme.

L’indovinello delle 100 rane e 100 lampadine: quali restano accese?

Immagine

Pariamo dalla prima rana. Il numero a lei assegnato sarà l’1 e quindi, dato che qualsiasi numero intero è divisibile per 1, tutti i numeri da 2 a 100 sono suoi multipli! Per questo, la prima rana salterà su tutte le lampadine, una alla volta, accendendole tutte.
La seconda rana,…

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Il Valles Marineris: il canyon più grande del sistema solare si trovava su Marte.

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Valles Marineris: Dimensioni e Caratteristiche

Valles , il più del Sistema Solare, si estende per 4.000 km di lunghezza, 200 km di larghezza e quasi 10 km di profondità. Questa straordinaria depressione si quasi parallelamente all’equatore marziano e supera di gran lunga le dimensioni del Grand Canyon terrestre, essendo 9 volte più lungo, 7 volte più largo e oltre 5 volte più profondo.

Origini e Formazione

Le origini di Valles Marineris rimangono ancora in parte misteriose, ma gli esperti concordano sul fatto che il suo sviluppo sia legato all’attività magmatica. Questa attività ha contribuito alla formazione di dei vulcani più imponenti di Marte, che si trovano nella regione circostante di Tharsis. L’interazione tra processi geologici e vulcanici ha giocato un ruolo fondamentale nella creazione di questa gigantesca struttura.

Importanza Scientifica

Valles Marineris è considerato uno dei punti focali per la ricerca su Marte, offrendo agli scienziati opportunità uniche per studiare la geologia e la storia del pianeta. La sua grandezza e complessità hanno reso il canyon un oggetto di grande interesse per le missioni spaziali, come dimostrato dai modelli tridimensionali realizzati dalla sonda Mars Express.

Il canyon più grande del sistema solare si trova su Marte: il Valles Marineris

Valles Marines, il più grande canyon del Sistema Solare, è tra le strutture più sorprendenti e studiate di Marte. Il canyon, con i suoi 4.000 km di lunghezza, 200 km di larghezza e quasi 10 km di profondità scorcia il pianeta quasi parallelamente all’equatore marziano. Questa immensa depressione dall’origine ancora incerta, è ben 9 volte più lungo, 7 volte più largo e oltre 5 volte più profondo del Grand Canyon terrestre. Tuttavia, gli esperti concordano sul fatto che il suo sviluppo sia fortemente legato all’attività magmatica che ha dato origine ad alcuni dei vulcani più imponenti del pianeta rosso, situati nella vicina regione di Tharsis.

Modello tridimensionale che mostra una porzione del Canyon marziano ottenuta grazi alla sonda Mars Express. Credits: ESA. Modello tridimensionale che mostra una porzione del Canyon marziano ottenuta grazi alla sonda Mars Express. Credits: ESA.

Il Gran Canyon di Marte: il Valles Marineris

Con i suoi quasi 4.000 km di lunghezza, 200 km di larghezza e quasi 10 km di profondità, Valles Marineris non è solo la più grande depressione visibile sulla superficie di Marte, ma ha anche guadagnato il titolo di canyon più grande dell’intero sistema solare. Con la sua…

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La Dead Internet Theory potrebbe realizzarsi grazie all’Intelligenza Artificiale.

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Definizione della Teoria

La “ Internet ” sostiene che Internet sia “morto” tra il 2016 e il 2017, dominato da contenuti creati in modo automatizzato dall’intelligenza , riducendo le interazioni umane genuine. Gli aderenti a questa teoria ritengono che la rete appaia viva, ma sia in popolata per lo più da bot e algoritmi.

Origini e Sviluppo

La teoria è emersa verso la fine del decennio 2010-2020 su 4Chan, un forum noto per la diffusione di idee controverse. La sua popolarità è aumentata nel 2021, quando un lungo post ha esposto la teoria, attirando attenzione e contribuendo alla sua diffusione.

Tendenze Attuali

Il fenomeno di contenuti automatizzati e l’influenza crescente dell’intelligenza artificiale suscitano preoccupazioni sulla qualità delle interazioni online. Le opinioni sostenute dalla teoria trovano parziale supporto in alcune tendenze moderne, come l’algoritmizzazione di molte piattaforme e la crescente presenza di bot, alimentando il dibattito sull’autenticità dei contenuti su Internet.

la Dead Internet Theory rischia di avverarsi “grazie” all’AI

La “Dead Internet Theory” o “teoria dell’Internet morto”, una teoria del complotto di cui si sente parlare sempre più spesso, secondo cui il Web sarebbe morto tra il 2016 e il 2017. Per i sostenitori di questa teoria, Internet sarebbe infatti dominato da contenuti generati automaticamente dall’intelligenza artificiale, e le interazioni umane autentiche sarebbero sempre più rare. Sebbene questa idea possa sembrare assurda, alcune tendenze recenti suggeriscono che contenere un fondo di verità. Provate a immaginare un mondo in cui la stragrande maggioranza dei contenuti che consumate online non sia stata creata da esseri umani. Una Rete globale che, pur sembrando viva e vegeta, sia in realtà abitata perlopiù da bot e algoritmi.

Cos’è la “teoria dell’Internet morto”

La “teoria dell’Internet morto” è una teoria del complotto che è nata verso la fine del decennio 2010-2020 su uno dei forum più controversi del Web: 4Chan. Si è consolidata – e anche amplificata – nel 2021, dopo che un lungo post che descriveva la teoria stessa ha visto la luce in un thread intitolato…

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