Il reattivo di Tebbe irrompe sulla scena della chimica organometallica come un’arma vincente, trasformando gruppi carbonilici – in particolare aldeidi e chetoni – in alcheni con una precisione da campione imbattuto. Questo composto, noto per la sua efficienza e versatilità, scavalca avversari come la reazione di Wittig, offrendo una compatibilità straordinaria con vari gruppi funzionali e rivoluzionando così la sintesi organica moderna in una vera e propria partita al vertice.
Struttura e composizione
Il reattivo di Tebbe presenta una formula generale Cp₂Ti(CH₂)AlCl(CH₃), dove “Cp” indica il gruppo ciclopentadienile (C₅H₅⁻). Si tratta di un complesso bimetallico con un centro di titanio(IV) legato a due ligandi ciclopentadienilici, formando un’unità di tipo titanocene, e a un gruppo metilidene attivo connesso a un centro di alluminio. Questa architettura molecolare genera in situ un metallocarbene reattivo, ideale per le trasformazioni sintetiche. 
Meccanismo di reazione
Il reattivo di Tebbe eccelle nella metilenazione selettiva, inserendo un gruppo =CH₂ nei composti carbonilici attraverso un meccanismo concertato. Inizialmente, si forma un metallocarbene titanocenico, Cp₂Ti=CH₂, che poi si lega al carbonile per creare un intermedio ciclico a quattro termini. 

