back to top
Home Blog Pagina 60

Allerta maltempo in Toscana ed Emilia Romagna: rischio alluvione per l’Arno a Firenze e Sesto Fiorentino

0

Situazione Meteorologica in Toscana e Emilia-Romagna

Il maltempo che ha colpito il versante appenninico di ed Emilia-Romagna ha provocato intense precipitazioni, raggiungendo picchi di 110 millimetri in sole 12 ore nel Mugello. La situazione è critica, soprattutto a Sesto Fiorentino, dove il torrente Rimaggio è esondato, causando un’alluvione che ha invaso le strade e portato alla difficoltà di molti cittadini. A Firenze, il fiume Arno è anche a rischio per la prossimità agli argini.

Allerta Meteo Rossa e Conseguenze

In Toscana è stata emessa un’ meteo rossa che coinvolge le province di Firenze, Prato, Pistoia, Pisa e Livorno. Contemporaneamente, in Emilia-Romagna, si segnalano allagamenti nella provincia di Bologna e 35 persone evacuate a Imola a causa di una frana. Anche in questa regione è stata decretata l’allerta rossa, riguardando le province di Bologna, Ferrara e la Romagna.

Condizioni a Sesto Fiorentino

Strade a Sesto Fiorentino appaiono come fiumi, con automobili bloccate e molte persone in difficoltà. I residenti hanno documentato la situazione con video che ritraggono il centro città e vari rioni pesantemente colpiti dalla furia dell’acqua.

Allerta maltempo in Toscana ed Emilia Romagna, a Firenze rischio per l’Arno: alluvione a Sesto Fiorentino

Alluvione a Sesto Fiorentino 14 marzo 2025. Credit: Vigili del Fuoco

Il maltempo che da ieri sera sta colpendo il versante appenninico di Toscana ed Emilia-Romagna con precipitazioni che hanno toccato i 110 millimetri in 12 ore nel Mugello sta mettendo in seria difficoltà i bacini idrici del territorio. A Sesto Fiorentino è esondato il torrente Rimaggio, provocando un’alluvione con strade invase dall’acqua. A Firenze è a rischio anche l’Arno, pericolosamente vicino agli argini. In Toscana è allerta meteo rossa per Firenze, Prato, Pistoia, Pisa e Livorno, mentre in Emilia-Romagna sono avvenuti allagamenti in provincia di Bologna, 35 persone sono state evacuate per una frana a Imola ed è stata decretata l’allerta rossa per le province di Bologna, Ferrara e per la Romagna.

Allerta maltempo in Toscana: alluvione a Sesto Fiorentino e i rischi per Firenze

Strade come fiumi a Sesto Fiorentino, dove le intense precipitazioni hanno provocato l’esondazione del Rimaggio, con automobili bloccate e numerose persone in difficoltà. I video ripresi dagli abitanti mostrano il centro e altri rioni città…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Struttura e origine: un’analisi approfondita di come sono fatte le cose.

0

Competizione tra Giove e Saturno

La lotta tra Giove e Saturno per il titolo di pianeta con il maggior numero di vede ora Saturno in testa. Recentemente, sono state scoperte 128 nuove lune attorno a Saturno, portando il totale a 274 satelliti naturali. Questo numero supera il totale delle lune di tutti gli altri pianeti del Sistema Solare, con Giove che si trova ora a 95 lune.

Scoperte e tecniche utilizzate

La scoperta è stata realizzata grazie a lunghe osservazioni effettuate dal telescopio Canada-France-Hawaii, situato Monte Maunakea alle Hawaii. Queste osservazioni hanno permesso di identificare nuovi corpi celesti in orbita attorno al gigante gassoso.

