Sintesi dell’etanolo: analisi cinetica e termodinamica
La sintesi dell’etanolo attraverso l’idratazione dell’etene avviene secondo una reazione di equilibrio con una resa piuttosto limitata. La reazione, reversibile ed esotermica, è la seguente: CH2=CH2(g) + H2O(g) ⇄ CH3CH2OH(g) ΔH = – 45 kJ/mol. Solo il 5% di etene si converte in etanolo attraverso ciascun passaggio attraverso il reattore. Per migliorare la resa, si applica il Principio di Le Chatelier, rimuovendo l’etanolo prodotto per spostare l’equilibrio a destra e ottenere una resa fino al 95%.
La reazione avviene a 300°C e a una pressione di 60-70 atm, utilizzando l’acido fosforico come catalizzatore. La distillazione frazionata consente di separare l’etanolo dall’acqua condensata.
L’aspetto cinetico e termodinamico possono essere competitivi. Una temperatura bassa favorisce l’equilibrio, ma rallenta la reazione, non adatta per la sintesi industriale. Pertanto, la temperatura di 300°C rappresenta un compromesso per garantire una resa del 5% ad ogni passaggio sul catalizzatore. Inoltre, lavorare ad alte pressioni è costoso e favorisce la polimerizzazione dell’etene in polietilene.
Il catalizzatore accelera la reazione ma non influisce sulla resa o sull’equilibrio, agendo solo sull’aspetto cinetico. Senza di esso, la reazione avverrebbe in tempi eccessivamente lunghi.
In conclusione, la sintesi dell’etanolo richiede un equilibrio delicato tra diversi fattori cinetici e termodinamici, al fine di massimizzare la resa del processo.