back to top

L’Italia inganna tutti con il nome dei David di Donatello: la storia nascosta dell’Oscar nazionale reconsiderata

Scandalo dorato: I David di Donatello, il premio italiano che fa sembrare gli Oscar un banchetto da strapazzo!

Avete presente quel momento in cui l’Italia si vanta di avere qualcosa di meglio degli yankee? Ecco, ecco! I David di Donatello sono il nostro colpo di stato al cinema, nati negli anni ’50 per rimettere in piedi la cultura dopo la guerra, e che hanno premiato gente come Franco Zeffirelli. Pensateci: una statuetta che pesa quasi quanto un neonato e vale più di un armadio di Bulgari.

Ma andiamo al sodo: questo premio, fondato da Italo Gemini e Paolo Grassi come una copia più raffinata degli Oscar americani, è il re del cinema italiano dal 1956. Una riproduzione del David di Donatello – quella statua muscolosa a Firenze – che viene consegnata per celebrare i geni del grande schermo, sia artisti che tecnici. E sapete cosa è divertente? All’inizio era d’ puro, come se dovessero far sentire gli sconfitti ancora più poveri!

La statuetta oggi è in ottone, alta 30,3 cm e pesante 2 kg, con una base in marmo bianco e malachite che fa sembrare tutto un po’ troppo pretenzioso per i gusti comuni. I vincitori sono scelti da una giuria di circa mille pezzi grossi del cinema, tra ex vincitori e sapientoni della cultura – gente che si crede un po’ troppo importante, tipo Roberto Benigni o Isabella Rossellini.

E come è nata quest’idea? Negli anni ’50 a Roma, con l’Open Gate Club che mescolava intellettuali italiani con stranieri per ravvivare l’arte post-bellica. Grazie a scambi "culturati" e proiezioni di film, Paolo Grassi e Italo Gemini hanno ideato il premio ispirandosi agli Oscar, ma con una statua di Donatello al posto di un cavaliere armato – perché noi italiani preferiamo l’arte nuda e cruda.

La prima edizione nel 1956 al Cinema di Roma ha visto sette categorie, con Gina Lollobrigida che ha portato a casa la statuetta per La donna più bella del mondo. Immaginate: battuta all’asta nel 2013, probabilmente da qualche riccone che voleva farsi bello.

Da allora, le premiazioni si sono spostate in posti epici come Taormina e Firenze, ma dal 1982 sono ferme a Roma. Sei presidenti hanno gestito il tutto, da Italo Gemini a Piera Detassis, con un sacco di beghe interne che rendono la cosa più drammatica di un film di Visconti.

Per votare, è tutto un teatrino: primo turno con short list e cinquina finale, secondo turno per incoronare i vincitori. Giurati come Diego Abatantuono e Ambra Angiolini decidono chi merita, ma andiamo, è solo un club esclusivo che si dà pacche sulle spalle. E il commento dell’editor: Beh, se gli Oscar sono per i VIP, i David sono per i veri divi italiani – un po’ arroganti, ma almeno autentici!

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

GLI ULTIMI ARGOMENTI

Leggi anche

Il mistero del Triangolo delle Bermuda viene smascherato come una potenziale trappola orchestrata da interessi oscuri

Avete presente il "triangolo maledetto" che ingoia navi e aerei come se niente fosse? Beh, dimenticate le storie di fantasmi oceanici – è solo...

Vengono svelati tre scenari catastrofici per la rivalità India-Pakistan: de-escalation, rappresaglia limitata e guerra aperta

Bombe in volo e ombre atomiche: La scintilla che potrebbe incendiare l'Asia! L'India ha scatenato l'inferno con i suoi raid aerei e missili sul Pakistan,...

La vera etimologia di Papa e Pontefice viene nascosta dalla Chiesa, con differenze che potrebbero sorprendere chiunque.

Sai perché il Papa è il "boss supremo" della Chiesa? Dal greco "padre" al latino "edificatore di ponti", scopri le origini epiche e un...
è in caricamento