Caratteristiche delle nuove lune

Le nuove lune scoperte non sono grandi e sferiche come la Luna terrestre; hanno forme irregolari, simili a patate, e un diametro che varia tra i 2 e i 4 km. Gli astronomi responsabili scoperta avranno il compito di dare un nome a ciascuna luna, probabilmente ispirandosi a figure della mitologia norrena, gallica o inuit canadese.

come sono fatte e da dove vengono

Credits: Celestia

La competizione tra Giove e Saturno per detenere il di pianeta col maggior numero di lune sembra aver virato decisamente a favore del signore degli anelli. Gli astronomi hanno infatti riportato la scoperta di ben 128 nuove lune attorno a Saturno, portando il totale a 274 corpi celesti in orbita attorno al gigante gassoso. Saturno possiede ora più lune di quante ne abbiano tutti gli altri pianeti del Sistema Solare combinati, con Giove ormai staccato a sole 95 lune. La scoperta è stata resa possibile grazie ad osservazioni con lunghissimi tempi di esposizione effettuata dal telescopio Canada-France-Hawaii, sulla somma del Monte Maunakea alle Hawaii.

Non pensate però che queste nuove lune siano piacevolmente sferiche e grandi come la nostra Luna. Le nuove lune scoperte hanno tutte forme irregolari, quasi a patata, con un diametro compreso tra i 2 e i 4 km. Come da tradizione, il gruppo di astronomi che le ha scoperte avrà l’onore di dare un nome ad ognuna di loro, probabilmente tratto mitologia norrena, gallica o inuit canadese, come altre lune di questo bellissimo…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Eclissi totale di luna: la ‘Luna di sangue’ visibile parzialmente dall’Italia

Eclissi Totale di Luna

Questa notte si è verificata un’ totale di Luna, conosciuta come "Luna di Sangue", in cui la Terra ha ostruito la luce Sole alla Luna. Questo fenomeno è stato reso unico dal fatto che il nostro satellite ha assunto una colorazione rossa mentre si trovava nell’ombra della Terra.

Fasi dell’Eclissi

L’evento è iniziato alle 4:57 ora italiana con l’ingresso della Luna nella penombra. La fase impressionante, in cui la Luna si trovava completamente nell’ombra terrestre, è cominciata alle 6:09. Il culmine dell’eclissi, il momento in cui la Luna ha raggiunto il massimo della colorazione rossa, è avvenuto alle 7:59.

Osservabilità in Italia

Sebbene l’eclissi fosse in tutta la sua magnificenza in altre parti del mondo, in Italia è stato possibile osservare solo le prime fasi del fenomeno. Questo ha deluso gli appassionati che attendevano il pieno spettacolo del cielo notturno, ma ha comunque offerto un momento affascinante di osservazione astronomica.

Lo spettacolo dell’eclissi totale lunare: la “Luna di sangue” vista dall’Italia (parzialmente)

Questa notte c’è stata un’eclisse totale di Luna, la cosiddetta “” con la Terra che si è interposta tra il Sole e la Luna. In Italia è stato possibile osservare solo le prime fasi del fenomeno

@The Virtual Telescope Project/YouTube

Nella notte tra ieri e oggi il cielo ha regalato uno spettacolo straordinario: un’eclissi totale di Luna, che ha visto il nostro satellite tingersi di rosso mentre attraversava l’ombra della Terra. Questo fenomeno, noto anche come “Luna di sangue“, si verifica quando il nostro pianeta si interpone tra il Sole e la Luna, bloccando la luce diretta e filtrandola attraverso l’atmosfera terrestre.

L’evento è iniziato alle 4:57 ora italiana, con l’ingresso della Luna nella penombra. La fase più evidente, quella in cui il satellite è entrato nell’ombra terrestre, è cominciata alle 6:09, mentre il massimo dell’eclissi si è verificato alle 7:59. Tuttavia dall’Italia è stato possibile osservare solo le prime fasi del fenomeno, poiché la Luna…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

I Paesi europei con armi nucleari: quali sono e quante ne possiedono?

0

Arsenali Nucleari in Europa

In Europa, solo Gran Bretagna e possiedono nucleari, per un totale di circa 515 ordigni, equivalenti al 4% dell’arsenale nucleare mondiale. In contrasto, Stati Uniti e Russia detengono insieme circa l’88% di tutte le armi nucleari globali.

Impatti della Geopolitica

L’invasione russa dell’Ucraina e le recenti dichiarazioni di Donald Trump aumentano la vulnerabilità dei Paesi europei. Questo scenario spinge a considerare la creazione di un esercito comune europeo, come suggerito dalla proposta ReArm Europe.

