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La città fantasma che resta la capitale di Montserrat

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Plymouth e il Disastro Vulcanico

Plymouth, un tempo vivace città di , è diventata una città a causa dell’eruzione vulcano Soufrière Hills negli anni ’90. Questo catastrofico evento ha costretto gli abitanti ad abbandonare la città, è stata sommersa da e detriti, rimanendo disabitata da allora. Plymouth simboleggia la forza distruttiva della natura, simile alla tragedia di Pompei.

Storia di Montserrat prima dell’eruzione

Montreal fu scoperta da Cristoforo Colombo nel XVII secolo e colonizzata dagli europei. La sua posizione strategica e le monocolture di zucchero e tabacco provocarono conflitti tra inglesi e francesi. Alla fine del XVIII secolo, l’isola passò definitivamente sotto il controllo britannico. Nel 1967, Montserrat ottenne un certo grado di autonomia pur rimanendo parte del Commonwealth britannico.

la città fantasma che è ancora capitale di Montserrat

Plymouth è una città fantasma situata sull’isola di Montserrat, uno dei Territori d’Oltremare del Regno Unito nel Mar dei Caraibi, parte dell’arcipelago delle Piccole Antille. Alla fine degli anni ’90, un tragico evento ne segnò il destino: una violenta eruzione del vulcano Soufrière Hills devastò la città, costringendo gli abitanti ad abbandonarla. Da allora, la capitale dell’isola è rimasta completamente disabitata, sommersa da cenere vulcanica e detriti, simbolo della potenza distruttiva della natura, ricordando ciò che è accaduto a Pompei nel 79 d.C. Montserrat è stata una colonia inglese fino al 1967, anno in cui ha ottenuto un certo grado di autonomia pur rimanendo un membro del Commonwealth britannico.

L’isola di Montserrat prima dell’eruzione

Scoperta da Cristoforo Colombo nel corso della sua seconda spedizione e colonizzata dagli europei nel XVII secolo, Montserrat fu al lungo contesa tra inglesi e francesi a causa della sua posizione strategica e delle estese monocolture di zucchero e tabacco.
Sul finire del XVIII secolo, l’isola passò in modo definitivo sotto la giurisdizione del…

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Spese per la difesa in Europa: i dati della NATO senza un esercito comune

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Aumento della Spesa Militare

L’Unione Europea sta esaminando la possibilità di aumentare la per migliorare le capacità difensive, in un contesto internazionale instabile. Questo dibattito è accompagnato dal progetto ReArm, che mira alla creazione di difesa comune.

Dati sulle Spese per la Difesa

Le informazioni sulle spese per la difesa degli Stati membri europei sono raccolte dalla NATO, che fornisce dati aggiornati fino a giugno 2024. Ogni Paese contribuisce in base al proprio PIL, ma otto Paesi, inclusa l’Italia, non raggiungono la soglia 2% del PIL per la spesa militare.

Fonti delle Informazioni

I dati relativi alle spese militari vengono forniti dai Ministeri Difesa di ciascun Paese alleato, che segnalano le spese correnti e le previsioni future. La NATO arricchisce queste informazioni con dati economici e demografici provenienti da fonti ufficiali europee.

Quanto spendono i Paesi dell’Europa per la difesa senza un esercito comune? I dati della NATO

In un contesto internazionale sempre instabile, molti Paesi dell’Unione Europea stanno discutendo sul possibile aumento della spesa militare, con l’obiettivo di potenziare le capacità difensive e, sullo sfondo, la creazione di una difesa comune attraverso il progetto ReArm. Ma quanto spendono effettivamente i singoli Stati europei per la difesa? Per rispondere a questa domanda, facciamo riferimento ai dati forniti dalla NATO, che raccoglie e pubblica regolarmente informazioni dettagliate sulle spese per la difesa dei Paesi europei aderenti. Ogni Stato membro contribuisce con una quota proporzionale al PIL; tuttavia, 8 Paesi, inclusa l’Italia, non raggiungono la soglia del 2% del PIL destinata alla spesa militare. I dati disponibili sono aggiornati fino a giugno 2024, pertanto tutte le informazioni relative al 2024 sono da considerarsi stime.

