La radiazione di Stokes o Antistokes nella fluorescenza
La fotoluminescenza rappresenta un processo attraverso il quale un campione emette radiazioni dopo essere stato eccitato da radiazioni incidenti. La radiazione di Stokes o Antistokes è responsabile della banda di radiazioni emesse, con lunghezze d’onda maggiori o minori rispetto a quelle assorbite. Questo fenomeno si verifica quando il campione viene eccitato ad uno stato energetico superiore e poi ritorna al suo stato precedente, riemettendo i fotoni.
La fluorescenza si distingue dai processi di assorbimento ed emissione poiché coinvolge l’assorbimento della luce da parte del campione e l’emissione di radiazioni con lunghezze d’onda diverse da quelle assorbite. I primi studi sulla fluorescenza risalgono a oltre un secolo fa, quando fu osservata per la prima volta in una soluzione di clorofilla.
Per condurre analisi di fluorescenza, viene utilizzata l’illuminazione con lampade ad arco di mercurio accoppiate a filtri che trasmettono solo radiazioni UV. Questo tipo di analisi è eseguita in condizioni di buio completo per osservare le sostanze, mentre l’analisi quantitativa viene effettuata su soluzioni molto diluite.
La fluorescenza riveste un’importanza fondamentale nell’ambito dell’analisi, in quanto consente di rilevare composti anche a concentrazioni estremamente basse. I composti organici, ad esempio, hanno limiti di rivelazione superiori rispetto a quelli inorganici, che mostrano una maggiore fluorescenza.
Questo fenomeno luminoso ha un’importanza scientifica e applicativa considerevole, contribuendo a scoperte significative nel campo dell’analisi e della ricerca in svariati settori. I metodi di analisi che sfruttano la fluorescenza sono ampiamente impiegati per la determinazione di farmaci o sostanze di interesse biochimico.