Iridio: un metallo di transizione appartenente al gruppo del platino
L’iridio è un metallo di transizione appartenente al Gruppo 9 e al 6° Periodo con configurazione elettronica [Xe] 4f^14 5d^7 6s^2. Insieme al platino, rutenio, rodio, palladio e osmio, che occupano posizioni contigue nella Tavola Periodica, fa parte dei metalli del gruppo del platino. Questi metalli condividono proprietà fisiche e chimiche simili e sono presenti negli stessi giacimenti minerari.
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Proprietà dell’iridio
L’iridio è un metallo duro ma fragile, di colore bianco-argenteo con venature giallastre. Risulta essere resistente alla corrosione ed è l’unico metallo a mantenere buone proprietà meccaniche anche a temperature superiori ai 1600°C. Diventa duttile e facilmente lavorabile a una temperatura compresa tra i 1200 e i 1500 °C. È praticamente insolubile negli acidi e resistente all’acqua regia ma può essere solubilizzato in acido cloridrico concentrato in presenza di perclorato di sodio tra i 125 e i 150°C.
Scoperta e denominazione
L’iridio fu scoperto nel 1803 dal chimico britannico Smithson Tennant insieme all’osmio. Il metallo fu chiamato iridio in onore della dea Iride, personificazione dell’arcobaleno nella mitologia greca, a causa dei colori dei suoi sali.
Ottenimento
L’iridio viene separato dagli altri metalli del gruppo del platino come esacloroiridato di ammonio [(NH4)2][IrCl6]. Mentre gli altri metalli formano solfuri insolubili quando reagiscono con il solfuro di idrogeno, l’esacloroiridato non dà tale reazione. Viene ridotto a iridio metallico in corrente di idrogeno ad alta temperatura.
Reazioni
L’iridio reagisce con gli alogenati e forma composti in cui presenta il numero di ossidazione +3:
2 Ir + 3 X2 → 2 IrX3
Gli alogenuri di iridio (III) hanno varie colorazioni: IrF3 è nero, IrCl3 è rosso, IrBr3 è rosso-marrone e IrI3 è marrone. Gli alogenuri con numeri di ossidazione diversi da +3 sono i…
Questo metallo di transizione è particolarmente interessante per le sue proprietà uniche e le sue applicazioni in diversi settori industriali.
Scopri i fluoruri di iridio
Gli iridio formano vari fluoruri, tra cui IrF4, IrF5 e anche IrF6, un solido giallo altamente reattivo che si decompone in acqua e può essere ridotto a fluoruro di iridio (IV). Gli ossidi di iridio
Gli iridio formano diversi ossidi, come l’IrO2 utilizzato per rivestimenti di elettrodi anodici e l’ossido di iridio (III) che è ossidato da HNO2. Acido esacloroiridico e precursori
L’acido esacloroiridico (IV) H2IrCl4 e il suo sale di ammonio sono precursori di molti composti dell’iridio. L’ione IrCl4^2- di colore marrone scuro può essere ridotto a IrCl4^3-. Legami con il carbonio
Iridio si lega al carbonio per formare metalli carbonili come il dodecacarbonile di tetrairidio Ir4(CO)12 o il complesso di Vaska. Scopri i complessi di iridio
I complessi di iridio includono (ppy)2Ir(phen), un complesso cationico utilizzato come fluoroforo, cioè una specie che emette fluorescenza dopo l’assorbimento di fotoni a una determinata lunghezza d’onda. Utilizzi dell’iridio
L’iridio viene studiato per la sua somiglianza con il platino nella chemioterapia e i suoi composti vengono valutati per la cura del cancro. Viene utilizzato in lega con il platino per conferire durezza e viene impiegato in leghe per contatti elettrici. Inoltre, viene utilizzato nei pennini delle penne stilografiche e nei perni delle bussole, dove in lega con l’osmio conferisce resistenza meccanica. Se desideri approfondire argomenti correlati, puoi consultare articoli su [leghe](https://chimica.today/chimica-generale/leghe) e [leganti](https://chimica.today/chimica-generale/legante).