Indicatori nelle reazioni acido-base, redox, complessometriche, per precipitazione

Indicatori per titolazioni nelle reazioni acido-base, redox, complessometriche e per precipitazione

Gli indicatori sono strumenti fondamentali utilizzati nelle titolazioni, le quali costituiscono un’importante tecnica nell’ambito dell’analisi chimica quantitativa.

Queste sostanze sono in grado di rivelare un marcato cambiamento quando variano le condizioni in una soluzione, senza alterare la composizione della soluzione né reagire con i componenti.

A seconda dell’analita, vengono selezionati indicatori specifici per ciascun tipo di titolazione. Tra le titolazioni più comuni troviamo quelle acido-base, ossidimetriche, complessometriche e per precipitazione.

Indicatori acido-base

Nei processi di titolazione acido-base, l’indicatore è composto da un acido debole o da una base debole che cambia colore in base al pH della soluzione.

Il punto di equivalenza varia a seconda della forza dell’acido o della base utilizzati, raggiungendo valori diversi di pH. A questo scopo vengono impiegati indicatori in grado di mostrare una variazione di colore in corrispondenza del pH di viraggio. Nella tabella sottostante sono elencati alcuni indicatori comuni e il relativo intervallo di pH di viraggio.

[TABELLA]

Indicatori redox

A differenza degli indicatori acido-base, quelli redox presentano una colorazione differente a seconda del loro stato ossidato o ridotto. Inoltre, devono avere un potenziale di ossidazione intermedio rispetto a quello del titolante e dell’analita.

Questi indicatori evidenziano una netta variazione di colore associata a una variazione del potenziale elettrochimico vicino al punto di equivalenza.

[TAB]

Indicatori nelle titolazioni complessometriche

Le titolazioni complessometriche sono impiegate per determinare la concentrazione di un catione che può formare un complesso con un certo agente chelante, come ad esempio l’EDTA. Gli indicatori comunemente utilizzati in queste titolazioni sono i metallocromici.

Per maggiori informazioni sulle titolazioni e sui metodi analitici, visita i link sottostanti.Come determinare il pH di Nero Eriocromo T (NET) e muresside
Il Nero Eriocromo T (NET) è utilizzato nell’intervallo di pH 6-12, mentre la muresside è efficace a valori di pH superiori a 12 per la determinazione del calcio, causando un cambiamento di colore da rosso a viola.

Utilizzo degli indicatori per la determinazione di Co2+, Cu2+ e Ni2+
Per la determinazione di Co2+, Cu2+ e Ni2+, l’intervallo di pH ideale è compreso tra 7 e 11. In questa situazione, si osserva un cambiamento di colore da arancione a viola.

Indicatori utilizzati nelle titolazioni per precipitazione
Le titolazioni per precipitazione coinvolgono agenti precipitanti per determinare la concentrazione dell’analita. Un esempio comune è la determinazione dei cloruri secondo il metodo di Mohr. In questa procedura, il titolante è il nitrato di argento e l’indicatore è il cromato di potassio. Il punto finale della titolazione è evidenziato dalla precipitazione del cromato d’argento, che assume un colore rosso mattone.

Un altro metodo utilizzato per la determinazione degli alogenuri è il metodo di Volhard, che impiega un eccesso noto di nitrato di argento. Successivamente, gli ioni Ag+ in eccesso vengono retrotitolati con tiocianato, formando un precipitato di tiocianato di argento di colore bianco. In questo caso, l’indicatore è un sale di Ferro (III), come l’allume ferrico o il nitrato ferrico, che reagisce con lo ione Ag+, assumendo un colore rosso mattone al termine della reazione.

Il metodo Fajans, invece, usa un indicatore di adsorbimento per determinare gli ioni cloruro. La fluoresceina è l’indicatore più comune in questo contesto, poiché forma il fluorescinato di argento di colore rosso, evidenziando il punto finale della titolazione.

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