Standard primari in analisi chimica: definizione e utilizzo
Gli standard primari vengono impiegati comunemente nelle titolazioni e consistono in soluzioni a concentrazione nota ottenute attraverso la pesatura accurata di una determinata quantità di soluto e la successiva aggiunta di solvente fino al raggiungimento del volume desiderato. Queste soluzioni sono fondamentali nell’ambito dell’analisi volumetrica poiché garantiscono una reazione rapida e quantitativa con l’analita.
Caratteristiche degli standard primari:
– Elevata purezza
– Stabilità
– Bassa igroscopicità
– Resistenza all’ossidazione
– Elevato peso equivalente per ridurre errori di pesatura
– Solubilità in acqua
– Assenza di tossicità
– Costo contenuto e facile reperibilità
Tuttavia, molte delle soluzioni comunemente impiegate non rispettano i requisiti degli standard primari a causa della presenza di impurità. Ad esempio, il permanganato di potassio e l’idrossido di sodio non possono essere considerati standard primari a causa delle loro caratteristiche.
Al contrario, esempi di standard primari includono il ftalato acido di potassio e l’iodato acido di potassio per standardizzare le basi, il carbonato di sodio e il tris(idrossimetil)amminometano cloridrato per standardizzare gli acidi, e il zinc o altri metalli per standardizzare l’EDTA, tra gli altri.
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