Determinazione dell’acidità dell’aceto e il suo processo di produzione
La caratterizzazione dell’acidità dell’aceto è fondamentale poiché influisce sul suo sapore amaro e acre. L’aceto è ottenuto grazie all’azione dei batteri Acetobacter che, in presenza di aria e acqua, trasformano l’etanolo in acido acetico secondo la reazione: CH3CH2OH + O2 ⇄ CH3COOH + H2O. L’etanolo è presente in bevande come vino, sidro, birra, idromele, e può essere ottenuto da malto, riso e frutta.
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Composizione dell’acidità dell’aceto
L’acidità dell’aceto è principalmente dovuta all’acido acetico, ma possono esserci anche altri acidi organici come l’acido tartarico e l’acido malico.
Acidità titolabile
L’acidità titolabile (TA) rappresenta la concentrazione totale di ioni H+ e acidi indissociati in una soluzione. Per determinare l’acidità titolabile, si utilizza di solito una base forte come NaOH, insieme a un indicatore acido-base o un pHmetro per individuare il punto equivalente.
Procedimento per la determinazione dell’acidità dell’aceto
– Prelevare 10 mL di aceto e diluirli in un matraccio da 100 mL per ottenere un campione diluito 1:10.
– Trasferire 10 mL del campione diluito in una beuta.
– Aggiungere 25 mL di acqua distillata e alcune gocce di fenolftaleina.
– Titolare con una soluzione di NaOH circa 0.1 M fino a ottenere una colorazione rosa.
Calcoli per la determinazione dell’acidità dell’aceto
Calcolare il volume di NaOH necessario per la titolazione (V) e la sua concentrazione (M) per determinare la quantità di acido acetico presente nel campione diluito 1:10. Successivamente, calcolare la massa di acido acetico in 100 mL e esprimere l’acidità come percentuale m/V.
La determinazione della concentrazione di acido acetico nell’aceto bianco disponibile in commercio è un procedimento comune e relativamente semplice. Sebbene il colore dell’aceto possa rappresentare una sfida nella titolazione, la diluizione dell’aceto permette spesso di individuare chiaramente il punto finale.