Deterrenza Nucleare

Il dibattito sulle armi nucleari come strumento di deterrenza si intensifica. In particolare, si discute la possibilità di istituire un ombrello nucleare europeo per proteggere i Paesi del continente dalle minacce, soprattutto provenienti dalla Russia. Tuttavia, è importante notare che il numero esatto di armi nucleari in possesso di ogni nazione rimane una questione riservata e i dati forniti sono basati su stime.

Quali sono i Paesi europei che possiedono armi nucleari e quante sono

In Europa sono solo due i Paesi che hanno a disposizione arsenali nucleari: Gran Bretagna e Francia, per un totale di circa 515 ordigni pari al 4% circa dell’arsenale nucleare mondiale. A livello globale, invece, gli Stati Uniti e la Russia da sole detengono circa l’88% delle armi nucleari mondiali. L’invasione dell’Ucraina da parte Russia di Putin e le recenti dichiarazioni di Donald Trump, che sembra voler prendere le distanze dal conflitto, aumentano il di vulnerabilità per i Paesi europei. In questo scenario delicato in cui si sta ipotizzando l’istituzione di un esercito comune europeo la proposta ReArm Europe, si torna a parlare di armi nucleari, come strumento di deterrenza (ovvero, scongiurare un’eventuale azione del nemico con lo “spauracchio” delle potenti armi atomiche). In particolare, nelle ultime settimane circola sempre più l’idea di costituire un ombrello nucleare europeo, come strumento di deterrenza nei confronti della Russia.

Dobbiamo precisare che il numero esatto di armi nucleari possedute da ogni Paese è un dato altamente riservato, quindi i dati che forniamo in questo articolo…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Il mistero del Tempio di Serapide a Pozzuoli: storia e curiosità.

0

Il Macellum di Pozzuoli

Il Macellum, noto anche come Tempio di , è un importante sito archeologico a Pozzuoli, . Si trova al centro della caldera vulcanica flegrea ed è considerato un “laboratorio scientifico” per la comprensione dei movimenti del suolo nella regione. Le imponenti colonne marmoree che caratterizzano il sito testimoni del bradisismo, un di sollevamento e abbassamento del suolo legato all’attività vulcanica.

Storia e Funzione

Scoperto nel 1750, il Macellum risale al I o II secolo d.C. e faceva parte del mercato pubblico dell’antica città romana di Puteoli. Attraverso i secoli, il sito ha subito diversi cambiamenti, e le colonne in marmo cipollino presentano fori dovuti a litodomi, indicando che un tempo erano sommerse nelle acque del Golfo di Napoli. Questa evidenza geologica aiuta a ricostruire la del bradisismo e l’evoluzione del paesaggio costiero dell’area flegrea.

il caso del Tempio di Serapide a Pozzuoli

Il Tempio di Serapide a Pozzuoli (NA).

Il Macellum (chiamato impropriamente anche Tempio di Serapide o Serapeo) di Pozzuoli è più che un sito archeologico: è anche un “laboratorio scientifico” che ci permette di ricostruire i movimenti del suolo dei Campi Flegrei negli ultimi due millenni. Trovandosi quasi perfettamente al centro della caldera vulcanica flegrea, il simbolo indiscusso della città di Pozzuoli caratterizzato da tre imponenti colonne marmoree è un testimone geologico del bradisismo presente nell’area flegrea, caratterizzato dal movimento del suolo dovuto all’attività vulcanica sottostante.

Scoperto nel 1750 ma risalente al I o II secolo d.C., la struttura che oggi si trova di fronte alla marina del porto di Pozzuoli faceva parte del mercato pubblico – il macellum, appunto – dell’antica città città romana di Puteoli, l’attuale Pozzuoli. Oggi le tre colonne in marmo cipollino mostrano fori prodotti dai litodomi, molluschi marini. Come se un tempo il macellum puteolino fosse stato sommerso nelle acque del Golfo di Napoli. La spiegazione è semplice: le colonne erano un tempo…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

I record più curiosi sul Pi greco a dieci anni dalla sua nascita: scopriamoli insieme!

