Egitto, terra di misteri antichi e colpi di scena epici! Appena scoperta la tomba del principe ereditario Userefra, figlio del faraone Userkaf, nascosto per 4500 anni nella necropoli di Saqqara – e non è solo: ci sono statue delle sue mogli e figlie che sembrano uscite da un drama familiare egizio. Ma ecco la bomba: dentro, roba rubata da Zoser! #ArcheologiaShocking #EgittoVirale #AntichiSegreti
Preparatevi, amanti del dramma storico: la necropoli reale di Saqqara in Egitto ha appena rivelato una scoperta che fa impallidire le solite rovine polverose. Solo mesi dopo aver dissotterrato la tomba del medico reale Teti Neb Fu, un team di archeologi egiziani – finanziati dal Ministero per le Antichità e il Turismo e dalla Fondazione Zahi Hawass – ha tirato fuori la mastaba di Userefra, un principe ereditario fino a oggi dimenticato come un parente scomodo nei vecchi album di famiglia.
Userefra, figlio del faraone Userkaf della V dinastia (regno 2510-2500 a.C., nell’epoca dell’Antico Regno), aveva una tomba che è una specie di proto-piramide, una mastaba con una falsa porta da urlo: alta 4,5 metri e scolpita in quel granito rosa che gli egizi adoravano, come un ingresso VIP per l’aldilà. "Principe ereditario, governatore di Buto e Nekhheb, giudice, scriba e sacerdote reale", recita l’iscrizione, che suona come un curriculum da fare invidia a un CEO moderno. Gli archeologi sono rimasti a bocca aperta, ma non per questo – la vera chicca è che qualcuno ha riutilizzato la tomba secoli dopo.
Immaginate la sorpresa: dentro questa mastaba, ecco spuntare statue del faraone Zoser (quel tizio che si è preso il credito per la prima piramide a gradoni, sempre a Saqqara, dal 2680 al 2660 a.C.) insieme a una delle sue mogli e alle sue dieci figlie. Zahi Hawass, l’archeologo egiziano che non si tira mai indietro da un po’ di spettacolo, sospetta che queste opere d’arte fossero originariamente in un’area vicina e finite lì per motivi misteriosi – chissà, forse un antico riutilizzo "ricicla tutto" che fa sembrare i faraoni dei pionieri dell’economia circolare, due secoli prima del previsto.
E come se non bastasse, tra i reperti c’è pure un’iscrizione funeraria di un funzionario della XXVI dinastia (672-525 a.C.), che ha pensato bene di occupare lo spazio 2000 anni dopo, trasformando la tomba in una specie di Airbnb dell’aldilà. Roba che fa sospettare: gli antichi egizi erano forse i maestri del "fai da te" funerario? Aspettatevi meme e teorie cospirazioniste a valanga su questo pasticcio archeologico!