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Cloruro di vinile: proprietà, sintesi, usi

Alla scoperta del Cloruro di Vinile

Il cloruro di vinile, noto anche come cloroetene o CVM (cloruro di vinile monomero), è un importante intermedio chimico utilizzato per la produzione di polivinilcloruro, materiale ampiamente impiegato nella produzione di vari prodotti plastici.

Caratteristiche del Cloruro di Vinile

Con un peso molecolare di 62,5 u e un punto di ebollizione di -13,4 °C, il cloruro di vinile presenta un’elevata tensione di vapore a temperatura ambiente. Si tratta di un gas con un odore dolciastro, ma altamente tossico, infiammabile e cancerogeno. È stabile all’aria e alla luce quando è puro e secco, insolubile in acqua ma facilmente solubile in solventi organici.

Sintesi del Cloruro di Vinile

La prima sintesi del cloruro di vinile risale al 1835, quando venne ottenuto facendo reagire l’1,2-dicloroetano con una soluzione di idrossido di potassio in etanolo. In seguito, è stato sintetizzato a partire dall’acetilene e cloruro di idrogeno, utilizzando cloruro di mercurio (II) come catalizzatore.

L’importanza del cloruro di vinile è strettamente legata al ruolo predominante del polivinilcloruro (PVC) nell’industria delle materie plastiche. Ciò ha spinto alla ricerca di processi di produzione più efficienti che possano sfruttare al meglio l’acido cloridrico come sottoprodotto di reazione.

Processi di Sintesi Alternativi

Recenti alternative alla sintesi basata sull’acetilene coinvolgono la clorurazione dell’etene a dicloroetano, seguita da un processo di cracking per ottenere il cloruro di vinile. Questo approccio, che non richiede l’utilizzo di cloro come materia prima, consente di evitare la separazione intermedia di dicloroetano.

Un’altra metodologia prevede una sintesi diretta attraverso la seguente reazione: 2 CH2=CH2 + 2 HCl + O2 → 2 CH2=CHCl + 2 H2O. Questo processo, ad alta concentrazione di calore, avviene in fase vapore a temperature comprese tra 250-320 °C, utilizzando catalizzatori come l’ossido di rame (II) CuO.

In conclusione, il cloruro di vinile riveste un ruolo fondamentale nell’industria delle materie plastiche e continua a essere oggetto di studio per lo sviluppo di processi di produzione sempre più efficienti e sostenibili.

Il cloruro di vinile: caratteristiche e usi

Il cloruro di vinile, ottenuto tramite la reazione di etene, acido cloridrico e ossigeno nel rapporto 1:1:0.5, è un composto chimico ampiamente impiegato in diversi settori industriali.

Utilizzi del cloruro di vinile

Il cloruro di vinile è comunemente utilizzato come intermedio chimico nella produzione del polivinilcloruro (PVC), un materiale utilizzato per la realizzazione di una vasta gamma di prodotti plastici, tra cui tubi, cavi, rivestimenti per auto, materiali per l’imballaggio alimentare, arredamenti, finestre e coperture murali.

Questo composto è impiegato anche nella produzione di copolimeri vinilici, in varie sintesi organiche, nella lavorazione della gomma e della carta, nonché come refrigerante, propellente per spray e componente di alcuni cosmetici.

Pericoli e precauzioni

Tuttavia, è importante sottolineare che il cloruro di vinile è una sostanza estremamente nociva e pericolosa per la salute umana e l’ambiente. Già dagli anni ’70, sia negli Stati Uniti che in Italia, si erano individuate le necessità di applicare rigorose norme di sicurezza durante la produzione di PVC al fine di proteggere gli operatori e ridurre al minimo l’esposizione al composto.

Il caso di Porto Marghera e le conseguenze

Un caso emblematico è quello del Polo Chimico di Porto Marghera, dove la Montedison produceva ingenti quantità di cloruro di vinile monomero (CVM), causando un grave disastro ambientale nella laguna di Venezia. Questo ha portato alla morte di 157 operai per cancro, molti dei quali a causa di angiosarcoma del fegato. Tale situazione ha portato a processi legali e ha lasciato un segno indelebile nella coscienza collettiva.

Conclusioni

Come affermava Roald Hoffmann, premio Nobel per la Chimica nel 1981, “L’ignoranza della chimica è una barriera al processo democratico”. È fondamentale comprendere appieno i rischi e i benefici delle sostanze chimiche impiegate nell’industria al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori e la salvaguardia dell’ambiente.

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