0

Pi Day e la sua importanza

Il Pi Day si celebra ogni anno il 14 marzo, un giorno scelto perché, nel formato anglosassone, corrisponde a 3/14, un richiamo al numero π, che è approssimativamente 3,14. Questo giorno è dedicato a una delle costanti matematiche importanti, che si presenta in numerose formule, dai calcoli di superfici e volumi, alla forza elettrica, fino alla misurazione degli angoli e lo studio delle onde.

I record del Pi greco

Il ha ispirato molte persone a tentare di stabilire record memorabili. Una delle sfide più popolari è quella di recitare il maggior numero possibile di cifre π in un minuto. Queste competizioni non solo celebrano il numero, ma sottolineano anche la sua ubiquità e rilevanza in vari della matematica e della scienza, rendendolo un simbolo di ingegno e creatività.

ecco i record più curiosi sul Pi greco a dieci anni dalla sua nascita

Il Pi Day, giorno del pi , si terrà il 14 Marzo 2025. Questa ricorrenza cade tutti gli anni in questa data perché il 14 marzo nella consuetudine anglosassone viene scritto come 3/14, mettendo prima il mese e poi il giorno, e questa data ricorda proprio il numero π che a scuola abbiamo imparato a conoscere come 3,14 (anche se questa è solo un’approssimazione!).

Ma come mai il π è così importante da doverlo festeggiare? Il pi greco è una costante matematica che troviamo in moltissime formule che vanno dal calcolo di superfici e volumi alla forza elettrica, passando per la misura degli angoli, lo studio delle onde e molto altro. Chissà, magari anche per questo è diventato talmente popolare da stimolare la fantasia di molte persone che sono entrate nel Guinness dei primati per aver stabilito dei record ispirati proprio a questo numero! In questo articolo vi raccontiamo alcuni dei più curiosi tra questi record.

I record del Pi greco: quante cifre del π puoi recitare a memoria in un minuto?

Una sfida da sempre molto in voga è quella di riuscire a dire più cifre possibili del pi greco….

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

La straordinaria vicenda di Randy Gardner, il giovane che rimase sveglio per 11 giorni consecutivi.

0

Record di privazione del sonno

Gardner, un ragazzo americano di 17 anni di San Diego, nel 1977 stabilì il record di privazione sonno, rimanendo sveglio per 11 giorni , ovvero 264 ore. La sua impresa ha attirato l’attenzione, rendendolo noto per questo primato.

Problemi legati alla privazione del sonno

Nonostante il record di Gardner sia stato superato volte, il Guinness World Records ha smesso di monitorare tali tentativi a causa dei rischi associati alla privazione del sonno, come allucinazioni, problemi di concentrazione, memoria e disturbi dell’umore. È emerso anche brevi periodi di veglia prolungata possono portare a microsonni, evidenziando i gravi effetti della mancanza di sonno.

Importanza del sonno

Il sonno è essenziale per il benessere fisiologico; durante il riposo, il corpo si rigenera, consolida la memoria e mantiene l’equilibrio ormonale, metabolico e cardiovascolare. La privazione del sonno può causare significative disfunzioni nel corpo umano.

Giornata Mondiale del Sonno

Dal 2008 si celebra annualmente la Giornata Mondiale del Sonno, promossa dalla World Sleep Society, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del sonno e dei suoi effetti sulla salute.

L’incredibile storia di Randy Gardner, il ragazzo che non dormì per 11 giorni

In occasione della Giornata Mondiale del Sonno del 14 marzo 2025 ripercorriamo la storia del record di privazione del sonno stabilito da un ragazzo americano, Randy Gardner, che non dormì per 11 giorni, ovvero 264 ore consecutive. L’americano nativo di San Diego – California è nato nel 1946 l’anno del record era diciassettenne e oggi ha 78 anni. che riuscì a stare sveglio per oltre 11 giorni. Sebbene il suo primato sia stato battuto più volte, il Guinness ha cessato di monitorare questo tipo di record per i rischi legati alla privazione del sonno (allucinazioni, problemi di concentrazione e memoria, e disturbi dell’umore) e alla scoperta dei microsonni. Questa decisione evidenzia quanto il sonno sia essenziale per il benessere fisiologico: durante il riposo, il corpo si rigenera, consolidando la memoria, modulando le infiammazioni e mantenendo l’equilibrio ormonale, metabolico e cardiovascolare. La sua assenza può portare a gravi disfunzioni per l’organismo. Proprio per sensibilizzare sull’importanza del sonno, dal 2008 si celebra ogni anno la Giornata Mondiale del Sonno, un evento promosso dalla World Sleep Society e, in…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Quali potrebbero essere le conseguenze per l’Italia?

