Un buco di 6 metri nel sarcofago del reattore nucleare 4 è stato causato dall’attacco di un drone a Chernobyl

Recenti verifiche al sarcofago protettivo del reattore 4 dell’ex centrale nucleare di Chernobyl hanno rivelato danni conseguenti a un attacco di un drone, presumibilmente armato di esplosivo, avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 2025. Un rapporto pubblicato da World Nuclear News riporta che l’incidente ha causato un’apertura di circa 6 metri all’interno di entrambi i livelli di rivestimento del reattore, senza alcun danno alla struttura portante e mantenendo i livelli di radioattività sotto controllo. Le squadre di emergenza ucraine sono attualmente impegnate nella riparazione delle strutture danneggiate.

Danni specifici al sarcofago

Il Servizio di Emergenza dello Stato Ucraino ha comunicato che, il 17 febbraio, tre gruppi di esperti hanno avviato un’analisi dettagliata delle aree compromesse del sarcofago. Si è constatato che, sebbene i livelli di radiazione restino entro i limiti consentiti, è stata identificata una sezione del rivestimento esterno, di circa 15 metri quadrati, a un’altezza di 87 metri, gravemente danneggiata. In aggiunta, è stato creato un buco di circa 6 metri di diametro che ha colpito alcuni cavi elettrici, oltre a un’area aggiuntiva lievemente compromessa di 200 metri quadrati. Nessun danno significativo è stato accertato sulla struttura portante o sul rivestimento interno.

Informazioni sui sarcofagi di Chernobyl

È importante notare che, a seguito dell’incidente del 1986, fu costruito un sarcofago protettivo attorno al reattore 4, destinato a incapsulare il nocciolo fuso e circa 200 tonnellate di materiale radioattivo. Questo primo sarcofago, non progettato per durare a lungo, ha portato alla realizzazione di una nuova struttura più esterna. Questa seconda costruzione, con dimensioni di 257 metri per 162 e un’altezza di 108 metri, pesa circa 36 mila tonnellate. Essa è caratterizzata da un rivestimento interno ed esterno attorno a una robusta struttura in acciaio, progettata per resistere a terremoti di magnitudo fino a 6.0, uragani e variazioni estreme di temperatura, con un’aspettativa di vita di circa un secolo.

Immagine Primo sarcofago realizzato a Chernobyl.

Immagine Secondo sarcofago realizzato a Chernobyl.

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