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Teofillina: proprietà, meccanismo di azione nel trattamento dell’asma

La Teofillina: un Alcaloide dalle numerose proprietà benefiche

La teofillina è un alcaloide con una struttura simile alla caffeina e alla teobromina, appartenente alla categoria delle xantine. Questa molecola, anche nota come 1,3-dimetilxantina, è presente in modo naturale nelle fave di cacao, nei semi di caffè, nel guaranà e nelle foglie di tè. La sua presenza è comune in diverse bevande energetiche, prodotti a base di caffè, bibite e tisane. La scoperta della teofillina risale al 1888 grazie al chimico tedesco Albert Kossel, che la isolò per la prima volta dalle foglie di tè.

Proprietà della Teofillina

La teofillina si presenta sotto forma di polvere cristallina bianca, inodore, leggermente solubile in acqua, scarsamente solubile in etanolo, cloroformio ed etere etilico, ma completamente solubile in soluzioni di idrossidi alcalini e ammoniaca. Questo composto è una dimetilxantina con i due gruppi metilici nelle posizioni 1 e 3 e presenta una scarsa basicità.

Usi e controindicazioni della Teofillina

La teofillina è stata impiegata sin dagli anni ’30 come broncodilatatore e nel trattamento dell’asma, anche se il suo utilizzo è diminuito con l’introduzione di nuovi farmaci. Studi recenti hanno evidenziato le sue proprietà immunomodulanti e antinfiammatorie. Tuttavia, è importante sottolineare che la teofillina può causare effetti collaterali e interazioni con altri farmaci, soprattutto in caso di diete ricche di questa molecola. Pertanto, è necessario assumerla sotto controllo medico per evitare potenziali rischi.

Meccanismo d’Azione

Sebbene il meccanismo d’azione della teofillina sia oggetto di dibattito, è stato dimostrato che agisce come inibitore degli enzimi intracellulari fosfodiesterasi. Questi enzimi sono responsabili della rottura dei legami fosfodiesterici che regolano l’adenosina monofosfato ciclico (AMPc) e la guanosina monofosfato ciclico (GMPc), contribuendo così alla broncodilatazione. Aumentando le concentrazioni di AMPc e GMPc intracellulari, si riesce a inibire l’attivazione delle cellule infiammatorie e strutturali dei polmoni, svolgendo un’azione benefica in caso di condizioni come l’asma.

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