0

Tariffe sui Prodotti Europei

Il ha confermato l’introduzione di sui prodotti “made in Europe”, come vino e champagne, in risposta alle tariffe imposte dall’Unione Europea sul whisky americano. Questa misura potrebbe danneggiare gravemente l’export europeo, specialmente quello dell’Italia, che ammonta a circa 66,4 miliardi di euro all’anno. I dazi su acciaio e alluminio sono già stati attuati dal 12 marzo 2025, e altri Paesi come Canada, Messico e Cina sono stati colpiti da nuove tariffe da parte degli Stati Uniti.

Obiettivi dei Dazi

La giustificazione ufficiale di queste tariffe è il tentativo di riequilibrare la bilancia commerciale degli Stati Uniti, che registra un deficit di circa 1100 miliardi di dollari rispetto alle importazioni. Attualmente, l’America importa circa 290 miliardi di dollari Cina e quasi 230 miliardi dall’Unione Europea. A partire dal 12 marzo 2025, entreranno in vigore dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio dall’UE.

quali sono le possibili conseguenze per l’Italia

Come aveva annunciato il Presidente statunitense Donald Trump durante il suo discorso di gennaio al World Economic Forum di Davos, anche i Paesi membri dell’Unione Europea saranno presto colpiti da tariffe sui prodotti “made in Europe“, come vino e champagne, in risposta alle tariffe dell’UE sul whisky americano. Questa guerra commerciale potrebbe danneggiare l’export europeo, in particolare quello italiano, che vale circa 66,4 miliardi di euro all’anno. Dal 12 marzo 2025 sono già stati introdotti dazi su acciaio e alluminio. Recentemente, anche Canada, Messico e Cina sono stati colpiti dai nuovi dazi annunciati, minacciati, sospesi e poi riconfermati dagli Stati Uniti.

I primi dazi USA-UE di Trump

La scusa ufficiale è sempre equilibrare la bilancia commerciale degli Stati Uniti il resto del mondo: al momento, infatti, il Paese importa circa 1100 miliardi dollari di merci in rispetto a quelle che esporta (290 miliardi dalla Cina e quasi 230 dall’Unione europea). Da mercoledì 12 marzo sono quindi scattati dazi del 25% sull’acciaio e l’alluminio che gli Stati Uniti importano dall’UE: a…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

L’incredibile impiego dei gusci di ostrica: sorprese e innovazioni!

0

Scoperte a Pompei

Pompei continua a sorprendere scoperte storiche, artistiche e scientifiche. Recentemente, gli archeologi hanno identificato l’uso di di come materiale da costruzione. I ritrovamenti, avvenuti nella "stanza blu" e nella "Casa del Tiaso", hanno rivelato cataste di gusci nelle aree adibite a cantiere al momento dell’eruzione del Vesuvio.

Utilizzo dei gusci di ostrica

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questi non i resti di un pasto, ma un importante materiale edile. I romani trituravano i gusci per ottenere una polvere fine di carbonato di calcio, utilizzata come ultimo strato sugli affreschi per garantire luminosità e brillantezza.

Atmosfera delle stanze

Immaginando l’illuminazione tenue di queste stanze, grazie a candelabri e lucerne, si evoca un’atmosfera magica. La luce colpiva le pareti, creando un effetto visivo simile a un cielo stellato, con migliaia di puntini luminosi che abbellivano gli ambienti.

il sorprendente utilizzo dei gusci di ostrica

Credit: Pompeii Sites

Pompei regala sempre straordinarie scoperte di natura storica, artistica, scientifica e tecnologica. È proprio questo il caso scoperta dell’utilizzo di un particolare elemento naturale come materiale edile: i gusci di ostrica. È accaduto in più di un ritrovamento, per esempio nella stanza blu scavata nel 2024 e nella Casa del Tiaso emersa nel 2025, che siano state ritrovate dagli studiosi delle cataste di gusci di ostrica nei pressi delle aree che, al tempo dell’eruzione del Vesuvio che seppellì Pompei, erano adibite a cantiere. Non si tratta dei resti di un pasto sontuoso, ma di preziosi materiali edili usati in contesti di ristrutturazione e costruzione. Infatti dai gusci triturati di queste conchiglie i romani ricavavano una polvere molto fine, quasi trasparente, di carbonato di calcio, che veniva passata come ultima mano sugli affreschi per farli luccicare.