I dati NATO relativi alle spese militari provengono dal Ministero della Difesa di ogni Paese alleato, che segnala le spese per la difesa correnti e quelle stimate per il futuro. Inoltre, la NATO integra i dati con informazioni economiche e demografiche fornite dalla Direzione…

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Proprietà della noce moscata: rischi e quando può diventare allucinogena.

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Storia e impatto della noce moscata

La noce moscata ha avuto un ruolo significativo nella culinaria, influenzando le preparazioni di piatti come la e i tortellini. Il suo sapore unico, caldo e leggermente piccante, ha attirato l’attenzione di intere nazioni, contribuendo a scoperte e commerci storici. Tuttavia, è importante notare che un consumo eccessivo può portare a conseguenze gravi, come allucinazioni e convulsioni, a causa della miristicina.

Proprietà e origine

La noce moscata si ottiene dall’albero Myristica fragrans, originario delle Molucche e delle Filippine. Dal suo frutto, simile a un’albicocca, si ricavano due ingredienti distinti: il seme, utilizzato come noce moscata, e l’endocarpo, che produce il macis, dal sapore dolce e confronto allo zafferano. La composizione della noce moscata, contenente miristicina ed elemicina, è in parte responsabile della sua reputazione di “spezia della follia” poiché ha somiglianze con composti utilizzati nella sintesi di ecstasy.

le proprietà della noce moscata e quando diventa allucinogena

Besciamella e tortellini non saranno gli stessi dopo aver scoperto la storia di delle spezie utilizzate nella loro preparazione: la noce moscata. Dal sapore fragrante, caldo e leggermente piccante, ha decretato i destini di intere nazioni. Ma se assunta in dosi molto elevate, può provocare allucinazioni e convulsioni a causa della presenza di miristicina, una molecola con struttura molto simile a quella di un precursore dell’ecstasy.

La noce moscata e le sue proprietà

La noce moscata deriva dell’albero di Myristica fragrans, un albero sempreverde originario delle Molucche e delle Filippine. Dal frutto simile a un’albicocca, ricaviamo ben due ingredienti culinari: il seme decorticato è appunto la noce moscata, mentre dall’endocarpo (la parte del frutto che ricopre il seme) si ricava il macis, dal sapore più dolce e molto simile allo zafferano.

Immagine

La sua fama di “spezia della follia” è dovuta alla presenza di miristicina ed elemicina nell’olio essenziale. La prima, in particolare, ha una struttura chimica simile al safrolo, un precursore utilizzato nella sintesi di ecstasy (o MDMA)….

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Il Pozzo di San Patrizio a Orvieto: la connessione tra sezione aurea e sequenza di Fibonacci.

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Il pozzo di San Patrizio e la sezione aurea: qual è il collegamento?

Il , progettato da Antonio da Sangallo e costruito intorno al 1530 a Orvieto, potrebbe essere legato alla sezione , secondo il medico Luciano Cencioni. Attraverso i suoi calcoli, Cencioni ha individuato una corrispondenza tra la progettazione del pozzo e una successione numerica simile alla sequenza di Fibonacci. Quest’ultima è una struttura matematica proposta da Fibonacci, in cui ogni numero è la somma dei due precedenti. Sebbene la sezione aurea sia considerata la costante matematica più famosa, Cencioni sostiene sia più appropriato riferirsi a essa piuttosto che alla sequenza di Fibonacci in questo contesto.

Il significato della sezione aurea

La sezione aurea rappresenta un rapporto estetico e armonioso ampiamente utilizzato nell’arte e nell’architettura. La sua presenza nel pozzo di San Patrizio potrebbe non essere intenzionale, ma piuttosto una significativa coincidenza. Le proporzioni e le misure del pozzo possono richiamare questo concetto matematico, ma è fondamentale analizzare se tali caratteristiche siano realmente applicate o rappresentino semplicemente una casualità nella progettazione originale del monumento.

