Struttura, sintesi e reazioni del cloruro di cobalto (II)
Il cloruro di cobalto (II) è isolato in fase gassosa a circa 1000 K o, a basse temperature, in ambiente di argon o di azoto. La sua struttura molecolare lineare e la lunghezza di legame Co-Cl di 2.113 Å sono confermate da misure ottenute tramite diffrazione elettronica. Presenta diverse colorazioni a seconda della forma in cui si trova: anidro di colore blu, biidrato di colore blu-violetto e esaidrato di colore rosa.
Struttura e sintesi
Il cloruro di cobalto anidro è un debole acido di Lewis e ha una struttura in cui ogni ione cobalto è circondato da sei ioni cloruro, mentre ogni ione cloruro è contornato da tre ioni cobalto. È igroscopico e tende in presenza di acqua a formare il complesso esaquocobalto (II) di forma ottaedrica. La sintesi del cloruro di cobalto (II) avviene a partire dal carbonato di cobalto (II) e acido cloridrico.
Colorazione
La teoria del campo dei leganti spiega la diversa colorazione dei due complessi. L’acqua è un legante a campo forte maggiore rispetto al cloro, producendo una maggiore separazione tra i livelli energetici. Di conseguenza, le differenze di energia tra i livelli elettronici sono più piccole nei complessi in cui è presente il cloro. L’equilibrio tra il complesso esaquocobalto (II) e il tetraclorocobaltato (II) ha una variazione di entalpia maggiore di zero, rendendo il processo endotermico e portando a variazioni di colore previste dall’applicazione del Principio di Le Chatelier.
Reazioni e usi
Il cloruro di cobalto esaidrato reagisce con la piridina per formare un complesso ottaedrico di colore rosa. Questo complesso diventa blu a 120°C e ritorna rosa a temperatura ambiente. Inoltre, il cloruro di cobalto è utilizzato nelle sintesi organiche e per l’elettrodeposizione di cobalto. Può essere impiegato anche nella formulazione di un inchiostro simpatico che diventa visibile solo dopo un trattamento specifico.