Le adipochine sono proteine di segnalazione secretate dal tessuto adiposo, responsabili della comunicazione con vari organi come il fegato, il sistema nervoso centrale e le gonadi. Queste proteine, simili per struttura alle citochine, svolgono un ruolo chiave nella regolazione di numerosi processi biologici. Le loro funzioni comprendono la regolazione dell’immunità, il bilancio energetico, il metabolismo di lipidi e glucosio, la pressione arteriosa e la sensibilità all’insulina, nonché l’angiogenesi.
Funzioni delle adipochine
Le adipochine sono fondamentali nella modulazione della risposta infiammatoria nel tessuto adiposo, specialmente durante lo sviluppo dell’obesità o in situazioni di infezione e infiammazione sistemica. Queste proteine influenzano l’appetito, la sazietà, il dispendio energetico e la funzione endoteliale. Inoltre, regolano l’emostasi, la pressione sanguigna e la sensibilità all’insulina, rivestendo un ruolo cruciale nell’adipogenesi e nella distribuzione del grasso corporeo. Contribuiscono anche alla secrezione insulinica delle cellule β pancreatiche.
Implicazioni cliniche
Le adipochine sono potenzialmente utilizzabili come biomarcatori per valutare la distribuzione del grasso corporeo, la funzione del tessuto adiposo, il contenuto di grasso nel fegato e la sensibilità all’insulina. Inoltre, svolgono un ruolo significativo nell’infiammazione cronica e possono essere considerate nella progettazione di future strategie terapeutiche per l’obesità e le varie patologie correlate.
Principali tipi di adipochine
Leptina
La leptina, una proteina costituita da 148 amminoacidi, presenta una struttura terziaria di proteina globulare ed è secreta prevalentemente dal tessuto adiposo in base alla massa grassa. Essa regola l’assunzione di cibo, la massa corporea e le funzioni riproduttive, e interviene nella crescita fetale, nelle risposte immunitarie, nell’angiogenesi e nella lipolisi.
La concentrazione di leptina nel sangue è direttamente proporzionale alle riserve caloriche, in particolare ai trigliceridi nei tessuti adiposi. Questo ormone, noto per il suo legame con l’obesità, svolge un’importante funzione nella regolazione dell’appetito e del dispendio energetico, influenzando anche stati d’animo e comportamenti. Studi recenti mostrano che chi soffre di depressione tende ad avere livelli più bassi di leptina.
Resistina
La resistina è stata identificata per la prima volta nei topi nel 2001 ed è stata così nominata per la sua capacità di opporsi all’azione dell’insulina. Questa proteina, composta da due catene polipeptidiche con legami disolfuro, è riconosciuta per il suo effetto sull’assorbimento del glucosio e sulla sensibilità all’insulina.
La resistina, pur essendo considerata un fattore nella resistenza all’insulina e nello sviluppo del diabete di tipo 2, ha generato un dibattito sul suo ruolo specifico negli esseri umani. Inoltre, recenti ricerche hanno collegato le variazioni nei livelli di resistina a patologie cardiovascolari, rappresentando una significativa minaccia per la salute pubblica.
Adiponectina
L’adiponectina è un polipeptide di 244 aminoacidi che regola cruciali processi metabolici come il metabolismo del glucosio e l’ossidazione degli acidi grassi. Secreta anch’essa dal tessuto adiposo, l’adiponectina ha proprietà protettive contro l’infiammazione e può migliorare la sensibilità all’insulina, specialmente in contesti di obesità.
Studi hanno evidenziato che le donne tendono ad avere livelli più elevati di adiponectina rispetto agli uomini, probabilmente a causa delle diverse influenze ormonali, in particolare degli estrogeni. È interessante notare che, nei soggetti obesi, i livelli di adiponectina sono significativamente ridotti, una condizione che può essere migliorata attraverso l’attività fisica, la quale promuove la produzione e il rilascio di questa adipochina essenziale.