Il Pozzo di San Patrizio a Orvieto e il legame della sezione aurea e la sequenza di Fibonacci

Il pozzo di San Patrizio a Orvieto, in Umbria, fu costruito da Antonio da Sangallo intorno al 1530. Dietro la sua costruzione, potrebbe nascondersi la sequenza di Fibonacci, o più precisamente la sezione aurea. È questa la dichiarazione di Luciano Cencioni, medico appassionato di che, attraverso dei calcoli, ha notato la presenza di una corrispondenza tra l’ingegneria del pozzo e una successione numerica simile alla sequenza di Fibonacci, cioè una delle più stupefacenti strutture matematiche che conosciamo che, partendo da 0 e 1, costruisce una successione di numeri in cui ogni numero è dato dalla somma dei due precedenti.

Vediamo in questo articolo perché è più corretto parlare di sezione aurea e non si sequenza di Fibonacci, secondo calcoli il pozzo di San Patrizio può essere considerato associabile a una delle costanti matematiche più famose del mondo e perché potrebbe trattarsi di una semplice coincidenza.

Il pozzo di San Patrizio e la sezione aurea: qual è il collegamento?

Sono di questi giorni le dichiarazioni di Luciano Cencioni, medico appassionato di storia che ha…

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Perché ci sono vari tipi di prese elettriche nel mondo? Guida agli standard e alle spine elettriche.

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Differenze tra Prese e Spine nel Mondo

Viaggiando all’estero, è comune notare le prese a muro differiscono significativamente da quelle nazionali. La variabilità dei sistemi di prese e è il risultato di scelte locali fatte nel corso . Negli ultimi 140 anni, l’evoluzione e la diffusione dell’energia elettrica hanno portato ciascun Paese a sviluppare le proprie reti in base a esigenze economiche e tecnologiche specifiche.

Evoluzione dei Sistemi Elettrici

Queste decisioni hanno comportato differenze non solo nei connettori, ma anche nei parametri come la tensione elettrica. Alcuni Paesi hanno introdotto la messa a terra anticipatamente per garantire maior sicurezza, mentre altri l’hanno implementata solo dopo decenni.

Innovazione e Design delle Spine

Nel corso degli anni, i design delle spine hanno continuato a evolversi: per esempio, alcune nazioni hanno scelto spinotti rotondi, mentre altre hanno mantenuto forme più angolari. Queste variabilità rappresentano una combinazione di fattori storici, culturali e tecnologici unici per ogni regione del mondo.

Perché esistono diversi tipi di prese elettriche nel mondo? Guida sulle spine e standard elettrici

Se avete viaggiato all’estero almeno una volta, probabilmente vi sarete accorti che le prese a muro hanno un aspetto completamente diverso da quelle di casa vostra. E se avete viaggiato in più Paesi, avrete notato che i sistemi usati possono essere molto diversi l’uno dall’altro. Ma perché ogni Paese adotta un proprio sistema di prese e spine invece di avere un unico standard universale? Per rispondere a questa curiosità bisogna andare un po’ indietro nel tempo. Negli ultimi 140 anni, mentre l’energia elettrica si diffondeva, i diversi Paesi hanno sviluppato reti elettriche secondo esigenze economiche e tecnologiche locali. Questo ha portato non solo a variazioni nelle prese, ma anche in parametri come la tensione fornita nelle case. A ciò si aggiungono innovazioni introdotte in momenti diversi: alcune nazioni hanno adottato precocemente l’uso della messa a terra per aumentare la sicurezza, mentre altre l’hanno resa obbligatoria solo decenni più tardi.

Nel tempo è stata modificata anche la forma dei connettori presenti nelle spine: alcuni Paesi, ad esempio, hanno optato per spinotti rotondi anziché…

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Sciame sismico in Calabria: ecco perché non è collegato ai terremoti nei Campi Flegrei.

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Sciame Sismico a Catanzaro

Negli ultimi giorni si è discusso molto riguardo ai terremoti in , in particolare allo sciame che ha colpito la provincia di , . Si è chiesto se ci fosse una correlazione tra questo fenomeno e le recenti registrate nei Campi Flegrei, ma non vi è alcun collegamento diretto.

