Analisi qualitativa degli anioni
L’analisi qualitativa degli anioni può essere eseguita per via secca o per via umida. Nell’ambito di tale analisi, gli anioni vengono identificati in base alle proprietà dei composti che possono formare. Pertanto, è necessario condurre dei saggi preliminari e dei saggi specifici per individuare la presenza di specifici anioni.
Principali anioni ricercati e metodi di identificazione
Gli anioni più comunemente ricercati includono: acetati, carbonati, fluoruri, cloruri, ioduri, bromuri, solfiti e nitrati. Sulle sostanze iniziali vengono condotti dei saggi preliminari per via secca al fine di individuare la presenza di tali anioni.
– Metodi di identificazione per acetati, solfiti e carbonati
Per identificare la presenza di acetati, la sostanza viene trattata con solfato acido di potassio, e la formazione di un caratteristico odore di aceto rivela la loro presenza. Nel caso dei solfiti, il trattamento con HCl diluito e leggermente riscaldato può evidenziare la presenza di anidride solforosa mediante una cartina imbevuta di K2Cr2O7. Per i carbonati, il trattamento con HCl diluito e acqua di barite può mostrare un intorbidimento della soluzione in presenza di carbonato.
– Reazioni con acido solforico per identificare cloruri, bromuri, ioduri e nitrati
Alcuni anioni reagiscono con acido solforico dando reazioni caratteristiche che consentono la loro identificazione. Ad esempio, il trattamento con acido solforico dei cloruri, dei bromuri, degli ioduri e dei nitrati può mostrarne la presenza attraverso specifiche reazioni e cambiamenti di colore.
In conclusione, l’analisi qualitativa degli anioni per via secca richiede l’esecuzione di diversi saggi preliminari e specifici che consentono di individuare la presenza di acetati, solfiti, carbonati, cloruri, bromuri, ioduri e nitrati.