Reattivo di Kovac: determinazione dell’indolo

Reattivo di Kovac: un deterrente per la presenza dell’indolo

Il reattivo di Kovac è un importante strumento utilizzato per individuare la presenza dell’indolo, un prodotto finale del triptofano derivante da processi di ossidazione da parte di batteri. La scoperta di questo reagente è attribuita al fisico ungherese Nicholas Kovacs nel 1928.

Caratteristiche dell’Indolo

Il triptofano, un amminoacido fondamentale, subisce un processo di ossidazione che porta alla formazione di acido piruvico, ammoniaca e indolo. La presenza di quest’ultimo è indicativa della degradazione del triptofano, rendendolo un marcator utile per l’identificazione di diversi microrganismi. In particolare, l’indolo è cruciale per distinguere Escherichia coli (positiva) da altri batteri come Klebsiella, Enterobacter, Hafnia e Serratia, che sono in genere negativi per questo test.

Processo di Reazione

L’enzima batterico noto come triptofanasi o triptofano indol-liasi è responsabile della reazione che degrada l’indolo attraverso meccanismi di eliminazione α,β e di sostituzione β. I batteri che possiedono questo enzima sono in grado di deaminare e idrolizzare il triptofano secondo una specifica reazione.

Composizione del Reattivo di Kovac

Il reattivo di Kovac è composto da acido cloridrico al 25%, alcol isoamilico al 75% (3-metil-1-butanolo) e p-dimetilaminobenzaldeide al 5% m/v, contenente un gruppo amminico terziario e un gruppo aldeidico. Questa soluzione va conservata a 4°C.

Quando l’indolo reagisce con il reattivo di Kovac, la soluzione assume una colorazione rosso porpora a causa della reazione con il gruppo aldeidico della p-dimetilaminobenzaldeide. Poiché l’alcol amilico non è solubile in acqua, la colorazione rossa si sviluppa in uno strato oleoso sulla superficie del brodo di coltura.

Interpretazione dei Risultati

Un test si considera positivo se si osserva un cambiamento di colore entro 30 secondi, mentre è negativo in assenza di variazioni cromatiche. È importante tenere presente che la presenza di scatolo, un composto che può essere un precursore dell’indolo, potrebbe influenzare la corretta interpretazione dei risultati.

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