Differenze Tra Profondità e Origine

Le due situazioni presentano principalmente due differenze significative: la profondità e l’origine dei terremoti. Gli eventi sismici a Catanzaro hanno un’ipocentro che varia tra 9 e 11 km, mentre quelli ai Campi Flegrei sono più superficiali, localizzati attorno ai 2-3 km. Questa distinzione influisce sulla percezione da parte della popolazione, in quanto una scossa nei Campi Flegrei, nonostante la stessa profondità, può causare danni maggiori e essere avvertita con maggiore intensità.

Implicazioni sulla Percezione dei Sismi

La minore profondità dei terremoti nei Campi Flegrei significa che le vibrazioni raggiungono il suolo più rapidamente, aumentando il rischio di danni e rendendo l’esperienza più angosciante per gli abitanti della zona.

Perché lo sciame sismico in Calabria non ha nulla a che fare con i terremoti nei Campi Flegrei

Negli ultimi giorni si parla molto di terremoti in Italia, in particolar modo dello sciame sismico in provincia di Catanzaro, in Calabria, e delle recenti scosse ai Campi Flegrei. Viene quindi naturale chiedersi se tra i due fenomeni esista un qualche collegamento, anche se è bene chiarire fin da subito che in realtà non esiste alcun tipo di correlazione. Ma andiamo più nel dettaglio.

Tra i sismi in Calabria e quelli ai Campi Flegrei esistono principalmente due differenze fondamentali, cioè profondità e origine Nel caso dei terremoti in provincia di Catanzaro la profondità dell’ipocentro è localizzata in media tra i 9 e gli 11 km , mentre nel caso dei Campi Flegrei questi sono molto più superficiali e attorno ai 2-3 km. Questa differenza si riflette soprattutto nel percepito della popolazione: nonostante in entrambi i casi si tratti di ipocentri estremamente superficiali, nell’area flegrea una stessa scossa potrebbe causare potenzialmente più danni ed essere avvertita maggiormente dalla popolazione proprio per questo motivo.

La differenza nella profondità degli ipocentri è legata al secondo…

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Il Pozzo di San Patrizio segue davvero la celebre sequenza di Fibonacci?

Il Pozzo di San Patrizio

Il Pozzo di San Patrizio, situato a Orvieto, è un capolavoro ingegneristico noto per la sua eccezionale costruzione. Recentemente è emerso la sua struttura potrebbe seguire i principi aurea e della sequenza di Fibonacci, i quali rappresentano importanti parametri matematici associati alla bellezza in natura e nell’arte.

Una logica matematica

Lo studio di Luciano Cencioni suggerisce che la progettazione del pozzo non sia frutto di ingegneria avanzata, ma anche di scelte estetiche guidate da principi matematici. Cencioni, medico e appassionato di storia, evidenzia come le opere d’arte e architettura, dalla Piramide di Giza alla Cappella Sistina, condividano questa armonia matematica che il nostro cervello è in grado di riconoscere, conferendo loro un senso di bellezza eterna.

Armonia e bellezza

La relazione tra geometria, proporzioni e percezione estetica sottolinea un legame profondo tra arte e matematica, suggerendo che opere celebri nel possano essere pervase da elementi comuni che ne determinano l’impatto visivo e sensoriale.

Il Pozzo di San Patrizio segue davvero la sequenza di Fibonacci?

Il Pozzo di San Patrizio non è solo un capolavoro ingegneristico, ma potrebbe seguire la sezione aurea e la sequenza di Fibonacci e offrire un legame tra le sue proporzioni e la matematica della bellezza

@Wikimedia Commons

Il Pozzo di San Patrizio, gioiello architettonico incastonato nel cuore di Orvieto, è da sempre celebrato per la sua straordinaria ingegneria. Ma se dietro la sua armoniosa perfezione si celasse una logica matematica ben precisa? Secondo lo studio di Luciano Cencioni, medico e appassionato di storia, la struttura del pozzo risponderebbe ai principi della sezione aurea e della sequenza di Fibonacci, due elementi che regolano la bellezza in natura e nell’arte, come spiegato dallo stesso Cencioni in un’intervista all’ANSA.

