Il Concetto di Potere Calorifico Superiore e Inferiore nei Combustibili
Il potere calorifico dei combustibili rappresenta l’energia massima ottenibile dalla loro completa combustione in condizioni standard. I combustibili solidi, liquidi o gassosi generano energia termica attraverso una reazione di ossidoriduzione, conosciuta come reazione esotermica, che avviene in presenza di ossigeno.
La misurazione del potere calorifico richiede l’uso di strumenti specifici come la bomba calorimetrica per i combustibili solidi e il calorimetro di Junkers per quelli gassosi. Solitamente, la quantità unitaria dei combustibili solidi o liquidi è espressa in J/Kg, mentre per i combustibili gassosi è espressa in J/m³. Esistono due tipologie di potere calorifico: il potere calorifico superiore (HHV) e il potere calorifico inferiore (LHV).
Il potere calorifico superiore viene calcolato portando tutti i prodotti della combustione alla temperatura originaria prima della reazione, condensando il vapore d’acqua prodotto. Diversamente, il potere calorifico inferiore viene determinato sottraendo al calore specifico superiore il calore di vaporizzazione dell’acqua formatosi durante la combustione.
Per esempio, il calcolo del potere calorifico dell’acetilene si basa sull’utilizzo delle entalpie di formazione, come quelle dell’anidride carbonica e dell’acqua, per determinare l’entalpia della sua combustione, ossia il calore generato dalla reazione.
La comprensione e la misurazione del potere calorifico superiore e inferiore dei combustibili rivestono un’importanza fondamentale nel settore energetico, consentendo di valutare l’efficienza e il rendimento delle diverse fonti di energia disponibili.