Proprietà, Estrazione, Utilizzi e Reazioni dell’Antimonio
L’antimonio è un semimetallo appartenente al Gruppo 15 e al 5° Periodo, noto con il simbolo chimico Sb. La sua origine risale al minerale stibnite o stibina, che contiene antimonio sotto forma di solfuro Sb2S3 di colore nero, utilizzato fin dall’antico Egitto per fini decorativi.
Un maestro artigiano senese isolò l’antimonio dai suoi minerali per la prima volta nel XVI secolo. Il suo nome deriva dalle parole “anti” e “monos”, indicando la sua comune combinazione con lo zolfo o altri metalli come rame, piombo e argento, piuttosto che trovarsi allo stato nativo.
Caratterizzato dalla sua fragilità e dalla scarsa conducibilità di calore ed elettricità, l’antimonio mostra la particolare proprietà di espandersi quando si solidifica, comportamento condiviso solo con alcuni altri elementi. I suoi numeri di ossidazione variano da -3 a +5, con i più comuni che sono -3, +3 e +5.
L’antimonio può essere estratto sia dal solfuro, mediante reazione con il ferro, che dall’ossido di antimonio (V) con cianuro di potassio. A livello di reazioni chimiche, riscaldato reagisce con l’ossigeno per formare l’ossido, con l’acqua per generare ossido di antimonio (III) e idrogeno, e con acido solforico per produrre solfato di antimonio e anidride solforica.
Questo elemento versatile trova numerose applicazioni, dall’utilizzo in leghe metalliche a vernici, cathalysts, ritardanti di fiamma, batterie e semiconduttori, influenzando diversi processi industriali, dall’elettronica alla produzione di materiali ignifughi.
L’antimonio ha capacità reattive diverse, come ad esempio la produzione di solfato di antimonio (III) quando a contatto con acido solforico, o la reazione con acido nitrico che produce acido metaantimonico. In aggiunta, trova ampio impiego in varie leghe come nelle batterie per autotrazione e nella produzione di “metalli antiattrito” per cuscinetti, così come nella fabbricazione di oggetti artistici in peltro.
Un altro utilizzo importante è come agente di dopaggio nel silicio per i semiconduttori di tipo n. Per ulteriori informazioni sulla chimica dell’antimonio, è possibile consultare il sito di Chimica Today.