Ci sono opere che appaiono eternamente belle, e la loro armonia non è casuale. Dalla Piramide di Giza alla Cappella Sistina, passando per la Gioconda e l’Uomo Vitruviano, tutte condividono una stessa proporzione matematica che il nostro cervello riconosce…

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Cos’è il punto cieco e perché non percepiamo la vista al 100%

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Punto cieco nell’occhio umano

Il nostro occhio presenta un’area nota come cieco, dove la retina non captare la luce. Questo punto è privo delle cellule responsabili della percezione visiva. Un esperimento semplice dimostra come funziona: disegnare una "x" e un "pallino" su un foglio, poi coprire un occhio e avvicinare il foglio. Mentre si fissa un simbolo, l’altro sembra sparire a causa della posizione punto cieco.

Funzionamento della vista

Quando osserviamo un oggetto, la luce riflessa attraversa diverse componenti dell’occhio prima di essere interpretata dal cervello come un’immagine. La luce entra attraverso la cornea, protegge e modula il passaggio della luce grazie alla sua forma curva. Così, mentre il cervello elabora le immagini, il punto cieco rimane invisibile, causando la fluttuazione della percezione di alcuni oggetti.

Reazione all’esperimento

Il direttore editoriale di Geopop, Andrea Moccia, ha descritto l’esperimento come “pazzesco”, sottolineando l’impatto della dimostrazione sulla comprensione della percezione visiva umana. Guardando il funzionamento di questo fenomeno, diventa più evidente come la nostra vista non sia mai completamente completa, ma piuttosto un’interazione complessa luce e cervello.

cos’è il punto cieco e perché non vediamo sempre al 100%

Il nostro occhio non vede tutto al 100%: esiste un punto nella retina chiamato punto cieco dove la luce non colpisce le cellule responsabili della cattura delle immagini. Esiste infatti un esperimento che ci permette di provare la sensazione di essere “ciechi”. Basterà prendere un foglio e disegnare una “x” e un “pallino”. Dopodichè, chiudendo un’occhio, osservando il simbolo opposto (esempio il pallino) e avvicinando il foglio si noterà l’altro simbolo (quindi un questo caso la “x”) sparire come per magia. Se non avete capito, non preoccupatevi: guardando il video sarà tutto molto più chiaro.

punto cieco esperimento vista Andrea Moccia, direttore editoriale di Geopop, ha detto “UA, È PAZZESCO!”

Ma perché il simbolo sparisce? Per capirlo dobbiamo sapere concettualmente come funziona la vista e l’occhio umano. Allora quando osserviamo un oggetto, la luce riflessa da quest’ultimo entra nell’occhio e attraversa diverse strutture ottiche prima di essere percepita come immagine dal cervello. La luce passa prima attraverso la cornea, che funge da strato protettivo e rappresenta la superficie curvata esterna dell’occhio….

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Sciame sismico in Calabria: oltre 20 scosse notturne, la più forte di magnitudo 2.9

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Scosse Sismiche a Catanzaro

Nella notte il 16 e il 17 marzo, in provincia di , si sono registrate oltre 20 scosse sismiche, tutte con magnitudo superiore a 2.0. La più intensa, con magnitudo 2.9, ha avuto luogo a Miglierina alle 00:34. La maggior parte delle scosse ha un’ipocentro compreso tra i 9 e gli 11 km di profondità.

Dettagli delle Scosse

Domenica mattina, le prime scosse avvertite hanno avuto epicentro a Miglierina, culminando con una scossa di magnitudo 3.0 alle 6:02. Durante la serata, sono state percepite tre ulteriori scosse in un arco di 90 minuti, interessando anche Tiriolo. Nonostante l’intensità, lo sciame sismico non ha causato danni a cose o persone, sebbene permane un alto livello di attenzione nella regione.

Cause dei Sismi

Per comprendere le cause di questi eventi sismici, si fa riferimento al database DISS, che traccia le principali sorgenti sismogenetiche in Italia. L’ di tali fonti consente di avere un quadro più chiaro della situazione sismica nel catanzarese.

