Detergenti: meccanismo di azione

Il meccanismo di azione dei detergenti e l’interazione con gli agenti sporchi

I detergenti sono prodotti destinati a rimuovere lo sporco da varie superfici. Questo processo coinvolge i tensioattivi sintetici e l’acqua come elemento chiave per esaltare l’azione detergente. Il fenomeno della detergenza è influenzato da diversi fattori, in particolare la rimozione dello sporco, il distacco dello sporco dal substrato e la sospensione dello sporco nel bagno detergente.

Rimozione dello sporco

Il processo di rimozione dello sporco inizia con la bagnatura del substrato, seguita dall’azione dei tensioattivi che abbassano la tensione superficiale dell’acqua. Questo permette ai tensioattivi di legarsi sia all’acqua che alla fase grassa dello sporco, facilitandone la solubilizzazione. Il risultato è la formazione di emulsioni in cui le molecole del sapone racchiudono le particelle di sporco nelle micelle, consentendo la completa rimozione dello sporco attraverso l’azione meccanica.

Distacco dello sporco dal substrato

L’interazione sporco-fibra è influenzata dall’intrappolamento dello sporco nelle irregolarità della fibra e dalle forze di van der Waals e coulombiane. Il distacco avviene quando le forze di adesione tra substrato e sporco sono ridotte al di sotto di determinati valori critici grazie all’azione del bagno detergente. L’azione delle sostanze complementari deriva dalla loro alcalinità e dalla capacità di idrolizzare i grassi e oli che compongono lo sporco-liquido.

Sospensione dello sporco nel bagno detergente

Una volta allontanato dal substrato, lo sporco si trova sospeso nel bagno detergente come dispersione stabile. Le particelle di dimensioni colloidali creano una dispersione stabilita dai componenti della formulazione detergente. Le barriere che impediscono la flocculazione sono di natura steriche ed elettriche.

Barriere steriche ed elettriche

Le barriere steriche impediscono la coalescenza delle particelle, mentre le barriere elettriche sono legate alle cariche assunte dai colloidi in soluzione. Queste influenzano il potenziale zeta, che rappresenta uno dei fattori di stabilità della dispersione colloidale.

In conclusione, l’azione dei tensioattivi si basa sulla loro capacità di adsorbirsi all’interfaccia sulle superfici delle particelle, garantendo la stabilizzazione del sistema colloidale.

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