Scoperta e proprietà del Neodimio
Il neodimio è un elemento metallico appartenente alla serie dei lantanidi che fu scoperto nel 1885 dal chimico austriaco Carl Auer Freiherr von Welsbach. Originariamente, il neodimio era parte di una miscela chiamata didimio, insieme al praseodimio, che veniva considerata come un singolo elemento chimico.
Produzione del Neodimio
Il neodimio può essere estratto da minerali come la monazite, la bastnäsite e la samarskite. Viene ottenuto tramite scambio ionico o estrazione con solventi. Un altro metodo di produzione è la riduzione degli alogenuri anidri come il NdF3 utilizzando calcio metallico. Il metallo neodimio ha una configurazione elettronica [Xe] 4f^4,6s^2 e presenta numeri di ossidazione +2, +3 e +4, con il +3 che è il più comune.
Reazioni del Neodimio
Il neodimio reagisce con l’ossigeno per formare l’ossido di neodimio e con gli alogenati per formare i rispettivi alogenuri. Inoltre, reagisce con l’acido solforico per dare lo ione Nd^3+ e idrogeno gassoso, e con l’acqua per formare idrossido di neodimio e idrogeno gassoso.
Applicazioni del Neodimio
Il neodimio è utilizzato in molteplici settori grazie alle sue proprietà magnetiche. In particolare, miscelato con boro e ferro, forma una lega utilizzata nella produzione di magneti al neodimio, molto apprezzati per la loro alta intensità magnetica. Inoltre, è impiegato nella produzione di vetri speciali per maschere protettive e nei laser YAG, sia in ambito medico che industriale.
Il neodimio può essere aggiunto al vetro per ottenere diverse tonalità e i suoi sali sono usati per colorare smalti e altri materiali. La sua versatilità lo rende un elemento fondamentale in diverse applicazioni tecnologiche e industriali.