Sciame sismico in Calabria oltre 20 scosse nella notte superiori a 2.0, la più forte di magnitudo 2.9

Nella notte tra il 16 e il 17 marzo in provincia di Catanzaro, in Calabria, si sono verificate più di 20 scosse di magnitudo superiore a 2.0, la più , con epicentro a Miglierina, è stata registrata alle 00.34 con una magnitudo 2.9. Parlando invece di ipocentro, la maggior parte delle scosse ha fatto registrare una profondità compresa tra i 9 e gli 11 km. Domenica mattina le prime scosse sono state avvertite con epicentro a Miglierina, la più forte delle quali, di magnitudo 3.0, è stata registrata alle 6:02. In serata, la popolazione ha percepito tre scosse nell’arco di 90 minuti che hanno interessato anche la zona di Tiriolo. Questo sciame sismico, avvertito distintamente in tutta la provincia, fortunatamente non ha causato particolari danni a cose e/o persone, anche se resta alta l’attenzione nel catanzarese.

Ma quali sono le cause di questi sismi? Per cercare di avere un quadro più chiaro della situazione, possiamo prendere come riferimento quanto riportato database DISS delle principali sorgenti sismogenetiche italiane.

Immagine Credit: DISS

Il pallino rosso indica l’epicentro delle…

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Funzionamento del carburatore: scopri perché è una tecnologia obsoleta

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Il funzionamento del carburatore

Il è un componente fondamentale nei motori a combustione interna, responsabile della miscelazione di e aria nella giusta proporzione per garantire il corretto del motore. Prima dell’adozione di sistemi moderni come l’iniezione elettronica, il carburatore era la soluzione predominante, ma questo comportava diversi limiti. In primo luogo, la minore adattabilità alle variazioni nella qualità del carburante e nelle condizioni ambientali riduceva l’efficienza del motore. Inoltre, i carburatori richiedono una manutenzione più frequente e producono emissioni inquinanti maggiori rispetto alle tecnologie più recenti.

Evoluzione e attuale utilizzo

Oggi, a causa delle rigide normative anti-inquinamento, il carburatore è stato progressivamente sostituito da sistemi di iniezione più precisi e meno inquinanti. Tuttavia, continua a essere utilizzato in alcune nazioni dove la facilità di riparazione e il costo contenuto dei ricambi sono ancora prioritari. Questo permette ai motori con carburatori di mantenere operativa una parte significativa del parco veicoli, soprattutto in contesti dove le risorse economiche sono limitate.

Come funziona un carburatore e perché è una tecnologia “datata”

Credit: Huhu Uet,

Il funzionamento di un motore è qualcosa che diamo per scontato: nelle auto e moto moderne, ci basta girare una chiave per partire e viaggiare serenamente ovunque ci troviamo. La vita dei guidatori non è però sempre stata così semplice: prima dell’iniezione elettronica e dei computer di bordo, infatti, era il carburatore, un componente dei motori a combustione interna, a “sfamare” i nostri motori con la giusta quantità di carburante, miscelando carburante e aria nella giusta proporzione necessaria per il funzionamento del motore stesso. Per quanto sia un oggetto relativamente semplice, presenta diversi limiti legati alla minore adattabilità, la necessità di manutenzione e emissioni inquinanti maggiori. A oggi, le norme anti-inquinamento hanno portato a una progressiva scomparsa del carburatore, in favore di sistemi più precisi e meno inquinanti, ma continua a essere utilizzato in Paesi dove la facilità di riparazione e la possibilità di reperire ricambi a basso costo contano maggiormente.

Il delicato equilibrio di un motore a combustione

Il carburatore è…

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Come funziona uno smartphone satellitare e quali sono le sue utilità principali

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Innovazione nella telefonia mobile

La sugli smartphone rappresenta un’importante innovazione nel settore della telefonia mobile, differente dai telefoni satellitari tradizionali. Questa tecnologia consente comunicazioni dirette con satelliti in orbita, senza dipendere da reti cellulari o infrastrutture terrestri. Ciò permette l’invio di messaggi di emergenza anche in assenza di segnale cellulare, con la prospettiva futura di effettuare chiamate e navigare in Internet tramite questa modalità.

