Analisi gravimetrica: tutto quello che c’è da sapere
L’analisi gravimetrica è un classico metodo di analisi chimica quantitativa. Si basa sulla separazione di un componente da determinare, trasformandolo in un composto di composizione nota e poco solubile rispetto agli altri costituenti del campione.
Proprietà dei precipitati
Per essere idoneo all’analisi gravimetrica, un precipitato deve soddisfare a specifici requisiti:
– Deve avere una bassa solubilità, in modo da permettere la precipitazione quantitativa del componente da analizzare.
– Le dimensioni delle particelle del precipitato devono permetterne la filtrazione e i successivi lavaggi.
– Deve avere una composizione stechiometrica o essere trasformabile in un composto con composizione definita.
– Deve possedere elevata purezza e non essere contaminato da altre sostanze.
Purezza del precipitato
Conseguire la purezza del precipitato costituisce il requisito più complesso. Spesso, il composto precipitato non corrisponde a quello utilizzato per la pesatura. Ad esempio, il ferro (III) è precipitato come ossido idrato Fe2O3∙x H2O, ma dopo l’essiccazione, il precipitato contiene ancora una quantità variabile di acqua. Pertanto, è necessario procedere alla calcinazione per ottenere la forma anidra.
Calcoli e formule
I calcoli relativi all’analisi gravimetrica sono in genere semplici. È possibile determinare la percentuale in massa di un determinato costituente nel campione utilizzando la formula: % del campione = massa del costituente ∙ 100/ massa del campione. Spesso il costituente è pesato sotto forma di un composto che lo contiene, quindi la massa del costituente deve essere ricavata da un fattore analitico che esprime il rapporto tra 1 equivalente del costituente cercato e 1 equivalente del composto pesato.
In conclusione, l’analisi gravimetrica offre uno strumento affidabile e accurato per determinare la composizione dei campioni. La corretta preparazione del precipitato e i calcoli appropriati consentono di ottenere risultati precisi e affidabili.