Bisogna immaginare queste stanza nella penombra, appena rischiarate dal la luce di candelabri, lucerne e bracieri: la luce, colpendo le pareti, brillava di migliaia di puntini luminosi, come un cielo stellato….

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Importanza della consapevolezza del rischio vulcanico per i Campi Flegrei e la loro popolazione.

0

Storia Eruzioni nei Campi Flegrei

Negli ultimi 15.000 anni, la caldera dei Campi ha vissuto circa 70 , di cui solo 3 o 4 hanno avuto un’intensità veramente violenta. L’eruzione più recente risale al 1538, quando si formò il Monte Nuovo. Sebbene attualmente non ci siano segnali di un’imminente eruzione, esiste la possibilità di eventi futuri.

Rischi e Densità Abitativa

Il nella zona è significativo, soprattutto a causa alta densità abitativa. Una modesta eruzione potrebbe causare grossi danni a persone e infrastrutture. Inoltre, la difficoltà di prevedere il luogo esatto di un’eventuale eruzione aumenta la preoccupazione; potrebbe manifestarsi in qualsiasi punto dell’ampia caldera, che misura tra 12 e 13 chilometri di diametro.

Conclusioni

Sebbene il rischio di una imminente eruzione vulcanica possa sembrare basso, le potenziali conseguenze in caso di un evento, anche di piccola intensità, richiedono un’attenta considerazione e preparazione.

Perché è importante per la popolazione dei Campi Flegrei la consapevolezza del rischio vulcanico

Nella vasta caldera dei Campi Flegrei avvenute circa 70 eruzioni vulcaniche negli ultimi 15.000 anni. Di queste, soltanto 3 o 4 sono state veramente violente, raggiungendo la massima intensità possibile per questa struttura vulcanica. In caso di una futura eruzione in un futuro più o meno prossimo – di cui, è bene ribadirlo, non c’è alcun segnale al momento attuale – lo scenario più probabile è quello di un’eruzione di intensità medio-bassa, paragonabile quindi all’ultima eruzione verificatasi nei Campi Flegrei, che nel 1538 creò il Monte Nuovo.

Nonostante questo, il rischio legato ai fenomeni vulcanici nei Campi Flegrei non può essere sottovalutato, soprattutto considerata la densità abitativa della zona: anche una piccola eruzione potrebbe creare danni ingenti a cose e persone. Dobbiamo tenere conto inoltre che non sapremo esattamente dove potrà avvenire la prossima eruzione: potrebbe colpire un punto qualunque nell’intera area della caldera, che è decisamente estesa con i suoi 12-13 chilometri di diametro.

Immagine Mappa della caldera dei Campi Flegrei e dei suoi crateri principali….
Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Vantaggi e svantaggi dell’adozione dell’ora legale tutto l’anno in Italia: cosa sapere.

0

Pro dell’ora legale permanente

Il mantenimento dell’ tutto l’anno comporterebbe un aumento di luce naturale durante il pomeriggio e le prime ore serali. Questo potrebbe beneficiare le attività lavorative legate ai servizi, normalmente hanno orari flessibili rispetto ai settori produttivi. Inoltre, ci sarebbe un potenziale risparmio energetico, poiché si ridurrebbe la necessità di illuminazione artificiale. Un’altra conseguenza positiva potrebbe essere un incremento delle attività ricreative all’aperto, promuovendo uno stile di vita più attivo e sano, nonché una diminuzione degli incidenti stradali grazie a una migliore visibilità nelle ore serali.