Adozione e diffusione

Introdotta da Apple con l’iPhone 14 nel 2022, la comunicazione satellitare è stata successivamente adottata anche da altri produttori come Google e Samsung. Tuttavia, la sua diffusione rimane limitata e si basa su partnership specifiche con operatori satellitari.

Vantaggi della tecnologia

Uno dei principali vantaggi della è la sicurezza nelle situazioni critiche, consentendo alle persone di richiedere aiuto ovunque si trovino, anche in aree isolate. Questa caratteristica potrebbe rivelarsi cruciale per la vita delle persone in caso di emergenze.

Come funziona lo smartphone con connessione satellitare e a cosa serve

Interfaccia di iOS che mostra la connessione satellitare su iPhone. Credit: Apple

La connessione satellitare sugli smartphone è delle innovazioni più interessanti degli ultimi anni nel mondo della telefonia mobile e non è da confondere con quella dei telefoni satellitari “tradizionali”. La tecnologia satellitare permette di comunicare direttamente con satelliti in orbita, a differenza delle “normali” reti cellulari, che si basano su infrastrutture terrestri (come le torri di trasmissione). Questo significa che, anche in assenza di copertura cellulare, è possibile inviare messaggi di emergenza e, in futuro, effettuare chiamate o accedere a Internet tramite questa tecnologia. Lanciata da Apple con la serie iPhone 14 nel 2022, la comunicazione satellitare è ora adottata anche da altri produttori come Google e Samsung. La sua diffusione è ancora limitata e dipende da specifiche partnership con operatori satellitari. i principali benefìci di questa tecnologia c’è la sicurezza in situazione critiche: poter chiedere aiuto da qualsiasi luogo, anche nelle zone più remote, può fare la differenza. Attualmente, le…

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Genio e follia: un legame reale o solo un mito?

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Il legame scientifico reale tra genialità e disturbi mentali

L’associazione genialità e disturbi mentali è oggetto di dibattito tra gli studiosi. Sebbene storicamente sia stata promossa l’idea che la creatività sia spesso accompagnata da forme di follia, le evidenze scientifiche attuali suggeriscono che questo sia complesso.

Testimonianze storiche e culturali

La percezione che i geni siano “folli” è stata alimentata da figure iconiche come van Gogh, Tesla e Nash, la cui vita tumultuosa ha contribuito a fortificare l’idea che la creatività nasca da esperienze dolorose o psichiatriche. Platone parlava di “divina follia”, mentre Lombroso vedeva nella genialità una forma di degenerazione mentale.

Risultati delle ricerche contemporanee

Le ricerche odierne, tuttavia, non confermano un legame diretto tra genialità e malattia mentale, considerandolo un mito. Alcuni studi evidenziano che individui con lievi psicopatologie possono avere una maggiore capacità di pensiero creativo, ma non vi è consenso sulla presenza di un vero e proprio nesso causale.

“Genio e follia” vanno davvero a braccetto?

L’associazione tra e follia non è credenza recente, si dice che per essere creativi bisogna essere folli. Già Platone parla, Fedro, di “divina follia” per riferirsi alla capacità creativa dell’uomo, e Cesare Lombroso, un famoso frenologo italiano, teorizzò che la genialità fosse una forma di degenerazione mentale. A alimentare questa relazione, le storie (magari anche un po’ romanzate) di artisti, scrittori e scienziati con vite turbolente, come van Gogh, Nikola Tesla e John Nash, hanno alimentato lo stereotipo attorno alla relazione tra creatività e disturbi psichiatrici. Il genio è definito colui in grado di produrre idee uniche, originali e utili, mentre la follia è correlata alla presenza di psicopatologie. Moltissimi ricercatori hanno tentato di capire se esistesse davvero un nesso tra genio e follia, ma le ricerche attualmente disponibili ci dicono che in realtà questa relazione è soltanto un mito popolare, anche se alcune ricerche evidenziano una maggiore capacità di “pensare fuori dagli schemi” in soggetti con psicopatologie lievi.

Il legame scientifico reale tra genialità e disturbi mentali


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