Contro dell’ora legale permanente

Tuttavia, ci sono anche degli . Un’ora legale permanente potrebbe causare problemi per chi lavora nelle ore mattutine, rendendo scura la partenza al lavoro. Questo potrebbe influire negativamente sulla salute, portando a disturbi del sonno e a un aumento dello stress. Inoltre, ci sono settori, come l’agricoltura, che potrebbero risentire dell’assenza dell’ora solare, poiché il ciclo naturale di luce e buio è essenziale per molte attività produttive. Inoltre, molte persone potrebbero non adattarsi facilmente a un cambiamento così radicale nel ritmo quotidiano.

Ora legale tutto l’anno in Italia, quali sarebbero i pro e i contro

L’ora legale, in arrivo la notte tra il 29 e il  30 marzo alle 2:00, ci farà spostare le lancette dell’orologio avanti di un’ora, per permetterci di godere al massimo luce nei mesi più luminosi risparmiando energia. Da anni si parla di eliminare l’ora solare (quella in vigore da ottobre a marzo e legata al passaggio del Sole sopra i nostri meridiani) e di lasciare tutto l’anno l’ora legale. Ma se così fosse, quali sarebbero i vantaggi di questa scelta, e quali gli svantaggi? Diciamo subito che non esiste una risposta univoca e condivisa, ma possiamo stilare un elenco ipotetico di alcuni degli ambiti influenzati – in positivo o in negativo – dall’adozione di un’ora legale permanente.

Quali sarebbero i pro nel mantenere l’ora legale tutto l’anno

In primis, avremmo più luce naturale durante le ultime ore del pomeriggio e le prime ore serali, favorendo le attività lavorative legate ai servizi e al terzo settore, che tendenzialmente hanno orari d’ufficio che iniziano e terminano più tardi rispetto ai lavori del settore produttivo e industriale, che negli ultimi anni sono in contrazione in…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Quando, dove e come osservare il fenomeno

0

Dettagli sull’eclissi lunare del 14 marzo 2025

Il 14 marzo 2025 si verificherà una , dall’Italia poco prima dell’alba. La copertura del disco lunare varierà: avrà l’11% di oscuramento, mentre Torino raggiungerà il 51%. Il picco dell’eclissi è previsto tra le 6:17 e le 6:45, a seconda della località, immediatamente prima del tramonto della Luna.

Fasi dell’eclissi

Prima dell’eclissi parziale, ci sarà una fase di eclissi penombrale a Roma, che inizierà intorno alle 4:57 e si trasformerà in eclissi parziale alle 6:09. Gli osservatori del continente americano potranno invece assistere a una eclissi totale, la Luna completamente immersa nell’ombra della Terra.

Consigli per l’osservazione

Per poter osservare l’eclissi in modo ottimale, si consiglia di trovare un luogo con un orizzonte ovest libero da ostacoli, poiché il massimo dell’eclissi coinciderà con il tramonto della Luna. Prepararsi con binocoli e caffè sarà ideale per questa esperienza astrale.

a che ora, dove e come osservarla

Credits: NASA/Brad Riza.

Armatevi di caffè e binocoli perché il 14 marzo, poco prima dell’alba, sarà visibile la prima di due eclissi lunari che avverranno nel 2025. Dall’Italia il fenomeno non sarà totale – come si legge in giro – ma parziale, con una percentuale variable di copertura del disco lunare oscurato dall’ombra terrestre che va dall’11% di Napoli al 51% di Torino. Il massimo dell’eclissi è previsto tra le 6:17 e le 6:45 a seconda della posizione sulla penisola, pochi minuti prima del tramonto della Luna sull’orizzonte ovest. La fase di totalità sarà invece visibile solo agli osservatori del continente americano, che vedranno il nostro satellite completamente immerso nel cono d’ombra della Terra. L’eclissi parziale sarà preceduta da quella penombrale che, alle coordinate di Roma, avrà inizio intorno alle 4:57 del mattino per poi trasformarsi in eclissi parziale alle 6:09.

Dal momento che il massimo dell’eclissi dall’Italia avviene in concomitanza con il tramonto della Luna, per poter osservare l’evento vi consigliamo di recarvi in un luogo avente l’orizzonte ovest completamente…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

è in caricamento